Accidenti! Odio svegliarmi di soprassalto. Come se qualcuno ti svegliasse, buttandoti l'acqua fredda mentre stai dormendo... non è affatto un ottima sensazione. Ma dopotutto non è stato bello neanche il sogno che ho fatto.

Praticamente, ero rinchiuso in una stanza simile a questa, ma con la differenza che non ero solo. C'era anche un ragazzo alto, biondo ma rasato dai lati e aveva una brutta cicatrice sulla guancia sinistra. Indossava una camicia tutta nera, pantaloni molto scuri e delle scarpe Nike nere. Se non sbaglio, all'inizio mi aveva detto:
<Secondo te, chi ci ha rinchiuso qui dentro? Io,sinceramente, non ne ho la più pallida idea. Non ci ha lasciato nessun messaggio né ci ha minacciati. Non ho ancora capito il suo scopo perverso. Eppure, l'unica cosa che ricordo è che stavo tornando a casa, dopo una festa da alcuni amici. Non sono sicuro che sia stata una bella festa. Mi ricordo che prima di andare via, una ragazza con cui parlavo stava piangendo perché suo padre era morto pochi minuti fa per un infarto. Ma invece di confortarla, le avevo detto che è stata solo un egoista, restando a quella festa, invece di andare all'ospedale per potergli dire addio. Non sono mai stato così bastardo come lo ero stato in quel momento. Comunque, stavo tornando verso casa, finché non vedo un bambino per terra, svenuto. La prima cosa che tentai di fare era quella di chiamare il 118, ma qualcuno mi aveva iniettato un sonnifero, così forte da non riuscire a finire di comporre il numero. Alla fine mi sono risvegliato in questa stanza e poi sei arrivato tu.>
Ricordo che all'inizio ero rimasto scioccato da ciò che mi aveva detto, specialmente per ciò che aveva detto a quella ragazza. Così gli avevo chiesto:
<Scusami se te lo chiedo,ma perché hai rimproverato quella ragazza invece di provare compassione per lei?>
All'inizio mi aveva guardato con disinvoltura, ma poi mi aveva risposto, dicendomi:
<Perché avrei dovuto mentirle? Ho semplicemente detto la verità.>
Sentendo queste parole, gli ho chiesto:
<Si, l'avevo capito ma perché non hai cercato di tirarle su il morale?>
Infastidito, mi aveva risposto così:
< Beh, prima o poi tutti dobbiamo morire ed è bene che tu accetti questa realtà. Se no, non farai altro che vivere nell'ignoranza, evitando i veri problemi della vita. E poi, davvero credi che alla fine troveremo una via d'uscita da questa spiacevole situazione? Siamo onesti, non ne usciremo mai vivi da questa stanza. Vedi, io mi considero una persona realista, ma in termini filosofici sono quello che definiresti pessimista!>
Sorpreso, gli avevo detto:
<Alla faccia del pessimismo! Comunque scusami se non mi sono presentato per il semplice fatto che, per quanto possa sembrare bizzarro, non riesco a ricordarmi il mio nome.>
Sorpreso, mi aveva risposto:
<Non c'è niente l'imbarazzante. Comunque, mi chiamo Alec Malvo.>
In quel momento, entrò qualcuno con una pistola e non ci penso due volte a spararci un proiettile in testa a ciascuno di noi.

Forse il significato di quel sogno può essere che non dovrei sperare ancora sul fatto che forse riuscirò a uscire vivo da questa stanza, come aveva detto Alec. Ma non me ne frega, preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno che mezzo vuoto.