21. Vecchie conoscenze bussano alla porta
I giorni seguenti furono piacevoli, colmi di pace e relativa serenità, questo fino a quando, nemmeno una settimana dopo la fine di aprile, qualcuno d'inatteso bussò alla porta di Izuku.
<<Avanti.>> disse Deku, chiudendo con uno schiocco il libro che stava tenendo in mano.
Gli occhi di Bakugou si sgranarono e le sue pupille divennero fessure, simili a quelle di una tigre che si sente messa alle strette.
Toshinori Yagi ed Enji Todoroki si erano fatti nuovamente vivi.
Che ci fanno loro qui?
Bakugou si alzò, ma tenne comunque una gamba sul davanzale della finestra.
I suoi tendini erano tesi come corde di violino ed i suoi muscoli gonfi e contratti.
Le vene sul suo collo presero a gonfiarsi.
Era da tempo che Izuku non lo vedeva così stressato.
<<Calmati biondino, non siamo qui per te.>> Lo ammonì Toshinori con una mano avanti.
Bakugou volse lo sguardo a Midoriya.
Izuku notò apprensione e preoccupazione nelle sue pupille scarlatte.
<<Fuori, Bakugou.>> Ordinò Todoroki.
<<Uh?>>
<<Fuori ho detto!>>
In un corpo a corpo con quell'omone, Bakugou avrebbe perso in un battito di ciglia.
Scese col piede dal davanzale e si eresse ad una posizione nuovamente umana, dopodiché, senza staccare gli occhi da quelli azzurri del rosso in segno di sfida, uscì dalla stanza digrignando i denti.
Preoccupato un po' per Izuku ed un po' per se stesso, si appoggiò con la schiena contro il muro, fuori dalla porta e prese a fare mente locale su quanto e cosa, aveva raccontato a Midoriya.
<<Che ti ha detto?>> Tagliò corto l'uomo dai capelli rossi e gli occhi azzurri.
Deku deglutì.
Ci pensò un po' sù, ma poi si ricordò di ciò che Bakugou gli aveva detto.
Della fiducia che aveva riposto in lui.
Della gentilezza che gli aveva dimostrato.
Del rispetto che aveva avuto, per un miserabile come lui.
Decise di coprirlo, ancora una volta.
<<Ci ho provato, ma alla fine non ho ancora scoperto nulla.>> Disse con naturalezza, scrollando le spalle.
Era bravo a mentire, ormai era cosa nota.
Toshinori Yagi aggrottò le sopracciglia.
<<Ma come?>> Chiese, <<In tutti questi mesi, non ha spiccicato parola nemmeno una volta?>>
<<No.>>
<<Nemmeno il giorno del suo compleanno? Iida ci ha riferito che sembravate aver condiviso numerose conversazioni...>>
Izuku non capì.
<<Iida?>> Chiese.
<<Già. È stato lui a portarci la tua richiesta di lasciare un giorno di libertà a te e Bakugou. In cambio, gli abbiamo detto di lasciarvi soli il più spesso possibile, apposta per far sì che Bakugou fosse disposto a parlare...>>
Izuku ripensò a tutto quello che si erano detti.
Sapeva tante cose, forse troppe...e più o meno tutte sarebbero state utili alla polizia, almeno per identificare il fidanzato di Kacchan.
<<Veramente...tutte le volte che ho provato a fare domande, sono andato a vuoto...>> Mentì Izuku, <<Cambiava spesso argomento. Non sembrava affatto disposto a condividere nulla con me.>>
Todoroki spostò il collega con un braccio ed afferrò con le mani il supporto in plastica ai piedi del letto.
Le sue nocche sbiancarono tanto strinse forte.
Si avvicinò pericolosamente ad Izuku e disse, con voce profonda, ma allo stesso tempo quasi agonizzante:
<<Dammi le briciole.>>
Izuku sussultò.
<<Dammi qualcosa, cazzo!>>
Izuku, impressionato da quel volto disperato, scosse la testa e balbettò:
<<Mi spiace...non ho niente...>>
Mirio attendeva assieme a Bakugou l'uscita dei due e quando furono fuori, il rosso parve parecchio di cattivo umore.
<<Dottor Togata...>> Iniziò Toshinori, <<Per caso c'è un bagno a portata di mano?>>
<<Certo, vi faccio strada.>> Rispose Mirio.
Si avviò e i due lo seguirono.
