CAPITOLO 2 KOKONA, TI AIUTERÒ
Dopo la scuola sono tornata a casa e ho appeso le nuove foto del mio Senpai.
Durante tutta la giornata ho scattato le foto a Kokona, Oka e Osana e le ho aggiunte alla bacheca. Le mie vittime, le mie piccole vittime.
Mentre guardo le foto, un sorrido.
No, non sono felice.
È strano da spiegare, quindi voglio essere chiara; non vedo l'ora di farle fuori.
Domani ho intenzione di andare a parlare con Kokona su questa situazione, perchè Info mi ha dato delle informazioni molto, molto utili.
La sera vado a letto, ma faccio fatica a dormire.
L'eccitazione mi tiene sveglia. Le manderò tutte e tre via.
Io e io mio Senpai, per sempre...sempre...
Mi risveglio e stavolta non resto sul letto a riflettere, mi alzo subito e vado a prepararmi.
Indosso l'uniforme e corro a scuola.
Allora, Ayano. Sai già il piano. Fallo. Se qualcuno dovesse ostacolarti, sai cosa fare.
Arrivo davanti all'entrata principale, ed entro.
Tiro fuori il cellulare per fare le solite foto al mio Senpai.
Appena ho visto Osana mi è venuta voglia di farle del male, ma mi sono trattenuta.
Regola numero uno, attenersi al piano. Qualsiasi cosa accada.
Per tutta la mattina giro per il cortile della scuola e vado alla ricerca dei manga che sono sparsi in giro. La mia cara amica Info mi ha detto che ti dà consigli per essere più attraente.
Devo esserlo il più possibile per lui. Devo farlo.
Ne raccolgo circa cinque e li metto da parte.
Passo tutta giornata a girare tra i corridoi e a fare moto di mutandine per Info-Chan.
Se voglio parlare con Kokona, deve fidarsi di me, quindi le farò qualche favore.
Così mi avvicino a lei e le chiedo se avesse un problema da risolvere, un aiuto.
《Ehm...ecco...sì. La mia divisa mi va stretta sui fianchi, faccio fatica a indossarla.
Mi piacerebbe riceverne una più larga. È un po' imbarazzante...non dirlo a nessuno però!》
Le faccio cenno di sì e parto con il piano. Chiedo a Info-Chan una divisa nuova e lei me la lancia dalla finestra.
La raccolgo e la portò nel club di cucito. C'è una grande stanza con un piano di lavoro. Passo il tempo a sistemarle la divisa, cucire e tagliare.
Il risultato non è male. Vado da lei e le porgo la nuova divisa.《Ecco.》le dico.
La prende e fa un salto di gioia...credo《Grazie mille! Oh, sì questa divisa mi sta a pennello! Sei fantastica! Se solo parlassi un po' di più...Grazie mille.》fa un inchino e si congeda.
Penso di aver conquistato la sua fiducia.
Il resto della giornata lo passo chiacchierando con tutti.
Non lo faccio spesso, ma devo guadagnarmi popolarità se voglio che il mio Senpai mi consideri.
Dopo un vado fuori dalla scuola e incontro Musume aggirarsi per il cortile della scuola.
《Ciao. Che ci fai qui?》le chiedo
《Ma ciao! Come va? Ecco...Mi servirebbero un po' di sigarette...sai, lo stress! Lo so che a scuola è vietato...Ma sono sicura che un tesoro come te non ne farà una tragedia! Allora? Nel caso riuscissi a procurartene un po' vieni a dirmelo? Ok? Grazie, amore!!!》
Non ho fatto in tempo a dirle nulla. Ha fatto tutto da sola.
È una ragazza insulsa, sciocca. Così frivola...sarà un piacere farla soffrire...
Vado da Info e le chiedo un pacchetto di sigarette.
Se non mi avesse detto lei che perfino quella stupida ha un'utilità per il mio piano, non le avrei neppure rivolto la parola.
Pochi istanti dopo ciò che ho chiesto cade sull'erba e io lo prendo.
Grazie, Info-Chan.
Vado da Musume e le porgo le schifezze.
《Ma grazie tesoro!!!! Dorempoi ti chiederò più spesso queste cose! Sei un amore!》
Me ne vado con la certezza di averne conquistata un'altra.
