17. dimenticare

dedicato alla mia Willow Alison2217 🖤

WILLOW'S POV

"Sei sicuro di essere pronto?" -domanda la riccia dopo essersi staccata dall'abbraccio con Cedric.
"Certo, mi sono esercitato sull'incantesimo Testabolla per ben 2 settimane consecutive, credo di farcela."

"Ci sarà anche tuo padre?"
"Si, ha promesso di venire a tutte le prove." - risponde mentre passa le dita fra i capelli della ragazza. "È orgoglioso di me, non l'ho mai visto così di buon umore."

Cedric non riesce più a contenere il suo sorriso che, ovviamente, contagia anche Willow.
"È così bello quando sorride." -pensa fra sé e sé la riccia mentre incolla il suo sguardo con quello del ragazzo accanto a lei.

Si sente così felice, sente finalmente di aver trovato la sua persona e, questa volta, è certa che non lo lascerà scappare.
Mai e poi mai.

Questi due mesi non possono certamente essere definiti facili: la mancanza di Alexis si fa sentire giorno dopo giorno e, vederla in quello stato, non l'aiuta per niente.
Tuttavia, grazie a Cedric, la riccia è riuscita ad andare avanti con la sua vita, è riuscita a svolgere le azioni quotidiane, come studiare o fare le sue passeggiate al Lago Nero, cosa che non era in grado di fare durante le prime due settimane.
Le manca.
Terribilmente.
A volte si sente anche in colpa nel continuare a vivere la sua vita, nell'essere accanto alla sua persona.
Anche Alexis si merita una vita così.
Una vita con la persona che le piace, con la persona che sogna da sempre, con la persona che sembra fatta per lei.

Willow crede nelle anime gemelle cioè quelle due persone fra cui esiste un'affinità così profonda che niente può spazzarla via, neanche la morte; possono perdersi, ma, alla fine, si ritroveranno sempre perché sono predestinate, sono fatte per stare insieme.

Lei sente proprio questo tutte le volte che guarda negli occhi di Cedric: vede un futuro con lui, luminoso e felice.
Hanno sofferto entrambi l'uno per l'altro, ma, alla fine, la loro affinità ha vinto su tutto, ha vinto sull'attrazione fisica, sul tradimento, sulla mancanza di fiducia, sul dolore e sulla paura.
Sono semplicemente fatti per stare insieme.
O questo è quello che crede Willow, un'inguaribile sognatrice e una romantica senza eguali.

"Loe, ci sei?" - domanda Cedric mentre sposta dei ricci ribelli che le sono caduti davanti al viso.
"Mhm?"

"A cosa stavi pensando?" -chiede lui sorridendo per poi appoggiare delicatamente le sue labbra sulla sua fronte.

"Un pò a tutto." -comincia a parlare, ma quando il grigio si mescola con il marrone, la ragazza non riesce più a formulare una frase o un pensiero.

Niente.
Buio più totale.
Nel suo stomaco non ci sono solo le farfalle, ma uno zoo intero e, la cosa che la sorprende di più, è che dopo tutti questi anni lui ha lo stesso effetto su di lei.
È come se tutte le volte, la guardasse per la prima volta e questo la fa sentire speciale.

Willow, per non perdere il controllo della sua mente, decide di distogliere rapidamente lo guardo per poi puntarlo sul colore giallo che domina le camere del dormitorio di Tassorosso.
Mentre in Corvonero domina il colore blu e aleggia quasi un'aria di saggezza, quello della casa con un tasso sulla stemma ha un'atmosfera completamente diversa: il colore caldo e acceso della stanza dona una sensazione rustica e di tranquillità alle persone.

Tuttavia la cosa Willow ama di questo dormitorio è la presenza di piante.

Oltre che ad essere presenti in qualsiasi punto della stanza, sia sopra ai davanzali che appese lungo il muro, esse possono essere viste anche grazie alla visuale sempre illuminata che le piccole finestre rotonde offrono.
Alcuni cactus lì presenti, contribuiscono a quest'atmosfera gioia, poiché, quando uno studente passa, esse sono in grado di ballare o agitarsi; mentre altre piante a viticci ed edere, sono conosciute per lavare i capelli di chi passa sotto.

Tutta questa allegria mescolata al caos le fa sempre pensare a sua madre.

Le manca tutti i giorni della sua vita e, tutte le volte che entra nel dormitorio dei Tassorosso, si prende un piccolo momento nel quale guarda le piante, chiude gli occhi e comincia ad immaginare il suo volto lì accanto a lei.

È ormai diventata una routine e Willow si sente quasi.. in colpa.

