26. ultimo amore
tw: morte
(consiglio di ascoltare la canzone a partire da *** del 24 giugno🤠)
WILLOW'S POV
22 GIUGNO
L'attimo.
Quell'unico istante che decide tutta la tua vita, che la cambia.
Willow ha sempre pensato che il tempo fosse ingiusto che favorisse delle persone a scapito di altre.
Perché qualcuno può passare più tempo assieme ad una persona mentre altri possono solo aggrapparsi a dei ricordi?
Perché qualcuno deve aggrapparsi alla memoria e non al presente?
Perché un attimo può condizionare una vita intera?
Perché esiste la concezione di tempo? E perché essa varia?
Dovrebbe essere la stessa per tutti, ognuno dovrebbe avere delle opportunità e sopratutto ognuno dovrebbe avere un tempo infinito.
Che cosa ingiusta la vita.
Perché qualcuno ha la possibilità di poter piangere fra le braccia della madre dopo il primo cuore spezzato?
Perché Willow no?
Cosa ha fatto per meritare questa sorte? Questa mancanza?
Perché quell'attimo le ha cambiato la vita?
Perché qualche persona se ne va prima di altre?
E perché la morte deve portare via sempre le anime più pure?
Si sa che per la morte non fa differenza fra santi e peccatori, prende, prende e continua a prendere e alla fine, chi rimane è costretto a vivere, ad andare avanti.
Ad aggrapparsi a quei ricordi.
A quegli attimi.
Perché prima o poi la morte bussa alla porta di tutti, l'unica cosa incerta è quando essa verrà a prenderti.
Willow ha quasi paura del tempo.
Ogni momento potrebbe essere l'ultimo, ogni discorso potrebbe essere l'ultimo, ogni pasto potrebbe essere l'ultimo.
Non è spaventoso pensare che una parola detta, potrebbe essere la tua ultima?
Quella che le persone che ti hanno amato ricorderanno.
Quella parola alla quale si aggrapperanno.
Qualcuno avrà il privilegio di sentirla, qualcuno no..
Willow ha paura di non aver abbastanza tempo.
Di non avere tempo per rendersi conto chi lei sia, chi dovrebbe essere, cosa dovrebbe o vorrebbe fare.
Ha paura di quello che potrebbe perdere, di quei dettagli mancanti.
Per Willow il tempo è come una rosa: le sue spine rappresentano le mancanze e ciò che porta via, rappresentano il dolore e la paura; mentre i petali sono tutto ciò che c'è di bello nella vita, o anche di brutto, ovvero l'essenza della nostra esistenza.
I petali, con i loro colori, possono rappresentare le varie emozioni (e non solo) che la vita può offrire: il rosa esprime la tenerezza, il giallo esprime l'invidia, il bianco esprime la purezza, il corallo esprime il desiderio e, infine, il rosso esprime la passione, l'amore.
E non a caso la rosa rossa è quella più conosciuta, più acclamata.
Perché in fondo, cos'è il tempo senza amore?
Cosa simboleggerebbe il passare degli anni senza un qualcosa che ti fa aggrappare ad essi?
Quindi il tempo è come una rosa: pungente, ma affascinante.
È come un'arma a doppio taglio.
Tutti noi abbiamo paura del suo scorrere, ma in fondo, senza di esso cosa sarebbe il tempo? Avrebbe senso la vita?
Purtroppo, non tutto è destinato ad esistere per sempre, qualcosa deve giungere al termine e forse proprio per questo noi riusciamo ad apprezzarlo di più.
Riusciamo a cogliere i dettagli.
Ad assaporare gli attimi.
A vivere appieno.
Ad amare follemente.
"A cosa stai pensando?" -domanda Cedric per poi prendere un grappolo d'uva dal cestino per il picnic che aveva allestito accanto alla riva del Lago. "Loe?"
"Mhm? Cosa?"
"Sei pensierosa." -afferma il ragazzo per poi unire le loro mani.
"Il tempo è ingiusto." -replica la ragazza per poi concentrare la sua attenzione sugli occhi grigi del ragazzo seduto accanto a lei.
