15. Riscoprire il cielo
Bakugou, in cammino da una buona decina di minuti, seguito a ruota da Iida, fissava il cielo, trovandolo insolitamente bello.
La vita che fino al giorno prima era stata composta solo ed esclusivamente da sfumature grigie e spente, ora stava assumendo di nuovo colore.
Si sentiva felice, per la prima volta dopo tanto tempo.
Quella mattina si era svegliato autonomamente, e nel tentativo di alzarsi per andare a farsi una doccia, aveva inavvertitamente svegliato anche Kirishima.
<<Che fai?>> Aveva domandato il rosso, con voce sonnacchiosa.
Non aveva dovuto nemmeno aprire gli occhi per capire che Bakugou se ne stava andando.
<<Devo farmi una doccia.>> Aveva risposto frettolosamente il biondo, raccogliendo da terra i vestiti lì lanciati la sera prima.
Il biondo si era lavato ed asciugato come ogni mattina, dopodiché, si era rimesso addosso gli stessi pantaloni e la stessa giacca del giorno prima, cambiando solo la maglia.
Una volta finiti i preparativi mancavano poco più di dieci minuti all'arrivo dello sbirro incaricato di gestirlo, perciò Bakugou si era seduto sul letto accanto a Kirishima e si era chinato su di lui, lasciandogli un bacio sulla fronte.
<<A breve dovrò andare via...>> aveva preso a spiegare, <<...aspetta qualche minuto dopo che sarò uscito, poi potrai fare ciò che vorrai. Questo posto non è un granché, ma se hai bisogno di farti una doccia o simili, ha tutto ciò che serve.>>
Aveva accennato ad alzarsi, ma la mano del rosso lo aveva afferrato e riportato col culo sul letto.
<<Devo andare.>> Aveva ripetuto Bakugou.
<<Non voglio che tu vada.>>
Bakugou allora aveva pensato per un istante a Midoriya.
Al motivo per il quale lui era lì, in quel momento.
Al fatto che, per quanto il verdino non fosse la compagnia più gradita che avesse mai avuto attorno, era comunque merito della sua esistenza se in quel momento lui era in grado anche solo di poter sfiorare Eijirou.
Deku aveva ragione...
<<Meglio così che la galera, non pensi?>>
Il rosso aveva aperto finalmente gli occhi e guardato il compagno con sguardo supplichevole, tuttavia, era perfettamente conscio di quanto quella situazione fosse fortunata: avrebbero potuto passare assieme tutte le notti che avessero voluto.
E non necessariamente a scopare, ma quello era sottinteso.
Il rosso aveva stretto ancora di più la presa sul braccio di Katsuki.
<<Troverò il modo di toglierti quella dannata cavigliera...>> aveva sussurrato.
Bakugou allora l'aveva preso per il mento e l'aveva avvicinato a sé, per poi baciarlo dolcemente sulle labbra.
<<Lo troveremo insieme.>> Aveva risposto, per poi salutarlo ed uscire dalla porta.
Iida lo stava attendendo fuori dalla porta, come ogni mattina.
Lo aveva salutato, come ogni mattina.
E come ogni mattina, Bakugou lo aveva ignorato.
<<Buongiorno.>> Lo salutò Midoriya, non appena il biondo mise piede nella sua camera.
<<'Giorno.>> Rispose lui spiccio, togliendosi la giacca e appendendola allo schienale di una delle sedie, per poi avvicinarsi alla finestra e sedersi alla solita maniera: con le gambe scomposte, la schiena da un lato ed il naso rivolto all'esterno.
Midoriya restò un po' confuso da quel comportamento, ma decise di attendere la colazione, convinto che un pasto condiviso avrebbe potuto fornire loro qualche spunto per parlare.
Si sbagliava: Bakugou mangiò silenziosamente in un angolo, rispondendo a monosillabi a tutto ciò che Midoriya chiedeva.
Sembrava avere la testa perennemente altrove.
