11. déjà vu

tw: menzioni di violenza
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ALEXIS' POV

Alexis, seduta davanti ad un piccolo fuoco che sembra emanare aria gelida, scorre le dita lungo la prima pagina della Gazzetta del Profeta e un brivido, non solo di freddo ma soprattutto di paura, si fa largo nella sua spina dorsale.

<< IL MINISTERO RIFORMA L'ISTRUZIONE:
DOLORES UMBRIDGE NOMINATA PRIMO INQUISITORE SUPREMO. >>

Più guarda attentamente quel titolo, più cerca di capire che cosa possa significare. Aveva sentito che fra la nuova professoressa e la McGranitt ci fossero stati dei disguidi per cause a lei sconosciute, ma non pensava che il Ministero potesse arrivare a così tanto.

"Ieri sera, con una mossa a sorpresa, il Ministero della Magia approvato un decreto legge che gli attribuisce un controllo senza precedenti sulla Scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts.  Il Ministero da qualche tempo manifesta un certo disagio riguardo alle vicende di Hogwarts e questa è la risposta alle istanze espresse da genitori preoccupati che le scuola prenda una direzione che non approvano." -scrive Percy Weasley e Alexis, avendo sentito delle chiacchiere a casa Malfoy, è più che certa che quelle lamentele siano arrivate soltanto dalle famiglie Purosangue che, ovviamente, riescono ancora a tenere il Ministero in pugno.

"Non è la prima volta nelle ultime settimane che il Ministro Cornelius Caramell adotta nuove leggi per apportare miglioramenti alla Scuola di Magia. Lo scorso 30 agosto è stato approvato il Decreto Didattico Numero Ventidue, secondo il quale, nel caso in cui l'attuale Preside non sia in grado di presentare un candidato per un posto di docente, il Ministero ha facoltà di selezionare la persona più indicata. È così che Dolores Umbridge ha ricevuto l'incarico di insegnante a Hogwarts." -continua Weasley. "Silente non è riuscito a trovare nessuno, perciò il Ministro ha nominato la Umbridge, che naturalmente ha ottenuto un successo immediato rivoluzionando totalmente l'insegnamento di Difesa contro le Arti Oscure e fornendo al Ministro un riscontro sul campo riguardo a ciò che succede davvero a Hogwarts."

Sono queste le parole che bastano ad Alexis per capire che aria tirerà quest'anno alla sua amata scuola. Niente sarà come prima.
Ma infondo se lo aspettava.

Lui è tornato.

Ma nessuno vuole crederci, forse perché la paura sovrasta tutto, o forse è l'incoscienza a farlo.

"È quest'ultima funzione che il Ministero ha formalizzato approvando il Decreto Didattico Numero Ventitré, che istituisce la nuova figura di Inquisitore Supremo di Hogwarts.  È una nuova, entusiasmante fase del piano ministeriale per affrontare quello che qualcuno definisce calo degli standard a Hogwarts. L'Inquisitore avrà la facoltà di sottoporre a verifica i suoi colleghi insegnanti e assicurarsi che siano all'altezza del loro compito. Il posto è stato offerto alla professoressa Umbridge in aggiunta alla sua cattedra e siamo lieti di annunciare che lei ha accettato."

Questo ruolo appena nato, le ricorda tanto una figura che aveva letto poco tempo prima. Quest'estate, essendo obbligata a rimanere a casa Malfoy, Alexis aveva sfogliato vari libri babbani presi in prestito da Hogwarts e, la figura dell'Inquisitore Supremo, le ricorda vagamente quella del Grande Fratello in 1984.

Quest'ultimo è il dittatore dello stato chiamato Oceania. Veglia su tutto e niente sfugge al suo controllo, tant'è che il suo slogan è proprio "il Grande Fratello vi guarda".

"Nessuno ha mai visto il Grande Fratello. È un volto sui manifesti, una voce che viene dal teleschermo. Possiamo essere ragionevolmente certi che non morirà mai. Già adesso non si sa con certezza quando sia nato. Il Grande Fratello è il modo in cui il Partito sceglie di mostrarsi al mondo. Ha la funzione di agire da catalizzatore dell'amore, della paura e della venerazione, tutti sentimenti che è più facile provare per una singola persona che per una organizzazione." -scrive George Orwell per spiegare un pò di più questa figura assai astratta e Alexis, quando queste parole le ritornano in mente, non può far altro che collegarle alla professoressa, con l'unica differenza che qui il Grande Fratello ha un volto.
O così crede nei primi secondi.
Poi ci ragiona su.

