61.

Stefan .

Non sono riuscito a chiudere occhio stanotte,in questa stanza tutto sa di lei.
Abbracciavo il suo cuscino,col suo profumo sopra,sperando di riuscire a riposare,ma nulla da fare.

Il pensiero di esserci lasciati in quel modo,davanti casa sua,mi ha turbato e parecchio.
Non sono riuscito nemmeno a suonare decentemente,dando a Val un occasione in più per inveire su di me.
So di sbagliare e so anche che sto rischiando grosso.
La tentazione è sempre più forte e se non fosse stato per Alan,anche Clear sarebbe venuta a sapere che faccio,un'altra volta, uso di canne.

Sarebbe un enorme delusione, per lei,avere la consapevolezza che non sono niente di quello che crede.
Che non sono un uomo e che non ho le palle per affrontare le mie cazzate.
Ho paura di veder crollare quella bettola,che come uno stupido,mi ostino a guardare come se fosse un castello.

Clear non merita tutto questo,non si merita un bugiardo e fallito al suo fianco,ma qualcuno che riesca a trattarla da vera principessa,ma senza troppe smancerie,qualcuno che possa realmente sostenerla nelle sue battaglie,che le dia conforto quando lo chiede in silenzio.
Io non posso,non ne sono capace,
la amo più della mia stessa vita,ma non posso darle queste cose in questo momento,ho bisogno di ritrovare me stesso e,se continuo a stare con lei,rischio pure di farla cadere ancora,e questo non me lo perdonerei mai.

Ha lottato e sofferto tanto per uscirne,con una forza e una volontà che pochi hanno.
Ci sono state delle volte in cui voleva lasciarsi andare,ma è riuscita sempre a rialzarsi e a continuare a lottare.
Io al suo posto non ce l'avrei fatta.

Quindi sono arrivato alla conclusione: devo lasciarla andare​

* * *

Siamo appena arrivati al locale e stiamo accordando i vari strumenti, circondati da un silenzio che fa davvero male.
Tutti,chi per un motivo chi per un altro,sono delusi dal mio comportamento.

<Ragazzi....> cerco di richiamare la loro attenzione
< volevo scusarmi con voi.
So di essere una nullità,e che vi sto deludendo.
Ma credetemi,non lo faccio apposta.
Alan,scusami per ieri sera,ma non ci stavo con la testa.
Ti prometto che stasera,darò il meglio.
Non ti farò fare nessuna brutta figura,se il tizio della casa discografica sarà qui,il contratto sarà tuo.>
<Non devi scusarti con noi,devi chiedere scusa a te stesso,prima di tutto.
C'è in gioco la tua vita e non è uno stupido contratto.
Pensaci bene fratello.>

<Lo so,e non fallirò.
Val...sono stato un emerito stronzo con te,ti ho attaccata senza avere un valido motivo e ti ringrazio di non avermi spaccato la faccia.
Non so cosa mi passasse per la testa,ma sei l'unica che riesce a tenermi testa,oltre Clear.>
<Ascolta Stefan,a me fa male vedere Clear soffrire, perché soffre,e non poter fare nulla perché non ti chiede aiuto.
Non si vuole nemmeno sfogare.
Quindi me la prendo con te,perché sta male per le tue scelte.>
< Lo so,ma arriverà il giorno in cui le chiederò scusa come si deve,e forse ricominceremo un'altra volta.
Sam devo chiedere scusa anche a te.
La gelosia mi ha fatto dire cose che non avrei voluto,ma vederti così vicino a Clear,mi ha fatto impazzire.
Scusatemi.
Ed ora prepariamoci,c'è qualcuno che deve firmare un contratto qui.>

La serata passa tranquillamente,nessun colpo di testa da parte mia e anche il contratto è arrivato.

Siamo seduti al bar a bere una birra e festeggiare quando si avvicinano due ragazze.
Val scatta subito vicino a me,attaccandosi al mio braccio,mentre una di loro ci chiede di suonare qualche altra canzone.
Così accettiamo subito.

Ma quando parte l'accordo,mi blocco.
È appena entrata una ragazza che sembra essere la brutta copia di Mary.
Tutti la allontanano quasi schifati.

