Rinascita

Stava cadendo. Non aveva avuto tempo per pensare alla paura della morte, a rimpiangere la sua imprudenza o a pensare al suo Shidi, stava semplicemente cadendo mentre un urlo soffocato gli usciva dalle labbra per la sorpresa e guardava un ghigno odioso farsi strada sul viso di Wen Chao orgoglioso di aver vinto. Poi c'erano stati solamente il vento che gli sferzava il viso, tanto freddo e poco dopo un botto; il rumore del suo corpo che impattava contro il suolo. Non aveva il fiato per gridare, né le forze per controllare da dove provenisse il dolore, tutto il suo corpo bruciava di sofferenza. Pensò di essersi rotto almeno un paio di costole e una gamba o un braccio, non capiva, poi svenne.

Riprese i sensi tempo dopo. Era steso a pancia in su e guardava il cielo. Era giorno, quindi aveva perso i sensi come minimo per 12 ore, ma calcolare il tempo in quel posto sembrava impossibile. Non aveva punti di riferimento e neanche Jiang Cheng che gli ricordasse che giorno fosse con tono scocciato ordinandogli di muovere il culo e di darsi una mossa. Sorrise a quel pensiero e subito dopo si incupì. Aveva avuto sfortuna, non sapeva se Jiang Cheng stesse bene, se si fosse ripreso e fosse fuggito da quel luogo, ed era preoccupato. Fortunatamente aveva riconosciuto il luogo mentre lo portavano e non era particolarmente distante da Yunmeng, quindi sicuramente sarebbe riuscito ad ottenere informazioni una volta guarito. Finalmente, si guardò intorno e cercò di comprendere perché quel posto fosse considerato tanto spaventoso. L'energia oscura era molto fitta e l'intento omicida tanto denso da poterlo quasi sfiorare allungando una mano. Wei Ying provò ad alzarsi per spostarsi da quel luogo così scoperto e ripararsi in qualche modo, ma trasalì subito per un dolore acuto proveniente dal petto e dal braccio; si osservò attentamente chinando la testa ed ignorando il dolore notò che come aveva temuto, il braccio destro pendeva inerte ed inutilizzabile, chiaramente rotto. Inoltre respirare si era fatto sempre più difficile, quindi aveva almeno un paio di costole rotte, fortunatamente senza perforazioni interne, altrimenti debole com'era senza un nucleo, sarebbe morto soffocato dal suo stesso sangue tempo prima. Strinse i denti e si costrinse ad alzarsi in piedi facendo leva sul braccio indenne e, borbottando una sfilza di imprecazioni, riuscì a mettersi in piedi e guardarsi finalmente attorno con una visuale migliore. Quel luogo era completamente disseminato di cadaveri, notò sgranando gli occhi, cadaveri recenti, vecchi, semplici ossa e addirittura mucchi di ceneri. Pensò subito che Wen Chao non avesse mentito quando lo minacciava con quel luogo, a vederlo sembrava davvero spaventoso, "Cazzo, ma perché non mi ha ucciso e basta? Sarà una scocciatura rimettere a posto le costole e il braccio in questo luogo" disse ad alta voce, sentendo l'eco che rimbombava tra le pareti rocciose. Ridacchiò tra sé per la sua imprecazione ripetuta all'infinito sempre più cupa e poi si avviò al massimo della sua velocità attuale verso un luogo più riparato. Aveva avuto fortuna a non essere attaccato e divorato da qualche cadavere, ma sapeva che la sua fortuna non sarebbe durata a lungo e nelle sue condizioni sicuramente non avrebbe potuto resistere ad un attacco di cadaveri ambulanti, neanche se fossero stati di basso livello. Continuando a camminare e risalendo il dirupo, trovò una caverna e decise di entrare subito. Era tutto molto buio e chiaramente non era attrezzata per accogliere un ferito, ma era asciutta, coperta e aveva alcune incavature che sarebbero andate benissimo come letto per un po'. Si stese sul "letto di pietra" e iniziò a riflettere; la situazione non era esattamente delle migliori. Era ferito, senza un nucleo che lo avrebbe aiutato a guarire, sfinito a causa dell'estrazione, dolorante per le percosse e per la caduta, senza acqua o cibo e senza la forza per procurarsene, non aveva molte opzioni per uscire da quella situazione, ma non avrebbe accettato di morire di fame o per qualche infezione in quel luogo. Sospirò pensando che fosse stata una giornata decisamente pesante e colma di sfortunate coincidenze, poi ridacchiò di nuovo subito prima di tossire. Rimase senza fiato per il dolore e imprecò nuovamente senza riuscire a fermarsi. Quando riuscì nuovamente a respirare, decise di alzarsi per trovare qualcosa per steccare il braccio e medicare le escoriazioni. Trovò