22. un'ultima volta

ALEXIS' POV

Il dolce vento primaverile accompagna Alexis e le sue amiche verso il piccolo villaggio di Hogsmeade, luogo che gli studenti, dal terzo anno in poi, possono visitare 4 volte all'anno e, ad Aprile, si tiene l'ultima uscita.

"Arabella ma ti rendi conto che questa è la tua ultima volta ad Hogsmeade?" -domanda Alexis mentre colpisce scherzosamente il braccio della mora.
"Mica mi hanno bandito!" -replica lei difensivamente, per poi avvicinarsi sempre di più ad Oliver.

"Lo so stupida! Intendevo che non ci verrai più come studentessa di Hogwarts."

"E perché?" -chiede Arabella e, non appena quelle parole escono dalla sua bocca, Alexis rimane perplessa.
"Ma sta scherzando?" -pensa fra sé e sé, dato che non riesce a capire se la sua amica sia ironica o meno.

"Sei scema Bella?" -esclama la Serpeverde per poi scoppiare a ridere ma, non appena vede l'espressione della sua amica, la confusione comincia ad impossessarsi nuovamente del suo corpo.  "Questo è il tuo ultimo anno."

"Lex ero ironica, vuoi sapere meglio di me che il prossimo anno non sarò qui?" -replica con tono seccato e, subito dopo, distoglie lo sguardo dalla Serpeverde, in modo da fissarlo con quello del bruno accanto a lei.

Nonostante quel tono stizzito l'avesse ferita, la ragazza decide di ignorare le parole di Arabella e comincia a concentrarsi sulla strada e, dopo qualche altro minuto di camminata in completo silenzio , le quattro ragazze, assieme ad Adrian e Oliver, sono finalmente arrivate ai Tre Manici di Scopa ovvero il pub più frequentato di tutto ill villaggio.

"Burrobirra?" -chiede Oliver e, quando tutti annuiscono, il ragazzo si dirige verso il bancone e ordina ciò che hanno richiesto.

"Loe hai visto chi c'è laggiù?"-domanda Crystal che scoppia ridere mentre indica l'angolo del piccolo locale dove, Cho Chang e Cedric Diggory, sono intenti a baciarsi, anzi, a mangiarsi la faccia.

"Lascia stare, non mi importa più niente." -replica Willow facendo spallucce e, a questa risposta, Alexis corruga le sopracciglia.
"Non ci credo." -esclama la Serpeverde per poi lanciare uno sguardo d'intesa con la bruna davanti a lei, ma, per la prima volta, Crystal non ha colto il suo messaggio.

"È vero Lex, è stata solo una cotta." -risponde la riccia per poi sedersi sul tavolo accanto alla finestra. "Ha scelto lei, è una sua perdita e sono stanca di correre dietro a qualcuno che non mi vuole."

"Loe sappiamo entrambe che non è vero." -interviene Alexis che, conoscendo fin troppo bene la sua amica, sa quanto quel ragazzo è importante per lei.

La Serpeverde si ricorda ancora di quella volta in cui la riccia si era confidata solo con lei e le aveva detto che, nonostante i sentimenti per il Tassorosso fossero ormai incontrollabili, la ragazza cercava di fare di tutto pur di non cedere alla tentazione, pur di non ammetterlo davanti a lui.
Aveva paura.
Paura di perderlo, di perdere una persona così importante per lei e, ovviamente, la Malfoy non poteva-e ancora non può- biasimarla perché in fondo lei la capisce, ora più che mai.

Ogni momento libero a disposizione di Alexis è speso assieme al moro che, ormai è diventato quasi una costante della sua vita.
Quel carattere cosi particolare che a volte poteva risultare freddo.
Quell'aria misteriosa che circonda la sua figura.
Quella barriera che, giorno dopo giorno, Alexis ha abbassato sempre di più.
Quegli sguardi incrociati.
Quelle parole non dette.
Quei baci rubati.

