Rating: Giallo
Il prompt di oggi è rating giallo. Esso identifica un genere di fanfiction dove vi è una leggera presenza, non approfondita, di tematiche sessuali o di violenza.
Per oggi ho deciso di scrivere sulla Royal Scandal, una serie di quattro canzoni cantate dalla Vocaloid Megurine Luka dove però non vi è nessuna traccia di Vocaloid come protagonisti. Su YT esistono delle versioni bellissime fatte dall'utaite Luz, in più finalmente introduco in questa raccolta una coppia het!
Il Bar Masquerade non era poi tanto diverso da uno dei qualsiasi locali a luci rosse disseminati nei vicoli del quartiere di Pigalle.
La sua unica peculiarità era che in quei giorni faceva il suo debutto la giovane cantante Mary-anne, raccomandata dalla stella di punta del bar stesso. La voce del suo esordio si era propagata in fretta e i frequentatori del locale erano rimasti soddisfatti nel trovare in questa giovane una ragazza diciottenne dalla pelle bianca come un giglio, i lunghi capelli color rosa caramello e due vispi occhi castano-dorati.
La stessa Mary-anne era stata all'altezza del ruolo, dando sfoggio della sua melodiosa voce accompagnata dalle note del pianoforte, il tutto in un contesto di colori amaranti.
Un mix purpureo, carminio o rubino, la tinta che meglio si addiceva al quartiere più scabroso di Parigi, quello che di giorno si presentava come una delle principali attrazioni per turisti, di notte si convertiva in un luogo di lussuria e intrattenimento.
Seduta al bancone del bar la giovane colpì con un dito il calice pieno di contreau, midori e limone, assaporandone il gusto agrodolce; il barman le dava le spalle intento ad asciugare i bicchieri puliti, dimentico di tutto e tutti. Pareva proprio che solo loro due erano gli unici presenti lì. Incastrandone il gambo del calice tra l'indice e il medio lo sollevò per berne un altro sorso; lei e il barman erano cresciuti lavorando nella stessa mansione, di cui il proprietario era anche il possessore del bar, ma ora rivestivano ruoli completamente diversi: la cantante d'intrattenimento, lei, e il barman lui.
Mary-anne sbadigliò dalla noia e dal sonno. Non era affatto divertente quando nessuno si interessava a lei, soprattutto perché lui non lo faceva e mai l'avrebbe fatto, come sempre del resto.
"Ehi..." Biascicò con voce impastata. "Preparamene un altro."
Lo udì sospirare mentre ripiegava lo strofinaccio per poi adagiarlo insieme agli altri su un tavolino lì vicino.
"Sarebbe il terzo e non ti fa bene."
La ragazza si allungò sul bancone; indossava ancora il suo vestito di scena formato dal corpetto rosso e l'ampia minigonna a balze nera che metteva in mostra i punti strategici del suo corpo quali il décolleté, i fianchi e le gambe. Non si era presa la briga di cambiarsi dopo la performance, dato che i suoi ammiratori la preferivano così.
"Oh, andiamo! Questa è la mia serata, non fare il guastafeste."
Un altro bicchiere venne spinto sulla superficie di marmo del tavolone e Mary-anne lo guardò frastornata. Emanava un odore fruttato ed era abbellito da una ciliegia che galleggiava sul liquido verde.
"Analcoolico." Spiegò il ragazzo. "Provalo, è dolce."
Mary-anne lo guardò seccata; non era ciò che aveva chiesto, ma sempre meglio di niente. Peccato che anche quel tentativo di attirare la sua attenzione andò in fumo, visto che tornò a occuparsi del suo lavoro senza batter ciglio.
Succhiando la ciliegia tra le labbra Mary-anne si domandò cosa ci fosse in lui di sbagliato o perché non la guardava nello stesso modo in cui la ammiravano gli altri uomini. Eppure, quella sera, lei era una rosa delicata che non vedeva l'ora di essere colta, desiderosa di fare la stessa fine di quella gradevole ciliegia, però l'unica cosa che riuscì a ottenere fu quella di ammirargli la schiena e la sua dedizione al lavoro.
La sua carissima migliore amica lo avrebbe definito noioso, in realtà c'era un non so che di erotico in quel suo ostinarsi a snobbarla.
Mary-anne finì per addormentarsi e risvegliarsi sul divano del suo camerino, immersa dai regali e i fiori che le fecero dono i suoi fan.
Con la testa ancora in subbuglio a causa dell'alcool si rialzò a fatica, scoprendo che la sua mano destra stringeva un bigliettino piegato a metà.
Don't stop to love me erano le uniche parole incise sopra. In una chiara e virile calligrafia maschile.
Parole: 624
La cosa bella è che quando parlo di Pigalle, parlo con la cognizione di sapere di cosa dico. Pigalle è il quartiere a luci rosse di Parigi, dove risiede il Moulin Rouge per intederci. Sono stata a Parigi all'inizio dell'anno, a gennaio, per cinque giorni. Era il regalo che io e due mie amiche ci siamo fatte per festeggiare la nostra amicizia, diciamo, visto che ci conosciamo tutte dalle superiori. Comunque Pigalle è effettivamente un quartiere a luci rosse. Di giorno pullula di sexyshop aperti uno dietro l'altro, per non parlare dei club per scambisti dove ho avuto la bella idea di fermarmi e leggere il manifesto io che sono l'unica delle tre che non ha mai studiato francese (ahahah shame on me). Il Moulin Rouge è bellissimo, ma mi sono dovuta accontentare di vederlo da fuori. Di notte Pigalle cambia totalmente aspetto, penso che immaginerete. Comunque Parigi è davvero magica come città! U.u
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