Capitolo 13.
Charlotte's povs.
Arrivata in quel fantastico posto, i miei occhi si illiminarono di una luce.. Una luce incantata, stupita da quello che stava vedendo. Uno sicuramente dei posti più belli del mondo.
-W-wow...
Mi guardai intorno per poi iniziare a correre senza pensieri. Mi rigettai in un prato fiorito con il fiatone, sorrisi guardando il limpido cielo azzurro che si intravedeva dagli alberi che sembravano molto ma molto alti. Erano splendidi, beh come tutto il posto. Sorrisi ancora, e ancora, fino a quando non sentii qualcosa buttarsi sul prato, girai la testa e trovai Zayn anche lui intendo a guardare il cielo.
-Allora.. Ti piace?
Disse il ragazzo ancora guardando il cielo.
-È splendido Zayn.
Sorrisi anche io guardando il cielo.
-Ci vieni spesso qui, vero?
Continuai.
-Si, quando ho tempo.. Vengo qui a rilassarmi, a riflettere, o semplicemente per disegnare.
Mormorò il ragazzo l'ultima frase riguardo il disegno.
-disegnare?
Aggrottai la fronte. Un ragazzo come lui. Disegnare? Mi stavo trattenendo da non ridergli in faccia.
-Si.
Continuò sbuffando.
-Tu? Proprio tu?
Serrai le labbra, stavo per ridere, resisti stupida Char, su.
-Già.
Mormorò.
Non riuscì a trattenermi e iniziai a ridere come non so cosa.
-Tu?
Risi più forte, forse con le lacrime agli occhi.
-Grazie, sei gentile.
Disse in un tono seccato, e si alzò inziando a camminare.
Ohw.. Lo avevo offeso.. Ma non credevo che.. Cioè. Ero curiosa di vedere questi 'disegni'.
Guardai il ragazzo allontanarsi da me a testa bassa cacciando qualche sassolino sulla stradella fino all'altro prato.
Sospirai, forse avevo esagerato.. Infine non li avevo neanche visti questi disegni..
Mi alzai e andai vicino a lui.
-S-scusami, io.. Non so cosa mi è preso..
Mormorai imbarazzata.
-Fa niente, sono abituato.
Disse ancora con quel tono seccato.
-Sai davvero disegnare?
Mi morsi un labbro.
-Non sono un artista, non sono di certo Leonardo da Vinci, ma me la cavo.
Fece spallucce il moro.
-Beh, mi piacerebbe vederli.
Mi morsi il labbro ancora una volta, dovevo riparare il danno fatto.
-Uhm..
Sentii dire solo da lui.
-Magari un giorno.
Continuò il ragazzo..
Mi limitai solo ad annuire. Ero imbarazzata per la risata improvvisata..
Guardai poi Zayn, stava camminando verso la cascata, lo guardai stranita non capendo. Arrivammo e Zayn si tolse i suoi scarponi.. Ancora una volta Aggrottai la fronte.
-Che cosa stai facendo?
Gli chiesi.
-Mi lavo i piedi e li rinfresco un po', è una bella sensazione.
Fece spallucce, si sedette sul bordo delle pietre che sembravano formare dei gradini come quelli di una piscina, lo stesso per il bordo del lago. Mi chiedevo come fosse possibile tutto questo, ma la natura si sa, non smette mai di creare cose meravigliose.
-Ohw..
Dissi guardandolo, e lui si fece delle svolte ai jeans sporchi del lavoro svolto precedentemente. Immerse i piedi dentro l'acqua e sul suo volto compari' un leggero sorriso, che fece sorridere anche me.
-È fredda?
Chiesi al ragazzo misterioso.
-Cosa?
-L'acqua.
Dissi con tono ovvio, e lui scosse il capo.
Mi morsi il labbro, e mi tolsi anche io le scarpe, feci le svolte ai miei leggins, e misi i piedi in acqua, sobbalzai e li ritirai subito.
-Stai scherzano?! È congelata!
