⇝Prologo

Sarah Anne Williams.

Una quattordicenne minuta dai lunghi e lisci capelli neri, e tondi occhi azzurri; una ragazzina dal nome banale e con un'incredibile carenza di charme.

Sarah era quanto di più lontano da un cliché, totalmente impossibile da prevenire o da inquadrare con appena un paio di chiacchierate.
A L'Amable, in Ontario, Canada, tutti dicevano sempre la stessa cosa: Sarah era timida e tanto dolce; un'anima pura estranea alle cattiverie.

Peccato che l'unica particolarità azzeccata fosse la timidezza.

Da sempre costretta a indossare un costume a lei sgradito, Sarah non poteva che essere la persona meno pura e caritatevole che camminasse sul suolo di L'Amable.

Oh, no.

Lei era furba, fredda, calcolatrice, a tratti persino un po' egoista. Una narcisista tenuta sotto chiave dalla fobia sociale.
Da quattordici anni tutti la trattavano come avrebbero fatto con un tenero gattino spaurito.
E Sarah non poteva esserne più furiosa.
La sensazione che provava era molto simile a quella che immaginava percepisse un canarino in un'uccelliera, un cagnolino legato ad un lampione appena fuori un negozio o un pesciolino rosso in una boccia di vetro.

La sua timidezza le aveva sempre fatto da gabbia e Sarah detestava con tutta se stessa quella pietosa condizione.

Era incatenata alla sua controfigura da angelo così strettamente da non riuscire a muovere un muscolo per scrollarsela di dosso. L'altra lei, quella che gli altri vedevano quando la guardavano, era sempre lì, anche quando tentava disperatamente di uscire dal personaggio.
Erano parecchie le cose che le persone non sapevano di lei; ad esempio, il fatto che odiasse venir ignorata (il che accadeva con una certa frequenza) o che provasse una passione smisurata per i segreti più reconditi di chi la circondava e per la popolarità - e Sarah voleva impossessarsi di entrambi.

Per questo motivo, durante il secondo semestre di terza media, fece una scelta che provocò una sincope a tutta la sua famiglia e conoscenti: iscriversi ad un liceo privato a più di due ore di distanza da casa sua e che, pertanto, l'avrebbe vista costretta a vivere per cinque giorni a settimana in un dormitorio.

Voleva ripartire da zero.

La notizia aveva causato le più disparate reazioni nella famiglia Williams, ma Sarah era del parere che ne fosse valsa la pena. Sua madre era entrata in un periodo di crisi nera, aveva passato giorni a domandarsi dove avesse sbagliato e perché mai la sua unica figlia non avesse scelto un istituto più vicino; sua nonna Concordia aveva iniziato a farneticare qualcosa a proposito di una possibile malattia mentale ereditata da nonno Abner - suo odiato coniuge - e nell'improbabile speranza di farla rinsavire le aveva cucito a maglia un maglione peloso che, neanche a dirlo, Sarah detestava con tutto il cuore.

Con il passare del tempo, però, aveva cominciato a credere che una probabile anormalità psichica non fosse una spiegazione da scartare del tutto. Forse nonna Concordia ci aveva visto lungo, perché Sarah alternava con una frequenza preoccupante l'eccitazione al sacro terrore.

Più la giovane ci pensava, più si trovava indecisa sui suoi sentimenti: quella scelta sarebbe stata un'opportunità o una condanna a morte?

Era stata una scelta di pancia che Arielle Cooper, sua vecchia amica, l'aveva aiutata a compiere.
Era stato abbastanza semplice: aveva partecipato all'open day, si era informata sulla scuola, aveva chiesto consiglio ad Arielle e aveva deciso di iscriversi.

Che poi, questa Arielle Cooper, nemmeno frequentava quel liceo, viveva a ben cinque ore di distanza, a Niagara Falls.
Conosciutesi al mare anni addietro, le due si erano ritrovate in un batter d'occhio legate da una solida amicizia, e grazie alla tecnologia questo legame era riuscito a perdurare. Riuscivano a riabbracciarsi una volta all'anno – solo in periodo estivo – ma dopo quella grandiosa idea di suggerire a Sarah di trasferirsi alla Forthbay, la signora Williams accarezzava l'idea di cambiare località marittima.
Come unica consolazione c'era la consapevolezza che la loro amata figlioletta non sarebbe stata sola. Con lei ci sarebbero state, infatti, Lauren Rodgers – altra eterna timida che, con la stessa folle scelta, aveva suscitato parecchio stupore – e Eva Grace Young, amica con la quale condivideva un rapporto altalenante e iscritta alla Waxbee High School, istituto rivale proprio accanto alla Forthbay.

Questa è la storia di Sarah - l'apparentemente timida e innocua Sarah - della sua scalata per il successo e di come affrontò il primo, terribile, malsano passo nel mondo degli "adulti": il liceo.

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