Capitolo 4 : L'infermiere
Era mattina, una mattina calda di un giorno di Giugno, Hinata si alzò stiracchiandosi tutto contento, diede uno sguardo al fidanzato che lo vide dormire ''Che dormiglione! Lo amo così tanto è così carino in viso, mi chiedo che cosa starà sognando'' pensò mentre si avvicinò a lui per dargli il solito bacio mattutino sulla guancia. Quando le labbra incontarono la sua pelle però, Hinata la sentì particolarmente calda e pensò che qualcosa non quadrò. Decise quindi di sentirgli la fronte per verificare se effettivamente fosse così caldo e quando lo fece sentì un calore immenso e non era dovuto alla elevata temperatura esterna. <<Yuki...Yuki!>> lo chiamò cercando di svegliarlo per capire cosa stesse succedendo. Il ragazzo si svegliò lentamente e senza muoversi ma aprendo solo gli occhi, lo guardò rispondendogli << Hinata.. Buongiorno>> aveva la voce gracile e stanca ma anche dolce, data dalla sua stanchezza ed influenza. <<Yuki, come mai scotti così tanto? Non ti senti bene?>> chiese il ragazzo tutto preoccupato <<N..no, mi sa che mi è venuta la febbre.. Tutto per colpa tua.. Scemo>> Hinata con passo deciso andò dai suoi genitori che ormai si erano sveliati per spiegare la situazione.
La madre andò da Yuki e sentì la sua fronte <<Si scotti veramente tanto>> poi gli porse il termometro per misurare la febbre << Ecco tieni questo. Che guaio, prendersi la febbre in Estate è una brutta cosa. Scommetto che è colpa di Hinata quando ti ha spinto nel lago vero!?>> disse con un tono di voce più alto, poi Yuki aggiunse con indifferenza <<Già quello stupido>> poi chiuse gli occhi mentre aspettava l'esito dello strumento che aveva sotto al braccio. <<Ehy!! Io sono qui eh! Non fatene un dramma, io volevo solo scherzare un po'..>> sua madre lo guardò e gli rispose <<Dato che era per colpa tua Yuki si è ammalato..>> disse mentre prendeva il termometro leggendo il numero indicato nel misuratore <<38:5! Ora sarai tu a far guarire Yuki! Così impari a fare scherzi del genere. Vado a prendere le medicine e ti preparo la colazione, tu rimani qui.>>
Hinata si avvicinò a Yuki stando vicino alla sua guancia, poi il ragazzo si girò guardandolo con uno sguardo perso <<Ti avrei curato in ogni caso>> gli sussurrò nell'orecchio e quando la madre entrò con un bicchiere d'acqua e la pastiglia, il ragazzò si alzò e allontanò da lui. <<Tieni bevi questa intanto, così ti fa scendere la febbre, Hinata, vieni ad autarmi a fare la colazione a Yuki, poi mangiamo insieme.>> Senza esitazione il ragazzo seguì la madre mentre in cucina ci fu il padre che chiese ai due come stesse il malato.
Spiegarono la situazione anche a lui mentre prepararono la colazione <<Hinata noi dobbiamo lavorare come ben sai quindi sarai tu che ti prenderai cura di lui ok? Anche perché tu hai causato tutto ciò>> gli disse il padre mentre gli pors il vassoio che a sua volta doveva dare al ragazzo malato <<Gliel'ho già detto>> replicò la madre <<Uffaaa, lo so, lo so! Non c'è bisogno che continuate a dirlo... Alle volte siete seccanti lo sapete?>> disse mentre si stava dirigendo in camera sua.
<<Amooreee?? Tieni ti ho portato la colazioonee>> disse entrando con un tono gentile a basso per evitare di infastidire il malato. Si avvicinò con il vassoio e glielo mise sulle gambe quindi Yuki, lentamente, si alzò portando la schiena contro lo schienale del letto <<Non fare il ruffiano..>> gli disse con un tono basso e stanco, tipico di chi si è appena svegliato.
Cominciò a mangiare, Hinata siedeva di fianco a lui e lo guardava con la testa appoggiata sulle mani ''Che carino, quando è malato è addirittura più tenero di quando è imbarazzato'' <<C-cosa c'è?>> gli chiese notando che lo stava fissando, era un po' imbarazzato ma si comportò come se non gliene fregasse niente. <<Niente>> rispose <<Pensavo a quanto tu sia dannatamente adorabile, più ora che stai male del solito>> riprese. Yuki finì e Hinata gli prese il vassoio <<S-scemo. Non dire così..>> gli rispose il ragazzo ormai con gli occhi di color viola. Il suo sguardo era verso il basso, stringeva debolmente le lenzuola del letto, Hinata lo guardò con bocca aperta ''Non esiste che tu sia così.''
Yuki sentì tutto ad un tratto la lingua del compagno dentro la sua bocca, un bacio con passione e desiderio dato dal fidanzato, era riuscito a far riprendere il ragazzo da quella situazione più imbarazzante. <<S..scemo, ora la prenderai anche tu>> disse con un tono di voce basso e debole mentre l'altro portava via la colazione. <<Non preoccuparti, sono il tuo infermiere ora! Non posso mica ammalarmi!>>
Si sentì la porta di casa chiudersi e i genitori uscire per andare al lavoro. Yuki alle parole di Hinata sorrise, si sentiva al sicuro, con qualcuno che ci teneva davvero a curarlo anche se era stato proprio lui a farlo ammalare.
<<Yuki, ti va di venire in sala con me? Ti metto una coperta almeno non prendi freddo>> il ragazzo acconsentì, gli effetti della tachipirina cominciavano a far effetto e si sentiva già molto meglio.
Yuki si sdraiò e il compagno gli mise una coperta sopra, fece per andarsi a sedere sull'altro divano ma il suo braccio fu preso dal suo compagno <<Ti Amo, grazie per prenderti cura di me... A...Am..>> non riuscì a finire la frase dall'imbarazzo, il suo sguardo era verso il pavimento e la sua faccia era diventata tutta rossa. Hinata si abbassò e gli disse <<Anche io Ti Amo, Amore.>> Yuki sorrise.
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