Capitolo 18

Nuray

Penso che il risveglio di questa mattina è stato il più bello in assoluto da sempre. Ieri sera dopo cena con Can siamo saliti nella mia stanza restando a parlare per tutta la notte, o perlomeno fino a quando la stanchezza non ha avuto la meglio su di me. Non ricordo di preciso il momento in cui mi sono addormentata ma invece l'immagine di me tra le braccia di Can al mio risveglio ancora è nitida nella mia mente. È stato così bello sentire la sua presenza alla mie spalle mentre le sue braccia tenevano il mio corpo in un dolce abbraccio. Non è la prima volta che Can mi abbracciava ma per la prima volta quel abbraccio mi è sembrato diverso, più intenso, più intimo e mi è piaciuto quel momento, e anche quello che si era creato tra di noi al suo risveglio. Le sue mani accarezzavano dolce la mia pelle, mentre le nostre labbra sembravano incapace di separarsi.

<È normale quello che provi Nuray. Quando si ama una persona prima o poi il desiderio prende il sopravvento e non è sbagliato quello che tu provi> dice Cansu cercando di convincere anche me stessa del suo discorso. Stamattina c'è stato un momento quando una strana sensazione si è fatto spazio dentro di me. Il desiderio, o almeno è così che Cansu l'ha definito dopo averle racconto quello che ho provato quando baciavo Can. C'è stato un attimo in cui il cuore e la mente viaggiavano sulla stessa onda, così mi sono lasciata andare in modo spontaneo affidandomi completamente a Can e a quel amore che per lui provo, però il mio corpo ha presso il sopravvento quando questo desiderio di sentirlo più vicino a me è scoppiato dentro di me. Poche sono state le volte in cui le sue mani hanno sfiorato la mia pelle ma mai una volta al contrario e stamattina sentivo come se ne avessi il bisogno di fare altrettanto, per questo mentre ci stavamo baciando le mie mani si sono infilate sotto la sua maglia, accarezzando il suo torace e forse se lui non mi avesse fermato quella maglietta gliela avrei anche tolta.

<Che stupida che sono stata> mormoro piano mentre mi copro il viso con le mani.

<Desiderare l'uomo che ami non è una cosa stupida Nuray> dice Selin in modo dolce. Con le due ragazze avevamo deciso di andare al lago e passare il pomeriggio lì, cercando di rilassarci ma se le due sono spensierate io sono un fascio di nervi.

<Magari per voi è normale, ma io non ho mai provato una cosa del genere> confesso a bassa voce abbassando lo sguardo. Magari ho sbagliato qualcosa, per questo Can aveva bloccato le mie mani sul punto di toglierli la maglietta.

<Per questo ti sto dicendo che non devi vergognarti Nuray. Non è una cosa brutta> dice Cansu mentre afferra la mia mano.

<Ma tu non stai così per quello questo ma per ben altro> puntualizza la mia amica sicura di se dopo qualche secondo.

<Magari mi sono lasciata andare fin troppo e lui non lo ha apprezzato, per questo mi ha fermata> sussurro piano. Nonostante i miei ventisei anni in queste cose sono davvero una frana.

<Tesoro, lui è un Divit> dice Selin ridacchiando, seguita da Cansu.

<E i Divit apprezzano eccome> risponde la mia amica scoppiando a ridere.

<A cosa ti riferisci?> domando confusa ma quando in lontananza sento la voce di Tarik chiamarmi in modo disperato mi acciglio all'istante.

<Cosa è successo?> domando preoccupata quando  mio cuore inizia a vibrare all'interno del mio petto.

<Can, lui, ecco...> inizia a balbettare e senza dargli il tempo di finire la frase monto in sella, dirigendomi
velocemente verso casa.

******

<Can!> lo chiamo con la voce tremolante mentre varco la porta di casa e quando vedo il suo corpo disteso sul divano mi viene un colpo quando noto il suo viso sporco di sangue.

<Cosa hai fatto?> domando con la voce fioca mentre mi precipito da lui.

<Niente> dice solamente e nonostante alzo il suo mento con la mia mano i suoi occhi restano abbassati, incapace di incrociare i miei.

