Jessica

Non posso sopportare un altro colpo da quella maledetta mazza!
Devo ammettere che è solo colpa mia per come mi sta torturando quel pazzo. Ma non avrei mai potuto accettare l'offerta di David. Come può essere così infame?

Dannazione! Da quanti colpi mi ha dato, faccio fatica perfino a respirare...
No, e che cavolo. Non devo svenire ancora. Devo rimanere concentrato e aspettare l'occasione più adatta per poter trovare una via di fuga.

Nel frattempo, quel bastardo non fa altro che minacciarmi, mentre sta scegliendo un nuovo attrezzo per potermi fare più male.

<Allora tu che dici? Preferisci che continui con la mazza da baseball o passiamo a qualcosa di più pesante, o meglio, più doloroso? Oh, beh, non sta a te scegliere. Vediamo... credo che userò un semplice cacciavite e, fidati, non hai la minima idea dei capolavori che ho fatto con un cacciavite. Una volta, ho persino cavato un occhio ad uno stronzo solo perché non voleva che gli rompessi le mani. Alla fine non solo ci ha rimesso un occhio ma, ho usato anche la motosega per dividere il suo corpo in diversi pezzi, mente era ancora vivo.
Sinceramente, lavoro con David da sei anni e non l'ho mai visto così incazzato dopo il suo primo omicidio. Perdona la mia curiosità ma, cosa gli hai fatto per agitarlo così tanto?>

Beh, visto che ormai non ho nulla da perdere, tanto vale dirgli la verità.
<Semplice. Ho rifiutato la sua offerta di continuare il suo "capolavoro" dopo la sua morte.>
Dopo averglielo detto, si volta indietro, fissandomi con la sua maschera nera.
<Tu cosa? Come puoi aver rifiutato un'offerta del genere? Non solo ti saresti risparmiato atroci sofferenze a causa delle mie torture, ma David ti avrebbe liberato. Sul serio, per te, il tuo onore valeva più della tua libertà? Oh mio dio...
Sul serio, solo un folle rifiuterebbe un occasione del genere! Ma visto che hai rifiutato di completare ciò che ho ammirato negli ultimi due anni, sarò molto più crudele ora di come sono stato prima, usando la mazza da baseball. Perciò, credo che userò... che ne dici di questo seghetto chirurgico? Ovviamente, non ti ucciderò subito, prima voglio farti soffrire!>

Cavolo, quel pazzo non sta affatto scherzando! Dopo aver preso il seghetto, si avvicina verso di me.
<Ti avverto che effettuerò la prima incisione sulla parte destra del cranio. E poi potrò divertirmi come si deve.>

Accende il seghetto, cerca di tenermi la testa ferma ma cerco di evitare che mi tagli, così mi agito.
<Non fare cazzate! Non vorrai mica che ti tagli la faccia, vero?>
Prima che cominci a tagliare, squilla un telefono.

<Salvato dallo squillo del telefono!>
Mi da un forte schiaffo sul volto. Sinceramente, poteva farmi più male...

<Si? No, è ancora vivo. No, mi hai chiamato non appena stavo per cominciare ad usare il mio seghetto. Cosa? Spero che tu stia scherzando? Ma chi se ne frega di ciò che vuole Will. Mi aveva dato il permesso di... Ah, capisco. Va bene.>

Da ciò che ho sentito, posso dedurre che la mia condanna sia stata posticipata. Il pazzo si volta verso di me e nota il sorriso sul mio volto.

Sentendosi offeso, mi da una forte botta in testa. Non credo che abbia ricevuto buone notizie.

<Lo trovi divertente, vero? Beh, sorridi quanto vuoi ma, a quanto pare, David ha altri progetti per te. Spero solo che tu fallisca la prova, così che possa essere io a torturarti fino alla follia. Ma per ora, ho avuto l'ordine di iniettarti questa.>

Prende una siringa dalla sua tasca e me la inietta nel collo. Cerco di urlare ma non ho abbastanza forza per farlo.

