Capitolo 20. [Weird Night]
Hei belle, alla fine leggete lo spazio autrice. Grazie. Buona lettura. (:
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Zayn's povs.
Era tutto così strano, per me.
Ritornare tra questo schifo, per saldare un conto, non era il massimo, lo so.
L'odore dell'alcool entrava nelle mie narici, lo stesso quello di fumo.
La musica pompava nella mia testa.
Persi un attimo lo sguardo su tutte quelle ragazze, quasi seminude, erano le solite troiette morte di cazzo.
Strinsi di più la mano di Char, che sembrava al quanto scossa da tutta questa situazione.
-P-perche' siamo qui zayn?!
Mi urlò per via della musica.
-Perché devo saldare un conto in sospeso.
Ricambiai l'urlo e uscimmo sul balconcino, dove già erano arrivati Liam e Louis.
-Pensavo che eri già scappato.
Disse Liam chiudendo la porta del balconcino, e rimasi lì bloccato insieme a loro. Però mi accorsi che con loro c'erano anche due troie. Una bionda e una mora. Non era un bello spettacolo per gli occhi di Charlotte.
-Non sono un vigliacco.
Ringhiai io.
-Oh,si certo.
Alzò gli occhi al cielo Tomlinson, che sembrava stuprare Charlotte con gli occhi.
Lo fulminai. Non doveva neanche toccarla.
-Chiudiamo questo accordo e finiamola qui.
Li guardai mentre sembravo fare porcherie con quelle due.
Si Lecco' le labbra Liam.
-Certo.
Rispose secco lui.
-Si. Ecco. Tu ci devi un bel po' di soldi Zayn. Ma forse,possiamo trovare qualcosa di meglio.
Disse Louis con una faccia al quanto da maniaco. Schiocco' le dita e le ragazze andarono via.
Strinsi a me Charlotte, che tra le mie braccia sembrava tremasse..
Alzai un angolo delle labbra vedendola così fragile tra le mie braccia.
-Che cosa vuoi allora?!
Dissi smettendo di pensare a Charlotte.
I due si consultarono per un attimo e Liam mi sorrise con un sorriso da balordo, quasi malefico.
-Lei.
Dissero in coro, dopo che terminarono di ridere come due dementi malefici.
Però, io non capii, a chi si stavano riferendo.
-Hai capito Malik? Lei.
Occhi Azzurri, indicò Charlotte.
-Ma neanche per sogno.
Ringhiai io incazzato.
Non era un giocattolo, era una donna.
-N-no..
Sentii lei sussurrare terrorizzata.
-Non ti porteranno via..
Sussurrai con dolcezza al suo orecchio.
-E perché? Non forse una delle tue troiette?
Rise Payne.
Stavo per prendere parola, ma fui interrotto.
-Troia tua madre.
Ringhio' lei, ed io spalancai gli occhi, stringendo lei e il suo esile corpo.
La faccia di Liam si tinse di un rosso accesso per la rabbia.
-Prego..?
Ripeté quest'ultimo, incazzato nero.
Oh cazzo..
-Quello che hai sentito.
Ringhio' lei a denti stretti.
-Wowo. Allora la ragazza sa parlare.
Si intromise Louis, squadrandola ancora una volta.
Liam stava cercando di calmarsi, mentre fulminava con lo sguardo la ragazza.
La situazione si stava facendo piuttosto pesante.
-Sentite. Tenete e lasciate me e lei in pace.
Disse dando a Louis i suoi sporchi soldi.
Già.. Gli avevo chiesto soldi in prestito.. Perché dovevamo pagare le cure per Safaa,o altrimenti sarebbe andata via come mio padre. Ed io non volevo che accadesse.
-Wow, che c'è? È già finita per te la festa?
Si Lecco' le labbra intascando i soldi appena ricevuti.
-No, devo andare.
Sputai acido e strinsi Charlotte a me. Mi girai cominciando a camminare con lei, velocemente. Non volevo che stesse lì. Non era un posto adatto.
Sentii bisbigliare i due. E la cosa, non mi convinceva affatto.
-Non così facilmente.
Disse Louis, prima di far scaraventare quasi su di me, Liam.
-Zayn!
Urlò Charlotte e mi spostò, e Liam finì per spaccare la porta del balconcino.
-Oh, ma che fai idiota?!
Urlò il moro.
-Prendili!
Continuò urlando.
Sobbalzai e ripresi la mano di Charlotte.
Cominciammo a correre dentro tra quei corpi.
-Corri Char.
Urlai e le strinsi la mano.
La voce si era sparsa di già, e avevo già altri due che mi stavano alle calcagna e in tasca, tenevano un cortellino. Tutto questo non andava bene.
Uscii da quella villa, insieme a lei con il fiatone e insieme a lei corsi verso la macchina.