dei rami secchi, con molta fatica riuscì a strappare con i denti alcune strisce di tessuto dai suoi abiti e sempre aiutandosi con la bocca, poggiandosi alle rocce e con dita tremanti, riuscì in qualche modo a steccare il braccio e ad immobilizzarlo. Sospirò di sollievo; avendolo bloccato, ora non sbatteva inerte contro le rocce procurandogli dolori acutissimi, pensò fosse un gran miglioramento e sorrise. Mentre camminava tastando la caverna, ricordò di essersi trovato in una situazione simile poco tempo prima, purtroppo però non c'era Lan Zhan a medicargli le ferite, a farlo sorridere e a cantare per lui in quella situazione. Si incupì per qualche secondo, poi però sorrise nuovamente incoraggiandosi mentalmente e continuando a camminare. Arrivò al fondo della caverna e tornò indietro sconsolato, come se si fosse aspettato di trovare qualcosa di utile in una caverna scavata dal vento e inabitata. Si stese nuovamente sul letto di pietra e provò a riposare senza successo; il petto bruciava, aveva difficoltà a respirare, sentiva i crampi per la fame e aveva la gola secca. Non sarebbe assolutamente riuscito a dormire, quindi si alzò nuovamente e pensando di sfruttare la luce del giorno, uscì nuovamente dalla caverna appoggiandosi pesantemente ad un bastone e si incamminò alla ricerca di acqua e di un po' di cibo, e pur sapendo che non lo avrebbe trovato molto facilmente, decise comunque di tentare. Lungo la strada raccolse della legna secca per accendere il fuoco in seguito e sorrise avvicinandosi agli alberi. Staccò della corteccia aiutandosi con il bastone e raccolse delle erbacce che una volta cotte sarebbero state almeno commestibili. Proseguì il cammino seguendo un sentiero e scendendo ulteriormente, sperando di trovare acqua. Camminò per un'ora buona e finalmente sentì il suono più bello del mondo: il rumore dell'acqua. Accelerò il passo quasi correndo e crollò inginocchio iniziando a bere direttamente dal piccolo torrente senza curarsi di altro. Non gli importava se l'acqua fosse pulita o meno, non percepiva più il dolore delle costole rotte compresse da quella posizione, voleva solo sentire l'acqua che scorreva in gola. Gli sembrò la cosa più buona al mondo e bevve a volontà recuperando nuovamente il buon umore, "se c'è acqua, va tutto bene" pensò sorridendo. Si alzò in piedi e si guardò intorno cercando qualcosa per raccogliere l'acqua; trovò un tronco leggermente cavo e lo riempì. Poi proseguì cercando una nuova sistemazione vicino al torrente e notò più in alto, un'apertura che dava l'idea di essere abbastanza ampia per permettergli di entrare e di renderla la sua nuova abitazione temporanea. Prese sotto braccio la legna e il bastone, infilò nei vestiti la corteccia e le erbacce, poi tenne con entrambe le mani il tronco cavo con l'acqua e salì lentamente verso l'apertura. Fortunatamente quella nuova caverna sembrava ancora più riparata e in migliori condizioni rispetto a quella presente nella gola, quindi entrò tranquillo e fischiettando, nuovamente allegro. Posò a terra la legna e appoggiò il tronco cavo in un posto leggermente più visibile, poi si adoperò per improvvisare una torcia con un bastone e un po' dei suoi vestiti. Accese il fuoco e avvolse le strisce di tessuto infuocate attentamente sul bastone per esplorare la caverna. Era decisamente più grande della precedente, colma di letti di pietra, caverne secondarie e molto, molto spazio; non che una caverna ampia gli fosse utile, però sembrava un luogo leggermente più vivibile. Decise che per quel giorno era più che sufficiente ciò che aveva fatto e tornò al fuoco, mettendo a bollire la corteccia e le erbacce su una pietra concava. Aspettò che la corteccia si ammorbidisse, poi tolse quella che immaginava essere una zuppa dal fuoco e aspettò che si freddasse. Pur sapendo che non fosse nulla di che, gli sembrò la zuppa più buona del mondo, tanto buona da poter competere con la zuppa della sua Shijie. Dopo aver mangiato si sentì riscaldato e i crampi finalmente si attenuarono, permettendogli di rilasciare un sospiro di sollievo, "il primo giorno in questo posto è quasi finito. È andata piuttosto bene, ho avuto fortuna, credo di poter sopravvivere. Allora, il braccio e le costole dovrebbero guarire entro tre settimane, sono ancora troppo debole per lasciare questo posto, sicuramente ci saranno cani Wen ovunque e mi sarebbe impossibile sconfiggerli. Troppe coincidenze sfortunate