<Che c'è? Non stai bene? Oh già, mi ero dimenticato di avvertirti che la sostanza, che ora circola nel tuo sistema sanguineo, è un leggero sonnifero. Ma non ti preoccupare, non causerà nessun effetto collaterale, se non un leggero mal di testa. Ci vediamo...>

Cerco di colpirlo alla faccia, ma si scansa giusto in tempo. Ormai, l'effetto del sonnifero sta funzionando alla perfezione, visto che non riesco a...

Mi risveglio a terra. Fortunatamente, questa volta non sono legato.
Davanti a me, c'è un tavolo con sopra un uomo legato con il nastro adesivo. Mentre alla mia destra, c'è una radio sopra una sedia di legno.
Che diavolo vogliono che faccia?

Dalla porta della stanza, entra una donna con gli occhiali e dai capelli viola. È poco più bassa di me, indossa una maglietta grigia, dei pantaloncini scuri e delle scarpe Converse bianche.
Ha in mano un cacciavite, oserei dire che è lo stesso del maniaco che mi ha torturato prima con la mazza da baseball.

Innervosito dalla situazione, non posso far altro che cercare di avere una conversazione con lei.
<Che diavolo ci faccio qui? Chi sei?>
Spazientita dal mio tono, si volta con un volto sorridente.
<Ah, scusa se non ci siamo presentati ma, non abbiamo avuto l'occasione per farlo. Mi chiamo Jessica. Ti devo confessare che è la prima volta in cui Will mi lascia lavorare con le sue vittime, almeno con quelle ancora vive. Non so se hai capito cosa devi fare, anche se mi sembra piuttosto chiaro... Vuoi capirlo da solo o devo rovinarti la sorpresa?>
<Non crederà mica che ucciderò quell'uomo. È una follia! Perché dovrei farlo?>
<Per il semplice motivo che se tu non lo uccidi, vi ucciderò entrambi.>

Dopo avermi risposto, Jessica accende la radio, scegliendo la canzone adatta.
<Ah, questa mi sembra perfetta! Hai mai ascoltato "Holy Mountains" dei System of a down? No? Beh, io la trovo piuttosto eccitante e credo che piacerà anche a te. Oh, quasi dimenticavo... tieni.>
Mi da il suo cacciavite in mano.
<Credo che ti sarà molto utile per uccidere questo stronzo.>

Sinceramente, non so cosa fare. Lo so che è la stessa situazione con Alec, ma, in questo caso, credo di non avere molte opzioni fattibili. Così, spinto dal ritmo della canzone, uccido l'uomo legato, conficcandogli il cacciavite nella gola. All'inizio, fuoriesce molto sangue che riempie tutto il tavolo, per poi sgorgare sul pavimento. Per un attimo rimango immobile, finché Jessica non mi da una pacca sulla spalla.

<Allora, ce l'hai il fegato per uccidere. Pensare che quando Will mi aveva detto che avevi ucciso XI, ero senza parole. Ma ora, credo che non abbia tutti i torti. Tutto sommato, sei un killer proprio come noi.>

Dopo questa affermazione, non posso far altro che darle uno schiaffo in faccia per ciò che mi ha detto.
Stupita dal mio schiaffo, lecca il sangue che fuoriesce dalle labbra.

<Violento, mi piace. Sai, credo che quando Will scoprirà ciò che hai fatto con X, ti potrebbe concedere una seconda possibilità. E nel caso, accettassi, potresti chiedermi di uscire insieme.>

Ok... credo che Jessica sia più pazza di David e Will messi insieme.

Note dell'autore:
Lo so. Vi avevo detto che il prossimo capitolo che avrei pubblicato sarebbe stato sull'Era del cacciatore, ma volevo presentarvi Jessica. Magari, scrivetemi che opinione vi siete fatti su di lei nei commenti. Al prossimo capitolo!

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