4. doxies

ARABELLA'S POV

"Mi sai dire dove stiamo andando?" -domanda Arabella con tono spazientito. "I Babbani non hanno fantasia, queste case sono tutte uguali."
"Abbi un pò di fede Bella, siamo quasi arrivati." -replica Remus per la quinta volta con l'esasperazione stampata nei suoi lineamenti.

"Remu lo sai che è impossibile." -continua Crystal per poi accennare un sorriso. "Perché ti si fermato?"

"Siamo finalmente arrivati?"

Lupin non proferisce parola, si limita a fissare il numero undici e tredici di Grimmauld Place che, tutto d'un tratto, cominciano a separarsi.

"Che cazzo sta succedendo." -pensa Arabella fra sé e sé mentre fissa il palazzo che, all'apparenza, sembra essere normale.

"Ecco a voi il Quartier Generale." -esclama Remus per poi dirigersi verso la scalinata appena comparsa, che porta ad una porta d'ingresso malconcia.
Non ci sono serrature o maniglie, ma c'è soltanto un grande battente a forma di serpente e un campanello che, ovviamente, viene suonato da Remus.

"LURIDI TRADITORI ED IBRIDI ALL'INTERNO DELLA NOBILE DIMORA DEI BLACK! TRADITORI SCHIF.." -non appena la famiglia apre la porta d'ingresso, una voce femminile echeggia nel lungo corridoio illuminato da lampade fluttuanti e da un grande lampadario a soffitto.

"Scusate." -afferma Sirius dopo aver tirato la tenda di un quadro. "Mia madre è sempre stata una donna adorabile, Remus può confermarlo."

Non appena sente la sua voce, Arabella alza lo sguardo e incontra quello dell'uomo che si trova a metà del corridoio.

"È sempre così.. BASTA!" -pensa la ragazza fra sé e sé non appena scorge un sorriso fra le labbra di Black.

Per distrarsi e soprattutto per non farsi beccare da Remus, comincia a guardarsi intorno.
Un tempo questo doveva essere un grande ingresso, pieno di ritratti dei vecchi membri della famiglia Black, ma ora è possibile vedere quanto trasandata fosse in realtà quella casa: la carta da parati si stacca e il sottile tappeto è pieno di fuliggine.
Gran parte dell'arredamento nella sala d'ingresso è fatto di serpenti, noto omaggio a Serpeverde, tuttavia l'unico oggetto che si distacca dal resto è un portaombrelli a forma di Troll.

"Se volete seguirmi." -afferma Sirius per poi afferrare la pesante valigia di Arabella.
"Non ce n'è bisogno, posso farcela." -sussurra la mora all'uomo accanto a lei. "Poi Rem.."

"Remus sta aiutando tua sorella." -replica prontamente l'erede di casa Black. "E poi che uomo sarei, Bella?"

Il nome della ragazza scivola così bene tra le labbra di Sirius che Arabella non può far a meno che rimanere imbambolata per qualche secondo.

"Comunque potevate arredarla meglio, quel Troll è inquietante!" -commenta la mora in modo da rompere quel silenzio imbarazzante.
"È colpa di quella bellissima donna che hai appena incontrato." -esclama Sirius mentre cerca di trattenere, invano, un sorriso.

Nel frattempo tutti e 4 continuano ad avanzare nel corridoio fin quando il padrone di casa non li porta nella sala da pranzo, caratterizzata dalla presenza di oggetti in porcellana e soprattutto da un cassettone con lo stemma della famiglia Black.
Quella sala al suo interno ha un lungo tavolo in legno con delle sedie intorno ed un altro lampadario ad illuminare il luogo.

"Deve essere pulita." -fa notare Remus mentre indica la cassettiera piena di ragni.

"CHE SCHIFO!" -urla Arabella per poi allontanarsi il più possibile dal mobile.

Non appena la mora ha posato il suo sguardo su quelle orribili creature, il suo respiro è diventato affannoso, la sua frequenza cardiaca è aumentata, la sua fronte gronda dal sudore e una forte nausea vorrebbe farla correre al bagno.
Le pupille della ragazza sono dilatate e, mentre le sue gambe si muovono all'indietro, i suoi occhi rimangono fissi su quel cassettone, provocandole l'orribile sensazione che quei ragni così lontani le stessero accarezzando la pelle; è come se percepisse le loro zampette correre sulla sua pelle, come se volessero intrappolarla nella ragnatela in modo da renderla la loro preda, in modo da succhiarle il sangue.