purtroppo, però posso uscirne. Appena riuscirò a camminare come si deve, andrò ai piedi della montagna fingendomi un mendicante per origliare qualche conversazione e rimanere informato. Se la fortuna mi assiste, potrò anche riuscire a cacciare qualche animaletto di nascosto su una montagna meno arida e potrò fare un pasto decente. Ora devo pensare a come fare per evitare di essere divorato dai cadaveri, ma per oggi il fuoco dovrebbe bastare, tanto non riuscirò comunque a dormire. Domani esplorerò meglio la caverna e cercherò altro cibo, sperando di trovare qualcosa su questo monte infernale. Non so se parlare da solo in questo modo sia un sintomo di pazzia, ma essendo da solo, o parlo al fuoco o finirò per impazzire a causa della noia" parlò tranquillamente ad alta voce come se stesse conversando con un interlocutore reale. Si stese nuovamente e passò la sera e la nottata alternandosi tra un sonno leggerissimo e il risveglio dovuto alle difficoltà nel respirare. Pensò che quella era stata sicuramente la nottata peggiore della sua vita, ma fortunatamente, pur sembrando interminabile, alla fine percepì il sole che sorgeva e si alzò deciso ad esplorare la caverna e passare il tempo in qualche modo. Accese nuovamente una torcia e continuò a proseguire sempre più profondamente nella caverna. Chinando lo sguardo, notò degli strani segni a terra, si avvicinò e comprese che era una sorta di formazione che non aveva mai visto in vita sua, sembrava anche disegnata con il sangue, cosa abbastanza inquietante visto che in genere veniva usato il cinabro per dipingere i talismani e a maggior ragione formazioni spirituali così grandi. Si avvicinò ulteriormente analizzando i segni, ma continuò a non riconoscerli. Proseguì incuriosito in quella direzione e trovò un cunicolo buio, aggiunse altre strisce di tessuto alla torcia e si addentrò in quella nuova cavità. Facendo luce, trovò un'apertura sulla destra che portava ad una stanza rettangolare colma di oggetti. Wei Ying rimase veramente stupito. Solo il giorno prima si era preso in giro per l'assurda idea che le caverne potessero essere abitate, ma a quanto pareva un tempo qualcuno aveva veramente abitato quella in cui si trovava. Iniziò ad analizzare la stanza, trovando qualche vestito impolverato, una coperta piena di buchi, pezzi di bambù intagliati e lasciati a metà e un grande libro pieno di ragnatele. Wei Ying si avvicinò curioso al libro, ci soffiò sopra per eliminare la polvere e le ragnatele e lo aprì sedendosi sul letto di pietra. Si accorse subito che quel libro era strano; ciò che leggeva era scollegato, mancavano alcune pagine, altre erano malridotte ed altre ancora erano colme di caratteri scritti in rosso a coprire gli originali. Intuì che fosse qualcosa di proibito proveniente da Dongying e ne rimase affascinato. Iniziò a leggere intuendo l'argomento generale del testo solamente una volta giunto a metà del tomo, "cazzo!" esclamò esaltato, "ma questo potrebbe risolvere tutto" continuò a riflettere tra sé e sé. Nonostante le pagine mancanti e gli appunti bizzarri, lo scopo del libro era abbastanza chiaro da poterne mettere in pratica gli insegnamenti. Si trattava di un altro tipo di coltivazione che sfruttava l'energia del risentimento per sviluppare la capacità di risvegliare i morti e controllarli. Gli appariva come una coincidenza troppo grande, visto che aveva fatto congetture a quel proposito durante la permanenza alla scuola Lan di Gusu, però sembrava l'inizio di un nuovo cammino interessante, innovativo e particolare; sembrava fatto apposta per lui. In quel libro erano riportate le tecniche principali per iniziare, qualche prototipo di talismani che non aveva mai visto e informazioni generali per i nuovi "cultori". Quel luogo era perfetto per fare pratica e sperimentare, e inoltre, da ciò che aveva capito, assorbire l'energia risentita rendeva più forti, quindi probabilmente sarebbe guarito più in fretta e avrebbe potuto entrare in azione più velocemente di quanto avesse programmato il giorno precedente. Decise, esaltato, di mettere immediatamente in atto le prime fasi per iniziare la coltivazione "demoniaca". Aveva scelto di nominarla in quel modo al momento in omaggio a Lan QiRen che aveva parlato di sentieri corrotti ed eresie, mentre a lui sembrava un normale metodo alternativo di coltivazione; l'unica differenza era che il prezzo sarebbe stato a carico del corpo del coltivatore. Ma a