Capitolo 25

Can

<Can!>

<Perché urli?> chiedo confuso, rivolgendomi a mio fratello Cemal che avanza a passi felpati nella mia direzione.

<In che senso hai chiesto a mia sorella di sposarti? Con quale permesso?> domanda arrabbiato.

<Come scusa?> chiedo inarcando le sopracciglia, non capendo il senso delle sue parole.

<Lo sai che per tradizione devi chiedere la mano di mia sorella?> chiede usando un timbro duro.

<Ti senti bene Cemal?> domando mentre mi alzo dal divano. Prima che Cemal urlasse come un pazzo mi ero appena sdraiato, intenzionato a riposarmi almeno per chiunque minuti ma mi è bastato sentire la sua voce stridula per capire che non potrò farlo.

<Sto bene, anzi no. Non puoi chiedere la mano a Nuray senza il mio consenso>

<E neanche senza il mio!> dice Tarik in modo duro appena ci raggiunge.

<Ma che problema avete entrambi?>

<Siamo i suoi fratelli, ed è nostro dovere assicurarci che tu sia un bravo ragazzo. Quindi se vuoi...>

<Siete seri?> domando ridacchiando interrompendo Cemal.

<Non pensi che si meriti una proposta come si deve?>

<Ma se già...>

<Si abbiamo saputo della tua proposta ma noi ci riferiamo a quella tradizionale, dove tu chiede la sua mano alla sua famiglia>

<Ma se siamo noi...>

<In questo caso tu sei un estraneo che vuole sottrarci  la sorella> dice Tarik in modo serio ma dopo qualche attimo scoppia a ridere riuscendo a confondermi maggiormente.

<Avete bevuto qualcosa?> chiedo curioso mentre osservo attentamente i due.

<No, però è divertente stressarti> risponde Cemal mentre io sbuffo infastidito. Ero così comodo e rilassato prima del loro arrivo.

<Però dovresti chiederci ugualmente la sua mano. Sono sicuro che a lei farebbe piacere> dice Cemal mentre appoggia il suo braccio sulla mia spalla.

<Ma voi come avete saputo della proposta?> domando curioso mentre insieme ci dirigiamo verso la cucina.

<Nuray l'ha detto a Cansu e lei a sua volta a Selin. Sai come sono le ragazze, parlano troppo> mormora Cemal appena nomina colei che vorrebbe come ragazza. Sono giorni che i due non si parlano e del perché è stata proprio Nuray a dirmelo. Sia Cemal che Cansu non fanno altro che comportarsi come due stupidi ma molto presto le cose cambieranno.

<Quando avevi intenzione di dirmi che ti ha chiesto un appuntamento ?> la voce di Nuray interrompe i miei pensieri appena entriamo in cucina e quando alzo lo sguardo sulla sua figura mi torna in mente il sogno che ho fatto questa notte.

<Come scusa?> domanda Cemal in modo confuso mentre osserva di nascosto Cansu.

<Ishak le ha chiesto di uscire e questa stronza non me l'aveva ancora detto> confessa Nuray usando un timbro di voce aspro.

<In che senso?> chiede Cemal incredulo.

<Dovranno uscire insieme. A proposito, dove ti porterà? Se ancora non ha trovato il posto perfetto potrei parlarli io. Ho qualche idea in mente>

<Del tipo?> domando curioso mentre mi avvicino a lei che si trova davanti ai fornelli. Era così che l'ho sognato stanotte. Lei si trovava in cucina a preparare la cena mentre canticchiava a bassa voce intenta di far addormentare nostra figlia, mentre il maschietto essendo più grande era seduto a tavola intento a dipingere.

<Potranno andare alla spa> la sento farfugliare e per quanto vorrei rispondere a parole non posso. I miei occhi non smettono di guardarla mentre la mia mente non fa altro che pesare a quel sogno che vorrei che un giorno diventasse realtà.