Guardava spesso fuori, ma non con occhi tristi o nostalgici, com'era solito fare in passato.
Pareva spaesato.
Distratto.
Forse, addirittura, inconsciamente felice.
<<Nessuno presta attenzione al cielo, fino a che non si innamora.>> Sussurrò Deku, catturando inevitabilmente l'attenzione del più grande.
<<Che?>> Chiese il biondo.
<<È una citazione...l'ho letta in un libro, tempo fa...>> sorrise impacciato, <<...anche se a dirla tutta, non ricordo quale.>> Spiegò il verdino.
<<E questo che c'entra con me?>> Domandò Bakugou.
<<Il cielo...>> iniziò Deku, <<...ti sembra più bello del solito, non è vero?>>
Ma come...?
Bakugou si chiese come Deku avesse potuto accorgersene, ma il problema era un altro: essere sincero o mentire?
Il giusto sta nel mezzo.
<<Come io vedo il cielo...non è affar tuo.>> Borbottò, e tra loro non vi furono più conversazioni significative, per tutto il resto della giornata.
Al momento di andare via, Bakugou prese frettolosamente la giacca dallo schienale della sedia e la indossò con foga, smanioso di tornare al proprio "appartamento".
Smanioso di tornare da lui.
Non salutò Deku, né nessun altro.
In testa non aveva altro che Kirishima.
Si fece tutto il tragitto di ritorno, praticamente trotterellando e quando giunse alla propria finestra, guardò ancora una volta il cielo, ora nero come la pece, ma comunque costellato di stelle.
Deku aveva ragione, di nuovo... pensò, vedo il cielo con occhi del tutto diversi...
Katsuki si rese conto del casino nella propria stanza, solo quando ci mise nuovamente piede.
I pochi vestiti che aveva erano sparsi in giro e non era più in grado di distinguere quali fossero quelli sporchi e quali quelli puliti.
Il bagno in generale era sporco da far schifo.
Le lenzuola erano assolutamente da lavare.
Avrebbero retto in quella condizione, si e no, solo un'altra notte.
Prese a dare una sistemata alla propria stanza, raccattando tutto ciò che riteneva fosse da cacciare in lavatrice, e mentre recuperava uno dei suoi calzetti, finito sotto la scrivania, trovò una cosa della quale si era completamente dimenticato: il pachettino che la madre di Deku gli aveva regalato per San Valentino.
Era palesemente una tavoletta di cioccolato e non appena il biondo la prese in mano, capì che era anche palesemente rotta.
Ridotta così dall'urto subito a seguito della caduta.
Guardando il regalo, il criminale non poté fare a meno di pensare alla povera donna che aveva speso il proprio tempo e denaro per andare a comprarlo.
Il vecchio Bakugou se ne sarebbe fregato, sia dei sacrifici compiuti da quella donna, sia della condizione in cui avesse versato suo figlio, ma quello nuovo era affascinato da entrambi: il loro era un tipo di amore autodistruttivo, e tuttavia, comunque finalizzato alla protezione della persona amata.
Sebbene quel concetto per lui fosse astratto e lontano anni luce, una parte di lui si sentì comunque in colpa per aver alzato il culo da quella stanza d'ospedale senza nemmeno salutare Deku, neanche mezz'ora prima.
E questo dopo aver promesso alla madre dello stesso che si sarebbe preso cura di lui.
Tuttavia, l'altra parte di lui non poteva fare a meno di pensare a Kirishima, il quale sarebbe giunto lì a breve.
Bakugou ebbe quindi la brillante idea di condividere quel dono con l'amore della sua vita e si dimenticò, anche per quella notte, dell'esistenza di Inko ed Izuku Midoriya.
Angolo autrice
Katsuki è sempre più distratto e, sebbene prima non fosse poi così vicino, si sta ora allontanando sempre di più.
Come influirà questo suo comportamento nel rapporto con Deku?
Lo vedremo lunedì^^
Cya cya
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top