lui non importava, "e chi vuole vivere per sempre?" aveva pensato ridacchiando. Uscì dalla caverna tutto contento e molto più sicuro sapendo che non c'era più bisogno di preoccuparsi dei cadaveri, sia perché presto avrebbe imparato a controllarli, sia perché la caverna aveva una grossa formazione spirituale che li teneva a distanza. Aveva imparato che era necessario assorbire l'energia oscura e lasciarsi sommergere da essa per poi imparare a controllarla. Era un processo complesso ed erano necessari determinazione, forza d'animo e molta lucidità, perché l'energia del risentimento, si sarebbe potuta rivoltare contro il cultore a causa di un crollo emotivo o di un calo motivazionale improvviso. Sarebbe stato difficile gestire quel nuovo potere in arrivo, ma Wei Ying aveva riflettuto abbastanza da aver compreso che la vendetta veniva prima di tutto in quel momento. Non aveva avuto tempo di piangere la perdita della sua scuola, dello zio Jiang e della signora Yu, non aveva avuto la possibilità di seppellire nessuno di loro, né di salutarli nel modo giusto, subito dopo aveva perso il nucleo, non era riuscito a rivedere Jiang Cheng per assicurarsi che fosse in salute e che fosse nuovamente un cultore pronto a ricostruire da zero la scuola Jiang di Yunmeng e a diventare Gran Maestro. Ogni tanto sentiva il bisogno di piangere, voleva buttare fuori parte di quelle emozioni, ma quando era in procinto di versare lacrime, ricordava che la colpa in realtà era sua e che non aveva nessun diritto di piangere per ciò che aveva distrutto. Poteva soltanto lavorare senza sosta per rimediare e vendicare la sua famiglia. Mentre leggeva il libro per imparare a chiamare l'energia oscura, pensò alla sua Shijie, a suo fratello e a Lan Zhan che proprio poco tempo prima aveva perso il padre come lui, e la scuola era da ricostruire, proprio come la sua. Per un momento desiderò di avere Lan Zhan al suo fianco, ma poi si rese conto di quanto fosse stupido e ingenuo quel suo pensiero; dopotutto Lan Zhan non aveva mai provocato Wen Chao, era troppo occupato a ricostruire la sua scuola e a cercare il fratello, e non aveva certo bisogno di passare altro tempo in sua compagnia, visto che lo odiava. Continuando a riflettere si accorse che se avesse evocato l'energia del risentimento con quei pensieri tristi e negativi, non sarebbe riuscito assolutamente a controllarla, quindi si sedette a terra e iniziò a meditare per svuotare e calmare la mente. Poco dopo sentì di essere nel giusto stato mentale per provare ad accogliere quel potere. Sul libro si parlava di utilizzare fischi, il battito delle mani e la musica per controllare i cadaveri, ma non era molto chiaro il metodo da utilizzare per richiamare l'energia oscura. Pensò che fosse il caso di andare nel luogo in cui era più fitta e di provare a percepirla, chiamarla in qualche modo e ad assorbirla. Immaginava avrebbe fatto male, ma dopo il dolore degli ultimi giorni, aveva la sensazione di esserci abituato e comunque pensava già al futuro e a cosa avrebbe fatto di quel potere. Camminò cercando il punto con maggior concentrazione di energia del risentimento e quando lo trovò, si sedette nuovamente a terra e appoggiò le mani al suolo. Chiuse gli occhi e cercò di percepire il flusso di energia che proveniva da sotto terra; quando riuscì a percepirlo, si accorse che era in movimento, sembrava vivo, come in attesa del giusto contenitore per tornare in vita, per agire nuovamente. L'energia iniziò a fluire nel corpo di Wei Ying, sommergendolo e quasi soffocandolo. Sembrava che tutta l'energia del risentimento della montagna avesse iniziato a riversarsi nei polmoni di Wei Ying impedendogli di respirare, di urlare e di implorare aiuto. Sapeva che sarebbe stato difficile, ma non pensava che sarebbe quasi morto proprio all'inizio del suo addestramento. Strinse i denti e lasciò che l'energia continuasse a fluire all'interno del suo corpo, sperando di avere abbastanza resistenza da non morire soffocato. Non riusciva a capire se fosse o meno un'illusione, ma sentiva di essere più forte e che il dolore alle costole e al braccio era diminuito. Continuò a sopportare in silenzio risparmiando fiato fino a che non si accorse che poteva nuovamente respirare e guardandosi intorno, si accorse che non aveva più la vista sfocata. Sollevò le mani dal terreno e le osservò come se immaginasse di vedere qualche cambiamento, poi crollò su un fianco e svenne.