Sono passati soltanto cinque mesi dalla prima volta che Alexis ha aperto quel diario, ma, a lei, sembra essere passata un'eternità.
È come se lo conoscesse da sempre, come se i loro caratteri fossero sempre stati compatibili, come se le loro anime si stessero aspettando all'angolo, come se fossero destinati ad incontrarsi prima o poi.

Magari un futuro insieme.
Magari no.

Alexis non lo sa e non vuole neanche saperlo, per ora, la giovane Serpeverde si limita a vivere il presente, quell'attimo fuggente che vola fra le dita delle tue mani e che non puoi fermare, non puoi prendere e guardare o farlo durare più a lungo, quindi, devi limitarti a godere quelle poche possibilità che la vita può offrirti.

Senza pentimenti o ripensamenti.

"Da quando ti interessa quello che mi passa per la testa?" -domanda bruscamente la riccia una volta che tutti gli altri le hanno raggiunte nel piccolo tavolo rotondo.

"Da sempre." -replica la ragazza per poi lanciare uno sguardo confuso a tutte le sue amiche che, ovviamente, sono troppo impegnate a non prestarle attenzione.

Alexis le sente così distanti.
Come se non fossero reali.
Come se non fossero più le sue amiche, le stesse persone che avrebbero fatto di tutto per lei.

Ora, invece, si sente come un pesce fuor d'acqua, tanto, da non riuscire né a capire né a spiegare il nuovo comportamento di quelle che una volta considerava come delle sorelle.

C'è qualcosa che non va, qualcosa che la ragazza percepisce come fuori posto e, per la prima volta, ne è quasi certa.
Alla festa di Carnevale aveva colto questi pensieri che sapevano un pò di astratti, ma dopo, passando ogni giorno in compagnia del moro, Alexis si era quasi dimenticata di queste stranezze, o meglio, aveva deciso di lasciar correre.
Era ed è troppo spaventata dalla verità, lo è sempre stata, ma in questo caso lo è un pò di più.

E se dovesse perdere una persona così importante per lei? Una persona che è uguale a lei, che capisce finalmente i suoi obiettivi e le sue passioni?

Tuttavia, in assenza del ragazzo, questi vecchi pensieri tornano a galla e si rende conto che, mentre da una parte ha trovato il suo fulmine a ciel sereno, dall'altra sta perdendo delle persone che l'hanno appoggiata, supportata e aiutata sin da quando era una bambina.
E, per quanto dolorosa possa essere la sua possibile separazione da Tom, non può essere paragonata al senso di vuoto che sta provando in questo preciso istante.

Un peso sullo stomaco e un nodo alla gola cominciano a formarsi e Alexis non può fare a meno che domandarsi cosa stia succedendo.

Lei percepisce che quelle non sono le sue amiche, non possono esserlo, non la tratterebbero mai così.
Le sembra di parlare con dei fantasmi che hanno preso le loro sembianze e ciò lo capisce dai piccoli gesti.

Prima Crystal non si era accorta delle sue molteplici bugie; poi ha mostrato interesse verso una materia che in precedenza odiava e, infine, è diventata una persona superficiale.
Tutti i tratti del suo carattere che una volta la distinguevano, ora, sono spariti e sono stati rimpiazzati dalla superficialità.
Prima amava passare del tempo con i due gemelli, amava parlare di Quidditch o della letteratura, ma, ora, tutti i suoi argomenti girano attorno ad Adrian.
Una volta era una persona sensibile, ma, adesso, non ha neanche parlato dell'anniversario di morte dei suoi genitori, di due persone che le mancano terribilmente.

Stessa cosa per Arabella.
Non riesce più a riconoscere la sua migliore amica, il caos nella sua tranquillità.
Non riesce a capire chi sia quella persona che la sta osservando attentamente con uno sguardo vuoto e con un carattere che non è il suo.
Non si è mai comportata così con Oliver; ha sempre odiato le pubbliche dimostrazioni d'affetto, ha sempre odiato quelle coppie appiccicose che passavano tutto il tempo incollati.

