Capitolo 23
Nuray
Sono passati alcuni giorni da quando Can è uscito dall'ospedale e nonostante fosse in forma e privo di alcun dolore lui non ha fatto altro che comportarsi come un bambino viziato, chiedendo favori a tutti, persino di essere imboccato ed è stato lì che ho perso le staffe. Non ha fatto altro che approfittarsi dei suoi poveri fratelli mentre lui si metteva bello comodo ad aspettare di essere servito. E se inizialmente ci ridevo su dopo un po' ho capito che stava leggermente esagerando per questo mi ci arrabbiai e lui a sua volta si arrabbiò con me, togliendomi la parola.
<Ancora non avete fatto pace?> domanda Cansu mentre si siede accanto a me nel dondolo.
<È stato lui ad offendersi. Se dobbiamo fare pace è lui a dover parlare con me>
<Vi state comportando come due ragazzi> dice la mia amica sbuffando.
<Non è abituato a qualcuno che gli tenga testa> confessa Tarik mentre sorseggia la sua limonata ghiacciata. Con l'arrivo della primavera è arrivato anche il caldo, per questo oggi siamo tutti qui in veranda a prenderci il sole, tutti tranne lui.
<Non ha senso questo silenzio tra di voi. Lui continua a prepararti le fette biscottate con la marmellata mentre tu continui a cucinare per lui, e tante di quelle piccole cose che fatte l'un per l'altro che ho perso pure il conto. Continuate a prendervene cura ma tenete il broncio. Fate pace e finitela, tanto non sapete stare uno senza l'altra> borbotta Cemal cercando di farmi ragionare. Certe volte mi fermo a pensare a come si è evoluto il nostro rapporto, mio e di Cemal, e se mi avessero detto che un giorno ci saremmo sosteniti a vicenda forse avrei riso in faccia a chiunque. Il giorno in cui sono arrivata alla tenuta Magnolia Cemal è stato il primo a urlarmi contro, a rinnegarmi, e invece adesso ci vogliamo bene proprio come due fratelli.
<L'amore è così idiota! Ci si litiga, ci si ultra contro ma non si smette mai di preoccuparsi ma soprattutto di prendersi cura> sbotta Cansu contro il mio fratellino ma capisco dalla sua reazione che in realtà fa riferimento al loro rapporto. I due si amano come due pazzi eppure non hanno mai avuto il coraggio di confessare quello che reciprocamente provano.
<Perché non la fate finita voi due? Siete così bravi a dare consigli eppure non siete bravi a metterli in pratica su di voi> dico solamente prima di alzarmi dal dondolo.
<Almeno io e Can abbiamo avuto il coraggio di confessare il nostro amore ma voi vi comportate come due ragazzini. Continuate pure a fingere ma non so se porterà a qualcosa di buono il vostro atteggiamento indifferente> ammetto sincera per poi allontanarmi da loro e lasciarli da soli, intenzionata di andare da Can. Certe volte si ha paura dell'amore soprattutto quando un tempo hai dato tutto per ricevere niente in cambio, proprio come è successo a Cansu ma deve capire che Cemal la ama davvero e non le farebbe mai del male.
******
<Dio santo> sussurro piano quando arrivando al lago vedo Can nuotare a petto nudo, e chissà se magari...
<Ma che vado a pensare> borbotto tra me e me, sorpresa dei miei stessi pensieri.
<E così bello> sussurro nuovamente mentre mi siedo sul prato, riparandomi dal sole grazie ai rami dell'albero a cui appoggio le spalle. Fuori fa abbastanza caldo e se mettiamo anche il caldo che la sua visione mi fa provare...
<Ma la smetti di pensare a queste cose?> domando mormorando con me stessa, con la mia mente che sta diventando maliziosa. Ho sempre pensato che Can fosse come una calamita in grado di attirarmi a se, per questo il mio corpo davanti a lui sembra avere vita propria, soprattutto ora, quando mi rimetto all'impiedi, dirigendomi verso il pontile e senza pensare magari che qualcuno mi potesse vedere mi sfilo il vestito di dosso per poi buttarmi in acqua e nuotare nella sua direzione. Non so neanche io cosa diamine sto facendo ma il cuore mi sussurra che niente di tutto ciò è sbagliato. No quando davanti a me c'è il mio uomo.
<Ma sei pazza?> domanda con tono di rimprovero ma non gli do il tempo di dire altro dato che appena arrivo davanti a lui lo bacio.
<Sono pazza di te> confesso sulle sue labbra mentre mi aggrappo a lui, circondando i suoi fianchi con le mie gambe.
<Ho pensato che fossi arrabbiata con me>
<E per quale motivo?>
<Per, insomma, mi sono comportato come uno stupido> borbotta piano mentre abbassa lo sguardo mortificato.
<Come un ragazzino, ma questo non vuol dire che sono arrabbiata con te. Certo, mi hai fatto perdere le staffe per via dei tuoi capricci ma questo nostro litigio mi ha fatto capire quanto è forte il nostro amore>
<Non capisco> ammette confuso.
<Nonostante non ci siamo rivolti la parola abbiamo continuato a prenderci cura l'un dell'altro e sappi che ho adorato quando mi hai abbracciata di notte, pensando che io stessi dormendo. Così come ho adorato il fatto che hai continuato a prepararmi le fette biscottate assicurandoti di averle mangiate, ho adorato il fiore che mi facevi trovare sul comodino oppure le tue carezze che mi facevi quando mi passavi accanto>
<Io non, io...>
<Tu mi ami Can, così come io amo te e ho capito che qualsiasi cosa potrà succedere noi continueremo a sostenerci sempre>
<Ricordi di avermi chiesto se mi sono mai sentito incompleto?> domanda piano mentre accarezza la pelle ed io incapace di usare le parole mugolo solamente.
<Mi sono sempre sentito incompleto, almeno fino a quando un giorno, quando ancora ero un ragazzino di nove anni una bambina di nome Lya non mi chiese di condividere con lei la mia fetta biscottata. Certo, da bambino l'unica cosa che potevo provare era un grandissimo affetto e quando pensai che lei fosse realmente morto quella sensazione di incompletezza si è fatta risentire. Sai, a volte penso a come sia crudele ma al contempo bellissimo il destino. Ad anni di distanza lo stesso destino che ti ha allontano da me ti ha rimessa sul mio cammino, dandomi nuovamente la speranza. Vedi Nuray, non sei l'unica a sentirsi completa, a sentirsi finalmente compresa e amata e se quel giorno non sono stato in grado di risponderti te lo dico adesso. Sei sempre stato tu la parte mancante di me e da quando sei riapparsa ogni cosa è tornata al suo posto, soprattutto il mio cuore>
<Tu, insomma, tu...>
<Anche io sono pazzo di te> sussurra piano per poi unire le nostre labbra in un bacio pieno d'amore.
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