Kokona e Musume sono mie. Si fidano di me.
Il che aumenta le mie possibilità di riuscire nel mio obbiettivo.
È l'ora del pranzo.
Finalmente arriva in momento interessante.
Corro in Infermeria, mentre tutti mangiano e parlano vicino al distributore.
L'infermiera è uscita a parlare con le professoresse perchè un nostro compagno è stato male.
Prendo dal cassetto la siringa e il sonnifero e li infilo in tasca.
Esco dalla stanza cercando di nascondere la mia espressione di piacere.
Non vedo l'ora...
So che Musume è fuori nello stesso punto di poco fa per fumare una sigaretta.
Grazie Info...
Vado fuori in cortile e giro lungo il perimetro della scuola.
La incontro nel puntonlrestabilito.
Dalla sua bocca escono nuvole di fumo grigio, e io lo scanso con la mano.
《Ma ciao! Tesoro, sei tornata! Ne vuoi una anche tu, vero??? Amore, lo sapevo che saresti finita per desiderare di provare questa sensazione incredibile!》fa per porgere una ma io la ignoro. Ricca e viziata...me l'aspettavo.
Cerco di sorridere e le dico in falso tono allegro:《Ti va di seguirmi? Conosco un posto perfetto dove fumare.》
All' inizio sembra quasi dubbiosa, ma poi accetta saltellando.
Ghigno, malefica.
Entro dalla porta posteriore e percorro i corridoi con Ronshaku alle calcagna.
Trovo una porta ed entro, chiudendomi la porta alle spalle.
《Sarebbe questo lo stanzino dove non è vietato fumare??? È un po' piccolo...ma sei sicura che non ci scopriranno? Tesoro!? Ci sei?》
Resto con lo sguardo incantato verso di lei.
Il battito eaccellerato e le pupille si sono ristrette. Lo sguardo è diventato intenso, malato.
Le dita mi prudono per il desiderio.
Finalmente la giornata è quasi al termine.
È il momento di attuare il mio piano.
Tutti gli alunni sono ai rispettivi club.
Kokona è al Club di Cucina con le sue care amichette.
Prendo un foglio dal suo armadietto e scrivo "Incontriamoci sul tetto della scuola per parlare di una cosa importante alle 7:50
Chiudo l'armadietto e infilo il biglietto nella fessura.
Dopodiché mi allontano, diretta al tetto.
Arrivo al piano superiore e mi appoggio sulla ringhiera.
Il sole sta tramontando, e crea nel cielo una sfumatura arancio-rosso.
Chissà come sarà quando conquisterò il mio Senpai... contemplare il tramonto insieme...
Nonostante l'idea mi sciolga il cuore, spaccio l'idea; devo concentrarmi sul piano
Aspetto vari minuti, poi controllo l'orologio sul mio cellulare.
Sono le 7:48, perfetto.
Mi allontano dalla ringhiera e mi siedo sulla panchina in un angolino.
Attendo due minuti, e arriva Kokona, puntuale come la morte...
Come la morte... l'idea mi fa sorridere.
Mi alzo e cammino dietro di lei senza farmi sentire.
Si dirige nello stesso punto in cui lei raccontava i suoi segreti a Saki Miyu.
Si guarda intorno ma non vede nessuno.
《C'è nessuno?》dice.
Mi fermo vicino alla ringhiera e rispondo. 《Ciao, Kokona.》
Si vota di scatto, probabilmente non mi ha neppure sentita. Meglio.
《Ah, ciao Ayano! Scusa non sapevo fossi qua...sto aspettando qualcuno...mi ha detto che... ah!》si blocca. Forse ha capito. Finalmente. Sveglia la ragazza...《Sei tu!》
《Esatto. Sono contenta che tu sia venuta.》la guardo negli occhi e cerco di avere un tono cordiale.
《Come mai vuoi parlarmi di..."abusi domestici"?》fa le virgolette con le dita per sottolineare la cosa.
《Sì. Ascolta, non vorrei passare per spiona, ma ho saputo che tu sei vittima di abusi. Ti ho sentito parlarne più di un'occasione. Io vorrei aiutarti.》
《Cosa!? Io non lo sono affatto!》
Perchè prova a negarlo?
