Capitolo 11: Felicità

Era l'alba di un nuovo giorno. Yuki sentì una voce familiare che lo chiamava, ma non la identicò subito. Chi era? Cercò di aprire lentamente gli occhi e vide un'ombra che lo stava toccando. Ora la riconobbe, era la madre di Hinata che lo chiamava per andaer a scuola.

Era un freddo Giovedì, la giornata era lunga e cercò di affrontarla nel migliori dei modi. Vide intanto acccanto a sè Hinata che si muoveva, avevano i letti attaccati. Si alzò e si diresse a fare colazione mentre il compagno fece movimento quasi per alzarsi. Incontrò la madre seduta che gli diede il buongiorno e due tazze fumanti di latte caldo con il caffè.

Era sicuramente un bellissimo buongiorno. Yuki era davvero felice che la famiglia di Hinata l'avesse accolto con tanto calore. La madre cominciò a parlargli e chiedergli varie cose, incuriosita dai suoi poteri. Yuki gli raccontò dei suoi strani occhi e lei fu molto sorpresa di quello che sentiva. <<Cambiano colore a seconda dell'umore?? Ma è fantastico! Spero di vederli al più presto>>.

<<Beh grazie hahah. Non credo passerà molto tempo prima che tu li veda>>. Era molto contento di quello che sentiva, sua madre era davvero una bella donna, bionda, alta sul metro e settanta sempre sorridente. Era felice, pensava al suo nonnino che lo aveva accudito e aveva sperato che lui trovasse un posto più accogliente e finalmente era successo, insieme anche alla persona che amava.

I suoi occhi divennero verdi e la madre con una bocca e un sorriso a 32 denti rimase basita da quel cambiamento e gli afferrò le guancie dicendo << Ma sono bellissimi!!>>, con una euforia tale che Hinata quasi si svegliò. Yuki sorrise e la ringraziò, poi tornò in camera per cambiarsi e vide che Hinata dormiva ancora a pancia in su peggio di un orso. Allora Yuki si avvicinò, si appoggiò delicatamente sopra di lui, sentendo tutto il suo calore. I loro geniti erano a contatto ed era molto piacevole per Yuki.

Poi lo baciò delicatamente cercando di svegliarlo il più dolce possibile. Si svegliò e fu confuso all'iniziò ma aveva capitò chi era e cosa stava succedendo. <<B-Buongiorno... Yu-ki..>> disse con tono mezzo sveglio poi si stiracchiò e mostro i suoi bellissimi occhi azzurri e sorrise. Il ragazzo sopra a lui mostrò i suoi occhi verdi e gli sfiorò le labbra pronunciando un debole e quasi ironico <<Buongiorno>>. Hinata lo strinse a se abbracciandolo e poi lo baciò nuovamente sorridendo.

Dopo si alzarono e Yuki si vestì mentre Hinata si diresse verso la cucina. Hinata si fermò a guardarlo mentre si stava cambiando, il ragazzo fu imbarazzato e gli chiese il motivo per il quale lo stesse guardando. Non disse nulla, sorrise e basta ma smise subito dopo vedendo sul petto in alto il suo marchio. Yuki capì che cosa stava guardando e si coprì immediatamente poi Hinata gli chiese cosa fosse ma gli rispose che non era niente. Hinata non diede peso e si sbrigò perchè altrimenti sarebbero arrivati tardi.

Yuki fu pronto <<Hinata dai! Ora capisco perchè arrivavi sempre in ritardo>>. Lo vide mentre si vestiva di fretta tentando di mettersi i pantaloni, lo guardava sorridendo ''E' proprio scemo, ma anche maledettamente bello''. Si era perso nei pensieri e Hinata lo guardò mentre si mise le scarpe <<Yuki? Ti sei imbambolato?>> poi si mise a ridere. <<Idiota>>, il ragazzo si girò per recarsi alla porta ad aspettarlo mentre da dietro rieccheggiava un <<Ti Amo>>. Questo lo fece diventare di un color rosso vivace, ma lo ignorò, era troppo in imbarazzo per rispondere.