Dissi. L'acqua era davvero fredda, anzi congelata, o peggio. Ma cosa potevo aspettarmi? Era autunno, ma....ma lui come faceva a starci lì dentro? Avevo già detto che questo ragazzo era strano?
La mia reazione, fece ridere il moro.
-È calda, forse anche troppo per me.
Aggrottai la fronte guardandolo con un espressione dalla serie : 'Mi stai prendendo per il culo?!'
Lui guardò la mia faccia, come se riuscisse a leggere quello che stavo pensando, prima che potessi parlare io, lui mi precedette.
-No, non ti sto prendendo per il culo.
Disse ovvio.
-Dio, tu sei un alieno.
Feci una smorfia e lui rise, mentre poi feci asciugare i miei piedi adesso ghiacciati anche per il leggero vento autunnale del pomeriggio.
Guardai anche le varie foglie tinte dai colori autunnali cadere da alcuni alberi quasi spogli. Mentre alcuni erano ancora verdi, per via della stagione di quel tipo di albero e per il clima perfetto per essi.
-D'accordo, forse è ora di andare.
Disse il moro e tiro' fuori dall'acqua i piedi, li fece asciugare anche lui e si rimise calzini e scarponi.
Cavoli, aveva dei piedi mostruosamente grandi. I miei non erano neanche la metà. Sorrisi leggermente e lui mi notò mentre si allacciava i lacci delle scarpe. Rimase in silenzio, e poi si alzò.
-Dai Char, o faremo anche tardi per la cena. Siamo rimasti tutto il pomeriggio qui, saranno le 18:00 o più.
Affermò.
-Si hai ragione, andiamo.
Dissi. In effetti erano passate un paio di ore, avrei voluto fargli tante domande... Ma visto quello che avevo fatto prima evitai e rimasi in silenzio. Avrei avuto altre occasioni, ne ero sicura.
-Mhmh.
Il ragazzo annuì e andammo verso i cavalli che sembravano molto riposati, sorrisi alla vista, e guardai il ragazzo anche lui aveva un sorriso stampato in faccia.
-Hei!
Sorrise il ragazzo ancora una volta e accarezzò, i cavalli, poi guardo' me.
-Ce la fai a salire?
Ridacchio' leggermente e io alzai gli occhi al cielo. Per poi pensare all'accaduto di qualche ora prima.
-Si.. Ehm.. No, veramente no.
Dissi e abbassai il capo. Che imbarazzo, dovevo farmi aiutare di nuovo. Detestavo quando gli altri mi aiutavano, non mi è mai piaciuto, ho sempre fatto tutto sola, e venivo anche ammirata, specialmente da Nicole.
'La vita, è una sola, devi sempre aiutarti da sola, e mai dipendere da nessuno, devi essere all'altezza'
Ecco questo era il mio motto, sulla vita. Frase forse banale, ma per me aveva significato.
-Dai, su.
Mi prese per i fianchi con le sue mani calde.. Erano.. Erano grandi, calde delle mani così dolci, sembravano fatte apposta per i miei fianchi.
Char, cosa cavolo stai dicendo?!
Mi svegliai dai miei pensieri sulle mani delle ragazzo quando non li sentii più su di me, non c'era più quel calore sui miei fianchi, rimasi un po' delusa. E poi lo vidi salire al cavallo e iniziò a fare strada.
Strinsi tra le mani le corde e guidai Brietta stando dietro lui.
Uscimmo da quello posto meraviglioso, avrei voluto stare lì anche per tutta la notte. Arrivammo di nuovo a quel ponte. E mentre lui lo attraverso' come se non ci fosse un domani, io rimasi ferma li, ancora all'inizio. Lo vidi girare verso di me, e guardai il suo viso stava sbuffando, lo vedevo dalla sua espressione.
-Char? Un'altra volta?
Urlò per farsi sentire.
-Uhm...
Mi morsi un labbro.
-Avanti. O ti lascio qui.
Si rigiro' e iniziò a camminare.
Ma Hei! Era ritornato acido. Mh che rabbia.
Sbuffai amaramente, mi feci ancora una volta coraggio, e ad occhi chiusi guidai Brietta, e attraversai il ponte.
