Onirico
-Venga avanti, signor Onirico.
-Rivendico la mia libertà di restare seduto dove sono.
-Se non entra, non potrà sostenere l'esame.
-Mi ribello alla dittatura dei poteri forti.
-Come preferisce. Onofri, tocca a lei.
Lo studente assentì perplesso e si accomodò.
-Mi scusi, professoressa, ma che gli è preso a quello?
-Non gli badi. Ripete la stessa scena a ogni sessione da quando suo zio senatore ha promesso di candidarlo alle europee. Dice che si sta preparando.
-Veramente... non l'ho mai visto ai corsi.
-Appunto. Ora, a costo di intaccare le sue libertà personali, può parlarmi della rivoluzione keynesiana?
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