La Battaglia del Nexus, Seconda Parte

Il ruggito di Alexstrasza riempì tanto i cieli quanto il campo di battaglia, quando la sua fiammata ridusse in cenere un vasto stormo di Gargoyle del Flagello, e la sua coda faceva strage e sfracello delle Mutalische che avevano scioccamente tentato di prenderla alle spalle.


A terra, Thrall era balzato giù dalle mura, e stava fracassando Umani Infestati, Ghoul e Scheletri col martello.

Al suo fianco, fino a poco prima, combattevano Samuro e Chen, ma erano ormai caduti, e mentre il Nucleo li ricreava, il coraggioso leader dell'Orda degli Orchi combatteva solo.

"Fatevi avanti, miserabili!" urlò, pronto a folgorarli tutti "Dove sei, Garrosh? Vieni ad affrontarmi, se non sei un codardo! Dimostra di essere degno del titolo di Capoguerra!"

Spronati dall'urlo feroce e coraggioso di Thrall, altri dei suoi compagni d'armi contrattaccarono con rinnovato vigore.

Il carrarmato di Kowalski abbatteva i Magnatauri e le Carneficine una dopo l'altra, mentre Hana dava supporto dall'alto, falciando le orde di Zergling e Idralische.

The Undertaker, uccisi diversi Abomini, aveva preso posizione su un terrapieno, e da lì lanciava con forza inumana le mannaie, da lui caricate di elettricità, che aveva sottratto ai patchwork ambulanti di carne non-morta.

Finite le mannaie, raccolse le catene uncinate degli Abomini, una mezza dozzina per mano, e cominciò a rotearle follemente, balzando giù dal terrapieno e facendo a pezzi ogni nemico che si ergesse sul suo cammino.

Venne presto raggiunto da Xul il Necromante, che dopo aver impalato una fila di Ghoul evocando spuntoni dal terreno, balzò in aria e atterrò dritto in fronte ad un Mammut Non-Morto, piantandogli la falce nel cranio fino all'impugnatura e torcendo poi l'arma, riducendogli le cervella in poltiglia.


Dall'alto, Jaina evocò in aiuto dell'amico un Elementale dell'Acqua, puntando poi lo scettro verso l'orda che pareva interminabile.

"Respingeteli!" ordinò "Resistete fino all'ultimo!"

Per un attimo, sembrò che il nemico rallentasse.

Per un attimo solo.


Poi il terreno all'interno delle mura esplose, quando la figura torreggiante di Anub'Arak, alta almeno quindici metri, condusse i suoi Ragni delle Cripte fuori da un tunnel scavato sotto i bastioni.

"Macellateli tutti!" ordinò il Signore dei Ragni "Divorateli e fateli a brandelli, per il Re Lich!"

Sciamando, uscirono dal tunnel i suoi Scarabei, grandi come cani da caccia e anche di più, a migliaia, seguiti dai Nerubiani Non-Morti e da ogni genere di Ragno Gigante.

Quel cuneo di diamante aracnide aprì la strada a Ghoul e Zergling, e presto Genji si ritrovò circondato.

Il sibilo e il latrare che lo attorniavano da ogni parte non portarono paura nella sua mente, né spezzarono la sua concentrazione: si limitò a far volare i suoi shuriken, per poi volteggiare piroettando sopra i nemici, portandosi davanti ad un gruppo abbastanza numeroso di Ragni delle Cripte.

"Ryujin no ken wo kurae!" urlò, manifestando il dragone dalla lama per rimandare al mittente l'attacco, abbattendoli tutti in un colpo.

Tuttavia, non si era accorto della fila di pali evocati dal terreno da Anub'Arak, che lo inchiodarono sul posto.

"Patetico ammasso di metallo e carne..." lo derise il Faraone "Sei finito."

Fece per decapitarlo con una sforbiciata di entrambe le falci, quando venne raggiunto dritto nell'occhio da una freccia esplosiva.

"Allontanati da qui!" ordinò Hanzo al fratello, incoccando un altro dardo.

"Attirando la mia attenzione ti sei solo assicurato di morire prima." ringhiò Anub'Arak, lasciando perdere Genji e dirigendosi verso Hanzo... salvo ritrovarsi la strada sbarrata da una massa di pietra e metallo grande quasi quanto lui.

Dante Vale aveva evocato Metagolem, scagliandolo all'attacco del Re Ragno, con un'onda d'urto che fece incespicare Anub'Arak, bloccandogli due zampe in una crepa del terreno.

Questo lo rese un bersaglio facile, quando Metagolem cominciò a martellare, colpendolo con i possenti pugni al torso e alla faccia, mentre Hanzo continuava a bersagliarlo di frecce.

