Capitolo 18. [Malik's Trouble]

Zayn's povs.

Un guaio, era solo questo che riuscivo a pensare.
Era questo quello che avevo combinato.
Ero io questo, un guaio.

-Dannazione a te, Malik!

Imprecai, appena la ragazza abbandonò a passo svelto la scuderia.

Velocemente misi apposto tutto, e feci il lavoro che dovevo fare.

-È possibile che non riesci a contenerti?

Sbuffai.
Con quale coraggio le avrei parlato?
Con quale coraggio l'avrei guardata in faccia?
Dio, sono un idiota!

Sospirai per la medesima volta e guardai quel poco di fieno, che per oggi aveva fatto troppo.

Svelto anche io uscii dalla scuderia, e percorsi il breve tragitto che portava a casa.

Stavo gocciando dalle maniche della camicia.
Ero anche tutto bagnato e me ne ero dimenticato.

Arrivai davanti a casa, intravidi la zia all'Orto, ma non la salutai, non avevo la minima intenzione di spiegare perché fossi bagnato,  lo avevo già spiegato sicuramente qualcun'altro, o meglio altra.

Entrai in casa e senza pensarci un attimo percorsi il corridoio per arrivare in camera mia.

Una volta arrivato mi spogliai lasciando i miei vestiti bagnaticci a terra. Rimasi in boxer e andai verso l'armadio, tirai  fuori da esso una t-shirt bianca e un jeans nero. Penso che per quel giorno avevo finito di lavorare. O almeno credo,visto che erano le 11:55.
Mi asciugai con un asciugamano e velocemente indossai la roba presa.
Mi guardai allo specchio, e mi morsi un labbro.

Abbassai e schiaccia sulla fronte il mio ciuffo...
Quando poi..

-Zayn?

Sentii mia zia chiamarmi in un urlo.

Ohw, che cosa voleva ora?

Sbuffai. Mi misi i miei scarponcini neri, e scesi giù.

-sono qui.

Andai dietro mia zia.

-Uh, allora sei già tornato.

Sorrise e mi guardo'. Chinai il capo e vidi la zia aprire il frigo e posare dentro esso i pomodori appena raccolti.

-Perfetto..
Disse la donna, quando guardo' meglio il frigo.

Mi appoggia al freddo marmo della cucina, e aggrottai la fronte guardandola.

Sentiamo ora, cosa ho mangiato. Quando qualche alimento spariva, la colpa ricadeva sempre su di me. Anche se, ero lo zio che mangiava di tutto e di più.

-Non sono stato io a...

Cominciai a parlare, e lei mi interruppe.

-Sh. Sta zitto.

Disse lei e prese il taccuino, dove iniziò ad appuntare qualche cosa su.

-Zia, mi spieghi che stai facendo?

Le chiesi stranito.

-Sta zitto, e tieni.

Disse porgendomi il fogliettino appena strappato dal taccuino.
Guardai esso e lo lessi.

-Cosa?! No! Non ci vado a fare la spesa, scordatelo.

Guardai mia zia minaccioso. Per chi mi aveva preso? Sapeva benissimo che odiavo fare la spesa.
Mi ci perdo dentro quei supermercati. E ci sono troppo alimenti e troppi tipi!
E le cassiere erano antipatiche e depresse.

-Eddai Zayn..

Disse la donna facendomi il labbruccio.

-Ma..

La guardai e cercai di non cascarci come sempre.

-Niente ma..!

Continuo' lei, ancora con quel visino.

-Ma è troppa roba!

Ribadii io.

Neanche se doveva fare un cenone per tutta il paese.

-Zayn. Ti prego, non c'è nulla in frigo e  non faccio in tempo ad andare io. Fammi questo piccolo favore.

Fece una voce dolce.

Sbuffai rumorosamente.

-E va bene...

Alla fine mi arresi e guardai mia zia, che velocemente con un sorriso stampato in faccia mi porse il denaro.

Le donne hanno il potere di manipolare tutto. Era sicuramente così.

-ah le donne.

Alzai gli occhi al cielo mettendo la lista e denaro nel portafoglio dopo essermi staccato dal marmo della cucina.