"La vita è ingiusta." -puntualizza il Tassorosso. "Lo è sempre stata e lo sarà fino alla fine dei tempi."
"Non è la vita ad essere ingiusta, è il tempo."-esclama la ragazza per poi mangiare l'uva che Cedric le ha offerto.
"Il tempo? Con quello nasci, cresci e muori, è solo un susseguirsi di eventi. Quello che decide tutto secondo me è il destino." -continua il ragazzo biondo cenere.
"Il destino?" -domanda Willow.
"Certo, è tutto scritto Loe. Io, tu, tutti; siamo soltanto una pedina in uno schema molto più ampio, che va oltre il tempo stesso." -risponde assumendo la sua solita espressione pensierosa, con sopracciglia corrugate e mascella contratta.
"Ma cosa sarebbe il destino senza il tempo?" -chiede la riccia che inclina un po' la testa per guardare meglio il suo ragazzo.
"E cosa sarebbe il tempo senza destino?" -replica lui con un lieve sorriso. "Non è spaventoso pensare che tutta la tua vita è scritta ancora prima dell'inizio del tuo tempo?"
"Non tutto è scritto, a volte le cose accadono e basta. Voglio dire non tutto è bianco o nero, a volte le cose possono essere grigie ed inaspettate, fuori dagli schemi." -afferma Willow con tono convinto.
"Pensi che il nostro futuro non sia scritto? Pensi che l'universo non abbia orchestrato tutto pur di farci incontrare? Loe noi siamo esattamente dove dovremmo essere e tutto ciò che avverrà in futuro, è stato già scritto." -risponde il ragazzo per poi spostare dei ricci ribelli che le sono caduti davanti ai suoi occhi. "Non esistono degli incontri casuali per coloro che sono destinati a stare insieme."
"Potresti convincermi a fare un salto dalla Torre di Astronomia e io lo farei." -esclama la ragazza sorridendo. "Non sapevo che i Tassorosso fossero così convincenti."
"Solo io possiedo quest'abilità." -replica lui per poi farle un occhiolino con fare scherzoso.
"N-non resp-respiro i-il t-tuo eg-ego m-mi st-sta soffo-soffocando." -dice Willow mentre fa finta di non riuscire a respirare, azione che fa scoppiare a ridere entrambi.
"Tu ami il mio ego." -afferma Cedric che continua a stuzzicarla.
"Ti piacerebbe." -borbotta la riccia per poi fargli la linguaccia. "Comunque tu mi vorresti dire che, nonostante mi impegni per cambiare me stessa o per fare ciò che desidero, quello che mi accadrà è già scritto e non c'è alcun modo di cambiarlo?"
"Spaventoso vero?" -chiede il ragazzo con un lieve sorriso che fa capolino fra le sue labbra.
"Terrificante." -esclama Willow con faccia quasi schifata che fa ridere il biondo cenere accanto a lei. "Quindi è come se la mia vita fosse già scritta da un anonimo?"
"Esatto." -replica lui mentre continua a mangiare l'uva. "Se tu potessi, vorresti leggere la fine?"
"A volte vorrei vedere se alla fine ne è valsa la pena, ma dall'altra avrei paura che se sapessi come tutto andrà a finire, non riuscirei ancora a saltare, a cadere, a combattere." -controbatte la ragazza mentre si perde in un paio di occhi grigi. "Tu?"
"No." -risponde con tono sicuro. "La mia vita è stata scritta, ma io non so niente, quindi non mi resta che viverla e godermi ogni singolo attimo."
"Sembri uno degli scrittori dei libri di Crystal!" -commenta Willow sorridendo.
"Lo prenderò come un complimento." -risponde il ragazzo che la guarda con occhi socchiusi. "Comunque ho una sorpresa per te."
"Una sorpresa?" -chiede la riccia con tono curioso.
"Beh fra tre giorni festeggeremo sei mesi insieme." -replica lui con uno di quei sorrisi che rischierebbero a far sciogliere anche la neve di Hogwarts. "So che è presto, ma non riesco a mantenere un segreto."
"Sappi che io ti darò il mio regalo fra tre giorni!" -esclama la riccia ridendo.
