OTP
OTP è l'acronimo di One True Pairing, ovvero una coppia formata da due personaggi che, anche se non legati da una relazione, vedreste bene insieme.
Il primo prompt del Writetober ha come obbligo proprio OTP e allora perché non dichiarare ai quattro venti una delle mie preferite, la Dazushi di Bungou Stray Dogs. La scelta di inserire Kunikida si è inserita in seguito. Questi tre li vedo molto come quadretto famigliare, dove Kunikida è la madre isterica, Dazai il padre isterico e Atsushi il figlioccio.
Atsushi lasciò dondolare la testa. Le palpebre stanche vagavano qua e in là, tenendo sotto costante occhio l'orario: il momento della cena era già passato da un pezzo e lui proprio non capiva come ci era finito nuovamente in quella situazione, con il signor Kunikida che teneva bloccato lui e il signor Dazai nell'ufficio dell'Agenzia a causa della negligenza di quest'ultimo.
Si toccò lo stomaco sospirando: brontolava da quanto aveva fame ed era pronto a scommettere che anche per Dazai doveva essere lo stesso, peccato che la costante vigilanza di Kunikida gravava su di lui come un falco che teneva in agguato la sua preda.
Alla fine il sonno prevalse, facendolo cadere addormentato sul divano; quel mobilio che, solitamente, era sinonimo di ozio del membro più nullafacente dell'Agenzia.
"Dazai! Sono passati esattamente venti minuti e trenta secondi e non hai ancora completato un quarto del tuo rapporto!" Sbraitò furioso Kunikida, battendo nervosamente un piede a terra.
"Sei così spietato, Kunikida-kun! Costringermi a completare il mio resoconto dopo l'orario di lavoro, senza farmi toccare cibo o acqua..." Piagnucolò l'interpellato, contribuendo a irritare ulteriormente il suo partner, ormai pronto a tirargli un pugno proprio in testa.
"Se ti decidessi a svolgere il tuo lavoro decentemente invece che perdere tempo... Ohi, moccioso! Hai trovato i dati che ti ho chiesto?"
Prevedibilmente nessuna risposta giunse in soccorso, se non un leggero ronfare proveniente da qualcuno raggomitolato quasi in posizione fetale su se stesso.
"Se stai cercando aiuto da Atsushi-kun... beh, ti dico che sta già dormendo da quindici minuti buoni!"
Dazai poté giurare di udire il rumore di una delle vene sulla fronte di Kunikida rompersi.
"Non riesco a crederci! Questi giovani di oggi non hanno il minimo senso della parola impegno!" Minacciò furioso avvicinandosi pericolosamente al divano dove l'ignara vittima stava ancora ronfando.
Fortuna volle che Dazai si frappose pacamente tra i due, alzando le mani in segno di resa verso il suo collega di lavoro, patteggiando per trovare modo di calmare le acque.
"Oh, andiamo, andiamo! Atsushi-kun ha lavorato duramente durante l'ultimo caso, no? Lasciamolo riposare."
Kunikida lo guardò per nulla convinto, tuttavia qualcosa lo convinse a indietreggiare nel mentre che Dazai tornò a infilare le mani nelle tasche del suo impermeabile, sorridendo prima al suo partner poi all'ultimo arrivato dell'Agenzia.
"E va bene!" Gli rispose dandogli le spalle. "Finirò io le ultime cose. Tu occupati di portare a letto il moccioso e vedi di coprirlo per bene! Fa freddo alla notte e non abbiamo bisogno di gente malata!" Terminò il discorso sistemandosi gli occhiali sul naso e prendendo posto a sedere alla sua scrivania.
"Sarà fatto!" Rispose dolcemente Dazai per poi chinarsi verso Atsushi, sfiorargli la fronte con le nocche delle dita e ridendo di come il ragazzino russava innocente di tutto.
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