E se la Umbridge non fosse altro che uno dei discepoli del Partito, pronti a tutto pur di mantenere un controllo maniacale?

Forse questa teoria ha ancora più senso e, mentre l'identità del Grande Fratello le è ancora sconosciuta, ha capito che il Partito corrisponde al Ministero della Magia, anch'esso pronto a tutto pur di non far perdere la calma e la ricchezza acquisita nel corso del tempo.

Hogwarts è solo un altro posto da controllare, forse il posto da controllare, dato che coloro che affermano che Voldemort è tornato si trovano proprio al suo interno.
Forse questo non è altro che un modo per sbarazzarsi di Silente.

Il Partito, prendendo tutti i poteri grazie all'Inquisitore Supremo, forma una sorta di dittatura all'interno della scuola, garantendo così un ordine sia all'esterno che fra gli studenti stessi. Il loro scopo è quello di zittire quelle chiacchiere e, soprattutto, di isolare Harry Potter e Albus Silente.
Forse questo Partito ha già trovato il suo Grande Fratello e cerca di tenerlo nascosto, cerca di lasciarlo un'identità astratta, come fecero molto bene in passato.

Poi, ad un tratto, l'occhio di Alexis cade sopra un nome familiare e il suo cuore, a causa dell'abitudine, non può far altro che accelerare il suo ritmo.

"Mi sento molto più a mio agio sapendo che Silente verrà sottoposto a una giusta e imparziale valutazione."- dichiara Lucius Malfoy dalla sua villa di campagna nel Wiltshire. "Molti di noi che abbiamo a cuore l'interesse dei nostri figli siamo preoccupati da alcune eccentriche decisioni prese da Silente negli ultimi anni, e siamo felici che il Ministro stia tenendo d'occhio la situazione. Tra queste eccentriche decisioni ci sono senza dubbio le controverse assunzioni di personale precedentemente descritte su queste pagine, che hanno visto l'ingaggio del licantropo Remus Lupin, del mezzogigante Rubeus Hagrid e del visionario ex Auror "Malocchio" Moody." -l'inchiostro, in questa parte della pagina, sembra persino più scuro, più carico di odio, di bugie e di ipocrisia.

Suo padre era, è e sarà sempre il più grande ipocrita che lei abbia mai conosciuto. Un uomo spaventato da tutto ciò che lo circonda, che considera mostri tutte quelle povere persone che sono condannate da qualcosa che non è stato deciso da loro. Lui considera bestie delle persone che, se la fortuna li avesse assistiti, sarebbero stati visti come degli ottimi maghi. Lui considera Remus Lupin un mostro, ma in realtà quell'uomo aveva fatto così tanto per Alexis senza aspettarsi nulla in cambio.

Quelli che lui definisce bestie, ibridi, mostri, in realtà, sono dei maghi dall'anima pura, macchiata da un peccato più grande di loro e circondata da un dolore senza eguali.

Lucius Malfoy è un ipocrita perché, nella storia di Alexis e di molte altre persone, è lui il mostro. È lui che ha l'anima sporca di sangue e contornata dal peccato, è lui che farebbe del male a delle persone soltanto perché vanno contro i suoi ideali.
È lui il più grande mostro di tutti, perché, mentre altre persone sono costrette ad una vita considerata malvagia, lui quella vita se l'è scelta e con sé ha trascinato tutta la sua famiglia.

"Alexis." -la voce di Draco risveglia la Serpeverde dai suoi incubi e, automaticamente, allenta la presa su quel pezzo di carta che ormai aveva accartocciato.

"Draco, è un piacere rivederti." -replica sinceramente la ragazza. Per lei è proprio bello vedere suo fratello sano e salvo davanti a lei, dato che di questi tempi nulla è più certo, specialmente dopo gli errori del loro padre e della scomparsa di Alexis. "Com'è proseguita la tua estate?"

"Che ne dici di parlare in un posto più privato?" -domanda Draco che, con lo sguardo, vaga fra i vari occhi curiosi dei ragazzi presenti nella Sala Comune. Mentre la mente del ragazzo viaggia fra le varie minacce del padre, lui non può far a meno che nascondere un sorriso alla vista della sorella. Le sembra una persona diversa, rinata dal dolore come una fenice. Le sembra finalmente felice, o almeno, molto più di quando viveva nelle mura di quella casa.

