44. Movimento al Night Club
I giorni a passavano, come avevano sempre fatto.
Ordinari, ma mai noiosi.
Scorrevano veloci, sia per Bakugou che per Midoriya.
Tra serate al club di Fat e notti insonni, passate a fare l'amore.
Si desideravano.
Si amavano.
Sembravano non bastarsi l'un l'altro.
Mai.
Izuku si sentiva felice, colmo di gioia e desideroso di stare con Kacchan il più a lungo possibile.
Katsuki si sentiva allo stesso modo, ma aveva un tarlo nell'orecchio.
Parte di sé, seppur piccola, faticava a non provare pena per Kirishima.
Il rosso aveva smesso di allenarsi e aveva preso a bere come una spugna.
Fat aveva cessato di portarlo in missione dopo che aveva provocato una rissa con il sottoposto di un suo compratore, semplicemente perché questo gli aveva pestato un piede per sbaglio.
Il Kirishima di sempre non l'avrebbe mai fatto, Katsuki lo sapeva.
Il Kirishima di sempre era una persona allegra, solare, tranquilla.
Il Kirishima di sempre addirittura si sarebbe scusato se gli avessero pestato un piede.
Avrebbe sorriso, avrebbe detto che non era un problema.
Addirittura si sarebbe scusato se in mezzo alla folla l'avessero preso a spallate, o gli fossero andati addosso.
Poco ci mancava che si scusasse per essere stato preso a pugni.
Ma il Kirishima di sempre non esisteva più.
Il rosso non stava bene, per niente.
Era diventato insofferente, intollerante.
Qualunque cagata lo destabilizzava e lo faceva incazzare pesantemente.
Il solo vederlo in quello stato, bastava per rendere Bakugou, profondamente triste.
La sera dove le carte in tavola si ribaltarono completamente, pareva una sera come le altre.
Jirou dietro al DJ Set, con le cuffie nelle orecchie, Mina e Kaminari a ballare in pista, Fat sulla sua poltrona, Tamaki al suo fianco, Kirishima a bere, Sero appresso a lui - faceva tutto meno che godersi la serata - e Midoriya tra le braccia di Katsuki, seduto sulla sua gamba sinistra, una mano sul suo petto, la testa sulla sua spalla, gli occhi chiusi.
Era rosso in viso perché aveva bevuto un po'.
Non reggeva bene l'alcool e Katsuki lo sapeva, per questo lo teneva stretto a sé.
Izuku si godeva il tepore del corpo del compagno, quasi indifferente nei confronti della musica, sparata a palla attorno a loro.
Bakugou lo abbracciava con entrambe le mani ed allo stesso tempo lo guardava con gli stessi occhi di una madre che guarda il proprio piccolo.
Il suo sguardo si spostò in giro per la stanza, verso la pista da ballo, dove Mina e Kaminari si stavano scatenando come matti.
Poi Katsuki voltò un po' il capo, fino a raggiungere, con lo sguardo, i divanetti alla sua destra, dove Kirishima stava stravaccato con in mano l'ennesima bottiglia.
La sua postura era tutta scomposta, aveva lo sguardo vacuo e della bava alla bocca, mista vomito.
Sero gli stava accanto e cercava di scuoterlo un poco perché si riprendesse.
Aveva un'espressione sofferente, come se, vederlo in quello stato, lo stesse uccidendo.
Il triste spettacolo non colpì Bakugou, ormai andava così da un pezzo, ma era più che sufficiente a lasciargli l'amaro in bocca.
<<Kacchan...>> mormorò piano Deku dalla sua spalla, altre parole seguirono, ma si persero nella musica.
<<Uh?>> Rispose lui, l'aveva sentito appena.
<<Non mi sento bene...>> ripeté Izuku più forte, <<...puoi accompagnarmi al bagno?>>
Katsuki fece di sì con la testa e lo sollevò di peso per poi alzarsi e portarlo in bagno.
Una volta entrati, lo aiutò ad inginocchiarsi vicino alla tavoletta.
Izuku la afferrò con entrambe le mani e vi tuffò la testa di scatto, per poi vomitare.
Katsuki sorrise un poco.
Gli ricordava sé stesso le prime volte.
Una pacca sulla spalla, e dopo un paio di conati, la sua agonia parve terminata.