-Si!
Tirai un sospiro di sollievo. Vidi zayn un po' più in là. Così aumentai il passo e arrivai al suo fianco.
-Potevi anche aspettarmi.
Dissi.
-Potevi anche muoverti.
Continuò lui.
-Insopportabile.
Sbuffai.
-Noiosa.
Sbadiglio' il moro.
-Ti picchierei.
Sbuffai e lui ridacchio'.
-Ma che paura.
Rise.
-Ti conviene scappare, se mi incazzo, sono affari tuoi.
Se c'erano botte da dare, non mi tiravo indietro, e Nicole ne sa qualcosa.
-oh ragazza mi terrorizzi!
Disse con una faccia da finto terrorizzato, e poi iniziò a galoppare velocemente.
-Ma..
Lo guardai correre e ridere, così scrollai le corde, e inziai a correre anche io insieme a Brietta dietro di lui, ridendo.
-oh, stai per raggiungermi, ho paura!
Disse ridendo e correndo per il bosco sulla stradina per tornare.
-Corri Malik, corri.
Risi e poi mi fermai quando si fermo' anche lui davanti all'uscita del bosco.
-Però! Sei brava a correre !
Rise, e arriccio' il naso.
-e tu sei bravo a cercartele.
Mi allungai e gli diedi un pizzico sul gomito.
-Ooh.
Gemette per la finta. Quel ragazzo era fatto di ferro,già.
-stronzo.
Alzai gli occhi al cielo.
-tu di più.
Mormorò lui e poi andammo verso la scuderia.
Entrammo dentro, scendemmo dai cavalli e li portammo nelle loro stalle.
C'era di nuovo silenzio tra di noi... Mentre un attimo fa stavamo a scherzare.
-Bene.
Ruppe il silenzio il moro e chiuse le stalle,dopo aver tolto le selle e le corde dai cavalli e averli posati al proprio posto.
-abbiamo finito.
Feci un piccolo sorriso, e lui annuì.
-Zio?
Chiamo' il ragazzo, alzando gli occhi per vedere se era su.
-Zio?
Continuò. E io lo guardai, aveva le labbra schiuse e la lingua incastrata tra i denti.. Oh... Che bellezza maturare, cerca di non sbavare. Pensai tra me e me.
-Beh, qui non c'è. Quindi sarà già andato via.
Fece spallucce il moro e si Lecco' le labbra, guardo' l'orologio appeso sulla parete di legno.
-Sono le 19:45.
Disse e alzò le sopracciglia.
Sobbalzai quando sentii l'orario, era tardi eravamo stati fuori più di sei ore.
-wow, è tardissimo meglio andare.
Il ragazzo annuì e iniziò a camminare, e io dietro lui.
Prendemmo la solita stradina che portava alla casa tanto graziosa per me. Ed ecco di nuovo... Silenzio.
Sospirai e decisi di rompere esso.
-ehm.. Zayn, grazie.
Mormorai e lui si giro' verso di me aggrottando la fronte.
-Per cosa?
Disse.
-Per questa giornata.
Dissi imbarazzata.
-ah, non devi. Mi andava di andare lì.
Fece spallucce e io annuì con le guance rosse , lui ridacchio'.
Che cazzo si rideva ora?!
-Sei più carina quando arrossisci.
Ridacchio' guardandomi, e le mie guance adesso si che pizzicavano per il bruciore, il fuoco che c'era dentro esse.
-Oh, qualcuno ha bisogno di chiamare i pompieri.
Rise ancora.
Mi morsi il labbro incapace di dire nulla.
-Mh.
Alzò poi gli occhi al cielo, e arrivammo davanti alla porta, la aprì ed entrò prima lui come al solito.
Sbuffai senza farmi sentire.
-Siamo tornati.
Disse il moro, che poi fu accolto dalla zia.
-Hei, finalmente. È quasi ora di cena, andate a lavarvi.
Sorrise la donna che poi accolse anche me.
-Si è meglio, a dopo.
Salì subito le scale e io rimasi giù.
-Va a lavarti anche tu cara.
Sorrise.
