59.
Corro come una dannata,cercando di evitare le strade più trafficate,mentre le lacrime mi appannano la vista.
Sono senza alcun tipo di patente e non voglio correre il rischio di farmi beccare da una volante.
Non ho tempo da perdere e voglio arrivare il prima possibile.
Mi fermo allo svincolo,ed ho un attimo per pensare...
Non posso andare in comunità, non avrebbe senso.
Jon e Samuel sono ancora in città e lo stanno cercando.
Esco il mio telefonino e chiamo Jon
< Clear,non l'abbiamo ancora trovato.>
< Dove siete? Sono in moto e vi raggiungo in un attimo.>
< Lascia stare Clear,torna a casa.
Ti faremo sapere>
< Che cazzo dici Jon. Spero tu stia scherzando,ora o mi dici dove siete,oppure vi vengo a cercare io,con la differenza che perderei più tempo e poi potrei essere di aiuto,conosco i luoghi di Stefan e quelli di Mary.
Cazzo Jon sono pronta,e se non posso cercarlo con voi,lo farò da sola.
Decidi.>
Lo sento sospirare
< Ok, siamo ancora in piazza.
Ti aspettiamo qui>
Non so se abbia detto qualcos'altro, visto che stavo già posando il telefono.
Rimetto in moto e con un'inversione ad U,degna di sequestro, se mai avessi avuto la patente ed una pattuglia vicino, mi dirigo al centro.
Quando arrivo,la piazza è sempre la stessa,sempre i soliti ragazzini che cercano di darsi delle arie con un superalcolico o con le sigarette...se solo sapessero i casini che fanno.
Mi guardo intorno cercando Jon,ma non riesco a vederlo.
Ma come un falco,la mia vista punta altro.
Una ragazzina di quindici anni,non di più, in un vicoletto con un pusher...e guardandolo bene...cazzo è Set!!!
Non resisto è più forte di me.
Corro verso di loro e riesco a tirare via quella ragazzina prima dello scambio
<Che cazzo fai?> mi urla contro
< Ti ho appena salvato il culo,ed ora torna a casa,non è serata.>le dico puntandole un dito contro e ritornando a quella merda
< Bastardo figlio di puttana>
<Guarda un po chi c'è, la piccola indifesa Clear.
Come stai? Piaciuto il mio regalino?>
Non lo lascio continuare,
mi lancio su di lui riuscendo a prenderlo per i capelli e a dargli una ginocchiata nelle palle.
Ma non ho il piacere di continuare, perché qualcuno mi tira via da lui.
< Non sei salvo bastardo. Ricordati quello che mi hai fatto,perché io non scordo la tua faccia. Te la farò pagare cara,in tutti i sensi. Ricorda Set,perché Clear non scorda> gli dico urlando e non curandomi del vociferare che c'è intorno a me.
Quel maledetto stava continuando ad urlarmi contro,dicendo che se mi avesse rincontrata,per me sarebbe finita male.
Ma riesce a scappare prima che Samuel riesca a fare un passo verso di lui.
< Lasciami Jon,sto bene>
< Che cazzo ti prende Clear,avrebbe potuto ucciderti,se avesse voluto.
Che intenzioni hai? Perché se non coincidono con le nostre,puoi tornartene a casa.>
<Non ti chiedo scusa,perché lo dovevo fare,quel maledetto la deve pagare,non mi interessa come, ma deve scomparire.
Comunque stai tranquillo,voglio solo ritrovare Stefan.
Dove l'avete cercato?>
<Abbiamo guardato tutti i vicoli e la via principale,niente.> mi informa Samuel ritornando verso di me.
< Sappiamo soltanto,che mentre suonava ha visto Mary,che lei si è subito accorta di lui e che è scappata.
Deve averla raggiunta,altrimenti sarebbe ritornato indietro,invece nulla.>
Già, sarà sicuramente con lei,ma speravo di avere sue notizie,invece nulla.
Niente messaggi, niente telefonate,proprio nulla,nemmeno per dirmi che sta bene, che l'ha trovata,niente.
Eppure non è stupido,sa che mi hanno avvisata e che sto qui fuori a cercarlo.
Dio Stefano,che cazzo ti prende.
Dove sei?
Dov'è finito quel ragazzo che si preoccupava per me?
Dove sono finite tutte le nostre promesse,il suo volermi bene?
Dov'è finito il mio ragazzo,il mio migliore amico,mio fratello?
<Clear cazzo!>
Mi volto a guardare Jon,ma la sua visuale non è la stessa di due minuti fa.
Non mi sono nemmeno accorta che le mie gambe,non hanno più retto il mio peso,che stavo per finire a terra,se Jon non mi avesse presa.