Una volta pronti si avviarono verso la scuola, fortuna che casa sua era vicina. Cominciarono a parlare, svoltarono un angolo di una casa, videro un gran numero di studenti recarsi a scuola. <<Wow mai vista così tanta gente>>, <<E' sempre così, occhio a non perderti, o dovrò cercarti>>. Yuki lo guardò un po' male e poi disse <<Va bene, va bene.>>

A scuola seguirono le lezioni e verso la fine dell'ultima ora gli chiese di andare a casa da solo perchè aveva gli allenamenti nel pomeriggio. <<No, non vado a casa da solo, ci torno con te e guardo come ti alleni come sempre.>> il ragazzo era deciso e lo guardò negli occhi <<Adorabile. Grazie>> Yuki era un po' imbarazzato <<Smetti di dire che sono adorabile>>.

Hinata si mise a ridere e poi gli disse ok. Alla fine della scuola Yuki assistette agli allenamenti. Era sempre uno spettacolo tutto quel gioco di squadra, e ovviamente, Hinata stesso. Quando saltava per servire o meglio per schiacciare era davvero uno spettacolo. Saltava tanto in alto, quasi come se stesse prendendo il volo.

A fine allenamento aspettò che il compagno si cambiò e poi andarono a casa insieme. Non c'era nessuno nei paraggi, era pomeriggio tardi e dovevano tornare a fare i compiti e cenare. Videro il padre del compagno che li salutò e la madre che li domandò come fosse andata la giornata. Dopo aver salutato il padre e raccontato alla madre la giornata, si misero a fare la materia che Hinata odiava di più: Matematica.

Yuki era bravo e cercò di aiutarlo <<Allora guarda qui devi fare le condizioni di accettabilità e poi prendere gli intervalli delle x, capito?>> Hinata non stava seguendo e disse soltanto <<Yuki, hai un odore così buono...>>. Il ragazzo si arrabbiò un po' <<Hinata seguimi, stiamo facendo matematica non stiamo dicendo quanto buono sia il mio profumo>> il ragazzo dagli occhi azzurri allora lo guardò rispondendogli <<Si, ma se potessi dargli un voto gli darei 10>> poi lo guardò con occhi sognanti. Yuki fu imbarazzato e con gli occhi viola gli rispose <<Mi.. piace anche il tuo>>.

Si avvicinarono per baciarsi ma furono interrotti dalla madre che urlò <<E' pronto!!>> dalla cucina. Si sedettero tutti a tavola e il padre spiegò alla famiglia la sua giornata mentre i due compagni li dissero come era andata la loro di giornata.

Al termine, sparecchiarono e poi andarono a dormire. Si misero il pigiama e Hinata notò ancora quel simbolo <<Yuki.. Cos'è quello strano simbolo.. Un kanji? Perchè è impresso nella tua pelle? Dimmelo>>. Yuki gli spiegò che quando era piccolo non si ricordava niente di cosa successe o come si chiamava dato che i suoi genitori morirono prima. <<Mi sono svegliato con questo simbolo, significa appunto ''Yuki'' dal quale deriva il mio nome. So solo questo, significa Neve.>> Hinata fu un po sorpreso e poi gli disse << Ma è bellissimo!>>. <<Me l'hanno fatto quegli scienziati..>> Yuki strinse il pugno pensando a quei momenti, ma Hinata gli prese la mano e gli disse in tono serio <<Mi piaci ancora di più, ad ogni momento che scopro più cose di te>>. Calò l'imbarazzo.

Entrarono entrambi nelle coperte a luci spente. Dopo aver dato la buonanotte Hinata disse <<Ti Amo>> di nuovo, ma stavolta più forte da come aveva fatto quella stessa mattina. Yuki fu un po' stupito e sopratutto in imbarazzo tanto che rispose timidamente con un <<Anche io>>.

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