-Si è meglio.
Ridacchiai e la donna mi fece l'occhiolino.
-Chissà, chissà..
Rise la zia facendo spallucce e andò di là.
Direi che era un po' maliziosa, ridacchiai scuotendo la testa e salii per le scale. Andai in camera prendendo un pantaloncino della tuta nero e una canotta grigia. Presi dell'intimo nero semplice e andai al bagni di servizio.
Sciolsi i capelli e mi spogliai totalmente, entrai nella doccia e le immagini di quello meravigliosa giornata andarono a scorrere nella mia mente , creò in me un sorriso sincero, era stato divertente nonostante tutto.
Feci shampoo e doccia, dopo aver finito mi vestii con i capi d'abbigliamento prescelti prima, e asciugai i capelli.
Dopo aver finito, sorrisi guardandomi e scesi sotto, dove trovai tutti seduti in tavola e uno Zayn che mi fissava le gambe lasciate in mostra dai pantaloncini.
Lo guardai anche io, aveva una manica corta bianca e dei pantaloni della tuta neri, mh niente male.
-Ciao Charlotte!
Disse Cody e io sorrisi.
-Ciao Cody.
-Siediti.
Disse lo zio sorridendo e io annuì sedendomi. Guardai il piatto pieno di tortellini al ragù. Avevano uno splendido odore.
Iniziammo a mangiare e a parlare della giornata fatta, cominciò lo zio, parlando del lavoro, poi la zia con le pulizie, e Cody con il progetto che doveva fare durante queste vacanze.
Devo dire che in questa famiglia si parlava molto, io invece non avevo mai tempo di parlare con papà più di 10 minuti.
Arrivò il turno mio e di Zayn.
-mh.. Siamo stati al bosco, Charlotte è caduta.
Rise ricordando e io lo fulminai. Questo fece ridere tutti quanti e mi chiesero se mi ero fatta male ma io scossi la testa. Poi non capii perché non disse che eravamo andati alle cascate, in quel posto magico.
-Si è stato tutto molto bello.
Sorrisi guardando tutti.
Finimmo di mangiare, lo zio, Cody e Zayn andarono subito a letto.
-buona notte.
Disse Zayn con voce rauca, che m fece venire i brividi. Scossi poi l testa e Guardai la zia.
Dopo poco rimasi con la zia a parlare e ad aiutarla.
-si è trattenuto Zayn?
Mi chiese la donna, io la guardai.
-è stato gentile.
Ridacchiai.
-Meglio così.
Ridacchio' la donna.
-io vado, grazie char dell'aiuto. Buona notte.
Sorrise la donna e mi lasciò in cucina e se ne andò a letto.
-Buona notte.
Sorrisi e poi presi dal frigo del latte, lo misi nel bicchiere e lo sorseggiai. Guardai l'ora. Era tardissimo le 00:32.
Finii il latte, salii su in camera, chiusi piano la porta, e mi misi sotto le coperte controllai il telefono, e c'era un messaggi da papà:
'Domani, ti chiamo, buona notte Char, un bacio. Xxdaddy'
Sorrisi leggendo, mi mancava tanto il mio papà!
Guardai il messaggio che ricevetti alle 22:10. Era stanco e sicuramente già dormiva.
'D'accordo, buona notte, anche a te. XxChar'
Inviai il messaggio. E poi posai il telefono, mi aggiustai sotto le calde coperte, e pensai perché Zayn non aveva parlato delle cascate. La mattina seguente gli e lo avrei chiesto.
Pensai alle sue dolci mani sui miei fianchi.. Ma in un attimo crollai dalla stanchezza, ma con il sorriso stampato in faccia.
---------------------
#meee
Eccomi qua!
Sono tornata con un capitolo di 2222 parole, ahahaha. Grazie ragazze per il vostro sostegno e per avermi fatto passare in due giorni da 464 voti a 642 voti. Grazie di cuore. Spero che il capitolo vi piaccia! Un bacio. Ah: GUARDATE CITTÀ DI CARTA, È MERAVIGLIOSO. FIDATEVI. ❤ xxjen
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top