Capitolo 20: Addio Hinata
Yuki si diresse di corsa verso l'abitazione del fidanzato. Non voleva che lui o la sua famiglia entrassero nei suoi affari inutilmente, rischiando quindi di ferirsi o di rimetterci la pelle. Non sapeva come dirglielo, in fondo al suo cuore non voleva nemmeno farlo, ma sapeva benissimo che quella fosse la cosa migliore da fare. Se non l'avesse fatto nemmeno Dio avrebbe potuto prevedere ciò che sarebbe accaduto in seguito. Lui vedeva un futuro di disperazione, dove tutti i suoi cari sarebbero morti per mano di coloro che prima lo stavano inseguendo per farlo tacere e compiere così la sua vedetta; lui non voleva, quindi corse, corse finché non arrivo davanti all'ingresso principale.
Suonò il campanello ed entrò velocemente, mentre Hinata, che da prima era uscito con la loro amica Yara, mostrò un'espressione perplessa domandandosi chiaramente che cosa stesse succedendo e il motivo per cui il ragazzo avesse quell'espressione.
Yuki raccontò cosa fosse successo prima davanti a tutti e tre le persone con cui conviveva, i suoi occhi ormai divennero marroni. I genitori non capirono le sue parole ma disse che non c'era tanto tempo e che le spiegazioni sarebbero state troppo lunghe. <<Sembrerà un po' improvviso ma non posso più stare qua. Se lo facessi, sicuramente vi coinvolgerei in tutta questa faccenda rischiando sulla vostra salute, e non posso permettervelo. Vi sono grato di tutto quello che avete fatto per me, ma è tempo che io finisca quel che ho cominciato tanti anni fa, e per il quale sono sempre fuggito, cercando di dimenticare>>. Alla luce di quelle parole tutti furono increduli ma non soddisfatti. Hinata capì le sue parole, ma non volle comunque che le cose andassero così. Si avvicinò a lui e quindi gli disse, tenendolo per mano <<No Yuki, non puoi andartene. Affrenteremo questa cosa insieme!>> Yuki disapprovò <<Mi dispiace, ma non posso. E' già tardi e...>> si sentì un tremore del terreno <<Sono già qui! Scappate, io li porterò lontano da qui!>> Hinata aveva gli occhi lucidi e lo stava guardando <<Yuki...>> disse con una voce quasi smorzata dalle lacrime, l'altro ragazzo gli lasciò le mani <<Ci dobbiamo lasciare, lo faccio per il tuo bene>> e lo baciò intensamente, poi scortò i genitori in una zona apparentemente sicura. Si diresse verso la porta e prima di voltarsi, uscire e probabilmente non tornare più gli disse un ultimo <<Ti Amo>> che Hinata con le lacrime agli occhi rispose con <<An-anch'io..>> poi corse al riparo con i suoi genitori.
Una volta fuori attirò l'attenzione su di sé <<E' me che state cercando no?>> e i due che stavano sul tetto e gli altri a terra si girarono verso di li con un sorriso, quasi un ghigno <<Ti stavamo aspettando, credevamo di distruggere la casa per farti uscire>> disse uno dei quattro poco prima che si lanciassero sul ragazzo che ricominciò a scappare, cercando di portarli in un luogo in cui non ci fossero civili. Mentre scappava in direzione della foresta, ripensava ai momenti che aveva trascorso con il suo ormai passato compagno; tutti i momenti di gioia, tristezza, dolore... sorrise in ognuno di essi, anche in quello in cui Hinata gli fece venire un febbrone in piena vacanza.
Arrivò all'ingresso del bosco e vi si inoltrò all'interno con i cinque che gli stavano incollato, poi si fermò ad una pianura.
Questa era cinta nel perimetro dagli alberi ma era molto grande e spaziosa, perfetta per combattere in un combattimento all'ultimo sangue. Si disposero in una riga con tutte le loro armi impugnate, per chi ce le aveva, poi fu la volta di Yuki, che evocò tramite un fascio di fiamme la sua spada <<Finiamola una volta per tutte>> disse con gli occhi ormai divenuti rossi dalla rabbia.
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