Per la prima volta nella storia della sua vita, Willow è fiera di uno dei suoi regali; infatti, a Cedric, la ragazza ha regalato un biglietto per la partita di Quidditch fra Chudley Cannons e Holyhead Harpies (la sua squadra preferita) e, per dargli un tocco un po più romantico, la ragazza ha aggiunto una foto magica scattata da Arabella, che li ritrae sorridenti mentre i loro sguardi sono connessi e, infine, una piccola palla di vetro con neve e con due statuine che corrono l'una verso l'altra.
"Andiamo." -afferma Cedric per poi alzarsi e offrire la sua mano alla riccia che, ovviamente, non tarda ad afferrare ed intrecciare con la sua.
"Dove mi stai portando?" -domanda lei quando vede che il ragazzo si avvicina sempre di più alla capanna di Hagrid.
"Shh." -risponde lui per poi coprirle gli occhi con le sue mani. "Siamo quasi arrivati."
"Ced vuoi uccidermi?"
"Devo ammettere che è un'opzione allettante." -commenta lui mentre una risata attraversa le sue labbra. "Comunque promettimi di non aprire gli occhi."
"Promesso." -replica la ragazza e, subito dopo, sente i passi del ragazzo che si è spostato davanti a lei.
"Premetto che la professoressa Sprout mi ha aiutato moltissimo perché io non avevo idea di come fare.." -afferma lui con un tono di voce che lascia trasparire il suo imbarazzo.
"La profes.."
"Si, la Sprout." -taglia corto Cedric che comincia a passare nervosamente la sua mano dietro il collo. "Comunque sia.. mi hai sempre detto che da piccola sia tu che tua madre sognavate di averlo e di curarlo e poi hai anche accennato che volevi un posto tutto tuo nel Castello dove poter studiare in pace." -fa una piccola pausa per schiarire la voce. "Così ho unito le due cose e niente.. spero che ti piaccia."
"Posso aprire gli occhi?" -domanda la riccia, che è impaziente tanto quanto un bambino durante il giorno di Natale.
"Si." -risponde il ragazzo dagli occhi grigi e, senza aspettare un secondo in più, Willow apre velocemente gli occhi e, alla vista del suo regalo, delle lacrime cominciano a pizzicarle gli occhi.
Un Salice Piangente.
Il suo albero preferito.
"Ced i-io non so cosa dire!" -esclama la ragazza che, effettivamente, è rimasta senza parole a causa del gesto premuroso del Tassorosso. "Grazie, grazie mille!" -continua per poi unire i loro corpi in un abbraccio e successivamente in un bacio lento e dolce. "Ti amo."
23 GIUGNO
"Ced sono le nove, non credi che sia ora di riposarti?" -domanda Willow, dopo aver assistito ad una giornata intera di incantesimi da parte del suo ragazzo.
Il giorno prima della terza prova del Torneo Tremaghi, i due ragazzi l'hanno passato nella Stanza delle Necessità, in modo da esercitarsi in tutti gli incantesimi possibili ed immaginabili.
"Ho rimasto solo l'Incanto Patronus." -replica il ragazzo per poi bere un goccio d'acqua dalla bottiglia che avevano rubato in cucina. "Expecto Patronum."
Un cavallo bianco maschio comincia a galoppare lungo tutta la Stanza e, ad un certo punto, comincia a girare attorno alla riccia che, completamente incantata dalla vista di quell'animale, lascia trasparire un sorriso a trentadue denti dalle sue labbra.
La stanza è piena di allegria e Willow sente il cuore colmo di tanti sentimenti positivi.
"Vuoi provare?" -domanda Cedric per poi avvicinarsi alla ragazza e lasciarle un lieve bacio in fronte.
"Provarci?" -chiede lei di rimando. "È una magia molto avanzata, non ci riuscirei mai."
"E se questo fosse il tuo ultimo incantesimo?" -replica lui facendo riferimento al discorso del giorno prima. "Provare non costa niente."
"Tu e la tua stupida persuasione." -commenta la ragazza a denti stretti, ma viene tradita da un piccolo sorriso che non riesce a trattenere. "Cosa devo fare?"