Il Nerubiano riuscì a respingere Metagolem, sollevandolo sopra la testa e scagliandolo via, per poi inchiodare Hanzo a terra, schiacciandolo con una zampa.

"Morirete tutti!" sibilò, prima di venire raggiunto da una possente martellata al fianco, che incise profondamente il suo carapace, coprendolo di fratture e facendo sprizzare sangue verdastro.

"Dì al tuo Re Lich che il suo vecchio maestro lo attende!" gli urlò in faccia Uther Lightbringer.

In una mano brandiva il proprio martello.

Nell'altra, quello un tempo appartenuto ad Arthas stesso.

"Miserabili!" Urlò Anub'Arak, scagliando Uther via con una manata " Non potete opporvi al Flagello!"

Fu allora che la lama di Genji lo trapassò da parte a parte da dietro, perforandogli la schiena ed emergendo dal cranio.

Finalmente, cadde.

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Non ebbero tempo di festeggiare, perché il cielo venne oscurato dagli Zeppelin dei Goblin.

Alexstrasza ne abbatté più che poté, ma troppi riuscirono a giungere sopra le mura e oltre di esse.

I portelloni si aprirono, e ne sbarcarono figure dalla pelle rossa in armature pesanti, armate di lanciafiamme dalla bocca irta di lame: gli Orchi Infernali dello Spazio, capitanati da Garrosh, accompagnato dal Macellaio e dalla Macellisca.

"Fate a pezzi questi miserabili bastardi umani!" latrò Garrosh, roteando l'ascia sopra la testa e preparandosi ad aprire Dante in due come un bue il giorno della festa.

Prima di essere colpito alla schiena da una vampata di luce abbacinante, scaturita dal bastone di Gandalf.

"Chi osa?!?" ringhiò l'Orco, voltandosi a fronteggiare lo Stregone.

"Gandalf del Bianco Consiglio osa." rispose calmo il Grigio Viandante, tenendo il bastone pronto e estraendo Glamdring, pronto allo scontro.

Quell'Orco era il più grande e nerboruto che avesse mai visto, ma la sua magia avrebbe dovuto essere abbastanza.

Schivando l'ascia, trafisse Garrosh al fianco, ma il sangue di Mannoroth nel suo sistema rigenerò la ferita.

Jaina e Dante giunsero presto in aiuto di Gandalf, bombardandolo con tutto quello che avevano, ma purtroppo l'Incantatrice attirò troppo l'attenzione del Capoguerra.

"Miserabile cagna umana..." ringhiò Garrosh, un basso e animalesco latrare di gola "Pagherai per quello che hai fatto a Orgrimmar."

Prima che Jaina potesse chiedere di cosa stesse parlando, Garrosh fu su di lei, afferrandola per il collo e cominciando a stringere con deliberata e sadica lentezza, per spremerle la vita dal corpo il più dolorosamente possibile, mentre altrettanto lentamente le premeva contro il ventre una delle dentellature dell'ascia.

Presto, il bastone di Jaina cadde a terra, mentre lei boccheggiava e il suo volto diventava viola.

Fu allora che i Caliban di Dante colpirono Garrosh all'unisono, costringendolo a mollare la presa, mentre un'onda d'urto proveniente dal bastone di Gandalf lo respingeva fino a farlo cadere dagli spalti e all'interno del campo degli Eroi.

Garrosh si alzò ringhiando e appoggiandosi all'ascia, mentre Valla e i di lei vecchi compagni d'armi lo circondavano, pronti a combattere.

"Altri umani? Bene. Mi divertirò ad ammazzarvi tutti!"


Mentre lui incrociava l'ascia con lo spadone di Sonya e respingeva Johanna con un possente calcio allo scudo a torre della Crociata, le aeronavi cominciavano un pesante bombardamento di bombe incendiarie, trasformando la base degli Eroi in un inferno ardente.

Cassia riuscì a piantare il tridente nella coscia di Garrosh, ma l'Orco si limitò ad afferrare l'asta dell'arma e a strapparla dalle mani della guerriera, per poi troncarla in due orizzontalmente all'altezza del costato con un singolo fendente d'ascia.


Sugli spalti, Medivh era sceso in campo personalmente, abbattendo facilmente il Macellaio, mentre Uther era salito per guarire Jaina, accompagnato da Yrel.

Presto, tre colossali martelli da Paladino fecero strage della Macellisca, mentre Uther, curata Jaina, che tuttavia ancora boccheggiava, si gettò tra gli Orchi Infernali dello Spazio, colpendo alla cieca e aprendosi una strada di sangue.


A terra, un secondo battaglione di tali Orchi aveva invece incontrato Blaze, che sorrise come un completo maniaco sotto l'armatura da Firebat.