Bakugou, di soppiatto, si accodò ai due ed entrò in bagno poco dopo di loro.
Defilato, svelto come un ladro, si nascose in uno dei gabinetti e lo chiuse a chiave il più silenziosamente possibile.
Poggiò i piedi sul water, attento a non scivolarci dentro e si accovacciò.
I muscoli delle gambe gonfi per lo sforzo, le orecchie tese.
Uno dei rubinetti all'esterno della cabina si aprì e Katsuki potè udire uno dei due armeggiare con l'acqua che ne fuoriusciva.
<<Dannazione!>> Imprecò Todoroki, <<Quello stronzetto sa qualcosa, deve saperlo per forza!>>
<<Calmati Todoroki, non abbiamo idea se le cose stiano davvero così. Magari Bakugou si ostina a non fidarsi e non ha aperto bocca nemmeno con lui.>> Lo ammonì Toshinori.
Deku...mi ha coperto? Davvero non ha parlato?
<<Ti dico che quel bastardello non me la racconta giusta...>> Rispose la voce Todoroki, <<È ovvio che gli sta salvando il culo! Credi seriamente che Bakugou non abbia aperto bocca nemmeno una volta? Che non gli abbia detto niente di niente?!>>
Si sentì un colpo e poi un rumore di vetri in frantumi.
<<Se uno dei due si decidesse a parlare, avremmo già chiuso questa fottuta indagine!>>
Un sonoro sospiro seguì le varie imprecazioni.
La stessa voce riprese, più calma, poco dopo:
<<Avevamo cinque possibili nascondigli, ed una volta ridotti a tre, quello stronzo del suo capo ancora non si trovava. Ora che avremmo solo due opzioni rimaste, non ci lasciano fare irruzione per fottuta mancanza di prove! Bastava uno spunto, un accenno...qualunque cazzo di cosa.>> Sbottò, <<Sono stufo di queste stronzate, basterebbe davvero una cazzata per capire dove si nascondono...>>
Katsuki sgranò gli occhi quando comprese quanto poco mancava loro per arrivare agli altri.
<<Smettila di essere così impulsivo...non vedi che non serve?>> Chiese Toshinori.
<<Non toccarmi, cazzo!>>
La frustrazione di Todoroki era palpabile.
<<Va bene, ma adesso calmati...>> rispose Toshinori rassegnato, <<Vieni, andiamo a chiedere a Togata di curarti la mano.>>
Bakugou attese un po' per poi correre fuori dal bagno.
Era incredulo.
Gli altri erano in pericolo.
Ma cosa ancora più eclatante: Deku aveva mentito alle autorità solo per salvargli il culo.
Non fece nemmeno in tempo a rientrare completamente in stanza che la domanda gli sorse spontanea:
<<Davvero non hai aperto bocca?>>
Deku lo guardò confuso.
Come se fosse scontato che non l'avrebbe mai venduto agli sbirri.
<<Certo che no.>> Rispose.
<<Ma...hai mentito alla polizia...>> mormorò Katsuki, perplesso.
Era qualcosa per cui un giorno avrebbero potuto mandarlo a processo.
Deku sorrise.
<<Cioè mi stai dicendo che tu puoi sparare loro addosso ed io non posso raccontargli una balla?>>
Bakugou sgranò gli occhi.
I due si guardarono, sorrisero assieme e poi scoppiarono a ridere.
Quando Katsuki tornò al proprio appartamento, non poteva fare a meno di pensare a ciò che aveva sentito.
Gli altri sono in pericolo.
I suoi pensieri volarono inevitabilmente al telefono lasciatogli da Kirishima, che lui aveva nascosto sotto il materasso, tempo addietro.
Era giunto il momento di usarlo.
Lo estrasse da sotto il letto e prese a smanettare sui tasti in rilievo.
Entrò in rubrica e selezionò uno dei soli tre numeri presenti sulla SIM.
Sul display verde e nero apparve la scritta a pixel: Calling... BOSS.
Un paio di squilli ed un voce ghignante rispose tranquilla:
<<Che piacere sentirti, Bakugou...>> sussurrò, <<A cosa devo l'onore?>>
Angolo autrice
Salve a tutt*, ecco a voi il cap di oggi!
Deku non fa l'infame in questa ff *coro di bimbi che grida YEE*
Spero stiate passando una buona giornata^^
Ciau *3*
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