"Arabella." -il dolce tono di Sirius la riporta alla realtà e, con suo grande piacere, nota di essere schiacciata contro il suo petto.

"Oh- Oh oddio scusami, non volevo ma i-i.." -comincia la mora, ma viene interrotta dalla mano del moro che si posa sulla sua spalla.
"Non preoccuparti, quelle cose fanno ribrezzo anche a me." -replica sorridendo mentre Arabelle fatica anche a deglutire a causa della sua vicinanza. "Lunastorta che ne dici se tu e Crystal aspettate gli altri qui sotto e io le faccio fare un giro?"

"Mi sembra un'ottima idea, le farà bene."

Senza capire cosa stesse succedendo, Arabella non proferisce parola e si limita a seguire Sirius fino alla fine del corridoio d'ingresso, dove una grande scala conduce ai piani superiori della casa.
Quando il moro comincia a salire di sopra, la Serpeverde lo segue, sempre senza aprir bocca, ancora troppo imbarazzata per la situazione di qualche minuto prima, ma soprattutto per la situazione creatasi durante il loro ultimo incontro alla Stamberga Strillante.

Distogliendo l'attenzione da quei pensieri, Arabella nota che scala è decorata con una fila di teste rimpicciolite di vari elfi domestici, impiccate lungo la parete che porta ai piani superiori.

"Ma che schifo!" -commenta la mora per poi spostare immediatamente l'attenzione da quella esposizione così barbarica.

"La nobile e antica casata dei Black ha sempre avuto questo tipo di perversioni." -commenta sarcasticamente Sirius quando i due arrivano al primo piano.

"Questa stanza è la.."
"No, questa sarà di Ginny ed Hermione. La tua è ai piani più alti." -replica prontamente Sirius mentre continua a camminare lungo il corridoio stretto.
"Ma quanti piani ha?"

"Tesoro vedo che sei in vena di parlare, sei in ansia?"

Arabella, la ragazza con la parola sempre pronta, per la prima volta non ha idea di quello che dire.
"I-io, no sono tranquilla." -replica dopo aver fatto il suo ingresso nel piccolo salotto presente al primo piano.

Le grandi finestre lì presenti si affacciano sulla strada di fronte alla casa e, inoltre, è presente un grande camino fiancheggiato da due armadi in vetro, e un intero muro coperto con un arazzo dell'albero della famiglia Black.

"Cazzo!" -esclama Arabella dopo aver sposato la tenda, dalla quale saltano fuori una miriade di doxies. "Cazzo, cazzo, cazzo!"

"Immobilus." -pronuncia Sirius con la velocità di un felino e, conseguentemente al suo incantesimo, le creature con le sembianze di fate, si immobilizzarono immediatamente.

"Ti hanno morsa?" -domanda con tono preoccupato il moro che, quasi d'istinto, corre verso la ragazza.
"Cazzo si." -replica la Serpeverde, lasciando trasparire il panico nella sua voce.

Il veleno di doxies è altamente pericoloso e, se non viene presa la cura, esso può portare persino alla morte.

"Merda." -esclama Sirius mentre passa le mani fra i capelli. "KREACHER!"

"Che lingua è?" -chiede Arabella che comincia a perdere la sensibilità alle gambe. "Non ho bisogno di imprecazioni, ma di un fottuto antidoto."

"Tesoro lo so!" -borbotta il moro per poi urlare nuovamente quella parola che per la ragazza è un'imprecazione in francese. "E comunque è il nome del mio elfo."

"S-sirius." -lo richiama Arabella con tono preoccupato. "Le gambe."

Non appena termina quella frase, la ragazza perde completamente la sensibilità degli arti inferiori e, poco prima che cadesse rovinosamente, l'erede della famiglia Black riesce ad afferrarla.

"Padrone Black ha chiamato Kreacher?" -chiede il piccolo elfo, senza nascondere il disgusto che sta provando.