"Ve lo faccio vedere IO il fuoco!" urlò, ridendo, prima di afferrare l'Orco più vicino e accenderlo come un tizzone ardente, lanciandolo poi tra i ranghi dei suoi compagni, dove il serbatoio del suo lanciafiamme esplose, devastando l'area e decimando il battaglione.

"Bruciate, bastardi, bruciate!" rise Blaze, guardandosi intorno e ammirando le fiamme che tutto consumavano.


Mentre le macchine da guerra di Gazlowe venivano sganciate ed imperversavano per la base, una di loro venne afferrata da una strana arma estensibile, che la spaccò in due, forte anche della scarsa qualità del metallo usato per costruire il mecha di fortuna.

"A quanto pare è arrivata la cavalleria!" commentò Tracer, teletrasportatasi lì per dare supporto, insieme a Hana e Lucio.

La cavalleria in questione consisteva in una donna di colore dai lunghi dreadlocks, armata di una spada allungabile e vestita in un modo che avrebbe potuto far pensare ad una piratessa del Mar dei Caraibi dei tempi andati.

"Qhira si unisce al Nexus!"

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Xena fece saettare il chakram dalla mano, e l'anello si divise in due, andando a fendere i Ghoul più vicini, mentre la guerriera di Anfipoli colpiva con precisione mortale i punti di pressione di quelli più vicini, e calciava con quanta forza aveva gli Scheletri Guerrieri e i vari Zerg.

Proprio quando stava per essere schiacciata da un'Ultralisca, un Portale si aprì, e ne uscì una strana bestia, che azzannò lo Zerg gigante ad una zampa, mozzando il piede della bestia con una feroce torsione.

La nuova creatura era alta almeno cinque metri, con un cranio massiccio dotato di zanne sporgenti, una più delle altre, ed era di un colore grigio striato.

Le zampe posteriori erano lunghe e possenti, mentre quelle anteriori erano corte e sottili, con due sole dite artigliate.

Dietro la creatura emerse, rotolando attraverso il Portale, un figuro alto e massiccio, dai lunghi capelli neri e i lineamenti che parevano sbozzati nella pietra; aveva una spada a tracolla e teneva tra le mani una lancia dalla punta d'acciaio.

"Mira?" chiese l'uomo, guardandosi intorno ed annusando, come in cerca di qualcosa.

"Mira?!?" domandò di nuovo, prima che uno Zergling gli si attaccasse alla schiena e cominciasse a graffiare con forza.

L'uomo si limitò a strapparselo di dosso e a calpestarlo sotto il piede, per poi voltarsi verso il resto dell'orda e lanciare un lungo urlo quasi animalesco.

Estrasse la spada, mentre la bestia che l'aveva preceduto si gettava tra gli Zerg, schiacciandoli e masticandoli.

Xena, in tutto questo, era abbastanza perplessa.

"Lancia e Zanna continuano la caccia nel Nexus!"


Il bombardamento delle aeronavi continuava, per quante Alexstrasza ne abbattesse con tutta la propria forza di Aspetto Draconico, ma alla fine ne individuò una particolare: più grossa, più corazzata e meglio armata.

Doveva essere l'ammiraglia.

Con un ghigno ringhiante e feroce, Alexstrasza investì il pallone dello Zeppelin con un soffio infuocato, mandandolo a schiantarsi al suolo.

Non prima che ne uscisse Junkrat, a bordo di un Monster Truck a otto Rotobombe motrici, che atterrò davanti alla sede del Nucleo, cominciando a sbattere contro il portone in un folle attacco suicida.

"Fuoco nella tana!" urlò, ridendo come un completo lunatico, mentre il suo mezzo sfondava la porta di legno massiccio e si andava a schiantare contro il Nucleo, esplodendo e crepando la costruzione.

Fino a che non fosse stata riparata, gli Eroi morti sarebbero rimasti morti.

Alexstrasza, furiosa, scese in picchiata, ignorando l'arma da fuoco di Junkrat che le esplodeva in faccia un colpo dietro l'altro, e rapidamente inchiodò il bombarolo australiano a terra, per poi schiacciargli la gabbia toracica con una zampata e scagliarlo via a sfracellarsi contro le mura.

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Una seconda esplosione, come un rombo di tuono, squarciò l'aria del campo di battaglia: le porte avevano ceduto, erano state sfondate dalla carica di Mammut Non-Morti e Magnatauri, e ora il trono di Tritacarne stava venendo trainato all'interno della base.

Per un attimo venne costretto a rallentare, quando un colpo del carrarmato di Kowalski fece saltare in aria uno dei Mammut con un colpo esplosivo da 88mm al fianco, ma poi la macchina riprese la sua avanzata, circondata dalle Carneficine.

Dopo aver inserito un altro colpo in canna, Kowalski fece fuoco di nuovo, colpendo la Carneficina più vicina.