Come se si sentisse osservata, punta i suoi occhi su di me.

<Porco cazzo.>
<Stefan che ti succede?>
<Mary!>urlo il suo nome cercando di farmi sentire sopra quel casino.

È proprio lei,perché comincia a divincolarsi tra gruppi di ragazzi.
Senza pensarci due volte,mollo tutto e comincio a correre verso di lei,che nel frattempo è riuscita ad uscire.
Ma è una vera impresa,visto che vengo fermato da molte ragazze,e diventando pure maleducato,le allontano da me,riuscendo a raggiungere l'uscita del locale.

Mi guardo intorno,ma di lei nessuna traccia.
Non posso lasciarmela scappare,non ora che l'ho trovata.
Ma non so da quale parte sia andata,così comincio a correre anche io.
Ho come la sensazione di aver preso la strada giusta,così non mi fermo e vado sempre più veloce.

Arrivo vicino la metro e mi fermo di colpo.
Un pieno pugno nello stomaco,quando mi passa davanti l'immagine di Clear che si dimena tra le mie braccia.

Mi accascio in un angolo,con la testa che mi scoppia.
Le immagini non vogliono andare via e mi ritrovo addosso la stessa angoscia di quel giorno.

Che cazzo sto facendo?
E se Clear avesse ragione? Se non sono pronto o non sarò capace nemmeno di salvare me stesso?
No,non posso farle questo,sarebbe un dolore troppo grande per lei,ed io starei troppo male nel saperla disperata,perché starà così.

Decido di alzarmi e tornare al locale
< Non ti arrendi vero?>
<Mary...> è davvero lei
< Porca puttana,che cazzo hai combinato?
Sono settimane che ti cerchiamo,ma sembravi svanita nel nulla. Come stai?>
< Sto bene,ma tu stai benissimo.
So che mi stavate cercando,vi ho visto qualche volta.
Che vuoi da me?>

Provo ad avvicinarmi,ma mi invita a fermarmi.
<Da qualche giorno manca l'acqua a casa,quindi non avvicinarti per favore.>
<Dove stai Mary?
Cazzo fatti aiutare,te ne prego.
È colpa mia se stai ridotta così e non riesco a guardare avanti se non provo ad aiutarti.>
< Sto bene,davvero e non è colpa tua.> si ferma un attimo per guardarsi intorno.
<Senti,ti va di parlarne a casa. Non sono tranquilla qui fuori.>
<Certo> e comincio a seguirla
< ma cosa ti preoccupa? Credimi voglio solo provare ad aiutarti,fidati di me.>
< Ne parliamo a casa,e spero sia arrivata un po d'acqua perché non riesco a stare così>.

Camminiamo per poco,quando ci fermiamo davanti un palazzo che io conosco.
<Si,sono tornata a casa di Ed.
Ma siamo in pochi,il palazzo è stato dichiarato inagibile,ma mi serviva un posto in cui nascondermi.>
<Da chi? Mary in cosa ti sei cacciata?>
Mentre entriamo dentro comincia.
<Stefan,devo un casino di soldi ad uno,ma come puoi notare,nessuno più è disposto a pagarmi.
Così ho accettato di lavorare per lui,e non mi basterà una vita per ripagarlo.>
<Mary denuncia e vieni con noi,ti aiuteremo ad uscire da tutto questo.
Fai solo una prova,ma falla.>
<Non voglio,questa è l'unica vita che conosco,ma grazie.>

Niente da fare,non riesco a convincerla, ci sto provando da un bel po,ma nulla,fino a quando qualcuno bussa deciso alla porta.
Guardo Mary diventare pallida in viso,fino a quando non sentiamo la voce di Clear che urla di aprire.

Ed eccola,la mia guerriera.
Non mi degna di uno sguardo,ma riesce a far ammutolire Mary,non le da il tempo di ribattere.
Poi si rivolge a me,ma sempre senza guardarmi e riesce a farmi sentire in colpa.
Ha ragione,dovevo avvisarla,ma preso com'ero l'ho dimenticato.