Alexis, riuscendo a capire perché il fratello non vuole farsi vedere con lei, acconsente silenziosamente e, senza farsi notare dalla folla, si dirigono verso la stanza da Prefetto di Draco.

"Quindi..." -il ragazzo, una volta chiusa la porta, prova a parlare, ma, a sua grande sorpresa, viene interrotto da un insolito abbraccio della sorella.

"Non ti ho mai ringraziato, ma sappi che quello che hai fatto per me vale molto e se mai ti servisse aiuto, non esitare a chiedermelo." -esordisce la Serpeverde che, con occhi carichi di speranza, fissa le iridi color ghiaccio di suo fratello.

"Lo sai che non scapperei mai dalla famiglia, specialmente ora che ci hai abbandonato." -esclama Draco, controvoglia, cercando in tutti i modi di ferire la sorella, in modo da rendere l'eventuale separazione il meno dolorosa per lei.
Lui sa che questa è l'ultima volta che rivolgerà la parola alla sorella. Gli è stato detto e, per il bene suo e di sua madre, dovrà rispettare questo desiderio.

"Cosa vuoi dire?"
"Da quando te ne sei andata tutto è peggiorato. Nostro- o meglio mio- padre sta ancora cercando di capire chi ti abbia aiutato e, fortunatamente per me, è convinto che la causa della tua fuga sia dovuta a Beren." -risponde il ragazzo mentre fa avanti e indietro per la stanza che, poco fa, avevano silenziato. "Però questo pensiero lo tormenta giorno e notte e, come se non bastasse, a causa della tua scomparsa e del dia... niente, stavo dicendo che a causa della tua scomparsa, il Signore Oscuro non si fida più di noi e ora Lucius è considerato lo zimbello del Mondo Magico. Questo lo sai quanto lo rende furioso, per lui la reputazione è l'unica cosa che conta."

"Il diario?" -domanda Alexis che, con la mente, è rimasta ferma a quella parte del discorso.

"Si, quello è andato distrutto e quindi il Signore Oscuro non si fida più di lui." -replica Draco mentre scrocchia nervosamente tutte le nocche. "Già quell'episodio aveva infangato il nostro nome, poi la tua scomparsa ha portato a delle conseguenze ben più gravi di quelle che potessi immaginare."

"Cosa vorresti dire? Siete stati catturati o robe simili?"

"Non proprio catturati, ma direi controllati. Tu conosci le persone che rientrano nella cerchia e quando sei scappata tutti gli interessati erano preoccupati che avresti fatto i loro nomi e, oltre a ciò, erano convinti che nostro padre avesse qualcosa a che fare con la tua scomparsa."

"Ma è impossibile, se mio padre avesse voluto aiutarmi, non sarei rimasta chiusa in camera per tutto questo tempo e soprattutto, avrei già parlato con il Ministero." -osserva Alexis che, per digerire tutto quel flusso di informazioni, si è dovuta sedere nel piccolo divanetto in pelle.

"Ma questo a loro non interessava." -replica seccamente il Malfoy minore. "Però, quando hanno visto che nessuno aveva fatto i loro nomi, hanno deciso di non giustiziarci, ma di controllarci e basta."
"Cosa intendi con controllarvi? Hanno messo dei maghi fuori dalla casa o vi hanno rinchiuso nei seminterrati di qualche casa?" -continua a chiedere la ragazza.

"Non erano fuori dalla casa, ma dentro di essa e mio padre, faceva di tutto per loro...ha persino...lasciato mia madre a loro." -dice freddamente il ragazzo, con un tono che non fa trasparire la sofferenza che, in realtà, quelle parole gli provocano.

Mentre Draco non fa vedere niente, queste informazioni sono come una doccia gelata per Alexis e, capendo immediatamente la situazione, delle lacrime si formano nei suoi occhi color ghiaccio e, senza che lei riesca a controllarle, cominciano a scendere lungo le sue guance.

"N-no... d-dimmi che n-non è vero." -singhiozza Alexis e, per quanto ribrezzo possa fargli, Draco capisce che è giunto il momento di far allontanare definitivamente la sorella, in modo che possa vivere quella vita che tanto si merita.

"É tutto vero. Tu l'hai rovinata, da quando te ne sei andata Lucius non fa altro che picchiarla e lascia persino che altri maghi abusino di sua moglie per cercare di ricucire ciò che tu hai spezzato."

