41. Apprensione e cure

<<Faccio io.>>
Katsuki sgranò gli occhi sorpreso.
<<Eh?>>
<<Da grande...mi sarebbe piaciuto fare il medico, perciò una volta in ospedale, ho tartassato il Dottor Togata di domande.>> Spiegò, <<Non so molto riguardo ai medicinali, ma sulla parte pratica sono abbastanza informato.>>
Si avvicinò al letto e si vestì in fretta con le cose che Katsuki gli aveva lasciato.
Dei pantaloni verdi lunghi ed una maglia nera con sopra uno scheletro bianco, fin troppo grande per lui.
S'inginocchiò al fianco di Katsuki e prese strappare la maglietta nel punto in cui il coltello si è conficcato.
Prese con delicatezza i lembi di stoffa superiore ed inferiore al coltello e tirò, sfruttando l'affilatezza dell'utensile per allargare il buco nella maglia, fino a strapparla del tutto.
Dimostrò grande fermezza durante l'azione, e Bakugou quasi ne rimase sorpreso.
<<Hai un medikit o simili?>> Chiese poi il verdino.
<<In bagno. Sotto al lavandino.>>
Izuku corse in bagno ed aprì lo scomparto sotto il lavello, dopodiché guardò al suo interno. Frugò fino a trovare la scatola. Era rossa, con la scritta bianca.
La afferrò e tornò da Katsuki.
<<Tirati su.>> Gli disse poi.
Bakugou si sollevò e si sedette con una smorfia contro la testiera del letto.
Izuku si portò ancora una volta al suo lato sinistro, e poggiò il kit sulle coperte accanto a lui.
Allungò una mano ed accese la luce della lampada in modo da vedere meglio, dopodiché prelevò dalla scatola un ago chiuso in un sacchettino sterilizzato, guanti in lattice, del filo verde e mise il tutto da parte.
Si voltò e prese una delle maglie di Katsuki dall'armadio.
<<Spero mi perdonerai...>> iniziò, <<...ma devo estrarre il coltello.>>
Katsuki fece una smorfia.
Izuku poggiò una mano sul suo petto.
<<Sii forte...>> aggiunse, <<...e abbi pazienza. Ti prego.>>
Nemmeno per Izuku quella situazione era una festa, ma stava facendo del proprio meglio.
Katsuki si sentì fortemente irritato, ma annuì.
Non era più tanto sicuro di volersi abbandonare alle cure di Midoriya, ma non poteva fare diversamente.
Izuku sollevò la maglia e gliela portò alla bocca.
Katsuki capì ed addentò il tessuto.
Izuku annuì, portò la mano al coltello, chiuse le dita attorno al manico, ed una volta consolidata la presa, tirò con forza verso di sé.
Katsuki sgranò gli occhi, urlò e sbatté la testa contro il muro alle sue spalle.
Le vene del suo collo si gonfiarono, ma nonostante quella vista, Izuku non si lasciò impressionare.
Riprese in fretta la maglia dalla bocca di Katsuki e con forza la premette contro la ferita, ignorando le imprecazioni ed i pugni che il biondo stava lanciando contro la testiera col braccio buono.
Izuku afferrò l'acqua ossigenata dal kit e prese a rovesciarla in grandi quantità sulla ferita.
L'acqua sfrigolò a contatto con la carne viva ed il sangue fresco.
Il dolore di Katsuki s'intensificò.
<<Fa malissimo, cazzo!>> Gli sfuggì
Izuku si sentì un po' in colpa, ma rimase fermo nelle sue azioni.
Indossò i guanti di lattice, aprì il filo e lo estrasse dalla confezione, lo stesso fece con l'ago ed una volta legati assieme, li pulì entrambi con altra acqua ossigenata.
Non era una procedura medica ufficiale, ma sarebbe sicuramente stata meglio di niente.
I medici avevano un ago speciale per quel genere di cose, un pezzetto di ferro ricurvo e delle pinze particolari, ma né Izuku né Katsuki erano medici, e quello era il meglio che potevano permettersi.