Entrati dentro slittai fuori quel parcheggio.
Sentii lei ansimare e poggiarsi al sedile.
-C-chi erano?
Disse con l'affanno.
-Non è il momento Char, ti spiego tutto dopo.
Ansimai anche io, correndo su quella strada a 100 all'ora.
Iniziò il mio telefono a squillare, erano tutti loro, e mi stavano cercando.
Non potevo andare a casa. Sarebbero venuti anche lì.
-Z-zayn.. Il telefono..
Mi guardo' poi Char impaurita.
Non le risposi. Non volevo farla spaventare. Volevo e dovevo solo proteggerla.
Arrivammo al confine della città, sulla vecchia autostrada, chiusa ormai da decenni. Non c'era asfalto, c'era soltanto terra, e qualche roccia, e qualche muretto. Qualche casa abbandonata ormai, che stava ai lati, sulle collinette un po' più distanti da quella meravigliosa autostrada.
Scesi dalla macchina e mi poggiai su essa, esausto..
Mi misi le mani in faccia quando sentii quelle della ragazza avvolgermi. Erano così calde e piccole.
-Hei Zayn..
Mi sussurrò.
Avevo gli occhi lucidi, ero così debole.
Tutto questo era dovuto a me. Perché io non ero mai abbastanza, e nonostante questo, dovevo sempre chiedere di più agli altri.
Insomma, vivere nei guai è la mia vita.
-Mh..?
Sussurrai e alzai il capo, lei sorrise dolcemente, e mi accarezzò la guancia.
Poi con dolcezza mi tirò e mi strinse a se, poggiandosi al paraurti dell'auto.
Mi strinse nel suo dolce incavo, piano piano ci calammo a terra, e lei poggio' la sua schiena sulla targa dell'auto.
Il suo odore invase le mie narici. Era un odore così dolce, quasi come un fiore. Ma forse era così. Lei era uno dei fiori più belli.
-Devi stare tranquillo, Zayn.. Lo sai?
Sussurrò e mi accarezzò i capelli.
Forse ero in paradiso.
Tirai su con il naso e la guardai.
-Sono un disastro Char.
Sospirai.
-Lo sono anche io. Lo siamo tutti Zayn. Nessuno è perfetto.
Mi guardo' con i suoi occhioni blu che brillavano al buio.
Perché si, eravamo al buio, se non con i fari accesi dell'auto.
-Si.. Ma,io mi caccio sempre nei guai.
Continuai e lei ridacchio'.
- e chi è colui che non si caccia nei guai?
Rise e mi strinse a sé.
Insieme alla sua risata, si uní la mia.
-Mi dici chi erano, e cosa volevano da te? Qual'era questo compromesso?
Sospirò tornando seria.
Mi morsi il mio interno guancia.
-Qualche tempo fa, mi feci prestare denaro.
Dissi in un sussurro e mi poggiai meglio nel suo incavo.
-Perché?
Disse lei, invitandomi a continuare.
-Perché dovevamo pagare delle cure a mia sorella. Sai.. Il cancro.
Sospirai. Era così brutto parlarne.
-oh.. Era una buona causa. Hai fatto la cosa giusta.
Mi sorrise per rassicurarmi, e dopo poco mi baciò la fronte.
Rimasi un po' sconcertato, ma mi piacque molto.
Feci un grande sorriso e lei arrossì molto.
Dio, se era bella. Ogni giorno che passava, cresceva il desiderio di avere lei, e di avere le sue labbra. Forse mi stavo...
-Secondo te, ti stanno ancora cercando?
Mi domandò e mi guardo', per poi iniziare a giocare con il mio morbido ciuffo.
Mi sconcertai dai miei pensieri. Che cosa stavo pensando?
Non lo ricordavo.
-Io penso di sì, ma tra poco torniamo a casa.
Le dissi per poi calare il silenzio. Guardammo le stelle, ma poi io chiusi gli occhi. Era talmente bello stare tra quelle dolci braccia. Sentii lei tremare.
-Hai freddo?
Sussurrai con voce rauca.
-Un po'..
Rispose.
La guardai e mi staccai da lei, mi tolsi la mia giacca e la diedi a lei.
L'aiutai a fargliela indossare.
-ecco.
Ridacchiai. Mi sembrava un po' di rivivere la scena di qualche settimana fa. Quando guardammo insieme le stelle.
-Grazie..
Sussurro' lei e mi sorrise.
In quel momento, la presi e la strinsi a me.
Il suo piccolo corpo era freddo e delicato. Così la strinsi forte a me, sperando di riscaldarla..
Le sorrisi quando lei mi guardo' e feci unire le nostre fronti.
Chiusi gli occhi.