"Non dire così, lo sai che io non volevo questo. Se l'avessi saputo non sarei mai scappata, sarei rimasta lì per lei." -replica la ragazza con il petto chiuso e il cuore stretto in un pugno di ferro.

È tutta colpa sua.
Lo sa. Lo sente.
Ha rovinato la vita dell'unica persona che l'ha aiutata nei limiti del possibile. Non si era mai spinta oltre perché sapeva che ciò avrebbe semplicemente portato ad un qualcosa di peggiore, ma era sempre lì.
A stringere la sua mano.
A curarle le ferite.
A cercare di riattaccare i pezzi di un'anima ormai lacerata dal dolore.

"Dove sei stata?" -le domanda Draco di punto in bianco, mentre il suo sguardo la studia attentamente.
"Dove non avrebbe potuto trovarmi." -replica lei, senza far trasparire nessuna emozione.

"Sei stata da loro, non è così?" -chiede lui con il tono di voce che si fa man mano più alto.

Ora è il momento giusto per colpire.

"Nostra madre ha passato l'inferno per te e tu vorresti dirmi che hai passato l'estate con quei traditori, ibridi dei Fawley? E non mentirmi Alexis, perché è da tre mesi che li cerchiamo e non li troviamo." -sputa lui velenosamente, mentre cerca di impersonare un personaggio a lui distante.

"Cosa avrei dovuto fare? Rimanere lì ed essere picchiata per degli errori che non mi riguardano? Avrei dovuto combattere per ideali che non mi appartengono e soprattutto avrei dovuto combattere contro le uniche persone che si interessano effettivamente a me e alla mia salute? Come ti permetti di definirli così, tu non li conosci, non sai niente. Loro sono le uniche persone che hanno provato a farmi tornare, mentre quella che dovrebbe essere la mia famiglia ha semplicemente deciso di abbandonarmi ad una realtà. La mia stessa famiglia ha venduto la mia anima e il mio corpo al Signore Oscuro, affinché lui potesse tornare nella terra dei vivi." -continua lei con le lacrime che tornano a popolare le sue guance rosee.

"Non osare!" -esclama lui per poi afferrare il polso della sorella e stringere la presa attorno ad esso. "Non parlare così della mia famiglia. Tu sei quella che ci ha abbandonato ed è andata dai traditori, loro ti accettano solo perché puoi portare delle informazioni, ma tu sei troppo stupida ed ingenua per capirlo." -continua lui, mentre cerca di assumere il tono di voce che generalmente il padre usava con lei.

"Mi stai facendo male." -replica lei con tono flebile e con la mente che ripercorre tutte le volte che il suo polso è stato stretto.
"Questo per te è dolore? Pensa a quello che hai fatto a mia madre, tu l'hai distrutta."

"È nostra madre!" -esclama lei, mentre cerca di liberarsi dalla presa asfissiante del ragazzo.
"No, tu non hai più una famiglia ed è questo che ti meriti per averci voltato le spalle."

"Quanto sei ingenuo Draco, tu non capisci in cosa ti stai addentrando, non è così?" -domanda lei con gli occhi che cercano di leggere l'anima di una persona che, nascosta in tre mesi di pura oscurità, sembra essere irriconoscibile. "Sei solo la loro pedina, ti useranno finché gli sarai utile e poi ti faranno fuori perché sai troppe cose scomode. Dovresti iniziare a guardarti le spalle, perché i tuoi veri nemici si siedono al tuo stesso tavolo." -conclude lei per poi staccare la mano del ragazzo dal suo polso, in modo da allontanarsi rapidamente da quella stanza che sta diventando troppo piccola, troppo angosciante.

La sta lentamente soffocando.
Tutte queste informazioni, tutti questi ricordi, tutte queste parole la stanno lacerando.
La stanno uccidendo lentamente.
È come se il suo cuore avesse rallentato il battito per permettere al cervello di assimilare lentamente tutto ciò che era appena venuta a sapere.

Le sembra tutto così paradossale.

Si sentiva finalmente felice, ma ora come può farlo sapendo che ha rovinato la vita di altre persone?

Forse lei non è destinata ad essere felice, ad avere quel lieto fine tanto discusso nei libri babbani.
Forse lei non è destinata a niente.
Forse è soltanto destinata al dolore, all'unica cosa che lei conosce così bene.