<<Ora che fai? Ti fingi una sarta?>> Lo prese per il culo Katsuki sorridendo.
Aveva la fronte imperlata di sudore.
Izuku sorrise a sua volta e lo guardò.
<<Ho il coltello dalla parte del manico al momento, fossi in te non sfotterei più di tanto.>>
Katsuki fece una smorfia compiaciuta, ma non replicò.
Izuku si morse il labbro, preda della concentrazione e si avvicinò a Kacchan, iniziando ad intessere una cucitura rimediata e per niente professionale.
Dopo una ventina di punti rimediati, la sutura poté dirsi finita.
Il risultato finale si rivelò essere parecchio approssimativo, tuttavia, Katsuki dovette riconoscere una certa mano nel non sprecare affatto né filo né tempo ed una discreta accuratezza nel scegliere i punti più giusti per una chiusura efficiente.
Dopo ciò, senza bisogno che Katsuki desse direttive di alcun genere, Izuku disinfettò nuovamente la ferita e la avvolse stretta con della garza pulita.
Quand'ebbe finito, entrambi tirarono un sospiro di sollievo.
Bakugou andò a farsi una doccia, attento a non bagnare la nuova medicazione, mentre Izuku si premurò di sistemare la stanza.
Quando Katsuki fu lavato e vestito, Izuku lo pregò di stendersi sul letto assieme a lui.
Bakugou eseguì.
Midoriya si accucciò alla sua destra e posò il capo sul suo petto largo e solido.
Lo guardò.
Katsuki ricambiò lo sguardo.
<<Mi hai fatto prendere un colpo.>> Mormorò Deku, stringendolo a sé, <<Che cosa è successo laggiù?>>
<<Si è rivelata essere una trappola...>> Spiegò Katsuki, <<La Lega non ha mai voluto trattare, è sempre stata intenzionata ad assumere il controllo con la forza.>>
Indicò il coltello che Izuku aveva appoggiato sul comodino e disse:
<<Quello appartiene alla stronza più pazza di tutta la Lega: Himiko Toga. È una maniaca amante dei coltelli e del sangue. Ed è anche la migliore in fatto di travestimenti.>>
Si grattò il capo.
<<Poi c'è un piromane dalla pelle perlopiù bruciata che si fa chiamare Dabi ed il loro boss, Shigaraki. Anche lui matto da legare.>> Guardò Izuku, <<È sadico, spietato ed un maestro nell'arte della tortura.>>
Izuku deglutì.
Il mondo di Kacchan si stava rivelando essere una realtà ben più pericolosa di quanto avesse immaginato.
<<E...perché dovete avere a che fare con gente come loro?>>
Katsuki fece per scrollare le spalle, ma una fitta alla sinistra ne troncò le intenzioni.
<<Siamo criminali, Deku...>> disse, <<...credo sia già tanto che non siamo come loro...>>
Izuku lo guardò sconsolato.
Non aveva tutti i torti, in fondo.
Lo abbracciò ancora più forte e nascose il viso nella sua maglia.
<<Hey Deku...>> mormorò Katsuki.
Izuku non alzò lo sguardo, si limitò solo a dire un sommesso <<Sì?>>
<<Sei stato bravissimo due minuti fa. Non credevo fossi capace di cose simili. Grazie.>>
La freddezza che Deku aveva dimostrato nei movimenti e nelle azioni sarebbe stata degna di un vero proprio medico.
Midoriya lo guardò ed arrossì.
<<Di niente.>> Mugugnò e poi tornò a nascondersi.
Katsuki sorrise e gli accarezzò il capo, pensando che forse, aveva trovato una scusa per farlo restare.

Angolo autrice
Deku, professione crocerossina pt. 2

Bene spero che anche questo cap vi sia piaciuto, se beccamo domani col prossimo.
Fatemi sapere che ne pensate!
Cya cya :)

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