《Si, invece. Tuo padre beve. Che cosa fa dopo?》chiedo. So se dirà la verità.
《Lui...》cerca con gli occhi una risposta, come se fosse dietro le mie spalle 《Piange! Sì, lui piange...》
《Non è vero, ascolta fidati. Ti darò una mano.》
Lei sbuffa:《Certo, e come fai?》
Ignoro quello che ha detto《Raccontami la tua situazione.》
Tira un sospiro, rassegnata.
《Mio padre è indebitato, dopo che mia madre se n'è andata ,a situazione è andata a rotoli. Ha chiesto dei prestiti a un uomo, ma non può restituirli e...oh!》delle lacrime le scendono dal viso.
Resto impassibile:《Mi sai dire come ci chiama l'uomo a cui tuo padre ha chiesto i soldi?》
Asciuga una lacrima sulla guancia:《Ehm..,so che il suo cognome è...Runshume, credo. Sì, è questo.》
Perfetto...
《Grazie per esserti confidato con me. Vedrai, tutto si risolverà. 》 fingo un sorriso.
《Apprezzo il pensiero, anche se devo essere sincera; non so come tu possa aiutarmi...》
《Tranquilla.》
Ho i miei mezzi.
Mi congedo con un saluto, e mi avviò verso casa, stalkerando Senpai per un lungo pezzo di strada. Osana...ti ucciderò.
Tornata a casa, chiudo la porta a chiave. Credo che Info-chan abbia fatto il suo dovere... vado nel seminterrato per controllare, e lo spettacolo mi allieta. Musume è legata alla sedia, legata e bendata minuziosamente. Come ho detto, Info non mi tradisce mai.
Prendo la videocamera e l'appoggio al cavalletto davanti a lei. Faccio attenzione a non fare rumore, non deve sapere che sono io.
Le sfiorò un braccio con una mano inguantata, e lei sussulta.
《Chi sei?》dice 《Cosa vuoi da me?》
Adesso non sei più così oca. Gli occhi si iniettano di sangue e inizio a provare un certo piacere. È smarrita...è il momento perfetto. Accendo la videocamera e la riprendo, mentre si lamenta e chiede aiuto. Le sfilo il cellulare dalla tasca e cerco io numero del suo ricco padre. Appena lo trovo, invio il video e attendo con impazienza.
Sento vibrare e lo accendo.
Sei un mostro! Cosa hai fatto a mia figlia?
Nulla, per ora... Rispondo. Non devo cercare di essere carina per una volta. Posso essere me stessa, cattiva.
Ricambi mia figlia!
Ascolti, signor Ronshaku, ha presente tutti i debiti che ha con alcune persone?
Sì...
Bene, se non estingue tutti i debiti, io taglierò un dito a sua figlia. A lei la scelta.
Sei un mostro!
Allora? Ha deciso?
Va bene! Estinguerò tutti i debiti...
Perfetto.
Non tortura la ragazza, anche se con rammarico. Devo lasciarla intatta, come ho promesso.
La lascio lì da sola, e vado in camera mia, aspettando la telefonata da parte di Kokona.
Intanto mi intrattengo guardando il tempio del Senpai.
Passa esattamente un quarto d'ora, quando finalmente il telefono trilla.
《Pronto?》sussurro, col mio solito tono.
《Ciao! Sono Kokona...Non so come tu abbia fatto, ma il debito e stato estinto! Mio papà ora è felice!》
《Molto bene.》
Dopo qualche secondo di silenzio, lei mi fa《Senti, te ne sono grata. Non so come diamine tu abbia fatto, ma va benissimo. Qualsiasi cosa tu abbia bisogno, fammelo sapere!》
Un sorriso diabolico mi compare in volto.
《Molto bene.》ripeto《Allora ci vediamo domani a casa mia dopo la scuola. Devo chiederti una cosa.》
Lei strilla《Certo! Ciao!》
Metto giù e vado in cantina.
Slego Musume, tenendola sempre bendata.
La afferro e la trascino fino alla porta.
Non vede nulla, e continua a camminare impaurita per strada.
Arrivo finalmente al cancello della scuola, la spingo fino al cortile e la porto in un angolo. La faccio sedere e corro via, lasciandola lì, a piangere.
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