Raccogliere quella immensa quantità di energia senza conoscere correttamente le tecniche, sicuramente non aveva fatto molto bene al suo fisico già molto debilitato, ma dal momento che l'energia oscura era entrata nel corpo di Wei Ying e aveva ottenuto un contenitore, lo avrebbe protetto, guarito e preservato, impedendogli di rovinarsi. Quel nuovo potere sarebbe stato sempre un'arma a doppio taglio, probabilmente gli avrebbe accorciato la vita, modificato la personalità e avrebbe complicato le cose, ma era esattamente ciò di cui aveva bisogno in quel momento. Non aveva mai preteso troppo dalla vita; voleva semplicemente avere la forza necessaria per proteggere i suoi cari e vivere tranquillo, ma dal momento che sembrava impossibile per lui avere una semplice vita tranquilla, aveva deciso di abbandonare quel secondo obiettivo, concentrarsi invece sulla protezione dell'ultima famiglia che gli era rimasta e vendicare i cari che aveva purtroppo già perso. Sarebbe rimasto sulla montagna per tutto il tempo necessario a padroneggiare quel potere; avrebbe sperimentato, creato, modificato e migliorato e poi un giorno, una volta pronto, avrebbe scatenato la sua nuova forza contro la scuola dei cani Wen, uccidendoli tutti. Sembrava un buon piano, però non sarebbe stato semplice attuarlo, a causa della scarsità di risorse presenti in quel luogo, della sua attuale condizione di debolezza e dei troppi quesiti ai quali non era ancora riuscito a rispondere. Avrebbe dovuto attuare un piano ben preciso e pianificare nei minimi dettagli come muoversi, quando muoversi e da dove iniziare, però aveva tempo e tutto sarebbe andato nel modo migliore.

Aprì gli occhi quando ormai era sera e si guardò intorno confuso. Dopo poco riuscì a ricordare cosa era accaduto e sorrise felice di essere sopravvissuto. Si concentrò sul suo corpo e percepì quella nuova energia molto potente che pulsava, come un secondo cuore dentro di lui, facendolo sentire vivo, più potente e molto più sicuro di sé. Non riusciva a percepire il dolore alle costole, nonostante fosse sicuro di averle ancora rotte, invece le escoriazioni e tutte le ferite più lievi, erano sparite. Rise rumorosamente. Si sentiva bene, come quando aveva il suo nucleo d'oro e provò una bellissima sensazione di calore che non provava ormai da tempo. Si alzò barcollando leggermente e si avviò a passo svelto verso il torrente per bere un po' d'acqua. Tutte le sue preoccupazioni erano svanite; non doveva più aver paura di ammalarsi bevendo quell'acqua e mangiando le erbacce che riusciva a trovare, pensò che fosse un ottimo passo avanti e che dopo qualche altro esperimento per imparare il controllo e le tecniche principali, sarebbe potuto uscire dalla montagna per cacciare, ottenere informazioni e magari guadagnare un po' di denaro, non avendo quasi nulla con sé. Tornò nella caverna dopo aver raccolto grandi quantità di legna, radici, erbe e corteccia e decise che sarebbe rimasto chiuso lì dentro per tutta la durata del suo addestramento, per accelerare i tempi ed imparare il più possibile impiegando poco tempo. Prevedeva che per imparare il necessario, sapendo che il libro da solo non era sufficiente, avrebbe impiegato almeno due mesi di tempo, quindi si pose l'obiettivo di ottenere il pieno controllo entro un mese, per poi uscire dalla montagna e ottenere cibo, informazioni per poi proseguire con l'allenamento e gli esperimenti almeno per un altro mese intero. Secondo i suoi calcoli e con la nuova energia in circolo, pensava di poter resistere con il cibo che cresceva sulla montagna per quel primo periodo, poi una volta uscito, avrebbe ricominciato a mangiare cibo vero.

Si chiuse letteralmente nella caverna per un mese intero come aveva deciso. Passò il tempo a leggere, analizzare e studiare quel libro e gli oggetti presenti nella stanza. Comprese che i pezzi di bambù intagliati a metà erano prototipi di dizi che servivano per attirare i cadaveri e sostituivano il battito delle mani o i fischi. Decise di intagliarne uno completamente e di provare a suonarlo, notando piacevolmente che non aveva dimenticato le lezioni di musica ad approdo del loto. Chiaramente quel dizi improvvisato non suonava affatto bene, quindi avrebbe provveduto a comprarne uno o a cercare materiali migliori per intagliare il bambù decentemente. Proseguendo con gli esperimenti capì che i classici talismani potevano essere modificati o addirittura ribaltati completamente, quindi erano progettati per richiamare l'energia oscura anziché respingerla. Disegnò moltissimi talismani utilizzando strisce di tessuto, fino a diventare abbastanza abile da farlo automaticamente. Quando apprese tutto ciò che poteva imparare e dopo aver sperimentato la teoria, decise di uscire per mettere finalmente in pratica ciò che aveva studiato. Fischiò un motivetto allegro senza badare troppo ai dettagli e attese. Poco dopo si avvicinarono a lui barcollando due cadaveri che lo fissavano con sguardo vuoto; si fermarono a un metro da lui e lo fissarono immobili. "Andate a raccogliere la legna" disse ad alta voce, ma i cadaveri non si mossero. "Andate a raccogliere la legna" ripeté proiettando l'energia oscura verso di loro, e i cadaveri finalmente si mossero per eseguire l'ordine. Tornarono verso di lui con le braccia cariche di legna e lo fissarono nuovamente, "posate la legna a terra" disse con tono fermo e i cadaveri di nuovo eseguirono, depositando due mucchi di legna ai suoi piedi. Soddisfatto, Wei Ying fischiettò nuovamente, assorbendo l'energia oscura di cadaveri e svuotandoli; si accasciarono a terra davanti ai suoi piedi e non si mossero più. Ancora più contento, comprese che era sulla buona strada. Decise di testare i talismani inversi e li appese fuori dalla caverna. Attese qualche minuto e poco dopo, non solo i cadaveri che aveva animato, ma decine di essi, si avvicinarono lentamente verso di lui. Si fermarono tutti insieme e lo fissarono ringhiando, così Wei Ying decise di provare qualcos'altro, "voi due", indicò due cadaveri, "combattete tra di voi" ordino con voce ferma. Poco dopo, i due cadaveri indicati si attaccarono mordendo e scalciando. Non era esattamente un buon modo di combattere, ma con quel nuovo ordine, aveva capito che poteva imporre ai cadaveri di distruggersi a vicenda oltre che di distruggere il nemico. Aveva pieno controllo su di loro già al primo esperimento e si sentiva molto orgoglioso di sé stesso.

