20. Coral
I preparativi per la festa erano proceduti senza intoppi. Le ghirlande di conchiglie e i festoni di alghe venivano fissate sui pennoni e lungo gli alberi del veliero. Le vele erano diventate lunghe strisce di tessuto che danzavano nelle correnti, assicurate lungo lo scafo. Era emozionato e stringeva tra le dita un'ostrica chiusa da un laccio di seta che aveva ritrovato in un vecchio forziere arrugginito. Il ballo di quella sera era l'occasione migliore. La coda si arricciò dolcemente quando scorse la sirena avanzare con le sue compagne come eleganti meduse. I lunghi capelli baluginavano, tinti delle sfumature dei coralli, come la coda scintillante. Le lunghe pinne trasparenti ondeggiavano sinuose ad ogni movimento. Quando si avvicinò poté osservare meglio le candide perle che ne decoravano l'intero corpo e la lunga chioma ondeggiante, in fantasie che richiamavano le morbide curve delle onde quando baciano la battigia. Le altre sirene portavano fiori acquatici tra i capelli e si erano avvolte in lunghi scialli leggeri dell'impalpabile tessuto cangiante che ricavavano dalle alghe. Dal canto loro i tritoni avevano usato l'inchiostro delle piovre per far risaltare i vividi colori delle loro code grazie a fitti ma sottili motivi geometrici. Si avvicinò alla sirena e iniziò a danzare con lei non appena la musica degli strumenti, molle e vibrante, risuonò per l'oceano. Le coreografie riprendevano l'andamento dei cavalloni in tempesta o il quieto procedere delle giornate senza vento, la lenta andatura delle balene o gli scatti fulminei dei pesci corallini. Si fermarono per riposare le pinne stanche e la guardò. Il mare aveva regalato alle sue iridi i propri colori e le stelle si erano viste rubare il loro luccichio. Si sentì tremare mentre le porgeva l'ostrica. Lei osservò stupita il gioiello, un rametto di corallo appeso ad una lunga e resistente catena dorata. Arrossì, raggiungendo la stessa tonalità dei propri capelli e lasciò che il ragazzo gliela allacciasse, sussultando appena quando sentì un timido bacio sulla nuca.
Note dell'autrice: sono in ritardissimo, perdonatemi!
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