Fa schifo quando essere tristi è la cosa più confortante da provare. Significa che sei così abituata che provare qualsiasi altra cosa è strano e disturbante.

Questo è il suo destino e chi è lei per combatterlo?
Nessuno.

Non ha famiglia.
Non ha eredità.
Non ha una carriera definita.
Non è la persona più importante per nessuno.

È soltanto un ripiego. Ed è certa che se mai dovesse lasciare questo mondo, nessuno la ricercherebbe.
Delle lacrime verranno versate i primi giorni, ma poi tutto tornerà come prima perché, alla fine, lei è solo un'ombra nelle vite di chi le sta attorno.

***

La Serpeverde si dirige a passo spedito e incredibilmente silenzioso verso le cucine di Hogwarts, alla ricerca di Dobby e Beren, dato che aveva promesso al suo vecchio elfo domestico che sarebbe andata a trovarlo.

"Cosa ci fai qui?" -chiede una voce a lei familiare, ma allo stesso tempo sconosciuta, nascosta nella penombra.
"E tu?" -domanda lei di rimando.

"Touché." -replica lui e alla ragazza sembra quasi di percepire il suo sorriso. "Peccato per te io sono un Prefetto quindi sono autorizzato a girare a quest'ora, tu, d'altro canto, non credo."

"Beh.." -comincia Alexis visibilmente sorpresa e, per non rischiare di finire nei guai e di rivelare il vero motivo della sua uscita, cerca di trovare una scusa. "Oggi ho finito tardi le pergamene di Piton e non sono riuscita a cenare, quindi sto scendendo in cucina dato che sto letteralmente morendo di fame."

"Hai una voce familiare." -commenta lui di punto in bianco, ignorando tutto ciò che la ragazza aveva appena detto. "Comunque ti lascerò andare."

"Gra.."

"Però verrò con te perché tutti questi giri della scuola mi stanno stancando e ho bisogno di qualcosa." -dice lui subito dopo aver interrotto la ragazza.

Così senza neanche pensarci, Alexis e quel ragazzo sconosciuto ma familiare, si avviano verso le cucine di Hogwarts che, ovviamente, emanano sempre un profumo di torta al cioccolato.

Un profumo confortante, uno di quelli che sentiva quando era più piccola.

Il profumo, l'unico, che le riporta alla mente i bei ricordi che si è lasciata nella casa Malfoy.
È proprio per questo che lei lo ama, era quel dolce che riusciva a mangiare anche quando detestava tutto e tutti e preferiva restarsene sotto le coperte, a guardare come ogni giorno le sue ossa diventavano pian piano sempre più visibili.

La torta al cioccolato è sicuramente il più banale di tutti, ma non per lei.
Per lei è sinonimo di felicità, di speranza.
È così poco, eppure è così tanto.

"Ecco perché avevi una voce così familiare!" -afferma il ragazzo subito dopo l'ingresso in cucina e quando Alexis si volta, a sua grande sorpresa, nota che si tratta di Lorenzo Berkshire.

"Effettivamente capisco molte cose." -replica lei con un sorriso cordiale, mentre la sua mente non può far altro che ripensare a quella volta che lui lo aveva allontanato.

Ogni cosa la riporta lì.
Ogni singolo dettaglio è un'arma a doppio taglio.
La far stare bene perché le fa ricordare i bei momenti passati assieme, ma la lacera perché tutto ciò non era altro che una finzione per uno scopo più grande.

"Torta al cioccolato!"-esclama il Serpeverde per poi rubare un piccolo pezzo da sopra il lungo tavolino pieno di cibo che, ovviamente, ha un aspetto delizioso. "Nei vuoi un pezzo?"

"Che domande.." -dice lei con i ricordi che pian piano lasciamo spazio alla realtà e a un sorriso sincero.

"Niente è come la torta al cioccolato. È sicuramente la più importante invenzione di Salazar." -afferma lui fra un boccone e l'altro. "Sai, lo so che non ti interessa, ma è decisamente il mio dolce preferito, forse persino il mio piatto preferito."

"Pensavo di essere la sola." -continua lei con le labbra che assumono una curva sempre più grande. "La mia famiglia mi ha sempre preso in giro, ritenevano che era troppo banale per essere considerata la migliore."

"È proprio questo che la rende perfetta, come si suol dire la bellezza sta nelle cose semplici, o una roba del genere." -esclama lui con gli occhi che fissano intensamente quelli della ragazza. "Sai è un peccato che non ci siamo mai conosciuti, sembra che abbiamo qualche cosa in comune."

