Hurt/Comfort

Hurt/Comfort è quel genere di fanfiction dove due personaggi trovano consolazione l'uno nell'altro per sovrastare/dimenticare i loro problemi.
Oggi cambiamo genere di coppia! Finora ho sempre scritto flash dove i protagonisti erano principalmente m/m; in verità io non disdegno nemmeno lo shoujo-ai o lo yuri! Perciò, per il prompt hurt/comfort, scriverò una f/f con protagoniste Kim e Violette, sempre dell'otome game Dolce Flirt! 


Se fosse dipeso da lei, alla vista di quelle lacrime, la ragazza avrebbe volentieri girato i tacchi per evitare l'ennesima scocciatura.
Ma quella era Violette, una delle ragazze più timide e carine del Dolce Flirt e, davanti a quella scena, nemmeno una menefreghista come lei sarebbe passata oltre.
Neanche ci volle molto a capire il motivo di quel pianto: una ragazza piangeva in quel modo solo dopo aver sperimentato la delusione d'amore, ecco perché Kim, le seccature, le evitava come la peste, ma non significava che il suo cuore era così di ghiaccio da ignorare una richiesta d'aiuto! "Su, asciugati quel viso!" Le disse passandole un fazzoletto. "E dimmi chi devo andare a picchiare."
Violette rimase stupita da quel gesto, ma accettò di buon grado quel pezzo di stoffa che le veniva porto; rispondendo che non c'era alcun bisogno di menare qualcuno e che quel dolore sarebbe passato nel giro di qualche giorno...
Dopotutto la sua era una stupida cotta, niente d'insuperabile.
"Ho solo sbagliato persona da farmi piacere, tutto qua!"
A sentire quelle parole Kim arricciò il naso.
"Ma se quella persona ti è piaciuta significa che non era sbagliata a prescindere, no?" Mormorò alzando il viso verso il cielo plumbeo: il club di giardinaggio del Dolce Amoris era sì il luogo più tranquillo di tutto l'Istituto, ma anche l'unico all'aperto e senza un tetto come rifugio.
"Sì, ma è stata sbagliata fin dall'inizio."
A differenza sua Violette teneva lo sguardo costantemente rivolto a terra, evitando il contatto visivo, al punto tale che Kim l'afferrò per le spalle e la scosse un po' per ottenere un minimo di attenzione.
"Ehi! L'hai detto anche tu che era solo una cotta passeggera, perché farne un dramma così?"
Per un breve attimo Violette spalancò i suoi piccoli occhi grigi ed esibì un sorriso amaro, spiegando finalmente il perché la sua scelta era stata errata fin dal principio: Alexy non l'avrebbe mai guardata perché lei non aveva possibilità fin dall'inizio. In fondo il bacio che il ragazzo si era scambiato con quel spilungone del terzo anno, nascosti nella palestra, era stato più che eloquente.
"Non riesco a capire..." Sussurrò invana. "Cosa si prova a baciare una persona del proprio sesso? Cosa c'è di bello?"
Kim sospirò abbassando le spalle: era più che sicura che, prima o poi, il segreto di Alexy sarebbe venuto fuori, ma era successo proprio con la persona sbagliata.
"Non è una cosa che si capisce, la si accetta e basta." Decretò lapidaria, ripensando a quella volta che si ritrovò nei panni di Violette: fatto accaduto più di un anno fa, con quella ragazza bellissima dell'ultimo anno che, al suo coming out, la respinse completamente portandola a nascondersi da tutti, facendola diventare la ragazza fuggitiva di adesso.
"La si accetta e basta?"
La ripetizione di Violette la riportò con i piedi per terra, talmente che Kim desiderò allontanarsi da lì; il suo consiglio era già stato dato e, come la stessa aveva detto qualche istante prima, nel giro di due giorni si sarebbe ripresa.
"E allora, dimmi, come è un bacio?"
Peccato che quella stessa sembrava non volerla mollare proprio.
"Beh... un bacio è..." Kim si maledì per essersi fermata più del dovuto; ecco perché certe beghe erano da evitare in tutti i modi: ci aveva messo mesi per nascondersi agli occhi della massa, mai più avrebbe rivelato se stessa, e ora la sua fragilità rischiava di uscire nuovamente fuori a causa di quella impacciata di Violette.
Inaspettatamente fece proprio la mossa più sbagliata in assoluto, quella su cui aveva fantasticato un anno prima e che invece le era stata negata: afferrò i polsi di Violette e la tirò a sé, facendo scontrare le loro labbra in un delicato bacio tra ragazze.
Nulla di che, soltanto un leggero tocco, ma tanto bastò a lasciare Violette attonita e a far sì che Kim si morse le labbra, disgustandosi da sola.
"Come è stato?" Le chiese, ma Violette non rispose. "Niente di speciale, vero? Vedi, un bacio è esattamente così: nulla di particolare." Finalmente la lasciò andare, rendendola libera di fare un passo indietro.
"E innamorarsi fa davvero male." 


Parole: 664

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