Capitolo 19: Inseguimento

 Ormai era circondato da tutti e 4, con il cestello della spesa in mano si guardò attorno mentre essi lo guardavano. ''David, Jasmine, Erik e Seris... sono proprio loro, allora non stava mentendo. Lucas..''

<<Ora che siamo al completo possiamo porre fine alla nostra vendetta, anche se qui sarebbe un po' scomodo ucciderti. Pazienza, speriamo di non fare casino>> disse Lucas incappucciato mentre arrivava dietro ai quattro.

''Merda.. Non posso stare qua, devo scappare'' pensò mentre cercò in fretta una soluzione per uscire da lì. Non poteva combattere in mezzo ad un supermercato, ci sarebbe stato il rischio di coinvolgere e ferire alcuni o molti civili. Quindi, guidato dal su istinto, prese il cestelle che aveva con entrambe le mani e lanciò il suo contenuto contro di loro, debilitandoli per alcuni secondi, poi fece un balzo e saltò le casse e si diresse verso l'uscita. Senza ormai niente, corse ed uscì fuori, inseguito da quei cinque che tanto bramavano la loro vendetta. Yuki cercò un posto sicuro per nascondersi, aveva alcuni secondi di vantaggio rispetto a loro e li sfruttò a suo vantaggio cercando di aumentarli infilandosi dentro a vicoli stretti, dove loro facevano fatica per passare. Tuttavia questo non sembrò tanto simpatico a loro, infatti uno di essi, precisamente David, che era quello più indietro, cercò di fermarlo lanciandogli le sue lance incantate, ma Yuki riuscì ad evitarle con maestria, facendolo innervosire ancora di più. Egli era il ''grosso'' del gruppo, usava il vento come elemento ed era molto forte. Lucas lo seguiva dai tetti, ma era il più indietro di tutti, poiché perdeva molto più tempo a saltare da un tetto all'altro, anche se aveva una panoramica migliore. Erik era il più veloce di tutti ed era quello più avanti, cercò di fermare il ragazzo che scappava ma non ci riuscì, d'altronde lui non utilizzava armi singolari come i suoi compagni, ma bensì la sua specialità era il corpo a corpo. Aveva i capelli biondi ed era di altezza circa quella di Yuki, usava abiti in pelle e i guanti che gli coprivano le mani. Jasmine invece era una maestra dei coltelli, una ladra professionista e molto agile e veloce, non eguagliava Erik, ma si può benissimo dire che fosse la seconda in fatto di velocità. Aveva un'altezza di circa 170cm aveva i capelli lunghi che le arrivavano al petto di color marrone. Seris era l'intelligente del gruppo, portava gli occhiali e aveva i capelli color corvino, era alto e la sua magia era interessante, infatti utilizzava delle carte magiche con il quale riusciva a fare magie, ma poteva anche utilizzarle benissimo, e soprattutto, per trapassare i suoi avversari.

Stanco e ormai quasi affaticato, Yuki entrò in un vicolo cieco. Appena dentro, si girò verso i suoi inseguitori e lanciò una palla di fuoco che colpì violentemente il primo che stava davanti, Erik che sbatté contro Jasmine che gli stava dietro. Si apriva poco avanti, a chiusura di quella via, ci fu un muro che gli sbarrava la strada ma lo utilizzò come via di fuga. Infatti, quando lui ci saltò sopra, gli altri due inseguitori avevano appena imbucato quello stesso vicolo, allora Yuki con i suoi poteri creò un muro di fiamme che impediva il passaggio, poi scappò dall'altra parte, coprendosi con un cappuccio.

Si era liberato di ormai tutti i fastidiosi soggetti che lo stavano tormentando per quei 10 minuti, ma ce n'era ancora uno da fermare, il più fastidioso. Infatti da lontano si accorse di cosa Yuki avesse fatto e allora scese dall'altra parte prima e si lanci all'inseguimento via terra, ma fu molto indietro rispetto a lui quindi riuscì a vederlo per pochi secondi prima che quello davanti girasse da una via all'altra. Yuki si accorse del vantaggio e riuscì a sfruttarlo infilandosi in una delle metrò e confondendosi con la folla. Lucas era solito non farsi vedere in pubblico, per via dello sfregio sulla sua faccia, quindi entrò indeciso e perse di vista il ragazzo. Cercò di tornare dagli altri quattro intanto per continuare la ricerca insieme.

Yuki intanto era riuscito a fuggire e riprese fiato ''Non posso continuare così, non risolvo niente. Devo affrontarli ma prima'' si diresse verso la sua abitazione, la stessa in cui abitava Hinata ed i suoi genitori, di corsa con ancora un po' d'affanno.

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