"Devi pensare ad un ricordo molto felice, il più felice, oppure ad uno scenario."
Così la ragazza comincia a scavare nella sua mente che, come al solito, cerca di giocare con lei e, proprio quando cerca una cosa, essa sparisce.
In questo momento, è come se Willow non fosse mai stata felice.
Così cerca di calmare il suo istinto con dei respiri profondi e decide di concentrarsi sul passato, più precisamente, sulla prima volta in cui lei e sua madre sono andate in un piccolo mercato babbano. "Expecto Patronum."
Niente.
Dalla sua bacchetta non esce neanche un filo di luce.
Forse perché dietro questo ricordo vi è un dolore immenso, vi è quel tempo rubato.
"Riprova." -afferma il ragazzo per poi offrire un piccolo quadrato di cioccolato che Willow mangia immediatamente.
Questa volta si concentra su delle ragazze che le hanno cambiato la vita, che l'hanno aiutata nei momenti tristi e cupi.
Quelle persone che ha conosciuto a soli undici anni, ma che sembravano conoscerla da una vita intera.
Così, questa volta, si concentra sul primo incontro con Arabella, Crystal e Alexis.
"Expecto Patronum."
Questa volta dalla sua bacchetta compare una luce debole che purtroppo non è abbastanza.
"Pensa a qualcos'altro Loe, qualcosa che ti rende veramente felice." -esclama Cedric per poi accarezzare dolcemente la sua guancia.
"Willow." -una persona richiama la sua attenzione e, anche se dal corridoio non filtra neanche un filo di luce, la ragazza lo ha riconosciuto.
"Ced." -sussurra pensando che l'alcol stia giocando con la sua mente.
"Io.."-comincia a parlare, ma fa una breve pausa per poi portarsi a pochi centimetri dalla Corvonero. "Non riesco ad andare avanti." -conclude mentre i loro occhi rimangono incastonati.
"Cosa vuoi dire?" -domanda la ragazza che è realmente confusa.
"Voglio dire che Cho è una ragazza fantastica, ma non è lei quella che vive nella mia mente." -afferma per poi poggiare la mano sul mento di Willow. "Dall'ultima volta che ci siamo visti, ho provato ad andare avanti e a non pensare alle tue parole, ma è stato impossibile."
Il ragazzo vorrebbe dirle così tante cose, le vorrebbe spiegare come lo fa sentire, quanto sia grande il sentimento che prova per lei, come sia stata agonizzante la loro lontananza, ma, non trovando le parole giuste, Cedric unisce le loro labbra in un bacio che vale più di mille frasi dette.
Al solo ricordo la ragazza sorride e, quasi automaticamente, dalle sue labbra esce la formula per l'incantesimo.
"Expecto Patronum." -questa volta dalla sua bacchetta, non esce soltanto una luce debole, ma un vero e proprio animale e, per essere più precisi, un cavallo bianco femmina.
Willow è così impegnata a fissare il galoppo perfetto, da non rendersi conto che Cedric ha recitato l'incanto e, così, nella Sala, i due cavalli cominciano a rincorrersi.
Entrambi si voltano l'uno verso l'altro e cominciano a sorridere.
I loro Patronus si completano e questo significa che Willow davanti a sé ha la sua anima gemella.
24 GIUGNO
"Signore e signori, tra cinque minuti vi chiederò di scendere al campo di Quidditch per la terza e ultima prova del Torneo Tremaghi. I campioni vogliano per favore seguire il signor Bagman giù allo stadio, adesso." -esclama Silente e, non appena termina la frase, sia Harry che Cedric si alzano rispettivamente dal tavolo di Grifondoro e Tassorosso, dai quali si leva una fila di urla d'incitamento.
Ovviamente Willow non presta attenzione agli sguardi rivolti verso la sua chioma riccia mentre si sposta velocemente verso la porta della Sala Grande, dove ad aspettarla si trova il ragazzo dagli occhi grigi.
"Sei pronto?" -domanda la Corvonero per poi portare una mano sul suo petto e, al semplice contatto, percepisce il cuore uscire dalla cassa toracica.