-Grazie tesoro.

Sorrise la zia, e mi baciò la guancia.

Sorrisi leggermente, e girai i tacchi andando verso la porta.

-Ma come..?

Disse la zia, attirando la mia attenzione, e mi fermai.

-Come.. Cosa?

Alzai un sopracciglio.

-Non aspetti Charlotte?

Disse la zia. Ed io sbiancai.. Oh cazzarola...

-Eh-ehm.. Veramente..

Iniziai a parlare..

-Eccomi qui!

Disse una voce sbucare dalla fine delle scale.

Era la sua voce..
Cazzo, non ci voleva.
Perché? Perché?

-Ah, eccoti qui, Charlotte!

Sorrise la zia,e io rimasi vicino la porta, fissando le due donne.
Perché si, lo era anche lei con le sue forme, con la sua delicatezza..

-Ohw, si. Adesso posso anche aiutarla.

Sorrise la ragazza, con un filo di imbarazzo sul volto, per via della mia presenza.

-oh, no, no! Non ti disturbare, ho cambiato idea, puoi andare a fare compagnia a Zayn, che appunto sta andando a fare la spesa.

Disse con un filo di dolcezza.

Oh fantastico, ora nei guai davvero.
L'ansia mi stava distruggendo, appunto perché la sua risposta non arrivava.

-Ma.. Lei aveva detto che dovevo aiutarla, mi sarebbe piaciuto, e ci tengo a farlo..

Si morse la ragazza nervosamente il labbro.

-oh, ma no, su. Dai, zia. Vedi? Aveva già un impegno con te!

Gesticolai con le mani e guardai ancora quelle labbra, tra i suoi denti.

-Ma Char, non devi disturbarti. Su, ti divertirai di più, sh, e non fate storie.

Disse la donna e io schiusi le labbra.
Si era bevuta il cervello, per la medesima volta.

Sentii la ragazza sospirare arresa, probabilmente non le andava di stare con me. Cioè, neanche a me andava, c'era troppo imbarazzo.

Charlotte, mi sorpasso' velocemente, e io la squadrai, notai quello che indossava e come gli ricadeva bene.

Un jeans nero come il mio, una canottiera bianca e Delle vans del medesimo colore.

Velocemente sussulto' lei, e io alzai un sopracciglio.

-Prendo un attimo, il giubbino e arrivo.

Sorrise imbarazzata e salii su, per poi scendere con un giubbino giallo senape.
I colori che indossava, le davano un bellissimo aspetto,e facevano un gran contrasto tra essi.

Sorrisi e feci un cenno a mia zia.

-A dopo, tesori.

Sorrise e noi velocemente uscimmo.

Lei era davanti a me, con le braccia sotto il seno incrociate, e la testa abbassata.
Chiaramente era imbarazzata.

Ridacchiai e la raggiunsi dato che stava andando da una parte opposta dalla mia.

Poggiai le mie mani sui suoi modellati fianchi, e la guidai piano, mentre sentii lei sussultare.

-Ma che fai?!

Subito si lasciò andare dalla mia presa e tornò libera.

-Ti stavo portando all'auto.

Alzai un sopracciglio e la guardai in faccia.

-Ohw, si ma so camminare!

Replicò lei, ed io Alzai gli occhi al cielo.

-Prego, Char, non c'è di che.

Dissi ironicamente, mentre raggiungemmo l'auto di zia, aprii la portiera e mi sedetti su quel sedile che tanto amavo.

Aspettai che lei salì, e allacciai la cintura.
Lei fece lo stesso.
Una volta fatto questo, partimmo.
E il silenzio come qualche ora fa, tra noi regnava...

La guardavo con la coda nell'occhio.
Stava fissando il verde paessaggio.

Alzai un angolo delle labbra guardandola.

Mi rispecchiavo molto in lei, il modo in cui lei si perdeva nella natura, e la forza che aveva dentro.

Mi svegliai dalle mie riflessioni, quando sentii una delle mie canzoni preferite di quei tempi, alla radio.
Così velocemente alzai il volume della canzone, e canticchiai le note di 'PHOTOGRAPH' di Ed Sheeran.