Ormai non aveva più bisogno di Suibian e del nucleo per essere un cultore, perché erano sufficienti la sua voce, le sue mani e la musica. Fissò i cadaveri sorridendo e ordinò loro di accasciarsi di nuovo a terra battendo le mani. Sorrise soddisfatto e tornò nella caverna per disegnare una nuova formazione che aveva lasciato incompleta. Il libro aveva solo metà del disegno originale, ma sembrava essere qualcosa di importante poiché essendo quella coltivazione molto pericolosa, servivano strumenti per proteggersi. Quella particolare formazione era necessaria per vincolare un'arma, una persona o un oggetto ad un determinato luogo, per contenerne il potere ed evitare disastri. Erano giorni che provava a disegnare la formazione, ma evidentemente aveva sempre sbagliato qualcosa, perché non era mai riuscito a vincolare nulla. Riprovò nuovamente immaginando quali caratteri potessero allinearsi con quelli già presenti e disegnò quattro formazioni vicino all'entrata della caverna; erano le ultime opzioni che aveva. Batté le mani chiamando quattro cadaveri e gli ordino di disporsi nelle quattro formazioni. Le attivò tutte e quattro chiudendole e ordino ai cadaveri di provare ad uscire. Due di loro uscirono senza problemi avvicinandosi a Wei Ying, mentre gli altri due lottarono per riuscirci; uno poco dopo uscì dalla formazione, mentre l'ultimo rimase bloccato e iniziò a battere i pugni contro la barriera invisibile che lo bloccava. Iniziò a ringhiare e a lanciarsi contro la barriera, quindi Wei Ying gli lanciò contro una decina di talismani che si attaccarono addosso al cadavere, facendolo calmare all'istante. Rimase immobile all'interno del cerchio con i denti scoperti, ma senza emettere suoni e senza cercare di fuggire. "Ci sono riuscito!" esclamo ad alta voce ascoltando l'eco della sua frase. Rise contento e capì che finalmente sarebbe stato in grado di difendersi dagli attacchi di chiunque e che era arrivato il momento di uscire di lì. Si osservò attentamente notando che con gli stracci che indossava avrebbe sicuramente spaventato qualcuno, quindi indossò gli abiti lasciati dall'uomo misterioso e anche se erano un po' larghi e un po' corti, pensò che fossero un grande miglioramento rispetto ai suoi vestiti stracciati. Prese tutto ciò che aveva nascosto nei vestiti, comprese le poche monete che gli erano rimaste e contandole, notò che avrebbe potuto comprare qualche patata, e magari anche un flauto usato. Uscì di buon umore dalla caverna e si fermò a bere al torrente. Mentre beveva guardò il suo riflesso nell'acqua e si sorprese parecchio; era diverso. Sapeva di essere dimagrito, quindi non fu il viso più sottile a stranirlo, bensì l'età che sembrava dimostrare. Ancora non aveva vent'anni, ma dall'ultima volta che si era guardato allo specchio, sembrava essere invecchiato di cinque o sei anni, probabilmente per l'energia oscura, o per la stanchezza e lo stile di vita che aveva condotto negli ultimi mesi. Sorrise notando che probabilmente non lo avrebbero riconosciuto a un primo sguardo e ne fu felice, perché sarebbe stato molto più facile evitare domande, i Wen e pericoli inutili. Si alzò e si avviò per la prima volta verso il villaggio che sapeva essere ai piedi della montagna. Scendendo iniziò a respirare aria più pulita e sana, respirò contento e continuò a scendere giocherellando con le monete.