Katsuki uscì dai bagno, prese uno dei bicchieri abbandonati sui tavolini, ne rovesciò il contenuto in uno dei wc e lo lavò sotto il lavandino per poi riempirlo d'acqua e porgerlo a Deku.
<<Tieni.>> Disse piano, <<Dovrebbe aiutarti a riprenderti.>>
Izuku annuì ed inghiottì l'acqua tutta d'un sorso.
<<Tutto okay?>> Chiese Katsuki.
<<Sì, ma...>> rispose Deku, <<...non berrò mai più in vita mia.>>
Kacchan rise un po' sotto i baffi.
<<Lo dicono tutti.>> Commentò.
Dopo un paio d'ore Izuku era tornato di nuovo in sé, ma si erano fatte solo le 2 di mattina e il club sarebbe andato avanti ancora per un po'.
Katsuki chiese a Fat il permesso di tornare alla base, e il boss glielo concesse.
I due andarono al piano di sotto dove si trovava il guardaroba, a riprendere i rispettivi indumenti.
Izuku sorrise quando il ragazzo che lavorava lì gli porse la felpa, e lo ringraziò.
Katsuki restituì il cartellino numerato a sua volta e si fece ridare la giacca di pelle nera, borchiata fino alla nausea.
Non appena fece per indossarla però, sgranò gli occhi e si fermò di colpo.
Il sangue gli si gelò nelle vene.
Qualcuno, di sopra, aveva appena sparato.
La musica sopra le loro teste si fermò ed il rumore di spari divenne l'assolo principale, seguito a ruota da urla e grida di persone disperate e terrorizzate.
Katsuki digrignò i denti, smanioso di correre nella sala principale e capire cosa cazzo stesse succedendo.
Si precipitò al piano superiore, Izuku subito dietro di lui, riuscì a tenere il suo passo.
Katsuki gli concesse di seguirlo, ma lo tenne dietro di sé.
Voleva proteggerlo.
Ad un tratto sentì altri due colpi ed infine il rumore cessò definitivamente.
I due raggiunsero la pista da ballo, e il cuore gli si bloccò in gola: Kaminari era riverso a terra, in una pozza di sangue, così come lo erano i cadaveri di altre due persone a loro sconosciute.
I buttafuori di Fat, con in mano le loro pistole, notarono l'espressione di Deku, sconvolta e terrorizzata.
Venne loro un groppo alla gola.
La bocca di Kacchan, per contro, si piegò in una smorfia di orrore e disgusto.
<<Cazzo!>> Esclamò.
La voce divisa a metà, tra rabbia e disperazione.
Poi i suoi occhi si spostarono in cerca degli altri, pregava che almeno loro stessero meglio di Kaminari.
Vide Mina tenersi la gamba insanguinata con una mano e, al contempo, zoppicare verso la console dalla quale Jirou fissava inorridita la scena.
Alcune lacrime presero a scorrere sul viso di entrambe, tanto che le due si strinsero l'un l'altra in cerca di conforto.
Katsuki, per contro, si sentiva agitato: la presenza di Izuku, il fatto che fosse al sicuro, in qualche modo non bastavano a calmarlo.
Corse verso i divanetti, vide Fat di sfuggita, già preso in cura da Amajiki e poi si bloccò all'istante, come pietrificato.
I piedi gli si piantarono a terra, il suo cuore divenne pesante e non fu più in grado di muoversi.
Eijirou era esanime, riverso sul pavimento, tra le braccia di Sero, il quale piangeva e ciondolava disperato.
Il sangue sgorgava dal petto rigido del rosso e si riversava copioso sulle mani e sui vestiti di Hanta.
Sembrava essere stato colpito al petto più volte.
Le dita morenti del rosso persero infine anche l'ultimo barlume di vita e lasciarono la presa: la bottiglia alla quale si era attaccato per tutta la sera si divincolò, cadde e rotolò pigramente nella direzione di Bakugou.
Il labbro di Katsuki tremò un poco.
Sentì qualcosa spezzarsi in fondo al suo cuore e le lacrime presero a farsi strada fino ai suoi occhi.
Kirishima Eijirou era morto.
Angolo Autrice
Ecco il nuovo cap, spero che il precedente vi sia piaciuto e che stiate apprezzando la storia nel suo insieme.
Critiche e consigli sono sempre ben accetti perciò non abbiate paura di farmi sapere che ne pensate!
Grazie e buona notte :)
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