"C'è sempre tempo per farlo." -replica lei senza pensare troppo a tutto il caos che la circonda.

"Sei l'opposto di tuo fratello, non sembri neanche una Malfoy." -commenta lui mentre continua a mangiare la torta al cioccolato.
"Questo lo prenderò decisamente come un complimento." -replica lei per poi scoppiare in una lieve risata e, senza che lei se ne accorga, il suo cuore accelera il suo battito, ma non in senso negativo, bensì positivo.

Sono momenti così, piccoli e semplici, che le fanno ricordare che, nonostante tutto, lei è ancora una ragazza, che deve ancora crescere e vivere appieno la vita.
Le fanno capire che non tutti sono come quegli uomini che ha incontrato nel suo percorso.
Le fanno capire che ha ancora molto tempo davanti a se, per dimenticare il dolore e chiudere la porta del passato.

È solo l'inizio di un nuovo anno, ma sente che, forse, proprio questo sarà quello giusto.
Non lo sa il perché, ha solo questa sensazione.

E così , mentre mangia la sua torta in compagnia di Enzo, lei non pensa ad altro, non pensa ai problemi che ha e che il mondo magico sta affrontando. Non pensa, vive il momento e, dopo molto tempo, si comporta da adolescente.

E le mancava da morire.
Le mancava sorridere senza una ragione, ma soltanto per il gusto di farlo.

"Credo sia giunto il momento di rientrare, si è fatto tardi e domani c'è lezione con Piton e sai cosa succede.." -afferma la ragazza dopo aver finito la sua piccola parte di torta e, dopo averlo salutato rapidamente e aver ripulito il piatto, si dirige verso il dormitorio di Serpeverde con un lieve sorriso e con la mente libera da tutti i pensieri.

La verità non è che cominciava ad essere stanca, ma voleva semplicemente andarsene per non rovinare la perfezione e la semplicità di quel piccolo momento.
Non voleva che anche la torta al cioccolato venisse risucchiata da quel vortice di oscurità. Non poteva permetterselo.

"Malfoy." -la richiama la sua voce mentre sta passando oltre la biblioteca.
"Cosa vuoi Berkshire?" -domanda Alexis dopo aver arrestato il suo cammino.

"Mi stavo chiedendo se una ragazza così affascinante potesse darmi una mano in pozioni."

"E perché proprio io?" -chiede la Malfoy mentre sorride all'amico di suo fratello e più i suoi passi si avvicinano, più il battito accelera e questa volta, a differenza della precedente, se ne rende conto. Batte così forte che ha paura che possa essere sentito persino dal ragazzo.
Batte così forte che sembra uscire dalla gabbia toracica.

"Sei la migliore in pozioni e poi non mi dispiacerebbe passare del tempo con te, conoscerti meglio.." -replica il ragazzo mentre le sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e, facendo riferimento a tutto il suo autocontrollo, la Serpeverde cerca di rimanere impassibile.

"Enzo sai sempre cosa dire pur di ottenere quello che vuoi."

"Cosa posso dire? È un talento." -continua sorridendo senza interrompere il contatto visivo che, anche nell'ombra della sala vuota, sente bruciare sulle sue iridi.

"Cosa vuoi fare?"

"Oh ci sono tante cose che vorrei fare con te, ma quel.." -il moro non riesce a terminare, perché viene interrotto da un piccolo schiaffo sul braccio da parte della ragazza. "Come stavo dicendo, quello che vorrei studiare ora è la pozione Invecchiante." -conclude con tono ovvio. "Stavi veramente pensando a certe cose? Sono quasi onorato signorina Malfoy."

"Smettila di vantarti Berkshire."

"Non hai negato." -replica lui per poi interrompere qualsiasi contatto con la ragazza e, dopo qualche secondo, Alexis sente delle morbide labbra posarsi sulla sua guancia. "Buonanotte."

E con questo si allontana nell'ombra.

Le sembra tutto così familiare, come se avesse già vissuto questo esatto momento.
Forse è soltanto un altro stupido déjà vu.


an:
vi chiedo scusa per la lunga assenza (e per il capitolo (: ) ma ora ho sicuramente più motivazione è più tempo per tornare a scrivere e leggere tutte le vostre storie! Ci tengo a ringraziarvi moltissimo per le 7k di letture, non vi merito.
Grazie ancora e ci vediamo presto❤️

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