5. Feeling

Erano dieci mani, dieci occhi e cinque corpi.

Amore.

Si toccavano a vicenda senza toccarsi mai tutti davvero; mentivano a chi volevano bene, persino a loro stessi.

Odio.

Iniziarono a non riconoscersi più, a un certo punto. Si guardavano in quegli occhi senza vedere chi avevano davanti; si affidavano alla percezione fittizia di un momento, rimanendo all'immagine che li aveva catturati quando tutto era iniziato.

Ragione.

Il dialogo traballava. Le certezze tremavano. I desideri vacillavano. Non erano nemmeno tanto sicuri che stessero seguendo il proprio cuore.

Sentimento.

Non si fidavano l'uno dell'altra, l'una dell'altro, si urlavano in faccia emozioni inesistenti. Quando le dieci mani si incontravano di nuovo, tutto spariva come attratto e obliato da un buco nero; il cuore, la testa, l'odio, l'amore. Non esistevano spazio o tempo che potessero riconnetterli più del nulla cosmico e assoluto.

Torto.

Eppure non sapevano decidere. Avevano capito che a volte fosse meglio non trovare una conclusione a tutti quei drammi emotivi e incomprensibili.

Ciò che si prova non può essere controllato.





Parole: 169.


// oggi così, un po' a caso. Avevo pensato a una storia ma sono stata pienissima di cose da fare oggi e non ho avuto tempo di scriverla, e di certo non lo avrò entro mezzanotte. Rimarrete col dubbio di ciò che in queste poche righe è capitato. Perché io lo so, ma non l'ho spiegato. Potete inventare voi una storia nei commenti, se volete. Partendo dalle mie parole, cosa pensate si sia sviluppato? Chi o cosa sono i protagonisti? Stupitemi.
A domani. \\

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