43.1 Un momento d'intimità (pt.2)
Passò qualche minuto, i due si erano persi reciprocamente nei rispettivi occhi.
Verde smeraldo, rosso rubino.
Katsuki fu il primo a rinvenire: chiuse gli occhi e sospirò al fine di tornare in sè.
A contatto perduto, anche Izuku tornò come in vita.
Katsuki si alzò, si girò e si mise sopra Izuku.
Lo baciò.
Il più piccolo, inizialmente titubante, ricambiò a stento i baci, poi prese coraggio e si concesse più foga, più intensità.
Il sapore di Kacchan gli riempiva la bocca, il suo odore gli riempiva le narici, il suo corpo lo avvolgeva nel calore.
Si strinsero forte mentre si baciavano, strofinando i fianchi l'uno in cerca dell'altro, percependo le rispettive virilità mentre si inturgidivano nuovamente.
Katsuki si sentiva pronto, non voleva più aspettare, ma di rendeva conto di ciò che stava chiedendo al compagno, perciò lo strinse a sè e quando lo lasciò, fissò i propri occhi nei suoi.
<<Posso?>> Chiese piano.
<<Sì...>> Sussurrò Izuku in tutta risposta.
Kacchan non se lo fece ripetere: si portò la punta delle dita alle labbra e le leccò piano, inumidendole con la propria saliva, per poi portarle alla sua apertura ed inoltrarle piano piano, una ad una dentro di essa.
Il dolore c'era, ma era sopportabile.
Izuku in tutta risposta, prese la mano libera di Katsuki ed intrecciò le proprie dita con le sue.
Katsuki strinse il palmo di Deku contro il proprio, dopodiché, finalmente pronto, sostituì le proprie dita col proprio membro eretto e prese a farsi strada dentro Izuku.
In un movimento lento, ma costante, Katsuki si trovò finalmente all'interno.
Izuku aveva in volto un'espressione sofferente, la quale mutò instantaneamente, non appena Katsuki prese il suo membro tra le proprie dita, usandole poi per stuzzicarlo con delicatezza.
Izuku arrossì di colpo.
Katsuki lo guardò con estrema benevolenza ed iniziò a muoversi, prima piano, poi con decisione e a ritmo sostenuto, solo quando fu certo di non fargli male.
Sul suo volto apparve un'espressione corrucciata, risultato dello sforzo che stava compiendo.
Chinò il capo e lasciò cadere un rivolo di saliva nel punto di incastro tra i loro corpi.
Il movimento si fece di colpo più fluido.
Izuku si perse in piccoli gemiti, sempre più intensi e frequenti all'aumentare della velocità.
Katsuki si morse il labbro inferiore.
Vedere Deku gemere in quel modo era qualcosa di sexy a livelli assurdi.
Stimolato sia dal membro che dalla mano di Bakugou, Midoriya raggiunse l'apice per primo, seguito a ruota da Kacchan, non molti istanti dopo.
I due si stesero nuovamente sul letto, uno di fianco all'altro.
Katsuki chiuse gli occhi e pian piano si lasciò sprofondare in un sonno profondo e privo di sogni.
Izuku, per contro, si perse a fantasticare sulle miriadi di possibilità e di occasioni che la vita aveva deciso di donargli.
Kacchan, la Yakuza, magari non un posto nella società, ma un posto nel mondo.
Un posto, uno scopo, una valanga di emozioni tutte diverse e persone con cui condividerle.
La vita si era presa tutto fino a quel momento, ed ora gli stava donando di tutto e di più, come a volersi redimere.
Finalmente, tutto stava diventando talmente bello da non sembrare vero.
Chissà per quanto, le cose sarebbero andate avanti così.
Nei giorni seguenti, Deku ebbe modo di conoscere altre due sottoposte di Fat Gum, rientrate da poco da una missione speciale.
Una si chiamava Nejire Hadou ed era più grande di tutti gli altri sottoposti di Fat, tanto che la sue età girava attorno ai ventitré anni.
Aveva lunghi capelli arruzzo nube e grandi occhi celesti.
Ciglia lunghe e folte ed un corpo da favola, in grado di fare invidia a qualsiasi donna.
Inoltre, si diceva si desse da fare con quel timidone di Tamaki, quando questo non era impegnato a seguire Fat come un cagnolino.
I due erano amici d'infanzia, e pare si fossero sempre piaciuti.
Il lavoro di Nejire era, spesso e volentieri, quello della spia sotto copertura: bella com'era, infatti, non faticava ad infinocchiare persone importanti al fine di derubarle o carpire informazioni.
Assieme a lei, era di ritorno anche un hacker, sua amica e collega, di nome Hatsume Mei.
Era più giovane di Nejire, portava occhiali a fondo di bottiglia che stonavano pesantemente con i suoi dred tinti di un rosa assai vivido, tuttavia non era la tipica nerd bruttina, anzi, anche lei sfoggiava una corporatura invidiabile.
A differenza di Hadou, la quale era solita lavorare sul campo, il compito di Mei era, spesso e volentieri, quello di tirare le fila da dietro le quinte.
Aveva la fama di essere in grado di hackerare qualsiasi cosa, che si trattasse dei sistemi di sicurezza delle ville ai file segreti del governo.
Prima di essere assunta a tempo pieno da Fat, Hatsume campava vendendo informazioni riservate, non importava su cosa o su chi.
O almeno questo era ciò che Katsuki aveva spiegato ad Izuku.
Dopo aver fatto in breve la loro conoscenza, Izuku non ebbe modo di parlare nuovamente con loro, né di vederle.
L'unica altra occasione in cui ebbe modo d'interagire con loro, fu il giorno in cui, alcune informazioni da loro rubate, gli fecero crollare il mondo addosso.
Angolo Autrice
Il cap di oggi esce con ben quattro minuti di ritardo rispetto alla mezzanotte.
Premetto già che in giornata ne pubblicherò un altro (o almeno spero, sigh).
Vi saluto e vi abbraccio tutt*, spero stiate bene.
Ciau :)
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