13.2 ultima volta
WILLOW'S POV
"Guarda ci sono Ginny e Neville." -afferma Luna per poi dirigersi verso i ragazzi appena citati.
Willow comincia a guardarsi intorno e nota che, nonostante la Sala Grande fosse piena di studenti, mancano ancora le persone a lei più care.
Oliver Wood, Adrian Pucey e Blaise Zabini sono disposti in angoli diversi nel corridoio d'ingresso e tutti e tre stanno aspettando rispettivamente Arabella, Crystal e Alexis.
Il suo sguardo continua a vagare qua e là, fin quando i suoi occhi non ne incontrano due grigi, magnetici, che avrebbe riconosciuto in qualsiasi situazione: Cedric si sta avvicinando all'ingresso, in tutto il suo splendore e in tutta la sua eleganza e, proprio quando sta per salutare Willow, un'altra Corvonero lo interrompe.
Cho Chang si è piazzata davanti al Tassorosso, impedendogli qualsiasi movimento e, quando le sue labbra incontrano quelle del ragazzo, Willow sente una morsa allo stomaco e un senso di disgusto pervaderle il corpo.
Così, non potendo vedere un secondo in più di quella scena, si precipita all'interno della Sala Grande dove si trovano già molti altri studenti.
Accanto all'ingresso, Luna sta annoiando Ginny e Neville con qualche discorso sulle sue strane creature, mentre, vicino ai tavoli, i due gemelli Weasley si stanno guardando attorno, come se stessero aspettando una persona.
"Cosa fate?" -domanda la riccia improvvisamente, facendoli saltare in aria.
"Cristo Willow ho perso venti anni di vita." -esclama George portandosi una mano al petto.
"Sono letteralmente morto." -continua Fred che si appoggia sul tavolo dove ci sono le bevande.
"Volete ancora modificare il punch?" -chiede la ragazza e, in risposta, i due gemelli sorridono.
"Non credo che Crystal verrà.." -comincia Fred, ma viene interrotto immediatamente da suo fratello.
"Perché?"
"Ho questo presentimento." -replica prontamente e poi zittisce suo fratello con un cenno della mano. "Quindi ci aiuteresti a rendere questo ballo un po' più divertente?" -conclude Fred che rivolge il suo sguardo nella direzione di Willow.
"Perché no!" -dopo aver accettato, la Corvonero viene messa di guardia proprio davanti al tavolo delle bevande mentre i due gemelli sono impegnati a rendere alcolica anche la bottiglia d'acqua lì presente e, fortunatamente per loro, finiscono poco prima dell'ingresso di tutti gli altri studenti.
"Un applauso per i vostri campioni!" -esclama Silente prima di far entrare la professoressa McGranitt, vestita con un abito da sera scozzese rosso e con una ghirlanda sulla testa del cappello.
Subito dopo di lei entrarono i 4 campioni: Fleur Delacour e Roger Davies (il capitano della squadra di Quidditch di Corvonero), Viktor Krum e Hermione Granger (Willow non riesce a credere ai suoi occhi), Harry Potter e Calì Patil e, infine, Cho Chang e Cedric.
Entrambi hanno un sorriso a 32 denti e sono troppo concentrati a guardarsi intorno, da non scambiarsi neanche un'occhiata, cosa che, invece, Willow e Cedric fanno.
Difatti i loro sguardi si incontrano per pochi secondi, ma quel momento è stato così intenso che per Willow è durato un'eternità.
La speranza si sta riaccendendo nella ragazza, magari c'è ancora tempo, magari prova ancora qualcosa.
Tuttavia, questa positività viene immediatamente spazzata via quando vede le loro mani intrecciate l'una all'altra, così, essendo stanca della situazione, ma soprattutto non volendo rischiare di versare delle lacrime in pubblico, Willow si allontana.
Dopo qualche bicchiere di punch (o meglio di Whisky incendiario), la ragazza si dirige verso l'ingresso dove, inaspettatamente, riesce a distinguere una sagoma familiare.
"Crys!" -esclama la Corvonero non appena scorge la Grifondoro.
"Willow!"
"Non dovresti avere un accompagnatore?" - domanda Willow sorridendo, mentre i suoi occhi stanno scrutando l'intera Sala Grande perché, nonostante tutto, il suo è l'unico sguardo che lei vuole incontrare.
Nonostante tutto lei non smette di pensare a lui.
Nonostante tutto, lui è l'unica persona per lei.
E tutto l'alcol che ha in circolo non le dà certamente una mano.
"Mi ha dato buca." -risponde Crystal.
A quest'affermazione la riccia rimane pietrificata e comincia a sentirsi in colpa mentre, dentro di sé, si sta maledicendo in tutte le lingue.
"Scherzo, è andato a prendere qualcosa da bere e credo che ora stia parlando con Flint." -conclude dopo essere scoppiata a ridere a causa dell'espressione mortificata della sua amica.
"Sei una testa di cazzo, mi sono sentita una stupida per qualche secondo."
"Solo per qualche secondo?" -chiede ironicamente la bruna, ricevendo, in risposta, un delicato schiaffo sul braccio.
"E ringrazia che io non sia Arabella, altrimenti tornavi a casa senza braccio!" -afferma la riccia facendo sorridere la sua amica.
"Vero, vero." -replica fra una risata e l'altra.
"Beh io devo andare, vedo che il tuo accompagnatore sta ritornando." -esclama e fa una breve pausa mentre continua a guardarsi intorno.
"Mi spieghi chi stai guardando?" -domanda Crystal.