Non pensa più a sua madre perché la sua morte continua ad affliggerla, ma semplicemente perché ha paura di dimenticarsi di lei.
Del suo volto.
Della sua voce.
Del suo carattere.
Questa è la paura più grande di Willow.
Dimenticare chi era, sia fisicamente che caratterialmente.

Ovviamente le manca anche per la persona che era, per quanto importante fosse la sua figura; tuttavia, la riccia ha imparato a convivere con quel vuoto nel cuore.
Quel buco immenso che può soltanto limitarsi a riempirlo di ricordi: felici o tristi, non ha importanza.
Ricordi che la fanno sentire sempre nostalgica, ma allo stesso tempo così vicina a sua madre, ma, purtroppo, questi non sono tanti e, a causa di questo, sente come se le stesse sfuggendo dalle mani, come se si stesse abituando ad una realtà dove sua madre non esista, o peggio ancora, non sia mai esistita.

Willow ha sofferto.
Ha sofferto incredibilmente.
Non riusciva a sopportare il pensiero che sua madre l'avesse abbandonata così, senza un bacio, senza un saluto.
Se n'era andata e basta.
Lasciando Willow con un vuoto incolmabile, con un dolore senza eguali.

Ma lei era riuscita ad alzarsi, a muoversi, ad andare avanti con la sua vita.
Certo era stato difficile, ma ce l'aveva fatta.

Tuttavia si era ripromessa che non avrebbe mai dimenticato la persona che era, ma, con il passare del tempo, ha trovato sempre più difficile mantenere questa promessa.

Ogni tanto si dimentica di qualche tratto del suo viso, di qualche tono della sua voce e non sa come impedirlo, non può impedirlo.
È il corso naturale della vita e del nostro cervello.
Per far spazio a ricordi nuovi, ne elimina di vecchi, li nasconde in un angolo remoto al quale non è più possibile accederci e Willow, essendo una persona estremamente logica ed intelligente, sa che prima o poi non riuscirà più a tenere fede alla promessa fatta anni fa.
Che lei voglia o meno, alla fine si dimenticherà del suo viso.
Di come il suo naso si arricciava tutte le volte che odorava un fiore.
Di come i suoi occhi verdi si fondevano alla perfezione con i colori della casa.
Di come pronunciava il suo nome, quello di sua sorella e di suo padre.
Di come le diceva 'ti voglio bene.'

E, la parte peggiore, è che la riccia non può farci niente a riguardo.

Alla fine si dimenticherà di queste piccole cose.
Alla fine le rimarrà solo un buco nel cuore che non potrà più essere riempito con i ricordi della madre, ma con dei nuovi, magari con Cedric o con sua sorella.

Willow non lo sa, ma è certa che, prima o poi, quel buco diventerà enorme, ma, con il tempo, ne rimarrà soltanto una cicatrice che l'ha segnata a vita, che l'ha aiutata a crescere, a diventare chi è oggi.

"Willow, ti sta cercando la McGranitt." -esclama uno degli amici di Cedric che interrompe i pensieri della riccia.
"La McGranitt?" -domanda la ragazza con tono confuso.

"Dopo ritorni?" -chiede lui mentre con il suo pollice le disegna dei cerchi immaginari sulla guancia.
"Credo di sì, non penso che mi tratterrà per molto." -replica lei per poi passare delicatamente le sue dita sui capelli biondo cenere del ragazzo accanto a lei.

Dopo essersi alzata controvoglia, Willow si dirige dalla parte opposta del letto, si china per lasciare un bacio di fior di labbra al ragazzo che continua a guardarla con sguardo sognante, anche mentre si sta allontanando.

La riccia esce velocemente dal dormitorio (dopo aver attirato delle occhiate curiose) e si incammina verso la grande scalinata del Castello e, una volta raggiunto il primo piano, la ragazza continua dritta fino ad arrivare all'ufficio del direttore di Grifondoro dove, ad aspettarla, non c'è soltanto la professoressa McGranitt, ma anche Ron, Hermione e una bambina bionda proveniente da Beauxbatons.

"Siete già qui, molto bene." -esclama il Professor Silente non appena varca la soglia della porta, seguito da Karkaroff e da Madame Maxime.

"Abbiamo fatto qualcosa?" -domanda Hermione con tono preoccupato rubando le parole di bocca da Willow che comincia a sentire una sorta di agitazione crescere in lei.

"E se fosse proibito aiutare i campioni?"-pensa fra sé e sé mentre il suo cervello percorre vari scenari.

Il più frequente lascia intravedere una squalifica per Cedric.
"Cosa penserà suo padre se gli faccio perdere dei punti!" -continua a rimuginare mentre strappa delle pellicine dall'ansia.