Prima.
Ma ora?
Come può una persona trasformarsi in tutto quello che odia?

E poi Willow.
Come può dimenticare una persona che può essere considerata come il suo fulmine a ciel sereno?

Come possono delle persone passare da essere parte della tua famiglia a completi sconosciuti?
Erano abituate ad essere vicine, a raccontarsi tutto, ma ora?

Poi ci sono quelle voci che ogni notte tormentano i suoi sogni.
A volte Arabella.
A volte Willow.
Ma la voce che sente di più è quella di Crystal, che emette delle grida d'aiuto.

E poi quei libri: le pagine mancanti, il diario nascosto..

"Sapete.. l'altro giorno in biblioteca ho trovato un libro molto interessante che riguarda Cura delle Creature Magiche e secondo me dovreste leggerlo, ti rende molto più facile il lavoro con Kettleburn." -afferma Crystal che, per la prima volta, distoglie lo sguardo da Adrian.

"Kettleburn?" -domanda Alexis con le sopracciglia corrugate.

Perché la sua amica sta parlando di lezioni che non segue?
Ma soprattutto, perché parla di un professore che si è ritirato lo scorso anno?

"Eh si, il professore." -replica lei con tono ovvio. "Ma ti sei rincoglionita Lex?"

Willow segue la bruna con altri commenti che, probabilmente,sono offensivi, ma, la Malfoy, ha staccato la spina.

Ora, quella che prima era un'idea astratta, si è trasformata in una certezza.
Queste non sono le sue amiche.

"Scusa, avevo la testa fra le nuvole."- risponde la ragazza e, prima che qualcuno potesse interrompere il suo discorso, la Serpeverde apre velocemente la bocca e cerca di comprovare la sua teoria. "Crys quindi in futuro vorrai fare sempre la Guaritrice come tua madre, oppure farai come Charlie Weasley e andrai in Romania a lavorare con i draghi?"

"Per quanto io possa amare qualsiasi Creatura Magica, credo di voler seguire il cammino di mia madre."

La testa di Alexis comincia a girare pericolosamente e, non essendo in grado di rispondere, si limita a sorridere ed annuire.
Deve rimanere calma, non può lasciar trasparire il suo nervosismo, non può far capire che lei sa, che lei ha capito che quelle non sono loro.

Ma allora chi sono?
Cosa sono?

"Continua a sorridere." -pensa la ragazza fra sé e sé, ma, quando il suo sguardo incontra quello delle sue amiche, lei percepisce un vuoto, una mancanza che non ha mai sentito prima.

"Se non vi dispiace Tom mi sta aspettando, gli avevo promesso di fare una lettura insieme." -Alexis si scusa e velocemente abbandona i Tre Manici di Scopa, quel luogo che la sta soffocando.

***

"Malfoy." -la richiama una voce dalla piccola biblioteca del dormitorio di Serpeverde.

"Cosa vuoi Berkshire?" -domanda la Malfoy mentre si siede nel posto di fronte a quello del moro.
"Mi stavo chiedendo se una ragazza così affascinante potesse darmi una mano in pozioni."

"E perché proprio io?" -chiede Alexis mentre sorride all'amico di suo fratello.

"Sei la migliore in pozioni e poi non mi dispiacerebbe passare del tempo con te, conoscerti meglio.." -replica il ragazzo mentre le sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Enzo sai sempre cosa dire pur di ottenere quelli che vuoi."

"Cosa posso dire? È un talento." -continua sorridendo senza interrompere il contatto visivo.

"Cosa vuoi fare?"