"No, sto per avere un infarto o come lo chiamano i babbani." -replica sottovoce per poi appoggiare la sua mano su quella di Willow.
"Stai tranquillo Ced. Io credo in te."
"Mio padre potrebbe uccidermi se non vinco quella coppa." -sussurra il ragazzo per poi fare un cenno del capo verso Amos Diggory.
"L'importante è che tu riesca a fare il possibile, ciò che hai fatto è già un grande traguardo." -dice la riccia per poi perdersi nei suoi tanto amati occhi grigi. "Anzi, la cosa più importante è che tu ritorni sano e salvo, anche perché non vedo l'ora di darti il mio regalo."
"E se non dovessi vincere?" -domanda lui con sguardo quasi mortificato.
"Sarai sempre un campione e poi te l'ho detto, l'importante è che tu ritorni da me, quindi non spingerti troppo avanti se la situazione si fa troppo pericolosa. Io e la tua famiglia ti aspetteremo da quest'altra parte pieni di orgoglio."
"Sei la persona migliore che potesse capitarmi." -afferma Cedric per poi spostare la sua mano sulla guancia della ragazza dove, dopo qualche secondo, comincia a disegnare dei cerchi immaginari. "Ti a.."
"Risparmialo per quando tornerai, con o senza coppa. In bocca al lupo." -esclama la ragazza per poi annullare la distanza in uno dei baci più sinceri che i due ragazzi si siano mai scambiati.
Un altro bacio che parla con un volume più alto di un microfono.
Un altro bacio che gli fa esplodere una miriade di emozioni nello stomaco.
Un altro bacio che è come la consegna di un cuore.
Un altro bacio che è un 'ti amo' silenzioso.
***
I boati degli studenti accompagnano i quattro campioni nel loro ingresso nel campo che, una volta, era dedicato al Quidditch, mentre ora è del tutto irriconoscibile.
Una siepe alta sei metri corre per tutto il suo perimetro. C'è un'apertura proprio davanti a loro: l'ingresso dell'enorme labirinto. Il corridoio al di là è buio e sinistro.
Willow, che sostiene in qualsiasi modo quel ragazzo dagli occhi grigi, comincia a guardarsi intorno e nota che, mentre le stelle cominciano ad illuminare il cielo, i professori sono intenti a parlare con i quattro campioni che, alla fine del discorso, annuiscono energicamente.
La riccia comincia a sentire un nodo attorno alla stomaco.
"Sarà l'ansia." -pensa fra sé e sé, ma, in fondo, sa che è qualcosa di più qualcosa di oscuro, ma decide di ignorarlo e tornare a sorridere per Cedric.
"Signore e signori, sta per cominciare la terza prova del Torneo Tremaghi, la prova finale! Permettete che vi ricordi la situazione del punteggio! Al primo posto, alla pari, con ottantacinque punti ciascuno... il signor Cedric Diggory e il signor Harry Potter, entrambi della Scuola di Hogwarts!"- Le grida e gli applausi fanno alzare in volo nel cielo sempre più scuro gli uccelli appollaiati sugli alberi della Foresta Proibita. "Al secondo posto, con ottanta punti... il signor Viktor Krum, dell'Istituto Durmstrang!"- Altri applausi. "E al terzo posto... Mademoiselle Fleur Delacour, dell'Accademia di Beauxbatons!" -fa una pausa per permettere agli studenti di incitare i loro campioni. "Allora... al mio segnale, Harry e Cedric!"-dice Bagman. "Tre... due... uno..."
Harry e Cedric scattano in avanti e il Tassorosso, prima di entrare nel labirinto, comincia a spostare il suo sguardo lungo le tribune, fin quando i loro occhi non si incontrano.
Non si dicono niente, nessun tipo di labiale, ma i due si sorridono, sapendo esattamente cosa l'altro vorrebbe dire.
Dopo aver indugiato per qualche altro secondo, il ragazzo dagli occhi grigi si volta ed entra aldilà della siepe.
"Andrà tutto bene." -afferma Crystal per poi stringere la mano della riccia.