Alle prime note, sentii solo la mia voce e quella della radio.

Alla seconda strofa, al ritornello, sentii cantare anche lei.

-We keep this love in a photograph, We made these memories for ourselves..

Sorrisi e anche io insieme a lei canticchiai.

-Hei, no!

Disse poi lei quasi alla fine della canzone, ridendo.

-No, cosa?

Ridacchiai anche io.

-si dice : even whispered through the phone.

Disse lei correggendo la mia pronuncia su. 'through'

-Si, wait for me, to come home.

Risi, finendo la canzone.

-No, dai devi dire 'through'.

Disse lei, con un lieve sorriso.

Quando disse 'through' la sua lingua andò tra i denti e le labbra. Per me fu difficile non farci cadere lo sguardo.

-ehm.. Non ci riesco a farla sembrare una 'F'.

Dissi io mordendomi il labbro inferiore, e continuai a guidare.

-Ma è facile.

Rise lei, e io seguita da ella.

-e va bene! 'TROUG'

Dissi e la guardai.

-Com'era?

Dissi, e Alzai un sopracciglio.
Ma lei mi scoppiò a ridere in faccia.

Che nervi.

Ci riprovai svariate volte, facendo ridere ancor di più la ragazza.

Era sempre stata un impresa, dire quella fottuta parola.

-'FRU'

Dissi, facendo toccare la mia lingua ai denti. Dando quella pronuncia da inglese perfetto.

-Ohw, ci sei riuscito.

Rise ancora una volta, e mi guardo le labbra schiuse, dove si intravedeva ancora la mia lingua incastrata tra i denti.

Le sorrisi soltanto.
Due minuti, e il silenzio ricalo' in quel piccolo spazio, dove ci trovavamo.

Sbuffacchiai nervoso, e dopo pochi minuti arrivammo.
Finalmente, 'l'attesa' era finita!

Velocemente scesi dalla macchina, e anche la ragazza .

Entrammo, ed estrassi dalle mie tasche la lista della spesa.

-perfetto.

Mormorai, e Char si avvicinò a me, e guardo' la lista.

-Carote. Prese.

Fu la prima cosa che buttammo dentro al carrello. E lasciai la lista e la penna a lei.

-patate?

Disse lei.

-Prese.

Le misi nel carrello. E lei taglio' dalla lista, insieme alle mele e pere.

-perfetto, adesso uova, farina, latte, zucchero,pasta, passata di pomodoro, cioccolata calda in bustina,  alcuni insaccati, yogurt, e cereali.

Mi guardo' lei, e io presi tutto quello che mi aveva chiesto, in particolare i miei cereali pieni di fibre.

-Ohw, amori miei.

Sorrisi quasi commosso, e la ragazza ridacchio'.

-Perfetto adesso andiamo dalla parte dei detersivi, e altre cose.

Disse lei e, io come un bimbo chinai il capo, e misi il piede sul carrello e l'altro in aria.

Risi proprio come un bimbo, mentre lei mi seguiva. Mi divertiva fare la spesa così.

-Zayn, fermati!

Quasi mi urlo' lei, e io mi girai per sentire che voleva, ma non la sentii per le risate. E boom!

Zayn Malik, si era appena schiantato contro lo scaffale degli assorbenti..

Guardai la ragazza, mentre io ero seduto a terra.

Lei stava ridendo quasi con le lacrime agli occhi.

Che bastarda, però.

-Ma cos? Zayn!

Rise e piano si abbassò alla mia altezza.

Arrossì e poggiai la nuca allo scaffale, e anche l'ultimo pacco di assorbenti, mi casco' in testa.

I guai di oggi,  erano impossibili di contare .

-Che c'è? Avevi fretta di prenderli?

Rise e guardo' la lista, prese un pacco di assorbenti che avevo accanto al piede e li mise nel carrello, poi mi aiuto' ad alzarmi.

-Sei un disastro.

Rise.

Arrossì ancora di più.

Figura di merda colossale.

-Sta zitta, e andiamo a pagare.

Quasi ringhiai e cammianai, stavo quasi inciampando, su un pacco di quei così.