< Clear sarei tornato,non ho intenzione di rimanere qui>
E da una parte è vero,ma dall'altra la situazione di Mary non mi piace.
Ma mi conosce troppo bene,e giocare con l'anello mi ha fregato.
<Non vuoi venire a casa con me,vuoi rimanere qui.>
Le sue parole sono lame al cuore,perché sento che sta male,che vorrebbe urlare,ma non fa nulla,saluta Mary e si allontana con i ragazzi.

Mi passo le mani sui capelli
Che cazzo faccio ora!

<Ste, va da lei. Se dovessi avere bisogno ti chiamo.
Ma non lasciarla andare.
Comunque sta bene e sono felice.>
<Parleremo anche di questo Mary,un'altra volta.
Adesso vado,ma tu chiama.>

Raggiungo Clear alla moto e con lei torniamo a casa sua.
Nessuno ad attenderla, sicuramente Philp ha saputo che c'ero anche io e non vuole vedermi.

Non una parola tra di noi,ne uno sguardo, nulla.
Si è fatta una doccia e si è subito addormentata.
Sono le 6:30 del mattino ed io sono rimasto tre ore a guarda la,a rubarle baci,che forse saranno gli ultimi.
Avrei voluto svegliarla e fare l'amore con lei, ma a che pro?
Le avrei fatto solo più male,così mi accontento di guardarla e sfiorarla.
Tracciare delle linee immaginarie che uniscono i suoi nei.
Le dicevo sempre che quella è una mappa che nasconde un gran tesoro,ed ora ho la conferma,quel tesoro è lei.

<Un ultimo bacio amore mio.
Non è un addio solo un arrivederci.>
Lacrime amare scorrono sul mio viso ed una arriva all'angolo delle sue labbra,ma me la riprendo.
Cerco un foglio ed una penna che trovo dentro un cassetto,in mezzo a foto che ci ritraggono insieme.
Ce n'è una,che decido di prendere per me.
Siamo noi due sulla scogliera,mentre l'abbraccio da dietro,lei con il viso rivolto al cielo e gli occhi chiusi,e i suoi capelli che sembravano danzare col vento.
Non ricordo il giorno esatto e nemmeno chi l'ha scattata,ma non importa,sarà l'unica cosa che porterò sempre con me,fino a quando non avrò risolto.

Scrivo il bigliettino,un ultimo bacio e via.
Quando arrivo in cucina,Philp sta già prendendo il caffè.
<Ne vuoi un po?>
<Grazie.
Philp, io devo andare.>
<Lo so,fai quello che ritieni giusto>
<Amo Clear,ma non posso trascinare anche lei.>
<Starà male ma si riprenderà.
Ti chiedo solo una cosa, fammi avere tue notizie.>
<Certo> rispondo guardando il mio telefonino.
<Cazzo!> quindici chiamate di Mary.
<Devo scappare,abbracciala da parte mia.>
<Tutto bene Stefan?>
<Si vado,e grazie>

Prendo la moto senza dire nulla e corro verso casa di Mary.
Ad un semaforo provo a chiamarla,ma niente.
Passo col rosso,rischiando di finire sotto un furgone,ma non mi frega,mi devo sbrigare.

Arrivo sotto casa ed entro facendo i due piani in pochi secondi.
La porta è aperta e dentro tutto distrutto.
< Mary.> comincio a chiamarla e cercarla.
Quando entro nella sua camera,mi si gela il sangue.
Non so cosa fare.
È sdraiata a terra in una pozza di sangue,in una posizione quasi innaturale.
< Merda merda merda> ma sento un lamento,è ancora viva.
<Mary,mi senti? Ti prego rispondimi!
Resisti chiamo l'ambulanza.>
E così faccio.
Ma chiamo anche Jon che mi avvisa di essere su quella ambulanza.

Quando arrivano io non capisco più nulla,non sento cosa dicono,cosa mi dicono.
Non capisco nulla,nemmeno come faccio a ritrovarmi in una sala d'aspetto in ospedale.

Mi guardo intorno,nessuno che conosco,nessuno che mi dice
"andrà tutto bene".

Stavolta sono davvero solo!




Eccomi,mi complimento da sola
" Brava Chiara👏👏👏due capitoli in due giorni"
non è da me....
Comunque buona lettura e tanti baci.
Chiara❤😘😘❤

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