Il villaggio era piccolo, ma il mercato molto affollato; sicuramente nessuno gli avrebbe prestato attenzione. Si coprì un po' il viso per sicurezza con le ciocche di capelli ed entrò nel mercato guardando i banchi dei venditori. Si avvicinò ad un signore che vendeva patate e iniziò a contrattare per portarne alcune a casa e rimanere con abbastanza soldi per comprare il flauto e magari una piccola arma. Proseguì comprando anche una frittella e arrivò al banco di un venditore di strumenti musicali. Non sembravano esattamente di qualità, ma avrebbero suonato meglio di quelli che aveva a casa, "mi scusi, vorrei vedere i dizi" disse cortesemente avvicinandosi. Il venditore non diede segno di averlo riconosciuto e sorrise entusiasta iniziando a mostrare tutti i prodotti. Aveva almeno una decina di dizi, tutti di colori e dimensioni diverse, alcuni in buone condizioni, altri leggermente scheggiati. Li osservò attentamente e concluse che quello nelle condizioni migliori era un dizi nero sottile ben intagliato. Lo indicò e iniziò a contrattare per il prezzo, riuscendo a risparmiare qualche moneta. Fece per alzarsi, ma il venditore lo richiamò, "giovane maestro, volete una nappa? Queste sono rimaste invendute, se le volete, ve le regalo" disse mostrando una nappa rossa e una azzurra. Sorrise guardando quella rossa che gli ricordava Gusu e Lan Zhan, ma scelse quella rossa, "grazie, prenderò questa allora, quella azzurra non si adatta né al mio vestiario, né al dizi" disse sorridendo. Il venditore sorrise e annuì consegnandogli la nappa.

Wei Ying la legò intorno al flauto e lo infilò nella fascia in vita, contento dell'acquisto. Ricordò che aveva bisogno di scrivere, quindi con le ultime monete, comprò carta, inchiostro e pennello, poi continuò a girare per i vicoli del villaggio. Aveva bisogno solamente di ricavare informazioni e di provare ad andare a caccia senza farsi scoprire. Girò per il villaggio in cerca di cultori o di colori noti ai suoi occhi. Si avvicinò alle locande e provò ad origliare le conversazioni, scoprendo che ZeWu-Jun era ancora disperso, che Jiang Cheng era in vita e stava collaborando con Lan Zhan per ricostruire la propria scuola, che era stata finalmente riconquistata, e per decidere come muoversi per contrattaccare; poi sentì che raccontavano i sospetti sulla sua stessa morte e ridacchiò silenziosamente, pensando a come muoversi da quel momento in poi. Decise che sarebbe rimasto sulla montagna per proseguire negli esperimenti e nella documentazione, si sarebbe tenuto informato e avrebbe preceduto eventuali attacchi proteggendo Jiang Cheng, Lan Zhan e aiutandoli nella riconquista, vendicandosi contemporaneamente. Il Gran Maestro Jiang e la seconda Giada di Gusu erano senza dubbio due cultori potenti e dalle grandissime capacità, ma i Wen erano codardi, criminali, sfruttatori e non combattevano lealmente. Sarebbe bastata una semplice imboscata per uccidere entrambi e porre fine a quella piccola rivolta prima che si rivelasse troppo grande da gestire. Quindi Wei Ying dopo essere riuscito ad uccidere un paio di fagiani nel bosco, tornò nella sua caverna iniziando a pianificare. I suoi poteri non erano ancora sufficientemente stabili, quindi aveva bisogno di sperimentare, di aumentare il suo controllo e soprattutto la resistenza fisica, perché come aveva notato, controllare i cadaveri, assorbiva anche la sua energia oltre a quella oscura e si stancava facilmente, ottenendo come conseguenza, il bisogno di mangiare immediatamente. Si sarebbe dovuto allenare e aumentare le riserve di energia, per poter scendere eventualmente sul campo di battaglia senza svenire dopo mezz'ora. Si sedette su quello che ormai era il suo letto e prese la carta e il pennello iniziando ad annotare tutto ciò che aveva scoperto fino a quel momento, disegnando talismani e formazioni che aveva intenzione di testare. Scrisse senza sosta per tutto il giorno finché non fu soddisfatto del proprio lavoro. Non aveva più fatto caso né al braccio, né alle costole, ma pensò fosse arrivato il momento giusto per rimuovere definitivamente la stecca e le bende. Sciolse la fasciatura e rimosse il bastone; iniziò ad aprire e chiudere la mano, a muovere le dita e a piegare e stendere il braccio, notando che non sentiva alcun dolore e che finalmente poteva utilizzarlo normalmente senza temere di farsi nuovamente male. Accese il fuoco e spennò i fagiani per poi pulirli e metterli su due spiedi. Li posò sul fuoco per arrostirli