18. Il compleanno di Bakugou Katsuki
Il venti aprile, Deku accolse Kacchan con un grande sorriso e numerosi coriandoli.
<<Buon Compleanno!>> Esclamò, quando il biondo entrò nella sua stanza.
E gli sparò addosso gli svolazzanti pezzetti di carta colorata.
Katsuki si aspettava qualcosa di simile, ma rimase comunque piacevolmente sorpreso.
Nella stanza assieme a loro c'erano anche il dottor Togata e la signora Midoriya.
Tutti e tre avevano un cappellino a punta sulla testa, e la donna teneva in mano una torta, probabilmente fatta in casa.
Kacchan, il quale non era solito ricevere torte preparate apposta per lui, rimase assai colpito dalla complessiva presentazione del dolce, ben composto e con una scritta assai dettagliata sulla cima.
Gli dava anche l'idea di essere piuttosto buono.
Dopo aver mangiato alla svelta una fetta di dolce, Mirio gli porse il proprio regalo e fu costretto a levare le tende per tornare di corsa in servizio.
Bakugou lo scartò: erano scarponi in pelle nera, con borchie appuntite e lucenti, più in stile Kirishima a dire ma verità, ma Katsuki li apprezzò lo stesso.
Per contro, Inko Midoriya gli aveva comprato dei pantaloni e delle maglie.
Non c'era nulla di firmato tra le cose che gli aveva preso, ma a lui non importava perciò andava benissimo così.
Nel complesso gli aveva preso due paia di jeans scuri, di cui uno paio strappati, che con la nuova stagione avrebbero fatto la loro figura, e due magliette a maniche corte, una rosso bordeaux e l'altra nero pece.
Tutti colori a tinta unita, proprio come piacevano a lui.
Ringraziò calorosamente la donna, la quale se ne andò poco prima dell'ora di pranzo, salutando Bakugou e Deku, sempre con un caldo abbraccio.
L'unica cosa che Bakugou non capì, fu la presenza di Iida.
Quando lo lasciava lì, la guardia usava andarsene ogni volta fino a sera, perciò il fatto che fosse rimasto, era una cosa insolita.
<<Bello vedere che tutti mi hanno regalato qualcosa e tu niente, Deku.>> Lo apostrofò Bakugou scherzoso.
In realtà non gl'importava.
Considerava già un regalo il fatto che avesse organizzato il tutto.
Deku allontanò il vassoio del pranzo ancora mezzo pieno.
<<Infatti il mio regalo deve ancora arrivare.>> Disse solo, dopodiché sollevò le coperte, mostrando dei blue jeans ordinari che Bakugou non gli aveva mai visto indossare.
Il verdino si girò e gli diede le spalle, sedendosi sul bordo del letto.
Si sporse in avanti ed afferrò dei calzetti dal cassetto del comodino che indossò in fretta.
Si alzò in piedi e si avvicinò alla scrivania, sotto la quale vi erano un paio di scarpe rosse.
Le prese, si risedette sul letto e le indossò.
Successivamente si tolse la maglietta color verde palude tipica dell'ospedale e ne indossò una bianca come la neve.
Ad essa seguì una felpa azzurra come il cielo.
<<Puoi prepararti?>> Chiese a Katsuki e, vendendo il suo sguardo perplesso aggiunse, <<Usciamo.>>
Katsuki pensò al parchetto da due soldi dell'ospedale.
Rise, pieno di sdegno.
<<In quel parco di merda, al piano terra? No, grazie.>> Commentò ironico.
<<No, affatto.>> Rispose allora Deku, con un sorriso.
<<Usciamo fuori.>>
Izuku non aveva mai riso tanto per un'espressione facciale, e quella di Kacchan, per lui divenne impagabile.
Il biondo aveva sgranato gli occhi e spalancato la bocca, come mai aveva fatto prima d'ora.
Il resto fu una questione di secondi, perché Bakugou mangiò ciò che avanzava del suo pranzo con l'imbuto e si vestì in fretta e furia, lasciando più disordine nella stanza che altro.
<<Siamo pronti?>> Aveva chiesto Iida, e Bakugou si era limitato a tirare dritto verso l'uscita, trascinando Deku per una manica.
Iida gli era corso dietro e l'aveva ammonito più di una volta poiché nei corridoi dell'ospedale è bene non correre, e se qualcuno si fosse fatto male, quella gita sarebbe finita ancor prima d'iniziare.