"Al massimo tornerà sotto forma di Tasso, ma nien.. AHIA." -esclama Arabella non appena riceve uno schiaffo sul braccio da parte della sorella minore.
"Non è il momento di fare battute Bella." -sussurra a denti stretti la grifona.
"Crys, è sempre il momento per le battute." -replica la Serpeverde per poi fare un occhiolino in direzione della sorella che, in risposta, le fa la linguaccia.
"È così bello vedere la vostra maturità!" -dice Willow per poi sorridere.
O meglio, sorridere forzatamente.
Il nodo allo stomaco è sempre presente, diventa sempre più stretto.
Il cuore le batte all'impazzata contro la cassa toracica, tanto da darle l'impressione che potrebbe uscire da un momento all'altro.
E Willow sa, che non si calmerà fin quando non avrà davanti Cedric con le sue braccia spalancate che la invitano in uno dei suoi meravigliosi abbracci.
Che la invitano a casa.
Dalla sua metà.
Nel frattempo Willow viene distratta da un secondo fischio e poi da un terzo, segno che tutti i campioni si trovano all'interno del labirinto.
"Se dovesse vincere?" -domanda Fred dopo qualche secondo di silenzio.
"Cosa?" -replica Willow confusa.
"Fred voleva chiedere cosa ci farà con il premio." -interviene George senza girare troppo attorno al concetto.
"Da come mi ha detto userà i Galeoni per pagarsi i corsi da Guaritore e per comprare un appartamento accanto al San Mungo." -afferma la riccia mentre sorride al solo pensiero.
"Per voi chi vincerà?" -chiede Arabella che comincia a picchiettare il piede sulla tribuna a causa della quantità di caffè che ha bevuto.
"O Cedric o Harry, dipende tutto da cosa incontreranno lì dentro." -commenta Crystal per poi rubare una cioccorana a Fred.
"Harry è troppo piccolo per poter avere una chance." -dice Willow mentre sente un'altra stretta allo stomaco al solo pensiero di cosa possa esserci all'interno del labirinto.
"Non l'hai mai visto usare una bacchetta, Loe lui è un mago brillante." -esclama la Serpeverde fra un boccone e l'altro.
"Bella non ci tengo a vedere cosa mangi!" -afferma Crystal con un tono misto fra il divertito e il disgustato.
"Oh mi scusi signorina Bon Ton no.."
La risposta di Arabella, tuttavia, viene bloccata da una luce rossa sparata verso il cielo e Willow, scavando fra le sue conoscenze, capisce che si tratta dell'incantesimo Periculum.
"Fa che stia bene, fa che stia bene." -pensa fra sé e sé mentre si tortura le mani.
"La Signorina Delacour è fuori dalla competizione!" -esclama Bagman non appena vede che la Studentessa di Beauxbatons viene trasportata fuori dal labirinto.
Willow tira un respiro di sollievo perché ciò implica che Cedric sta bene, è ancora in corsa per il suo sogno, ma, successivamente questo sollievo viene di nuovo rimpiazzato da un nodo allo stomaco e alla gola.
Lui è salvo, ma è ancora lì dentro e Merlino solo sa cosa quali creature si trovino all'angolo.
Per passare il tempo, Willow comincia a pensare a tutte le possibili insidie che i giudici hanno messo all'interno di quel labirinto infernale, che non lascia intravedere niente.
Tuttavia i suoi pensieri vengono interrotti da un altro sprazzo di luce rosse sparato in cielo.
"Fa che stia bene, fa che stia bene."
E ancora una volta ad uscire dal labirinto non è il ragazzo dagli occhi grigi.
"Viktor Krum è fuori dalla competizione." -esclama nuovamente Bagman mentre la folla borbotta in disapprovazione. "A contendersi la coppa sono rimasti Cedric Diggory e Harry Potter!"
Questa volta gli studenti presenti cominciano a battere freneticamente le mani e i piedi sul suolo delle tribune, tutti tranne Willow.
Perché la riccia presta sempre attenzione ai dettagli.
E Krum, una volta uscito, sembrava spaesato, quasi sotto un incantesimo.
Perché?
"In ogni caso il campione sarà di Hogwarts.." -fa notare Arabella con un piccolo sorriso che fa capolino dalle labbra.