<È stato lui> dico sicura di me rilasciando all'istante la presa su di lui.

<Era per questo che non dovevo dirtelo> sussurro a malapena mentre faccio un passo all'indietro. Bülent provoca solo dolore e se Can ha il viso macchiato di sangue è solo colpa mia.

<Non dovevo dirtelo> sussurro nuovamente mentre lentamente continuo a indietreggiare.

<Bülent si meritava più di qualche pugno Nuray>

<Può darsi ma tu non meritavi di essere colpito>

<Pensi che questo fa male?> domanda mentre indica il suo viso.

<A me fa male vederti così> ammetto piano mentre con la mano tremolante sfioro la sua guancia.

<Avrei dovuto farli più male ma dovrà vivere con la consapevolezza che ha ferito un anima innocente, che ha ferito colei che considerava come una sorella>

<Glielo hai detto> sussurro piano.

<Deve soffrire Nuray. Deve essere consapevole di aver ferito colei che considerava come una sorella> mormora piano mentre a sua volta accarezza la mia guancia.

<Ma non ci dovevi andare di mezzo tu> dico tristemente.

<Neanche tu> sussurra a sua volta piano per poi unire le nostre labbra in un dolce bacio.

<Mi aiuti a pulire la ferita?>

<Andiamo di sopra> propongo l'attimo dopo afferrando la sua mano.

<Da quando fai proposte indecenti?> domanda ridacchiando prendendomi in giro.

<Da quando conosco te> rispondo sorridendo mentre ci dirigiamo in camera da letto prendendo poi in seguito un po' di cottone e il disinfettante.

<Siediti sopra il letto>

<Vuoi farmi per caso un'altra proposta indecente?> chiede ridacchiando ma questa volta posso percepire il suo nervosismo e dato che lui cerca di mettermi in difficoltà con le sue stupide domande, io metterò in difficoltà lui quando mi viene una strana idea.

<Cosa fai?> domanda allibito quando mi siedo in grembo a lui.

<Così siamo alla stessa altezza, sai, per pulire la tua ferita> parlo con la voce ferma cercando di non farli capire il disagio che sto provando.

<Certo, la ferita> farfuglia in modo impacciato e quando appoggia le sue mani sui miei fianchi sussulto leggermente.

<Una cosa ciascuno> mormora piano facendomi sorridere. Noi siamo fatti così. Ci sosteniamo nei momenti difficili ma ci sono momenti come questi che ci punzecchiamo a vicenda.

<Can> lo chiamo a bassa voce alzando di poco lo sguardo, guardandolo.

<Mh?> mugola solamente mentre segue con gli occhi il movimento che faccio con la lingua, bagnando le mie labbra.

<No, niente> sussurro piano per poi mordicchiare il mio labbro inferiore.

<Non lo fare>

<Non fare cosa?> domando, fingendomi tinta mentre muovo leggermente il bacino in avanti, cercando di sedermi meglio.

<Questo è una tortura> farfuglia a bassa voce, sospirando profondamente in seguito.

<Questo cos, oh> sussurro piano quando mi rendo conto della stupidaggine che ho appena fatto. E della conseguenza che quel mio gesto ha causato.

<Puoi, vuoi, insomma, forse è meglio se, si, cioè...> inizia a balbettare in modo impacciato e nonostante mi vergogno da morire invece di alzarmi io resto. Resto, appoggiando le mani intorno al suo collo e resto unendo poi le nostre labbra in un bacio pieno di passione. Le sue mani si intrufolano sotto la mia maglietta, appoggiandosi nuovamente sui miei fianchi, e sentire le sue mani direttamente sulla mia pelle mi fa rabbrividire ma di piacere. Can è sempre stato l'unico che ha potuto toccarmi ma questa volta il suo tocco lo percepisco in modo diverso, più intenso. E prima che il suo corpo scivoli all'indietro suo materasso le mie mani privano il suo corpo della maglietta bianca. Le nostre labbra riprendono a cercarsi in modo dolce ma un grido che proviene dall'altra parte della porta mi fa sobbalzare per la paura.

<Nuray!> la voce di Bülent mi fa immobilizzare all'istante.

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