13. Una sorpresa per Bakugou Katsuki
Quando si fecero le sette di sera, giunse un'infermiera con due vassoi di cibo.
La cosa stupì entrambi perché fino ad allora non avevamo mai cenato assieme, tuttavia, il comunicato letto dalla donna lasciò loro intendere che i pasti successivi li avrebbero sempre consumati nella reciproca compagnia: avrebbero favorito la loro comunicazione.
<<Sarà dovuto al fatto che litighiamo spesso?>> Chiese Midoriya ridacchiando, rivolto a Bakugou.
<<Beh...la vostra è tra le stanze più rumorose...>> S'intromise l'infermiera.
Non si poteva darle torto.
Bakugou scrollò le spalle.
A lui non cambiava granché.
Si sedette alla piccola scrivania a lato della stanza e prese a punzecchaire il cibo con la propria forchetta di plastica.
Purè di patate, fagioli ed un pezzetto di carne bollita.
Dopo averne assaggiato un po', scartò il resto.
Iniziava già a rimpiangere le cene precotte che Iida gli portava a casa.
Il prolungamento del tempo implicava evidentemente un'ora in più, perché alle otto Iida bussò alla porta.
<<Buonasera, Midoriya.>> Fece lo sbirro, aggiungendovi un saluto militare
<<Buonasera, Signor Iida.>> Rispose Midoriya.
<<Dammi un secondo...>> Disse Katsuki, per poi alzarsi dalla sedia e prendere la propria giacca invernale dall'attaccapanni.
<<Come si sta comportando?>> Domandò Tenya, rivolto al verdino, mentre il biondo chiudeva la cerniera della propria giacca.
<<Bene, come sempre.>> Rispose Izuku sorridendo.
Era diventata consuetudine per Iida fare quella domanda e per Midoriya dare quella risposta.
E come da contratto, Bakugou si alterava ogni singola volta dicendo:
<<Smettila di chiederglielo!>> e <<Cosa pensi che cambi da un giorno all'altro?>>
Si ficcò le mani nelle tasche dei pantaloni con fare irritato e spinse di lato l'uomo con una spallata, per poi uscire dalla stanza, senza salutare o altro.
Deku non si offese.
Salutò invece Iida, il quale ricambiò e sparì, chiudendo la porta alle proprie spalle.
Fuori dall'ospedale pioveva a dirotto.
Iida prese il proprio ombrello, precedentemente lasciato all'ingresso, e fece per aprirlo.
Non riuscì a premere il pulsantino sul manico che Bakugou si era già avviato, a capo scoperto, sotto la pioggia.
Non si era nemmeno tirato su il cappuccio della giacca: camminava con le mani in tasca ed il naso rivolto all'insù, come rapito dalla pioggia.
Essa cadeva incessante su di lui e di lì a casa l'avrebbe certamente inzuppato, ma a Bakugou non importava.
<<Hey aspetta!>> Lo fermò Iida.
Bakugou si girò nella sua direzione.
Non aveva odio o disprezzo negli occhi, solo una profonda malinconia.
<<Avanti. Vieni sotto l'ombrello. Non voglio che ti bagni.>>
Suonava più come un'ordine che come una richiesta, ma a Bakugou non poteva fregare di meno.
<<Non importa...>> disse il biondo, volgendo le spalle allo sbirro, <<La pioggia...non mi dispiace...>>
Iida fece per ribattere, ma la visione delle piccole gocce che rimbalzavano violente sulla giacca impermeabile indossata dal ragazzo lo fece desistere.
Si accertò con un'occhiata che la cavigliera fosse sotto i pantaloni perché l'acqua avrebbe potuto mandarla in cortocircuito e richiamare in quel luogo una marea di poliziotti senza un apparente motivo.
A controllo fatto, si mise il cuore in pace e continuò a camminare speditamente appresso al "detenuto", il quale prendeva ad inzupparsi, sempre di più.
Iida si portò dinanzi a Katsuki, quando fu il momento di aprire la porta della sua stanza.
Avevano fatto diverse rampe di scale per via del recente guasto all'ascensore di servizio, e Bakugou non ne poteva più.
Era zuppo da capo a piedi, ma quello era il minore dei suoi problemi.
<<Ci vediamo domani mattina alle otto.>> Disse Iida.
<<Sì sì, va bene.>> Borbottò il biondo, con voce sfinita, desideroso di andare a dormire.
Il poliziotto annuì, salutò, e se ne andò senza ulteriori convenevoli.
Bakugou avrebbe dovuto farsi una doccia e magari fare anche una lavatrice, ma in quel momento non ne aveva proprio voglia.
Si sfilò la giacca e l'appese alla sedia della scrivania perché si asciugasse.
Appese poi la felpa alla testiera del letto.
Anche i pantaloni si erano bagnati, ma non abbastanza da fargli pensare che fosse il momento di toglierseli.
Si sfilò le scarpe, le accantonò, lo stesso fece con i calzetti che buttò in un angolo, conscio del fatto che avrebbe dovuto lavarli più avanti.
Infine, si accasciò sul letto.
Quando tutto attorno calò la quiete, i suoi occhi si chiusero e, finalmente, si addormentò.
TOCK TOCK.
Bakugou credette di star sognando.
TOCK TOCK.
Si convinse che il suono fosse solo nella sua testa.
TOCK TOCK.
Sgranò gli occhi quando comprese che il bussare sommesso proveniva da fuori.
Era buio pesto in camera perciò di voltò da steso e si lanció contro l'interruttore della lampada accanto al letto.
Ricordava vagamente dove fosse e, un po' a tentoni, lo trovò e lo attivò.
La luce si accese, Katsuki buttò un occhio alla sveglia lì vicino: segnava le quattro del mattino circa.
Grugnì un poco e prese a guardarsi attorno.
Era meno spossato di prima per via delle ore di sonno prese, ma l'essersi svegliato a quell'ora di notte sarebbe stato irritante per chiunque.
Si sedette sul letto.
Dava le spalle al muro e fissava la porta, in attesa che il suo si ripetesse.
TOCK TOCK.
Si voltò di scatto.
Il rumore non proveniva dalla porta, bensì dalla finestra.
Non appena se ne rese conto, la mandibola quasi gli cadde per terra.
Sgranò gli occhi ed esclamò:
<<Kirishima?!>>
Angolo autrice
Zan zan zaaaan!
Plot twistone *3*
Capitoletto di passaggio, spero vi sia piaciuto!
A domani :)
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