Potevo sentire i nostri respiri insieme.
Potevo sentire una strana emozione.
Potevo sentire le nostre labbra quasi unirsi.
Potevo sentire... Il mio cellulare che squillava!
Oh, al diavolo.
Lo presi dalla tasca. Era la zia!
Oh, grazie per avermi rovinato il momento.
Sentii lei sospirare, forse un po' delusa e imbarazzata.
Alzai un angolo della labbra, sentendola.
-rispondi.
Mi disse dolcemente con un fil di voce.
-Si. Pronto?
Risposi.
-Zayn!
Sentii la zia.
-Sono venuti a cercarti..
Mi disse sospirando.
Sbarrai gli occhi.
-Ti hanno fatto qualcosa?!
Dissi agitato e strinsi la mano in un pugno, faremo diventare le mie nocche bianche.
-No,no. Ma sbrigati Zayn, torna a casa. Ciao, sta attento.
Sospiro' ancora e poi attaccò.
Guardai l'ora sul mio cellulare. Era mezzanotte passata.
-Andiamo,Char.
Mi alzai e aiutai la ragazza.
Entrammo in macchina, e guardai lei.
Era imbarazzata.
Sorrisi.
-Qualcuno ti ha tinto le guance di rosso?
Ridacchiai io, e avviai il motore, partendo verso casa.
Lei mi fulmino'.
-Okay, scusa.
Ridacchia e guidai.
Per tutto il tragitto c'era silenzio, ed io non facevo altro che pensare alla scena avvenuta prima. Il suo respiro.
Dopo poco arrivammo e scesi dall'auto, guardai il cielo diventare pieno di nuvole nerissime. In pochi secondi, cominciò a piovere.
-Oh...
Disse Char, appoggiandosi alla porta d casa, una volta arrivati lì.
-Piove.
Sorrise lei.
-Già. Ti piace quando piove?
Ridacchiai, e aprii con la chiave, entrammo in casa.
-Tantissimo.
Sorrise, e poi la zia ci accolse.
-Oh per fortuna. State bene.
Tiro' un sospiro di sollievo, e squadro' me e lei, con un sorriso malizioso.
-che c'è?
Alzai un sopracciglio,non capendo.
-Come mai, lei ha la tua giacca?
Rise sotto i baffi.
La mia giac..? Oh, l'avevo lasciata a Charlotte.
Guardai la ragazza, adesso come un perone.
-Aveva freddo, e ho pensato di metterle la giacca.
Annuì guardando la zia.
-Si, è vero.
Disse la ragazza, per poi togliersi la giacca e darla a me.
- I-io vado a dormire. Sono molto stanca. Buona notte.
Sorrise imbarazzata e salii in camera.
Guardai ogni singolo movimento e schiusi le labbra.
-Zayn!
Rise la zia.
-Non sbavare, su.
Mi chiuse la bocca. E scossi la testa.
-N-no. Senti zia, sono molto stanco. Quindi vado anche io. Buona notte.
Le baciai la guancia e salii di fretta,sopra.
Sentivo ridere la zia da sotto, e borbottare tra le risate qualcosa come tipo: 'che notte strana'.
Alzai gli occhi al cielo, e guardai la camera di Char,era un po' aperta.
Non resistendo sbirciai un po'.
La guardai, si stava spogliando.. E stava per togliersi il reggiseni.
Deglutii e arrossì, velocemente.
Volevo, e non volevo vedere.
Ma un colpo di vento chiuse la poeta, sbattendola ed io scappai via, tutto arrossato.
-Dio.
Mi chiusi in camera, e mi spogliai. Rimasi in boxer, e guardai la pioggia e i tuoni per un po', cercando di perdere quel rossore sulle mie guance.
Dopo pochi minuti mi misi a letto, convinto di riuscire a dormire.
Il cuore mi batteva all'impazzata. Era tutto così strano.
Quella notte non riuscii a dormire.
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#SPAZIOME
I'M BACK, LOVES! ❤
ECCOMI QUI. HO FATTO IL PIÙ PRESTO POSSIBILE.
Innanzitutto, grazie per quelli che seguono la mia storia.
[Questo capitolo, è un po' diverso dagli altri. Secondo voi, che succederà nel prossimo?] (: immaginate, su.
BUON COMPLEANNO A LOUEH. *-* +24.
Voglio anche dirvi. MERRY CHRISTMAS ❤
Come avete passato il natale? Bene? Avete ricevuto qualcosa di secs? Io si. Nonna mi ha regalato il portatile. Urlo.
Okay. Passo e chiudo.
Ancora buone feste.
Ci vediamo al prossimo aggiornamento. All the loveh. ❤
Mi scuso se sono presenti errori. Ma non ho propria tempo di rileggere, niente.
XxJen ❤
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