Il nostro saluto


Quando mi sveglio,sono già le 16:30 e sento Stefan dormire vicino a me.
Avevamo veramente bisogno di riposare.

Cerco di alzarmi,ma con lui avvinghiato tipo polpo,non è facile.
Mi giro a guardarlo.Dio quant'è bello.
È sereno mentre dorme, e sembra non avere pensieri.
Gli mollo un bacio in fronte e provo ad alzarmi,devo andare pure in bagno.
Ma lo stronzo,che fa solo finta di dormire,mi tiene ancora più stretta.
Comincia così la nostra lotta,lui che mi fa il solletico ed io che cerco di sottrarmi a lui,solo che questa volta qualcosa va storto,perché....

Bum...faccio un volo dal letto,non chiedetemi come,che finisco col culo per terra e le gambe in aria.

C'è stato un attimo di silenzio,fino a quando Stefan non si affaccia dal letto per vedere come ero caduta.
Ma vedendo la sua faccia,del tipo "scusa non volevo,ma sto scoppiando a ridere.",non riusciamo più a trattenerci e scoppiano a ridere.

Il cretino,che per le risate ,si gira e rigira nel letto,non ha considerato che quest' ultimo,non è infinito,e quindi,pure lui col culo per terra.

Kat,che sembra un piccolo panda,sicuramente svegliata dal nostro casino,quando vede me,che come sono caduta,sono rimasta,guarda Stefe che continua a ridere mentre si tiene la testa,scoppia a ridere anche lei.

Minuti infiniti....

Dopo esserci ripresi,abbiamo mangiato,ma prima di scendere in spiaggia, passiamo dall'ospedale per avere notizie di Mary e Anne.
Ci dicono che Anne,per via dei sedativi,dormiva ancora,
e che a Mary hanno dovuto darle un calmante perché aveva iniziato a dire cose senza senso,a dare di matto....
Si era anche staccata la flebo, perché li non voleva rimanere.
Ora stava riposando,ma che comunque aveva bisogno di aiuto,quindi non sapevano se l'avrebbero dimessa il giorno dopo.

Mentre torniamo in macchina,Stefan sembra pensieroso.

<Ehy,tutto Ok?> chiedo
<Si,ma non so come  faremo  con Mary.
Con noi non la voglio Clear.>
Sto per ribattere,ma lui
<Ne parliamo domani,adesso abbiamo un falò che ci aspetta>.

Annuisco solamente,sono sicura che lui pensi che sia colpa di Mary se ci troviamo in questa situazione,ma la colpa è solamente nostra,non siamo stati capaci di tirarcene fuori,quando potevamo.

Quando arriviamo in spiaggia ,sono le 19 e c'è un bellissimo tramonto,da rimanere senza fiato.

Stefan scorge dei ragazzi che giocano a calcio e si precipita da loro,mentre io e Kat,cominciamo a sistemare le tovaglie e i sacchi a pelo,non si sanno mai i casi della vita.

Dopo 10 minuti arrivano anche i ragazzi,e dopo aver sistemato le ultime tovaglie,ci prepariamo ad accendere il falò.
A noi si uniscono anche i ragazzi con cui Stefan ha giocato,e tra questi riconosco Fede e Tony.
Ma nessuno aveva pensato al mangiare,così Steve,Kat e Jamie vanno a prendere le pizze ( fortuna che il lido accanto sta aperto anche la sera ed offre anche questo servizio ).

Siamo tutti intorno al fuoco e cominciamo a parlare del più e del meno,fino a quando Tony
< Mi dispiace per i vostri amici,l'ho saputo stamattina da Steve>.
Abbassiamo la testa,non volevamo toccare questo discorso,almeno non oggi, ma Steve è il primo a sdrammatizzare.

Comincia a raccontare di quando ha conosciuto Ed ,8 anni  prima,nel cortile sotto casa sua,quando con una palla insieme ad altri bambini ,importunava la sua nonna,facendola uscire tutti i giorni per recuperare la palla che di proposito lanciavano nel suo giardino.
< Un giorno,scendendo da mia nonna,la trovai con un secchio pieno d'acqua vicino la sedia,le chiesi cosa doveva fare,ma non mi ha risposto.
L'ho capito solo quando ho visto arrivare Ed.
Lei si avvicina al portoncino e lancia l'acqua a Ed,però non gli arrivò solo l'acqua,perché a mia nonna volò anche il secchio.>

Siamo con le lacrime in più dice
<Per ricordarci il giorno in cui ci siamo conosciuti,tutti gli anni,il 15 maggio,ci tiravano secchiate d'acqua>....
< Ora capisco perché quel giorno,io,povera anima innocente,> dice Kat < ho preso in pieno un gavettone da parte sua!
Brutto stronzo,tu lo sapevi e ti sei nascosto dietro di me> vorrebbe essere seria,ma proprio non ci riesce....ma in quel momento ,nessuno di noi riesce ad esserlo.

Steve racconta anche
< Un paio di anni dopo,abbiamo trovato un bicicletta rotta.
Mancavano i freni e le camere d'aria,aveva solo i copertoni.
Avevamo deciso di fare una discesa dissestata.
Ed mi disse che mi dovevo sedere dietro,e quando avrebbe detto lui,dovevo scendere i piedi per frenare.
Gli dissi che avevo capito,ma quando cominciò ad urlarmi che dovevo frenare,ho avuto paura e lui più di me.
La bici ha cominciato a tremare tutta,fino a quando non si è fermata in mezzo ad un cespuglio di more.
Ragazzi,che dolore!
Questa> ed indica una cicatrice sul sopracciglio< è il ricordo di quel giorno,ma Ed non se la passo meglio.
Si ruppe il polso e a distanza di settimane,toglieva ancora spine>

Ormai eravamo piegati in due dalle risate.
Durante i racconti di Steve,Jamie aveva cominciato a suonare la chitarra,così alla fine ci siamo ritrovati pure a cantare.

Quello è stato il nostro modo di salutare Ed....

È stata l'ultima bella giornata,prima di entrare in un buio,per me,perpetuo...

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