"Pauroso!" -esclamano all'unisono i due gemelli per poi battersi il cinque.
"Loe stai tranquilla, Ced è un mago eccezionale." -sussurra Crystal dopo aver notato il silenzio, ma soprattutto l'assenza mentale della sua amica.
"Lo so, ma non posso farne a meno."
"Allora raccontami qualcosa." -afferma la grifona per poi rivolgere tutta la sua attenzione alla Corvonero.
"Ho imparato l'incanto Patronus." -replica Willow senza pensarci.
"Sei seria?" -chiede la sua amica sorridendo.
"Me l'ha insegnato Cedric, è stato abbastanza faticoso e difficile, ma alla fine ci sono riuscita." -afferma la riccia che sorride al solo pensiero.
"Che forma?" -domanda la bruna mentre gesticola freneticamente.
"Un cavallo bianco femmina." -risponde la Lovegood che continua a sorridere come un'ebete.
"Fammi indovinare.." -comincia Crystal per poi ispezionare il volto della riccia. "Il suo è un cavallo bianco maschio?"
Willow si limita ad annuire con occhi sognanti.
Anime gemelle.
La ragazza non può far altro che sentirsi estremamente fortunata ad aver incontrato la sua metà, la sua persona.
Si sente così fortunata a pensare ad un futuro con lui, a crescere insieme a lui, invecchiare insieme a lui.
"LO SAPEVO!" -urla Crystal per poi scuotere violentemente la spalla di Fred. "Mi devi cinque Galeoni."
"Hai scomm.."
La risata della ragazza si interrompe non appena sente un Crack sordo e vari brusii degli studenti che si trovano sulle tribune più in basso.
Willow, anche se non riesce a vedere, percepisce il suo nodo diventare sempre più stretto, fino a portarle via il respiro e, senza badare alla dolce presa della sua amica sul suo polso, la riccia corre lungo la tribuna fino ad arrivare nel prato del Campo di Quidditch.
Il mondo attorno alla ragazza si ferma, è come se non esistesse più niente se non il suo dolore, se non il suo cuore rotto.
"No no no, ti prego." -esclama la ragazza per poi portare le mani sulla bocca mentre si dirige a passo spedito verso Harry Potter.
"È tornato" -sussurra il campione di Grifondoro. "È tornato. Voldemort."
Ma Willow non sente più niente attorno a se, tutte le voci diventano ovattate, sembra come se le stesse sentendo da sott'acqua.
Perché in fondo la ragazza sta annegando.
Annegando nel dolore e nella tristezza, mentre i pezzi del suo cuore galleggiano nel suo stomaco, provocandole una fitta così lancinante da farle credere che stesse per morire a causa di un cuore spezzato.
"Ced, Ced ti prego." -sussurra la ragazza mentre scuote il corpo senza vita della sua anima gemella.
I suoi occhi grigi, che prima trasmettevano una miriade di emozioni, ora sono soltanto vuoti e fissi in un punto del cielo, in una stella.
La sua espressione ha rotto qualcosa in Willow che non era mai stato rotto prima.
La sua mente viaggia fra i ricordi.
I baci.
Gli abbracci.
Le carezze.
Le parole.
I 'ti amo'.
I suoi dolci sorrisi.
I loro momenti.
Le loro litigate.
Le loro difficoltà.
Il loro grande amore.
Cedric era, anzi è, una parte di Willow. Una parte che rappresentava tutta la gioia, l'innocenza e la purezza che era rimasta in lei e nel mondo. È- era- così buono, così puro, forse anche troppo. E ora? Ora il mondo senza di lui è più corrotto, più malvagio, più oscuro.
Che tipo di mondo si porta via un'anima così buona e pura mentre le anime più malvagie riescono a vivere?
Forse lui era troppo buono per questo mondo.
Nel momento in cui i suoi occhi grigi hanno smesso di mescolarsi assieme a quelli di Willow, tutte le cose belle e felici del mondo se ne sono andate assieme a lui, saranno seppellite assieme a lui.
Anche il cuore della ragazza.