"Assolutamente no signorina Granger." -replica Silente con il suo solito sorriso fra le labbra. "Come ben sapete la seconda prova consiste nel recuperare un qualcosa che è stato sottratto ai campioni."

"Dobbiamo rubare qualcosa ad Harry?" -chiede ingenuamente Ron, facendo sorridere gli adulti lì presenti.

"No signor Weasley, voi siete quel qualcosa. I campioni dovranno recuperarvi dal fondo del Lago, ma ovviamente voi non vi accorgete di nulla." -fa una pausa per poi prendere delle provette dalle mani di Piton che è arrivato poco dopo l'inizio del discorso. "Ora bevete queste e vi addormenterete."

"Ma quando ci risveglieremo?" -domanda Willow con tono confuso e allo stesso tempo nervoso.
"Non appena il vostro campione vi porterà fuori dal lago." -replica la professoressa McGranitt.

"E se non ci riuscisse?" -questa volta a parlare è Ron che appare visibilmente terrorizzato.

"Non dovete preoccuparvi di questo, non vi succederà niente." -risponde seccamente il professore di Pozioni.

***

"Hai vinto la secondo prova! Ti rendi conto?" -urla Willow sopra la musica che popola la Stanza delle Necessità, durante la festa di Carnevale.

"Ero motivato a riprendere quello che mi avevano rubato." -replica lui per poi lasciarle un bacio sulle labbra e allontanarsi dopo averle sorriso.

Non appena l'ha visto sparire fra i suoi compagni, la riccia ha deciso di tornare verso il tavolo degli alcolici per lasciarsi guidare dal Whisky Incendiario e, dopo aver perso il conto degli shot, la ragazza comincia a sentire sia il suo corpo che la sua mente più leggeri, come se non esistessero più.
Nonostante la sua vista sia ridotta a causa della quantità di Whisky nelle sue vene, Willow, come allo Yule Ball, riesce a scorgere una figura a lei familiare che si sta dirigendo verso un tavolo.

"Cryyys." -afferma la riccia che, a causa del suo comportamento, fa subito intendere il suo stato.

"Ti invidio." -borbotta Crystal che si fa scappare un sorriso non appena il bicchiere le si allontana dalla bocca.
"E io invidio te!" -replica la riccia per poi dare un colpetto sul naso della bruna con l'indice.

"Ora ti saluto, Cedric deve festeggiare." -conclude per poi farle l'occhiolino e, dopo aver riempito un bicchiere con la Burrobirra, la sua bevanda preferita, Willow si allontana dal tavolo per cercare il suo ragazzo.

"Ti ho cercato dappertutto." -esclama la riccia quando scorge la figura di Cedric che, non appena si volta, le sorride.

"Beh ora mi hai trovato."- dice il ragazzo mentre dalle mani prende il bicchiere che la ragazza le ha porto.

"Grazie."-afferma per poi posarle un bacio sulla fronte. "Sei ubriaca?"
"Chi io?" -chiede lei innocentemente e, quando il ragazzo sta per riprendere parola, la riccia lo zittisce in modo da fargli ascoltare la musica di sottofondo.

"Running wild and running free, Two kids, you and me, And I say, Hey, hey-hey-hey, Livin' like we're renegades."

"Amo questa canzone." -comincia il Tassorosso che, non appena incontra lo sguardo di Willow, manda giù tutto d'un fiato il contenuto del suo bicchiere e poi prende la mano della ragazza e la trasporta al centro della pista.

Con la testa appoggiata sul petto del ragazzo, la riccia riesce a sentire il battito tranquillo del suo cuore e, rilassandosi completamente assieme a lui, cominciano a ballare e canticchiare.
Passano i minuti.
Le ore.
E loro sono sempre nella stessa posizione, uno attaccato all'altro.
Mano su mano.
Cuore su cuore.

"So honey now, Take me int your loving arms, Kiss me under the light of a thousand stars, Place your head on my beating heart, I'm thinking out loud, Maybe we found love right where we are."

E Willow?
Lei ha trovato l'amore?

Amare.. che parola grande, che significato importante.

Certo a lei piace passare del tempo con Cedric, le piace sia caratterialmente che fisicamente, le piace ogni singola cosa di lui.
Il silenzio.
I baci.
Lo studio.
Tutto.
Rende tutto così speciale, è come se lui sia in grado di migliorare le giornate della ragazza, con un semplice sorriso, con una semplice carezza.

Ma amarlo?
No.
O così le piace credere così, dato che non sa leggere molto bene i suoi sentimenti.
Ma non può essere così.
Nonostante siano passati molti anni dal loro primo bacio, Willow non può amarlo, è una parola troppo grande, troppo significativa.
Le piace.
Ma certamente non lo ama.
Forse.

