Capitolo 21
Nuray
<A cosa pensi?> sento la voce di Can sussurrare tra i miei capelli e quando l'attimo dopo gli sposta baciando il mio collo una scarica di brividi prende possesso del mio corpo. Era proprio a lui che stavo pensando fino ad un attimo fa. Alle sue mani che dolcemente accarezzavano il mio corpo, alle sue labbra che possedevano le mie mentre ci amavamo in un modo così intenso che per un attimo ho avuto l'impressione che i nostri corpi si fossero fondati, diventando uno solo, mentre nella stanza si sentivano i nostri ansimi.
<Hai mai avuto la sensazione che qualcosa mancava nella tua vita? Perché io mi sono sentita così per troppo tempo. Era come se mi sentissi incompleta ma poi un giorno vengo catapultata in questo posto è tutto cambia, tutto diventa più bello> confesso piano mentre lentamente mi giro per guardarlo negli occhi. Can è sempre stato la mia salvezza, anche quando pensavamo di essere solamente due estranei.
<Cosa è cambiato?> domanda con la voce tremante mentre accarezza la mia guancia.
<Quello che provo per te. Sin dal primo giorno mi sono sentita attratta da te senza capirlo, non subito perlomeno. Questi occhi sono stati gli unici in grado di trasmettermi sicurezza, amore, lo stesso amore che in seguito ho scoperto di provare per te. Prima di te l'unico amore che conoscevo era verso le poche persone che conoscevo ma il mio cuore davanti a te mi ha dimostrato un amore diverso, un amore bello. Ed è stato questo amore che inizialmente ho cercato di respingere a cambiarmi, a darmi la forza di essere più forte> confesso con il cuore in mano. Non ho mai amato prima di lui ma è grazie a lui se ho avuto la possibilità di conoscere questo forte sentimento. Ci siamo innamorati per caso, cercandoci con lo sguardo e ci siamo sostenuti anche quando tutto sembrava difficile, e forse l'amore è fatto anche di questo. Di sguardi complici, di parole mia dette, di piccoli gesti fatti con amore ed è stato tutto questo a farmi innamorare di lui.
<Da quando sei diventata così romantica?> domanda sorridendo ma capisco dal suo timbro di voce che sta cercando di fare lo spiritoso solo per cercare di essere forte e di non versare quelle lacrime che noto nei suoi occhi. Can molte volte mi ha fatto capire cosa prova per me ma io avevo paura di aprirmi, paura di confessare quello che il mio cuore desiderava e spesso ho ingannato entrambi, usando la scusa di quel legame famigliare praticamente inesistente tra di noi. Ma ad oggi se mi sono lasciata andare a questo amore è perché mi sono resa conto che le cose belle non solo ci cambiano ma ci rendono migliori e lui ha reso, lui mi rende felice e alla felicità non si sfugge.
<Dovevo solo incontrare la persona giusta> sussurro piano mentre con la mia mano asciugo quelle lacrime che inevitabilmente ha cercato di trattenere. Io non sono stata l'unica a soffrire, ma anche lui, vittima di un odio inspiegabile, vittima di un amore marcio che lo soffocava, e proprio come confessai quella sera all'inaugurazione dell'associazione, anche ad oggi continuo a pensarlo, lui si merita tutta la felicità di questo mondo.
<Sei speciale Can e ti amo così tanto> confesso in modo sincero e senza dargli il tempo di dire qualsiasi cosa lo bacio, ancora e ancora, cercando di farli capire tutto l'amore che provo per lui.
******
<Sputa il rospo> dice la mia amica appena apre la porta di casa, rivolgendomi uno sguardo serio.
<Non ho nessun rospo in bocca> rispondo, cercando di fare la spiritosa ma lei se possibile mi guarda ancora più seria.
<A cosa sono dovuti quei segni che hai sul collo?>
<Eh? Ma quale segni?> domando confusa mentre la sorpasso, entrando dentro.
<Se non vuoi essere sentita da tutti gli altri mentre mi racconti della tua notte di passione ti consiglio di andare a fare una passeggiata>
<Fuori sta piovendo> constato l'ovvio. Dopo il risveglio di questa mattina Can se n'è dovuto andare e sono sicura che sarà qui da qualche parte dato che doveva lavorare ed io incapace di starli lontana sono venuta a far vista alla mia amica, almeno è questa la scusa che userò se qualcuno me lo chiederà.
<Possiamo andare nel fienile> propone seria e senza darmi il tempo di rispondere mi prende per mano e mi tira fuori di casa dove afferra con l'altra mano il mio ombrello, dirigendoci verso il fienile.
<Ora mi vuoi dire cosa...>
<Shh> la zittisco subito, coprendo la sua bocca con la mia mano quando sento delle voci che provengono dall'interno del fienile.
<L'unica cosa che devi fare e portarla da me e quei soldi saranno tuoi> un timbro aspro arriva alle mie orecchie e quando il mio cervello realizza a chi appartiene vado in panico.
<Nuray> sussurra piano la mia amica dopo essersi liberata dalla mia mano.
<Dobbiamo, noi, chiama la polizia> balbetto a bassa voce mentre lentamente indietreggio. Erano giorno che Can cercava di rintracciare Fikret ma io l'unica cosa che ho sperato era quella di non incontrarlo mai più, con tutto che ancora ho tanti punti interrogativi nella mente ma se ho sperato che lui non si facesse più vivo era per paura, paura di quello che avrebbe potuto fare Can se solo l'avessi incontrato.
<Cosa ci fatte sotto la pioggia?> una semplice frase in grado di farmi spaventare, mentre dalla mia bocca esce un urlo.
<Nuray> mi richiama Cansu ma questa volta con fare di rimprovero.
<State bene?> domanda Can mentre afferra la mia mano, girandomi verso di lui.
<Mhmh> mugolo solamente cercando di evitare il contatto visivo.
<Andiamo> sussurro piano ma ormai è tardi dato che l'attimo dopo sento la voce di Fikret.
<Ma tu guarda, non mi sono dovuto neanche sforzare di trovarti> dice in modo duro mentre dalla sua bocca esce una risatina che a me sembra diabolica.
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