-Oh al diavolo questi oggetti, succhia sangue!

Imprecai, e velocemente presi il carrello e andai a pagare. Lei mi seguí e ancora con la risata sulle labbra.

Velocemente presi il resto, mentre lei metteva tutto nelle buste.

Dopodiché, uscimmo rapidamente.

Lei era divertita di tutta quella situazione, ed io ero imbarazzato.

Ma non doveva essere a contrario?!

-Parla, e sei morta.

Dissi minacciandola, e mettendo tutto in macchina.

-okay, okay!

Rise ed entrò in macchina.

Sbuffai e roteai gli occhi al cielo. Oggi non me andava una giusta.

Salii in macchina anche io, guardai l'orario. Le: 14:32.

Partii velocemente verso casa. Questo volta la radio sembrava azzerare il silenzio.

Una buona mezz'ora e arrivammo a casa.
Scaricai la roba dalla macchina, e Cody, venne ad aiutarci.

Portammo tutto dentro.

-Siamo tornati.

Dissi, e la zia ci saluto'.

-Allora Char, com'è stato?

Sorrise la donna a Charlotte, che io fulminai se solo avesse detto di quei stupidi oggetti, che le donne usano.

-ehm.. Noioso. Si.

Maschero' una risata divertita, e alzai gli occhi al cielo.

Mi buttai sul divano poi mentre fissavo Charlotte posare la spesa nei vari scaffali e sportelli della cucina.

Era proprio una donna, guardandola bene.

Sorrisi, e chiusi gli occhi per qualche minuto...che però furono ore.

Mi svegliai per il frastuono dei piatti in tavola, sbadigliai e guardai l'ora.
Erano le 20:04.

Avevo saltato il pranzo!

Mi tirai su con il busto e la zia rise.

-Ma buon giorno campione.

Disse la zia divertita.

-mh... Perché non mi avete svegliato?

Mugolai con voce rauca e guardai a terra, c'era Charlotte che stava aiutando Cody a qualche progetto della scuola, e mi stava guardando anche lei divertita.

-I tuoi capelli zayn.

Ridacchiò mio cugino Cody.

-Che hanno che non va?

Sbadigliai, e sussurrai ancora con voce rauca e calda. Vidi Char deglutire al tono della mia voce.

Alzai un angolo delle labbra, e andai in bagno a lavarmi faccia e mani. Era incredibile l'effetto che le faceva la mia voce,o le mie mani su lei. Ebbene si, quando la toccavo, sotto il mio tocco diventava rigida.

Dopo poco eravamo tutti riuniti a tavola , e mangiammo, parlammo del più e del meno.

Io e Charlotte ci scambiammo varie frecciatine.

Una volta finito di mangiare, e io ero troppo stanco per rimanere lì, ero preso ancora di sonno.

Salutai velocemente tutti con un bacio sulla guancia, anche a Charlotte lo diedi, che arrossì, velocemente.

Ridacchiai.

-Buona notte...

Sussurrai.

-Buona notte, Figliolo.

Disse mio zio.

-Notte tesoro.

Dissa mia zia.

-Notte, Zayn..

Dissero Cody e Charlotte.

Ridacchiai ancora, erano così buffi.

Salii in camera e non chiusi neanche la porta, tanto ero stanco!
Mi spogliai rimanendo in boxer, e mi misi sotto le miei calde coperte..

Sorrisi stanco e mi leccai le labbra per l'ultima volta, per ricordare le sue dolci e soffici, sulle mie calde e grandi.

Crollai velocemente cullato dal buio e dalle mie coperte.
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#SPAZIO MEEEEE.
COME STATE? I'M BACK. VISTO? COME VI AVEVO PROMESSO.

Dire che Zayn è un pasticcione è poco, ma scopriremo che succederà nel prossimo capitolo.

Voglio ringraziare tutti, voglio ringraziare perché mi avete permesso di arrivare ai 2,23k di voti. E +5k di visualizzazioni.
Quindi grazie. Aggiornerò appena posso. Un Bacio. Ah, scusate se sono presenti errori.

~Jen. ❤

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