<Alla spa? Non ti sembra un po' esagerato?> domanda Cemal alzando di poco la voce.

<Ma certo che no. Avranno parte di un po' di intimità mentre potranno rilassarsi>

<Non esiste proprio!> sbotta mio fratello in modo duro ed è allora che capisco le intenzioni di Nuray.

<Perché no? Secondo me è perfetta come idea. Possiamo andarci pure noi. Facciamo un appuntamento a quattro> propongo, cercando di sembrare realmente interessato.

<Non ti ci mettere anche tu> mormoro Cemal mentre mi rivolge un'occhiataccia.

<Se non ti piace come idea magari tu ne hai una migliore> dice Nuray mentre abbozza un sorriso perfido.

<Invece di incoraggiarla a uscire con uno sconosciuto dovresti consigliarle di mettere la testa a posto> dice il mio fratello in modo duro per poi uscire dalla cucina. 

<O te lo vai a prendere oppure lo perderai per sempre> le suggerisce la sua amica ed io potrei solo darle ragione. Sapevo che Nuray aveva qualche idea in mente ma da quello che ho capito non serve far ingelosire Cemal ma bensì convincere Cansu. Nuray mi aveva già racconto della relazione finita male della sua amica e se non si lascia alle spalle la paura perderà una persona magnifica, e non lo dico solo perché Cemal è mio fratello ma perché lui è davvero un bravo ragazzo e non le farebbe mai del male. Quello è pazzo di lei sin dal primo giorno in cui l'ha vista.

<Io non voglio perderlo, io lo amo> sussurra Cansu mentre amareggiata abbassa lo sguardo.

<Vai da lui> le suggerisco a mia volta sperando veramente che lei ci dia ascolto.

<Io ti amo dannazione! Ti amo così tanto che quando non sei con me mi sento incompleto. Ti amo così tanto che vorrei viverti ogni giorno> confessa Cemal a voce alta, sorprendendo tutti noi ma soprattutto la diretta interessata.

<Ho pensato che l'amore esistesse solo nelle favole eppure mi sono dovuto ricredere quando sei entrata nella mia vita> ammette sincero mentre si ferma davanti a lei che si trova ancora seduta davanti alla penisola della cucina.

<Anche io ti amo ma ho paura che...>

<Con me non devi avere timore Cansu. Io sono qui, davanti a te, confessando con il cuore in mano i miei sentimenti. Non potrei mai ferirti> sussurra piano mentre afferra la sua mano e capisco dai loro sguardi quanto in realtà si amano.

<Lo sai che ti ho sognata così questa notte?> sussurro all'orecchio di Nuray mentre la abbraccio da dietro, appoggiando il mento tra la sua spalla e il collo.

<E cosa hai sognato?> chiede curiosa ma quando a me viene la stupida idea di lasciare un dolce bacio sul suo collo lei involontariamente ansima leggermente, riuscendo a farmi impazzire.

<Che eravamo una bella famiglia> confesso felice mentre la felicità prende il sopravvento, facendomi sorridere in modo sincero.

<Sai quella stanza che da giorni cerchi di ristrutturare?> domanda a bassa voce mentre si gira verso di me.

<Non dirmi che vuoi fare ancora altri cambiamenti> borbotto timoroso. Da quando le proposi di fare dei cambiamenti nella nostra casa lei è stata davvero entusiasta, facendomi fare cose da pazzi.

<Cambiamenti no, però dovrai darti una mossa a finire i lavori. Anche se pensando bene, forse nove mesi saranno abbastanza> dice sorridendo mentre a me improvvisamente svanisce la capacità di comprensione.

<Come scusa?> domando balbettando.

<Sto dicendo che la stanza dovrà essere pronta al più presto> dice sorridendo e quando afferra la mia mano per poi appoggiarla sulla sua pancia involontariamente inizio a piangere come una femminuccia quando capisco che lei è incinta.

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