Ma Katsuki non correva, Katsuki volava.
La sua testa era completamente altrove.
Era fuori, nel mondo esterno.
Pensava ai negozi, ai parchi ed alla gente.
Non era nulla di paragonabile alle sue passeggiate mattutine e serali - fatte sempre di fretta, per rispettare i tempi - da "casa" all'ospedale e viceversa.
Numerose rampe di scale dopo - a detta di Bakugou gli ascensori erano troppo lenti - furono all'ingresso.
Katsuki mise un piede fuori e si fermò di colpo.
Respirò la brezza mattutina a pieni polmoni.
Aveva un largo sorriso in volto e luce viva negli occhi.
Ed Izuku sorrise di cuore nel vederlo così felice.
Mentre si avviavano verso mete imprecisate - era Iida a fare strada -, Bakugou si sentiva estremamente grato.
Era talmente al settimo cielo, che a malapena toccava terra.
<<Sei felice?>> Chiese Deku sorridente.
<<Non avresti potuto farmi regalo migliore.>> Rispose Katsuki, colmo di gioia.
Dentro sé Deku comprese la sofferenza che caratterizzava le giornate di Katsuki, ma fu ugualmente felice e fiero di aver portato nel cuore del biondo quel pizzico di felicità.
<<Eccoci arrivati!>> Esclamò Iida sorridente.
I tre si arrestarono dinanzi ad una sala giochi a tema Pokèmon piuttosto famosa nella città.
Izuku andava matto per quel genere di cose e sperava che anche a Bakugou piacessero.
Non sbagliava.
<<Allora, quest'uscita nella versione ufficiale viene considerata terapeutica per Midoriya, perciò il Dottor Nighteye mi ha fornito il denaro necessario a farvela spassare quest'oggi. Chiedete a me tutto quel che vi può servire ed io provvederò a farvelo avere.>>
Budget illimitato per schifezze e videogiochi?
Entrambi i ragazzi ci avrebbero messo la firma.
<<L'unica restrizione da parte del dottore è: giocate assieme, non azzardatevi ad escludervi l'un l'altro, e per il resto, divertitevi.>>
Bakugou e Midoriya si guardarono e sorrisero.
Presero il denaro e corsero alla cassa, lo scambiarono in tutti i gettoni necessari per svariate partite a videogiochi vari, ma più di qualunque altra cosa, spesero tempo e denaro in sfide tra Pokèmon di livello preimpostato.
Non vi erano missioni o possibilità di evoluzione, solo sfide su due schermi, due giocatori e due tipi diversi di Pokèmon.
Tra le altre cose, con grafiche mozzafiato.
Per quanto Deku s'impegnasse, a fine sessione fu Bakugou a risultare quello con più vittorie.
<<Non è giusto!>> Esclamò Deku, <<Sei bravissimo, non mi avevi detto di essere così bravo!>>
<<Anni di pratica, pivello.>> Lo canzonò Kacchan.
Izuku seguì Bakugou all'esterno, ove Iida li stava aspettando.
<<E poi, non è colpa mia se tu fai schifo!>> Rise Katsuki, portando una mano sulla testa di Deku e scompigliandogli i capelli.
<<Oh, eccovi.>> Li accolse Iida.
Guardò il suo orologio da polso e, con pignoleria, disse:
<<Avete tardato. Midoriya, sicuro che ora riuscirete a vedere qualcosa?>>
Deku si portò una mano dietro la testa.
<<Eh immaginavo si stesse facendo tardi...tra meno di un'ora inizierà ad imbrunire...>>
<<Vuoi rimandare?>> Chiese Iida.
Izuku guardò il cielo, pensieroso.
<<Dubito che Nighteye mi lascerebbe un altro giorno per farlo...>> disse, poi si decise:
<<Facci strada. Proviamo lo stesso.>>
Bakugou non capiva e guardava entrambi incuriosito.
<<Di che parlate?>> Chiese.
<<Di quello che doveva essere il pezzo forte dell'uscita...>> spiegò Deku, <<...ma ora che ci ho fatto tardare, non so cosa vedremo...>>
Bakugou non sapeva a che si riferisse, ma scrollò le spalle e disse:
<<Beh, l'hai detto tu, no? Proviamo lo stesso.>>
Angolo autrice
Scusate ancora per il ritardo^^'
Mi dispiace, è stata una giornatina niente male.
Comunque spero che il cap vi sia piaciuto, a presto!^^
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