e una volta cotti, coprì le patate con le braci per cuocerle. Era così felice di mangiare carne dopo più di un mese che non si preoccupò di metterne da parte per i giorni seguenti, ma divorò entrambi i fagiani e le due patate che aveva messo a cuocere, riuscendo a conservare le altre solo perché non c'era più spazio per metterle a cuocere. Finalmente sazio, di addormentò sul letto di pietra avvolto nella coperta che era riuscito a rappezzare con delle erbacce e stoffa presa dai suoi vestiti. Riuscì finalmente a dormire bene e rimase immobile a riposare in quella posizione per un paio di giorni, poi iniziò a pianificare in modo pratico i suoi spostamenti, la ricerca di cibo e le uscite per ricercare informazioni. Passò il secondo mese cacciando, facendo esperimenti suoi cadaveri e allenandosi ad aumentare la sua resistenza fisica e le scorte di energia, scoprendo pian piano di poter controllare sempre più cadaveri senza perdere il controllo e senza affaticarsi. Durante la notte scendeva ogni tanto dalla sua montagna e andava in cerca di informazioni studiando ciò che riuscita a reperire dei movimenti di Jiang Cheng e Lan Zhan, finché un giorno sentì dire che ZeWu-jun era tornato e si era riunito a suo fratello, ai superstiti del suo clan e a nuovi alleati, per provare a contrattaccare. Parlavano a bassa voce, nascosti nell'ombra per paura di essere sentiti da qualche spia, ma fortunatamente l'udito di Wei era superiore alla media ed era riuscito a cogliere quell'importantissima informazione. Sapendo che avevano deciso di attaccare definitivamente per portare a termine "la campagna dell'Eclissi" come l'aveva sentita chiamare, capì che era arrivato il suo momento per tornare attivamente in azione. Non voleva ancora mostrarsi a Jiang Cheng, non sicuro di come avrebbe potuto reagire, però lo avrebbe protetto, anticipato e sarebbe riuscito ad ottenere la sua personale vendetta. Voleva assolutamente essere lui ad uccidere Wen Chao, Wen Zhuliu e JiaoJiao; non avrebbe lasciato a nessuno le loro vite, per nessun motivo al mondo. Si preparava da due mesi per mantenere ciò che aveva promesso a quei cani Wen; anche se in realtà non esattamente diventato un cadavere feroce, aveva ottenuto l'abilità di utilizzare tutti i cadaveri per i suoi scopi e si sarebbe vendicato mantenendo la promessa di tormentarli fino alla follia, o alla morte.

Pochi giorni dopo uscì dalla montagna e, origliando le conversazioni dei cultori che incontrava lungo il cammino, capì dove andare e iniziò ad anticipare i movimenti di Jiang Cheng e Lan Zhan massacrando e distruggendo tutto ciò che incontrava, lasciando testimonianza semplicemente, del suono di un dizi in lontananza. Aiutò i due cultori a capo delle spedizioni a riappropriarsi degli ultimi territori sottratti alla scuola Jiang e continuò ad agire nell'ombra, contribuendo alla creazione di voci e leggende sulla comparsa di un negromante dai poteri spaventosi in grado di massacrare centinaia di persone utilizzando un dizi. In breve tempo i membri della scuola Wen iniziarono ad essere terrorizzati ogni qualvolta sentissero in lontananza il suono di un dizi, sicuri che fosse giunta la loro ora. Wei Ying proseguì la sua missione e raggiunse il luogo in cui alloggiavano JiaoJiao e Wen Chao, uccise tutti i servitori e annunciò la propria presenza. Non era riuscito a contenersi perché il dolore patito a causa dei cani Wen non era neanche lontanamente descrivibile a parole e non riusciva più a contenerlo. JiaoJiao era morta in fretta, ma non avrebbe concesso lo stesso lusso a Wen Chao. Gli diede la caccia ogni giorno senza sosta, lasciandolo vivere nel terrore e nel dolore delle torture costanti che gli infliggeva, finchè non lo raggiunse in una locanda per portare avanti i suoi divertimenti, senza percepire la presenza di Lan Zhan e Jiang Cheng che finalmente lo avevano trovato, pur non riconoscendolo minimamente. Erano trascorsi tre mesi dalla sua scomparsa.

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Wei Ying è sopravvissuto tre mesi da solo e l'autrice aveva lasciato gli eventi di quell'arco temporale alla nostra immaginazione. Io ho voluto provare a descrivere quel periodo e ad esporre "la mia teoria" dei fatti. Spero vi piaccia e che anche voi lo abbiate immaginato più o meno così.
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Ringrazio mio marito Bichenqing per il sostegno (e per sopportarmi sempre)

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