La proposta
Non esito nemmeno per un secondo a cercare di colpirlo con il coltello alla gola, ma sono stato troppo lento per i suoi riflessi. Così mi blocca, gira il mio braccio, per potermi togliere il coltello e mi stende con un destro alla mascella, che mi fa cadere a terra, svenendo di nuovo.
Ci risiamo...
Mi risveglio con il solito mal di testa, ma meno doloroso di prima. Mi trovo solo in una stanza molto grande. A occhio e croce, direi che ci possono stare massimo cento persone. C'è una scrivania, in cui ci sono cinque monitor differenti che sono collegati in diretta con le telecamere delle stanze, una sedia in legno e... oh mio dio, c'è una testa di un uomo! Cavolo, David è un vero e proprio folle psicopatico.
Sono legato ad una sedia con delle manette. Ma stiamo scherzando? Spero che David non abbia intenzioni inopportune. A proposito di David, sta giusto entrando nella stanza con in mano un'accetta. A quanto pare, ha anche cambiato la sua maglietta bianca con una blu scuro.
<Sveglia, sveglia, XIII! Abbiamo molte cose di cui discutere.>
Dopo avermi completamente svegliato con un paio di ceffoni, trascina la sedia della scrivania davanti a me.
<Scusami se ti avevo steso prima ma, non potevo rivelarti dove ci troviamo. Non farti strane idee. L'unico motivo per cui ti ho portato qui è perché volevo avere una vera chiacchierata con te. Ma soprattutto, voglio sapere cosa ti ha spinto ad uccidere XI e...>
<Alec. Si chiamava Alec Malvo.>
Dopo che ho finito di parlare, mi da un altro schiaffo molto più forte di prima.
<Scusami, ma tendo a perdere la pazienza quando qualcuno mi interrompe mentre sto parlando. Quindi, non essere maleducato e chiudi quella cazzo di bocca! Allora, torniamo alle questioni veramente importanti. Hai ucciso XI. Sul coltello, che hai usato per ucciderlo, ci sono le tue impronte e i tuoi vestiti sono letteralmente macchiati del suo sangue. Se, anche se improbabile, la polizia arrivasse per liberarti, ti arresterebbero per omicidio. Ah, ti ricordo che la telecamera ha registrato tutta la scena, perciò sei letteralmente fottuto!>
<Ma...è stata legittima difesa. Alec, o meglio XI, stava per uccidermi. Non avevo altre opzioni.>
<In effetti, potevi semplicemente colpirlo alla testa, prima che si buttasse per prendere il coltello. Ma, ovviamente, hai scelto di ucciderlo. Posso capirlo.
Era una questione di sopravvivenza, cioè o uccidi o muori. Sfortunatamente per te, questo concetto non lo potrebbe capire una giuria che ti giudicherebbe colpevole per l'omicidio di XI. Voglio offrirti una seconda opportunità, o meglio una via d'uscita.>
Spero stia scherzando, non ho la minima intenzione di diventare il suo servetto da quattro soldi o dover torturare le sue vittime.
<Voglio che tu completi la mia opera, dopo la mia morte.>
Cosa? Ma che diavolo sta dicendo? Non accettarò mai la sua "eredità"!
<Sai, all'inizio non avrei mai pensato che avrei deciso di lasciar finire la mia opera a qualcun'altro. Per tutta la mia vita non mi sono mai fidato di nessuno...beh, forse, solo di Jennifer. Ma quando ho visto il video, in cui hai ucciso XI, ero senza parole.
L'hai ucciso senza battere ciglia, cioè da vero killer. Nemmeno i miei collaboratori hanno ucciso qualcuno con quell'espressione sul volto! Perciò la mia domanda è: vuoi accettare la mia eredità?>
Ma neanche se mi pagasse in oro!
Non vorrei mai essere il successore di un folle serial killer. Perciò preferisco dirgli le cose come stanno che farlo credere nelle sue speranze del tutto inutili.
<Beh, David, voglio essere del tutto sincero con te. Non ho alcuna intenzione di completare la tua follia, uccidendo altre persone. Credi di conoscermi solo perché mi hai visto uccidere un ragazzo del tutto instabile. Ma fammi il piacere! Tu non sai niente su di me o del mio passato. Perciò, mi dispiace per te, ma rifiuto la tua offerta.>
Riconosco il suo volto infastidito e insoddisfatto dalla mia risposta.
<Peccato, sarebbe stato bello poter lavorare insieme ad un vero artista. Devi ammettere che hai del potenziale. Sicuramente, molto più dei miei collaboratori. Ma non voglio mettere in discussione le tue scelte, perciò accetto la tua risposta alla mia domanda. Ma, forse, non hai pensato alle conseguenze della tua decisione!>
Infuriato, David si alza dalla sedia e prende un coltello dalla sua tasca.
Sembra che stia scegliendo quale sia la tortura più adatta per me o forse vuole solo speventarmi.
<Ho avuto un idea! Credo che ti lascerò il tuo vero nome sul petto.>
Mi strappa la maglia e con il coltello comincia a penetrare la pelle, segnando una linea diagonale e poi un'altra con un punto d'incontro, formando una X.
Cavolo se fa male!
Accanto ad essa segna altre tre linee verticali, lasciando solo il simbolo XIII. Non riesco a calmarmi dal dolore che ha causato quel mostro. Non credo di poter...
A quanto pare, sono svenuto di nuovo. Ma questa volta mi trovo in una stanza molto più piccola insieme ad un uomo con una maschera nera a forma di teschio con una mazza da baseball in mano. Sono sempre legato ad una sedia ma, a quanto pare, David avrà sicuramente cucito le mie ferite.
<Oh, bene. Ti sei svegliato. Alla buon'ora dico io. David mi ha dato precise istruzioni su come farti soffrire e, fidati, non avrò nessuna pietà con te!>
Note dell'autore:
Salve a tutti! Vi avverto già da subito che dovrei pubblicare il prossimo capitolo di questa storia entro la prossima settimana. Vorrei continuare la storia su Will, prima di narrarvi ciò che succederà a XIII nei prossimi capitoli. Lasciate comunque la vostra opinione nei commenti e alla prossima, gente!
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