Capitolo 24: La morte di Yuki


Gli alberi erano cosparsi di soffice neve bianca che delicatamente si era posata sui loro rami e sulle foglie. La citta dove era Hinata era anch'essa cosparsa di neve, palazzi, macchine, strade e persino cartelli stradali. La neve non accennò a diminuire, i parchi erano tutti coperti di acqua ghiacciata, sembrava quasi di essere ai poli. La temperatura era nettamente calata, era notte fonda, non c'era praticamente nessuno per strada, erano tutti a dormire nelle proprie case o comunque in un posto al caldo per ripararsi dal freddo.

Il debole respiro di Yuki si notò nell'aria che, data la bassa temperatura, fece diventare l'alito da caldo a freddo. <<Quale miglior scenario eh..?>> sorrise a fatica. Prese e con l'aiuto delle mani si sdraiò sulla roccia fredda, cercando prima di togliere tutta la neve che si era appoggiata prima. Il sangue che era cosparso sulla mano che fuoriusciva dalla ferita aveva imbrattato anche la roccia ma a Yuki non importo proprio per niente.

Una volta sdraiato guardò il cielo e lasciando che la neve toccasse delicatamente il suo corpo, provocandogli leggerissimi brividi di freddo. Pensò a tutto quello che gli era successo l'anno prima e non rimpianse nulla.

L'incontro con Hinata alla scuola, la paura che gli altri lo trattassero come nell'orfanotrofio, la confessione della sua storia e sei suoi sentimenti, il reciproco amore. Certo c'erano stati molti eventi anche tristi, come la morte del suo amato nonnino che però l'aveva portato a trasferirsi a casa del fidanzato. Ebbe l'opportunità di conoscere anche Yara, dapprima di Hinata, poi chiariti i dubbi, divennero amici. Quella bellissima vacanza tutti insieme, la sua malattia per colpa delle marachelle del suo ex, tutti i baci, gli abbracci, i pianti... tutte le volte che avevano fatto l'amore, il bagno insieme. Erano tutti ricordi ormai. La neve si fece più incensante, il respiro di Yuki diminuì il ritmo e divenne più debole.

Il ritorno dei suoi amici dell'orfanotrofio, ormai morti per causa sua. Era stato sempre lui ad averli causato problemi creando quel disastro alla struttura, ma non solo a loro, ma anche a tutti gli altri bambini che dormivano lì. Certo erano stati cattivi con lui ma era dispiaciuto comunque.

Il suo respiro era appena percepibile, un ultimo sorriso comparve sul suo volto mentre ripensava ancora al volto della persona che amava. Chiuse lentamente gli occhi finché non vide tutto nero, il suo respiro cessò e con esso anche il battito del suo cuore. La neve si fermò improvvisamente. Il ragazzo dai capelli biondi era morto, Yuki, il ragazzino allegro e spensierato, timido, geloso ma anche pauroso, si era abbandonato al destino inerme. Le nuvole scomparvero e dei deboli raggi di sole si mostrarono ed illuminarono tutto l'orizzonte, scaldando l'ambiente e permettendo, pian piano, a quella neve di sciogliersi.

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