"Ho bisogno di un antidoto, per cosa? Fanculo non mi ricordo!"
"Un antidoto per veleni non comuni!" -sussurra Arabella fra le braccia del moro.
"Forza Kreacher! Veloce!" -urla Sirius mentre si siede sul pavimento, sempre tenendo ben stretta la ragazza.

"Si padron Black." -replica la creatura per poi aprire un piccolo armadio presente nel salotto. "Utilizzare le risorse della famiglia Black per curare dei luridi traditori, oh, povera Padrona Walburga, un insulto!"

"Più lavoro e meno parole! Veloce Kreacher, puoi prendere il numero per insultarmi'" -commenta Sirius per poi unire la sua mano con quella di Arabella, lasciando che il panico prendesse il sopravvento.
"Padron Black la pozione si trovava esattamente dove Padron Regulus l'aveva lasciata." -subito dopo la pronuncia di quel nome, la ragazza nota che la stretta attorno alla sua mano aumenta e, ovviamente, fa una nota mentale in modo da poterglielo chiedere in una situazione più tranquilla. "Eccolo qui."

"Bene Kreacher, ora vai. Via Via!"
"Trattalo bene, ci ha- cazzo le mani, non sento più le mani." -esclama Arabella mentre cerca di trattenere delle lacrime.

"Non farti ricordare con le lacrime agli occhi!" -pensa fra sé e sé, cercando, invano, di calmarsi.
"Giuro su Salazar, se mi fai morire prima della fine del tour di questa benedettissima casa, io renderò la vita un vero inf.." -comincia a parlare, ma Sirius la interrompe posando il suo indice sulle labbra della ragazza che, ovviamente, smette di parlare.

"Non un'altra volta! Arabella smetti di pensare così! Basta!"

"Tesoro, per quanto apprezzi la tua simpatia, credo che sia il momento di stare zitti." -esclama il moro con un sorriso stampato fra i lineamenti del viso che, tuttavia, lasciano ancora trasparire il nervosismo. "Bevi."

Senza proferire ulteriori parole, il ragazzo sposta l'indice dalle labbra di Arabella e lo posa sotto il suo mento, in modo da sollevarlo e facilitare l'ingresso del liquido nel suo organismo.

"Brava Bella e mi raccomando non dire una parola di tutto ciò a Remus." -commenta il ragazzo per poi posare la fiala ormai vuota.

"Ma perché devono fare così schifo?"  -esclama la mora con una smorfia stampata in volto.
Tuttavia, per quanto disgustosa questa pozione possa essere, è anche una delle più efficaci che Arabella abbia mai bevuto, difatti, dopo pochi secondi, la ragazza riesce a riacquisire nuovamente la piena sensibilità alle mani e una parziale alle gambe.

"Ti senti meglio?" -domanda Sirius con lo sguardo fisso su quello della ragazza e, soprattutto, con il corpo di Arabella ancora sopra il suo.

"S-si, sta pian piano funzionando." -replica la mora che, a causa di questa vicinanza, si sente più nervosa del solito.
"Bene." -afferma Black per poi spostare una ciocca di capelli che è lentamente caduta davanti agli occhi della Serpeverde.

Le sue mani ruvide, non appena entrano in contatto con la pelle pallida e liscia della ragazza, le causano una scarica elettrica da testa a piedi.

In questo preciso istante, la ragazza non sente solamente le farfalle, ma l'intero zoo.

"Non può essere. Non può."

***

"Vi abbiamo ripetuto un centinaio di volte che non potete partecipare!" -urla Molly Weasley quando vede sette ragazzi sulla soglia della porta della cucina. "Siete ancora dei bambini."

"Ed è la nona volta che ripeto che ho diciannove anni!" -esclama Arabella con tono esasperato. "Ding-dong quest'anno non tornerò ad Hogwarts quindi dovrò pur fare qualcosa."

"Sei ancora troppo giovane!"

"Remus possiamo sederci?" -domanda Crystal che, per l'ennesima volta, ignora le urla penetranti della madre di sette figli.
"Niente Remus!" -continua imperterrita la donna. "Lui ha commesso il vostro stesso errore, quindi non può prendere questa decisione per voi!"

Sia Arabella che Crystal sospirano allo stesso momento, in modo da cercare una sorta di pace interiore, di tranquillità che, ovviamente, non esiste.