"Oh ci sono tante cose che vorrei fare con te, ma quel.." -il moro non riesce a terminare, perché viene interrotto da un piccolo schiaffo sul braccio da parte della ragazza"Come stavo dicendo, quello che vorrei studiare ora è la pozione Invecchiante." -conclude con tono ovvio. "Stavi veramente pensando a certe cose? Sono quasi onorato signorina Malfoy."

"Smettila di vantarti Berkshire."

"Non hai negato." -replica lui per poi avvicinarsi alla ragazza, ma, mentre stava per aprire la bocca, viene interrotto da un pugno che lo fa cadere a terra.

"Ma sei scemo?" -domanda, o meglio, urla Enzo non appena il suo corpo tocca il suolo.

"Vattene. Ora." -replica Tom senza staccare lo sguardo da quello di Alexis e, per evitare ulteriori problemi, l'amico di Draco si allontana immediatamente.

"Tom ma che cazzo ti prende?" -sbraita la Serpeverde, per poi prendere le distanze dal ragazzo, che ha gli occhi iniettati di sangue.

"Ci stava provando con te." -replica con sguardo gelido.
"Non è assolutamente vero! È un amico di mio fratello." -continua lei spazientita.

"Ci-stava-provando-con-te." -dice scandendo le parole.

"È inutile parlare con te, io me ne vado e ne riparleremo quando ti sarai finalmente calmato."-afferma Alexis per poi incamminarsi verso la sua piccola stanza, ma, poco prima di inserire la chiave nella serratura, la ragazza sente una presa sul polso e, senza neanche rendersi conto, la sua schiena si ritrova attaccata al muro, ma soprattutto, si ritrova a baciare delle labbra ormai familiari, fin quando entrambi rimangono senza respiro.

"La conversazione finisce quando lo dico io." -esclama il ragazzo a pochi centimetri dalle labbra della Malfoy. "Devi smetterla di assecondare altri ragazzi quando parlano con te. Tu sei mia e a me non piace condividere."

Senza lasciarle la possibilità di replicare, le loro labbra si incontrano nuovamente e, senza aspettare un secondo di troppo, Tom ruba le chiavi dalla mano di Alexis e con estrema difficoltà apre la porta del dormitorio dove, per la prima volta, entrambi si permisero di vivere, di sentire, di dimenticare; dove il loro corpo e la loro anima sono diventati una cosa sola.

Mentre Tom si è addormentato con il braccio che cinge il petto della ragazza, Alexis si limita a guardarlo grazie alla poca luce presente all'interno della stanza.

Non ha mai provato niente del genere.
Non ha mia sentito un tale caos all'interno del suo corpo.
Non ha mai provato così tante emozioni insieme.
Non si è ma permessa di abbassare così tanto le sue barriere.
Non si è mai sentita così mentalmente ed emotivamente connessa ad una persona.

È come se stesse urlando internamente, come se si sentisse imbarazzata che qualcuno potesse essere così importante per lei, tanto da lasciar correre tutte le domande e le insicurezze che stanno contornando la sua vita.
Così importante che senza di lui non sente niente.

Nessuno potrà mai capire quanto fa male.
Quanto fa male dover scegliere di non sentire niente per poter trovare una risposta alle sue domande, per dare un senso a tutto quanto.

Mentre i suoi pensieri tormentano la sua mente, la ragazza pian piano si addormenta, anche grazie al respiro regolare del moro accanto a lei.
Prima di chiudere gli occhi, Alexis ha deciso di di rivolgergli un ultimo sguardo, di memorizzare i dettagli del suo viso, di vivere quell'attimo, perché sente che prima o poi tutto finirà, che prima o poi si sveglierà e scoprirà che tutto ciò è soltanto un sogno.

"È tutta colpa vostra!" -urla la voce di Crystal poco prima che Alexis decida di spegnere la sua mente; in modo da vivere quel momento, in modo da passare del tempo con lui senza pensieri o preoccupazioni.

Per un'ultima volta.

Un'ultima volta prima di tornare alla normalità.

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