Perché se ami una persona così tanto da darle il tuo cuore, ma poi muore; cosa fa? Cosa succede?
Il tuo cuore sarà per sempre sottoterra lasciandoti un vuoto che neanche i ricordi potranno riempire?
Perché si sa che la morte uccide una persona, ma non l'amore che si prova per essa.
Esso non svanirà mai.
Svanirà la sua voce.
Svaniranno le sue carezze.
Svanirà la memoria delle sue labbra sulle tue.
Ma ciò che ti ha fatto provare, non svanirà mai.
Quindi, alla fine, è più difficile morire o essere quello che rimane?
Willow non sente niente.
Sente solo il sapore delle lacrime amare che scorrono fino ad arrivare nelle sue labbra.
Si sente morire.
Non si accorge di cosa stia succedendo attorno a lei, ma neanche le importa.
"Ced.." -sussurra la riccia mette continua a scuotere il corpo senza vita del ragazzo e, quando non risponde, un grido sordo esce dalle sua labbra e poi il suo corpo si lascia andare, scivola sul petto del ragazzo, torna a casa.
Il suo cuore non batte più.
Le sue mani non stringono più le sue.
Willow ha perso il suo primo amore, l'unica persona che sia mai stata in grado di amarla.
Perché si, Cedric Diggory era, è e sarà per sempre il suo primo amore, un amore grande, che l'ha distrutta, ma l'ha anche fatta risorgere.
Cedric Diggory è il primo amore di Willow Lovegood.
Ma la ragazza?
Lei era il suo ultimo amore.
L'ultima ragazza a cui ha stretto la mano.
L'ultima ragazza con cui ha unito le labbra.
L'ultima ragazza a cui ha detto 'ti amo'.
L'ultima ragazza alla quale ha donato il suo cuore, il suo amore.
Quindi, ancora una volta, è più difficile essere colui che muore o colui che rimane?
La morte lascia un dolore che nessuno potrà mai guarire.
Con il tempo esso potrà attenuarsi o potrà peggiorare, ma in qualsiasi caso, esso rimarrà per sempre con te.
E adesso Willow si ricorda perché non voleva lasciarsi andare, perché non voleva amare un'altra volta.
Adesso si ricorda che il giorno peggiore quando si ama una persona, è quello in cui la perdi.
È quello in cui senti la sua anima sfuggire fra le tue dita come il vento primaverile.
"È mio figlio!" -grida Amos Diggory mentre corre le sue mani lungo i capelli biondo cenere di Cedric. "È il mio ragazzo." -sussurra mentre incontra gli occhi rossi e gonfi di Willow.
"Loe, vieni." -sussurrano Arabella e Crystal per poi spostare la ragazza dal corpo inerme del Tassorosso.
Willow neanche si rende conto.
È tutto fermo.
Immobile.
È come se il tempo non scorresse.
Oh il tempo.
L'assassino e il guaritore.
I due ragazzi avevano un tempo infinito, ma, alla fine, esso ha vinto.
Ancora una volta.
Che questo è scritto nel suo destino? Esso è così crudele?
C'è una ragione per tutto questo dolore? C'è una ragione sul perché il male debba prevalere sul bene?
Lei aveva perso già altre persone, ne ha trovate delle altre, ne ha amate delle altre, ma alla fine se andranno tutte?
Se ne andranno per poi lasciare un vuoto incolmabile?
Il suo destino risiede nella solitudine? Nel dolore? Nella tristezza?
Le lacrime amare scorrono lungo le sue guance mentre il tempo rimane fisso in quell'attimo.
L'attimo in cui i suoi occhi hanno incontrato quelli grigi.
L'attimo in cui la sua mano non è stata stretta.
L'attimo in cui non ha sentito il suo 'ti amo'.
L'attimo.
Quell'unico istante che ti distrugge completamente.
author note:
ma quindi
1. tempo o destino?
2. è più difficile morire o essere quello che rimane? 🤠🤚
ok ciao torno a piangere, ci vediamo domani con l'ultimo capitolo del primo libro🧍♀️
ANZI
ma quindi mancarsi fa più male di non aversi più?🤠❤️
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