<Che hai Clear? Stai bene?>
<Forse è il caso di portarla a casa>dice Samuel
<Merda! No,a casa non ci torno,ma devo chiamare mio padre>
Jon mi aiuta a sedermi sui gradini della piazza,mentre Samuel mi va a prendere una bottiglia d'acqua.
Con le mani che mi tremano,esco il telefonino dalla tasca della giacca e provo a comporre il numero di casa,ma mi riesce impossibile.
Jon blocca le mie mani e con due dita sotto il mio mento,mi invita a guardarlo.
<Stai tranquilla,tornerà da te.
Chiamo io tuo padre e gli dico che sei con noi.>
Faccio solo un cenno con la testa
Tornerà da te.
Ci spero,con tutta me stessa,ma in cuor mio so che non sarà così.
E il suo modo di comportarsi,è la mia conferma,ma continuo a sperare e lo farò sempre.
<Tieni Clear,bevi> Samuel mi porge la bottiglia,ma non bevo subito,preferisco rinfrescarmi il viso.
Se non fossi seduta,sarei sicuramente sdraiata a terra,visto che la mia testa continua a giocarmi brutti scherzi e le gambe non hanno intenzione di collaborare.
<Con tuo padre tutto ok,ma quando finiamo,vuole che torni a casa. Lunedì ti riaccompagna lui.
Adesso,dobbiamo solo sperare di trovarlo.
Dove potrebbero andare?>
<Alla Metro,partiamo da li,può essere che qualcuno li ha visti.>
<Ok,ma tu non vieni con noi li sotto. Non puoi ritornare li.> mi dice Samuel
< Se anche tu hai intenzione di rompere, dillo prima.
Sono in moto e volendo ci arrivo prima di voi.
E poi sai meglio di me che non parlano con persone che non conoscono,quindi non potete farlo senza di me.
Li sotto mi conoscono tutti,e a modo loro,si sono presi cura di me,quindi sarò li sotto anche io.
Ora se volete seguirmi bene,altrimenti ci vediamo lunedì.>
<Aspetta Clear,io vengo con te,ma guido io > e gli lancio subito le chiavi,visto che non sono capace di tenermi in piedi,figuriamoci a guidare
<Samuel seguici.Clear ha ragione,non parleranno mai soltanto con noi. Facciamo questa prova.>
Dopo aver convinto Samuel,e Jon ha faticato un bel po,finalmente saliamo in moto.
Jon non se la cava male,e in pochissimo tempo siamo già arrivati.
Ma non scendiamo subito,dobbiamo aspettare Samuel.
Comincio a fare avanti e indietro, dire di essere agitata è poco.
Da un lato ho la disperata voglia di ritrovare subito Stefan,dall'altra un enorme paura di ritrovarmi li.
E Jon nota subito tutto questo.
<Clear, se non te la senti,possiamo cercarlo da un altra parte,o possiamo scendere solo noi.>
<No no,sto bene...ho un po di timore a stare li sotto,ma ci siete voi...>
<Che succede? Non è solo per questo o per Stefan,mi sbaglio?>
<Di che parli? Ho solo una fottutissima paura di non riuscire a trovarlo.>
<Sei sicura? È per questo che ti sei accasciata su di me?
Sai che puoi parlare con noi,e poi questo tuo colorito non mi piace>
<Sto bene davvero, ma da ieri ho problemi di stomaco e non vorrei aver preso il virus. Ho mangiato poco,ma adesso sembra che mi sia ripresa.>
Prova a dirmi qualche altra cosa,ma veniamo interrotti da Samuel,così senza perdere altro tempo cominciamo a scendere quelle dannate scale,che per qualche tempo sono state la mia prigione.
Nulla è cambiato, tutto è esattamente come lo ricordavo,come se il tempo,qui sotto,non fosse mai passato.
Persino la stessa identica puzza,che per giorni mi restava incollata sulla pelle,suo capelli.
Non so quanto posso resistere,tutto questo mi rende debole,e fa salire su quel poco che nello stomaco è rimasto.
La botta finale,me la da sentire qualcuno rigettare anche l'anima.
Riesco a correre fino ai bagni con Samuel e Jon che mi urlano dietro,e li accasciarmi davanti ad un water.
Non riesco a fermarmi,e più respiro questo fetore e peggio è.
Qualcuno mi raccoglie i capelli,per non farmi sporcare,mentre con l'altra mano mi accarezza la schiena....
riconosco quel tocco delicato,come se una madre si prendesse cura della sua piccola.
E quando finalmente finisco e mi volto...Non mi sono sbagliata.
Infinite volte scusa per avervi fatto aspettare così tanto.
Una buona lettura,sperando che vi possa piacere.
Bacioni da Chiara❤
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