"L'unica persona che non dovrei guardare." -afferma amaramente e con uno sguardo spento, perso fra i mille ricordi e le mille emozioni.
"Willow non farti rovinare la serata!"- replica la grifona per poi poggiare una mano sul suo braccio.
"Me la sono rovinata quando ho scelto di volere di più da Cedric." -borbotta nervosamente mentre continua a cercare il suo sguardo.
Lo trova.
Ma lui non lo ricambia.
"Sei ubriaca?" -chiede la bruna sorridendo.
"Forse." -risponde Willow lasciandosi scappare una risata. "Comunque ora vado sul serio, non voglio disturbarti più di quanto io abbia già fatto." -fa una pausa in modo da avvicinarsi all'orecchio della sua amica. "E poi non capiresti cosa significa innamorarsi del proprio migliore amico."
"Spiegami il tuo segreto!"-urla Willow per poi allontanarsi fra la folla, lasciando Crystal che, ancora una volta, ha deciso di ignorare quella provocazione piuttosto che ammettere ad alta voce i suoi sentimenti.
La Corvonero comincia a vagare senza una meta precisa, cammina su e giù per la Sala Grande fin quando non urta la spalla di qualcuno.
"Scusami." -si affretta a dire la riccia.
"Non ti.." -comincia a parlare il ragazzo, ma, dopo averla riconosciuta, i lineamenti del suo volto si addolciscono.
"Willow." -esclama Theodore Nott.
"Come stai?" -domanda la ragazza che accenna un timido sorriso.
"Non mi posso lamentare." -replica mentre continua a guardarla dritta negli occhi. "Te?"
"Potrebbe andare peggio." -risponde, o meglio mente, sorridendo. "Credo che la tua accompagnatrice ti stia aspettando, è stato un piacere rivederti." -conclude per poi dileguarsi fra la folla.
Neanche lei capisce il motivo per cui si è allontanata così rapidamente da uno dei pochi ragazzi che non la prende di mira.
Forse perché gli attribuiva la colpa di ciò che è successo con Cedric.
Forse perché dopo quel bacio le cose sono peggiorate esponenzialmente.
Forse perché tutto quel pensare le ha fatto perdere la sua persona.
La sua mente è nuovamente invasa dai ricordi del ragazzo, così, sentendo quella Sala stringersi attorno a lei, Willow lascia rapidamente il luogo dove si sta tenendo il Ballo, senza guardarsi indietro, senza accorgersi che qualcuno ha notato la sua assenza e il suo comportamento, senza accorgersi che qualcuno la sta seguendo.
Il suo passo spedito e la sua mente ubriaca la portano fino al quarto piano, davanti alla statua di Boris il Basito, cioè davanti all'ingresso del Bagno dei Prefetti.
Le lacrime minacciano nuovamente di uscire, ma Willow è stufa di piangere, è stufa di sentirsi così impotente, ma, soprattutto, è stufa di provare tutte queste cose contemporaneamente, di non riuscire ad andare avanti senza di lui.
Non le è mai successo, non si è mai fatta trasportare dalle emozioni.
La logica dominava la sua vita, ma ora?
Ora sembra una ragazzina in preda ad una crisi, con il corpo nel presente, ma la sua mente nel passato, incastonata tra i ricordi felici di un ragazzo che qualche settimana fa era sempre al suo fianco.
Willow non è abituata a provare tutti questi sentimenti.
Certo, non è mai stata una ragazza apatica, è sempre stata un pò una sentimentalista e una sognatrice, ma non ha mai sentito il bisogno di avere una persona al suo fianco per continuare a camminare.
Mai le era successo e mai si sarebbe aspettata di provare così tanto per Cedric.
Se lo era promesso, ma, ancora una volta, non è riuscita a mantenere la sua parola.
"Willow." -una persona richiama la sua attenzione e, anche se dal corridoio non filtra neanche un filo di luce, la ragazza lo ha riconosciuto.
"Ced." -sussurra pensando che l'alcol stia giocando con la sua mente.
"Io.."-comincia a parlare, ma fa una breve pausa per poi portarsi a pochi centimetri dalla Corvonero. "Non riesco ad andare avanti." -conclude mentre i loro occhi rimangono incastonati.
"Cosa vuoi dire?"
"Voglio dire che Cho è una ragazza fantastica, ma non è lei quella che vive nella mia mente." -afferma per poi poggiare la mano sul mento di Willow. "Dall'ultima volta che ci siamo visti, ho provato ad andare avanti e a non pensare alle tue parole, ma è stato impossibile."
Il ragazzo vorrebbe dirle così tante cose, le vorrebbe spiegare come lo fa sentire, quanto sia grande il sentimento che prova per lei, come sia stata agonizzante la loro lontananza, ma, non trovando le parole giuste, Cedric unisce le loro labbra in un bacio che vale più di mille frasi dette.
***
"Now it's three in the morning and I'm trying to change your mind, left you multiple missed calls and to my message you reply, WHY'D YOU ONLY CALL ME WHEN YOUR HIGH? HIGH." -cantano a squarciagola le quattro amiche fra le mura della Stanza delle Necessità e, dopo qualche secondo, Alexis cattura l'attenzione di tutte le ragazze.
"Io vado, ci vediamo domani." -afferma per poi dirigersi verso l'uscita.
"Dove stai andando?" -domanda, o meglio urla, Willow che è diventata un misto di gioia e alcol.
"Torre di Astronomia e non credo di tornare." -conclude per poi salutarle con un cenno del capo.
"Ma Blaise è.." -comincia Arabella, ma quando lei e la riccia realizzano cosa sta succedendo, scoppiano entrambe a ridere.
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