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Xenya se n'era andata per davvero, e da allora erano trascorsi ben tre giorni.
Fuori dalla parete finestrata il sole stava sorgendo sul Settore Uno, incurante di ciò che stava davvero accadendo su quella terra desolata e maledetta.
Yekson inspirò gonfiando il petto per poi rigirarsi nelle coperte.
La nuova realtà gli faceva provare un sentimento misto di paura ed eccitazione che si esprimeva con una particolare pelle d'oca calda e fredda al contempo. Gli sembrava incredibile pensare a come le varie sfortunate concatenazioni che gli stavano permettendo di vivere quel momento avevano coinvolto sia lui che Xenya, lasciando la vita di entrambi irreparabilmente mutata.
Si voltò di nuovo verso l'esterno.
Persino quella mattina si chiese se l'amica fosse viva, dove si trovasse, cosa sarebbe stata in procinto di fare.
E ripensandoci era probabile, anzi certo, che gli stessi quesiti riempissero il cranio di David in ogni istante delle sue orrende giornate. Quel pomposo imbecille si muoveva infatti per i tre edifici del Settore Uno fingendo di non sapere che due di quelli appartenevano alla stessa persona che aveva ucciso suo nonno in cima a Palazzo della Forza. Al solo pensiero, un sorriso sarcastico spuntò sul volto di Yekson.
L'ultimo Strength rimasto era scortato con costanza da energumeni tanto attraenti quanto letali che bloccavano chiunque si avvicinasse in maniera eccessiva al potente erede di Clock. E con maniera eccessiva si intendeva una distanza poco inferiore ai tre passi. Era assurdo che quel corpo pallido, all'apparenza quasi anziano e stretto in abiti troppo appariscenti, appartenesse allo stesso ragazzo partito dal Cinquantatré senza nulla in mano.
Eppure non era quello il vero tarlo che consumava la mente di Yekson, troppo occupata a chiedersi come mai S si trovasse sul tetto tre notti prima.
Secondo le informazioni che la Direttrice Madeline Foxn aveva ottenuto spiando l'agenda del Signor S, durante la notte della fuga di Xenya il catorcio sarebbe dovuto essere in riunione con un certo Zabu. E invece aveva fatto proprio una brutta fine.
Chi la fa l'aspetti dicevano un tempo, no?
Ma nonostante tutto quello che il vecchio aveva causato a lui e a chiunque altro, Yekson cercò di non dire ad alta voce che aveva pregato affinché il vecchio Strength perisse di una morte cruenta. Non aveva alcun senso abbassarsi ai suoi livelli.
Il ragazzo poteva invece affermare senza problemi di coscienza che le tre iniziali di Xenya, scritte dalla stessa con il sangue del Capo del Consiglio, fossero state un vero e proprio tocco di stile. Nessuno le avrebbe capite, al di fuori del diretto interessato.
Infatti David, nell'esatto istante della scoperta, doveva essere rimasto impietrito; Madeline aveva in seguito riferito che sembrava fingesse di esserselo aspettato. Tutto sommato però, per Yekson, era stato meglio poter analizzare le sue rughe rabbiose contenute a stento perché vederlo piangere avrebbe solo scatenato il già grande desiderio di scaraventare il ragazzo giù dalla finestra.
Dopo che David aveva enunciato in modo pacato a tutti i selezionati la prematura e ingiusta dipartita di S a opera di Xenya, si era rintanato nel suo personalissimo piano a Palazzo della Forza e, secondo le voci di corridoio, aveva rotto tutto ciò su cui era riuscito a posare lo sguardo.
Se prima dell'omicidio David non fosse stato già deviato a sufficienza, dopo l'evasione della ragazza era davvero impazzito. In seguito a un intero giorno di reclusione, aveva iniziato ad atteggiarsi proprio come il principe che sarebbe dovuto essere: continuava a vegliare sui selezionati rimasti come un boia, in attesa di vederne uno fare un passo falso per poterlo incolpare di complicità. L'albino nemmeno trovava più il coraggio per chiamare Xenya per nome... E pensare che secondo i piani iniziali di S si sarebbero dovuti sposare.
Le riprese dell'holojournal prefissate per quella data non erano state rinviate: David, da bravo oratore che era diventato, aveva informato tutti i cittadini dell'omicidio dell'ex Oligarca della Forza e aveva fornito anche un'accurata descrizione di Xenya, ali in fibra di carbonio comprese, mettendo addirittura una taglia sulla sua testa. Aveva concluso la trasmissione con una frase d'effetto come poche: chi la troverà e me la riporterà viva, vivrà tra gli onori per sempre.
'Proprio come nel far west' aveva subito pensato Yekson 'ma un po' più moderno.'
Il dipartimento scientifico di Palazzo della Salute aveva in seguito sviluppato a tempo record dei localizzatori per ogni selezionato che, collegati al battito cardiaco, sarebbero dovuti essere in grado di prevenire altre fughe.
Se si concentrava, il ragazzo riusciva a percepire il piccolo arnese metallico premere nella carne del braccio.
Ma, in tutto ciò, i ricercatori si sbagliavano di grosso: erano infatti in programma altre diserzioni.
Il giorno seguente sarebbero partite le prime squadre di ricerca per Xenya, ciascuna formata da tre membri, e per pura casualità Yekson e Madeline sarebbero stati parte di una di queste - nella speranza che il primo potesse condurre l'intero Progetto X dalla fata. Ma i due non avevano certo intenzione di assecondare i piani di David.
Discutendo sul da farsi, avevano stimato un tempo limite di una settimana per raggiungere il Deserto Centrale prima che i Palazzi iniziassero a sospettare di loro e spedissero qualche soldato per cercarli.
Ma il problema principale risiedeva nel terzo componente del gruppo: non sapevano ancora chi fosse e non avevano nemmeno deciso se portarlo con loro nella terra della pace o abbandonarlo in qualche modo lungo la strada.
Certo però era che non sarebbe stato quello a fermarli: dovevano arrivare a Xenya a ogni costo e, nel frattempo, Yekson avrebbe pregato affinché stesse bene.
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