"Molly, io-noi apprezziamo il fatto che tu si stia preoccupando, ma siamo in grado di prendere le nostre decisioni e sappiamo che questo è il volere dei nostri genitori." -afferma la mora con tono calmo e, non appena sposta il suo sguardo verso la destra, nota l'espressione compiaciuta di Sirius.

"Ma perché è sempre vestito bene? E i capelli sempre ben curati. BELLA BASTA."

"Anche i vostri genitori erano giovani, hanno fatto la scelta sbagliata, proprio come i miei fratelli." -esclama Molly, lasciando trasparire la tristezza dalla sua voce. "E ora che non ci sono più, voi volete commettere lo stesso errore?"

"Cosa vorresti dire? Che mia madre e mio padre erano delle persone stupide?" -chiede ironicamente Crystal dopo che l'ultimo briciolo di pazienza ha abbandonato il suo corpo. "Se io e mia sorella, anzi tutti noi, siamo riusciti a vivere tutti questi anni in pace è anche merito loro, quindi non permetterti di dire queste cose."

"Crystal cara, lo so che.." -comincia la Weasley che, però, viene interrotta dalla bruna, ancora piena di rabbia repressa.
"No, non sai assolutamente niente! Nessuno di voi sa un emerito cazzo. I nostri e ripeto nostri genitori sono morti, non i vostri e se noi vogliamo restituire il favore che ci hanno fatto, ovvero una bella infanzia con Remus, noi lo faremo e voi non avrete voce in capitolo. Arabella ha diciannove anni, a breve ne avrò diciassette quindi smettetela di parlare e fateci fare quello che vogliamo." -esclama Crystal che riesce a dar luce ai pensieri delle due ragazze.

"Linguaggio Crys!" -borbotta Remus per poi puntare il dito contro la ragazza.

"Un cazzo!" -replica la bruna mentre si passa le mani fra i capelli. "L'avete detto anche voi, mia madre è morta tanti anni fa, non l'ho neanche conosciuta! Penso di essere in grado di badare e me stessa e, ripeto, per quanto ti apprezzi Molly, mia madre è morta e Remus basta e avanza."

"Poi vorreste dirmi che quest'estate mi sono alzata all'alba per niente?" -commenta ironicamente Arabella che, come suo solito, cerca di smorzare il nervosismo con battute fuori luogo.

Senza neanche accorgersi, la ragazza sposta il suo sguardo verso la cima del tavolo e vede che Sirius continua ad avere la solita espressione soddisfatta e, quando nota che Arabella sta guardando nella sua direzione, le fa un occhiolino.
D'altro canto la mora, non appena vede il gesto di Black, comincia a sentire le guance andare a fuoco e, quando se ne rende conto, cerca di raffreddare la mente e soprattutto cerca di fermare quel bruciore alle guance e nel basso ventre.

"Perché volete partecipare a questa guerra?" -domanda Mundungus Fletcher con un tono misto fra il sorpreso e il disgustato.

"Mommy Issues."
"Daddy Issues."

Alla risposta all'unisono di Crystal e Arabella, tutti i presenti non proferiscono parola, tuttavia, l'unico rumore proviene dal fondo della cucina.

"Cosa c'è? Era divertente, anche io avrei risposto così!" -esclama Sirius fra una risata e l'altra.

"Bene, io direi che abbiamo perso abbastanza tempo!" -esclama con tono autoritario la voce di Malocchio Moody. "Ora, se Remus accetta, io direi che le due ragazze possono sedersi, altrimenti raggiungeranno gli altri Weasley al piano superiore."

"Ehi, se partecipano loro, rimaniamo anche noi!" -commenta Fred che, come suo solito, si trova vicino a Crystal.
"ASSOLUTAMENTE NO!" -urla Molly per poi spintonare i figli ed Hermione fuori dalla cucina.

"Io non sono molto d'accordo con loro, ma questa è una loro scelta." -esclama il lupo una volta che la stanza è stata silenziata. "Mi fido di loro e del loro giudizio, quindi, se vogliono, possono rimanere."