"La coppietta felice!" -urla una voce che sovrasta la musica e, non appena il corpo di Cedric s'irrigidisce, la riccia capisce immediatamente di chi si tratta.

"Cho." -replica lei freddamente mentre si volta nella direzione della ragazza.

"Ti stai divertendo?" -chiede e dalla sua bocca traspare l'inconfondibile odore di Whisky Incendiario.

Willow non risponde, non vuole darle la soddisfazione.

"Certo che ti diverti." -continua la mora mentre si avvicina pericolosamente alla ragazza. "Anche io mi divertirei a rubare i ragazzi alle altre e ad essere una troia."

"Attenta a quello che dici." -afferma la riccia senza scomporsi, nonostante fra le vene, più che sangue, le sta scorrendo rabbia liquida.

"Perché dovrei stare attenta? È la verità." -sputa velenosamente. "Tua sorella è una lunatica e tu sei una troia."

Willow rimane calma.
Inspira.
Espira.
Inspira.
Espira.

Ma, quando sente la mano di Cho entrare in collisione con la sua guancia, la riccia non si contiene più e si lascia guidare dall'alcol.

Willow si libera immediatamente dalla presa di Cedric e si getta sulla ragazza, lanciandole schiaffi fin quando entrambe cadono a terra.

La ragazza sente una stretta attorno ai capelli e, non appena l'altra Corvonero comincia a tirarglieli, la riccia risponde con un sonoro ceffone sulla guancia.
"Le rimarrà il segno per cinque giorni." -pensa fra sé e sé mentre continua a sferrare colpi in qua e là.

"TROIA!" -urla Cho per poi tirarle i capelli.
"STAI ZITTA!" -le grida contro Willow mentre sferra un pugno sulla guancia della ragazza che rimane pietrificata e, a quel punto, due forti braccia la trascinano al di fuori della stanza.

"VIENI QUI SE HAI IL CORAGGIO." -esclama la riccia che ormai viene trasportata fuori da Cedric.

"Cosa ti è passato per la testa?" -domanda il Tassorosso sorridendo mentre comincia a guardare i piccoli tagli sul viso.

"Ha insultato mia sorella." -risponde con gli occhi iniettati di sangue.
"Lasciala stare, è solo gelosa." -replica il ragazzo per poi posarle un bacio sulla fronte, cosa che sembra tranquillizzare la riccia.

"Bel destro Loe!" -affermano in coro i due gemelli non appena escono dalla Stanza delle Necessità.

"IO-TI-AMO." -dice Arabella che non riesce a contenere il suo sorriso. "É da una vita che sogno di farlo."

"Quanto siete infantili." -borbotta Angelina che è saldamente attaccata a Fred.

"Avete visto Crystal?" -domanda quest'ultimo frettolosamente non appena vede la bocca di Arabella aprirsi e, stranamente, tutti scuotono la testa.

"Io l'ho vista solo all'inizio." -risponde Willow mentre tampona il sangue che le esce dal labbro superiore.

"Sarà con Pucey." -interviene George con tono ovvio.
"Ma lui è lì." -nota Arabella mentre corruga la fronte. "Strano."

"Probabilmente si è già stufata di Adrian e starà scopando qualche altro studente, niente di nuovo." -afferma Angelina con un ghigno in volto.

"Ang.." -sussurra Fred per poi posarle una mano sulla spalla, un segno che doveva farla zittire.
"Povero Adrian, ma infondo se l'è cercata. Cosa poteva aspettarsi da Crystal? La sua reputazione la precede."

"Senti Johnson." -comincia Arabella per poi spingere leggermente la spalla della ragazza di Grifondoro. "Io non so come Fred riesca a sopportarti, ma non me frega neanche un cazzo. Vedi di moderare i termini quando parli di mia sorella perché dovresti sapere che io non possiedo la sua calma." -continua mentre, gradualmente, si avvicina al suo volto. "Ora vattene da qui e se ti sento fare altri discorsi del genere di fronte a me, farai la fine di Cho."

"Come vuoi paladina." -risponde lei mentre alza gli occhi al cielo. "Freddie vieni con me?"

Quando il ragazzo scuote la testa Angelina, stizzita, si incammina verso il dormitorio di Grifondoro senza dire una parola in più.

"Tieni a bada il tuo cagnolino oppure la prossima volta tornerà senza denti." -esclama Arabella mentre punta il dito contro il gemello più basso.

"Crystal si meriterebbe un amico che la difenda in queste situazioni.." -interviene Willow mentre scuote la testa delusa. "Andiamo Ced."

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