⚠ATTENZIONE⚠

LEGGERE A PROPRIO RISCHIO E PERICOLO

Questa è una specie di aggiunta, che potete accettare o no.

Vi dico solo che mi ha cambiato totalmente l'atmosfera del racconto

Piango ciao

Dopo un profondo respiro, l'uomo abbassò debolmente la maniglia ed entrò nella stanza asettica.

La psicologa era seduta nell'angolo con un blocchetto sulle ginocchia e una penna tra le dita.

Ed eccola, sua figlia.

Seduta sul divano, con un largo sorriso che si allargava sul suo viso: Sunshine White.

Doveva essere il suo raggio di sole, ma una forma acuta e crudele di demenza gliela aveva portata via.

Non fisicamente, ma la sua mente viveva in un mondo a cui nessuno apparteneva.

I suoi occhi stralunati vagavano per la stanza, mentre alcuni spasmi le deformavano il viso.

«ciao Sunshine, come stai?» chiese il padre educatamente.

La ragazza sembrava stare ferma a fatica, e le parole le uscivano distorte.

«c-ciau papy XDD» il cuore della psicologa si stringeva a vedere una ragazza così giovane e bella contorcersi sul divano con parole sconnesse fuoriuscire dalla bocca.

Jay Barron White prese una mano della figlia tra le sue «tesoro, come sta Arry?»

Andare contro il suo mondo di fantasia era inutile e controproducente.

Sia il padre che il fratello conoscevano già tutti i particolari della sua vita immaginaria.

«sta bn, penza ke ogi ha biamo portato tt i binbi ha skuola» disse sostenendo il suo sguardo.

«oh tesoro è magnifico» rispose con la voce che iniziava a tremare.

Prima che iniziassero gli spasmi sembrava quasi normale.

Escludendo ovviamente tutto ciò che diceva.

Sunshine sorrise, ed il resto della stanza sembrò sparire.

Almeno lei era felice, al contrario di tutti coloro che soffrivano per lei.

«Beh tesoro, io vado al lavoro. Ci vediamo domani, come sempre» l'uomo si avviò verso la porta.

Incroció lo sguardo della psicologa, che fece un sorriso spento di circostanza.

Con la mano che tremava, uscì dalla stanza che rinchiudeva la sua amata figlia.

Era peggiorata.