E così le ragazze passarono un'ora intera su un tavolo in compagnia dei più grandi oppositori di Lord Voldemort, in compagnia degli amici dei loro genitori, in compagnia della gente per cui i loro genitori sono morti.
Hanno parlato di tanti argomenti: da Barty Crouch JR che ha ricevuto il Bacio del Dissennatore a Charlie Weasley e la sua recluta di alleati in Romania.

"Per ora dovremo mantenere un basso profilo, niente incontri al di fuori di questa casa, nessuna menzione di queste riunioni e, soprattutto, quando vi verrà affidata una missione, non fidatevi di nessuno, neanche delle persone sedute a questo tavolo. L'ultima volta abbiamo sbagliato e perciò non possiamo commettere lo stesso errore. VIGILANZA COSTANTE!" -dice Moody e, nel sentire le sue parole, Arabella nota una scintilla di dolore attraversare gli occhi di Remus e Sirius.

"Crystal, due parole." -afferma il padrino con tono severo mente punta l'indice contro la ragazza.

"Remus."
"Crystal."
"REMUS!" – esclama la bruna per poi indicare la punta della bacchetta del lupo che è improvvisamente diventata rossa.

"Cazzo!"

"Che vuol dire?" -domanda Sirius con tono confuso non appena affianca Arabella.

"Sta giocando con me, non c'è altra spiegazione."

"Gli incantesimi di protezione attorno alla casa, qualcuno ha superato i confini."
"Non può essere un semplice animale?" -domanda Crystal che, come prima, dà voce al pensiero di tutti.

"No, funziona soltanto con i maghi."

"Quindi? Non siete laggiù, non dovrebbe importarvi." -commenta Sirius con tono di sufficienza.

"Si ma la gente non può sapere che non siamo a casa!" -esclama Arabella che, per la prima volta in quella serata, fa incontrare il suo sguardo con quello del moro.

Caos.

"Devo andare a controllare." -afferma Remus che, con la sua voce e i suoi movimenti poco aggraziati, fa risvegliare la ragazza dai suoi pensieri.
"Vengo con te!" -esclama Arabella per poi alzarsi dalla sedia. "L'altra volta non ho fatto casino e poi può servirti una bacchetta in più!"

Il padrino non risponde, si limita ad annuire per poi dirigersi rapidamente fuori dalla casa di Grimmauld Place.

"Dentro non potevamo apparire, ci sono degli incantesimi." -dice Remus per poi porgere la mano alla ragazza. "Ora andiamo e mi raccomando, non fiatare."

E con un sonoro CRACK Arabella e il suo padrino arrivano a Greenwich, più precisamente a Bostall Woods.

Come due volpi si avvicinano alla casa passando in mezzo agli alberi, in modo da non essere visti da coloro che volevano fargli un agguato e, man mano che si avvicinano, entrambi riescono a distinguere il chiaro suono dei singhiozzi.
Quando finalmente hanno una visuale chiara dell'ingresso della casa, Arabella riesce a distinguere quei lineamenti così particolari.

Dall'ultima volta che l'aveva vista, la ragazza ha gli occhi più scavati e contornati da occhiaie, le guance sono sparite, anzi, tutto è sparito, l'unica cosa distinguibile sono le ossa e vari tagli lungo le sue braccia scoperte.

Tuttavia, ciò che colpisce Arabella, sono i capelli.

Quelli che una volta erano neri e bianchi, ora sono soltanto bianchi.
Ciò che la Fawley non sa, è che, abbandonando la sua famiglia, l'altra ragazza ha lasciato alle sue spalle anche tutto il male che nascondeva fra quelle mura.
Perdendo l'oscurità, ha riacquistato la sua innocenza, perdendo la sua famiglia ha perso le tenebre ed è rimasta con la luce.

"Alexis." -sussurra Arabella per poi avvicinarsi alla ragazza che, prontamente, alza la testa e fa incontrare i loro sguardi. "Che succede?"

Prima che la Serpeverde possa aprir bocca, una pergamena appare dinanzi a lei.

Alexis Cassiopea Malfoy
1979-

Dopo aver dato un occhiata veloce all'oggetto, esso si disintegra, lasciando indietro soltanto dei pezzetti di carta e delle lacrime amare.

"Cos'era quello?" -domanda Arabella con tono confuso, non riuscendo a capire perché una pergamena sia apparsa davanti alla ragazza.

"Sono stata disonorata."

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