Che esplose in una pioggia di acido e di Ghoul, che si gettarono sui difensori, affamati di carne vivente.


Presto, le Carneficine caracollarono con sorprendente velocità verso gli edifici della base, per poi farsi detonare contro di essi, devastandoli con l'acido e l'onda d'urto e liberando torme di Ghoul, mentre gli zombie avanzavano barcollando sopra le rovine del portone.

Lo Sciame Zerg si riversò attraverso la breccia, condotto da Sarah Kerrigan, a quattro zampe come un primate, che spalancava le sue ali a colpire chiunque si avvicinasse.

Li-Li, Blaze e i Vichinghi Perduti vennero abbattuti in rapida successione con una facilità disarmante, prima che Drizzt riuscisse a porsi davanti a lei, spade alla mano.

Sarah, coperta di sangue delle sue vittime, emise una serie di schiocchi e sibili, gettandosi sul Drow, ma venendo bloccata da un colpo di arma da fuoco che fece saltare via una delle punte della sua nuova armatura.

Fucile fumante alla mano, Jim Raynor la fissava con intensità.

"Non costringermi a farlo, Sarah."

La Regina delle Lame sibilò più forte e, scrollatasi Drizzt di dosso con un ampio movimento d'ala, si gettò sul Marine, che ebbe appena il tempo di abbassare la visiera dell'elmo per evitare che un'artigliata gli portasse via la faccia.

Rotolò via e continuò a fare fuoco, nonostante le sue pallottole scalfissero a malapena la corazza; quello di prima doveva essere stato un colpo fortunato.

Non voleva ucciderla... ma l'avrebbe fatto, se avesse dovuto.

Meglio così, che lasciarla schiava del Re Lich.

La battaglia continuò, il Marine e il Drow che cercavano di penetrare le difese della Signora degli Zerg, senza successo.

Alarak, a lame spiegate, si gettò nella mischia, riuscendo a mozzare una delle dita alari di Sarah, e guadagnandosi solo la sua ira.

La mostruosità che era stata la compagna d'avventure di Jim Raynor o inchiodò al suolo con le possenti ali draconiche che le erano state impiantate, e iniziò a farlo a brandelli, aprendo però la propria guardia.

Un lungo squarciò le vnne aperto a lato della testa, costringendola a mollare la presa, mentre la figura sanguinante del Protoss si rialzava.

"Fatti avanti, Zerg." sibilò Alarak "Vieni ad affrontarmi, miserabile orrore!"

Un rumore come un possente tamburo interruppe lo scontro, quando Zanna, cavalcata da Lancia, si gettò su Sarah, colpendola con una possente testata al fianco.

Lancia sorrise, quando sentì il rumore delle costole incrinarsi sotto la forza del Tirannosauro, e appena vide un'apertura tra le placche chitinose dell'armatura ibrida Flagello/Zerg, vi scagliò con tutta la forza che aveva l'arma che portava il suo nome, piantandocela in profondità.

Sarah si strappò la lancia di dosso e la rimandò al mittente con la propria potenza follemente sovrumana, cogliendo il cavernicolo alla spalla e disarcionandolo; prima che Zanna potesse rispondere alla caduta dell'amico, Sarah emise un potente impulso psichico, facendo cadere a terra i corpi svenuti e fumanti dei suoi assalitori.

Era il tempo del secondo attacco: Metagolem, Yrel, The Undertaker e D.Va convergettero su di lei, cominciando a martellare con tutto quello che avevano.

Pugni di pietra e metallo, martellate di diamante, fulmini e fiamme del Phenom e il fuoco di sbarramento di D.Va furono sufficienti a tenerla inchiodata in posizione.

Finalmente, il mecha rosa cicca di Hana Song le si aggrappò alla schiena con forza, mentre la pilota usciva.

"Nerfa questo!" urlò la giovane, mentre l'esplosione devastava l'area e sbalzava via gli assalitori di Sarah.


Non era ancora abbastanza: Sarah si rialzò, ferita, sanguinante e con le ali monche e spezzate, ma ancora viva... e più furiosa che mai.

Si gettò su coloro che avevano osato ferirla, assetata del loro sangue... e venne afferrata da dietro da The Undertaker che la bloccò in una Doppia Nelson, insensibile ai suoi colpi, per poi cominciare a prosciugarla della Non-Morte.

Colando e polverizzandosi, le mostruosità innestate su di lei dal Flagello caddero a terra, via dal suo corpo, mentre la Regina delle Lame boccheggiava e la sua mente si ricostruiva.

Alzandosi dopo essersi ripreso dalla scarica psichica, Jim la prese in braccio, e la portò all'infermeria più vicina, mentre l'orda nemica, non più spalleggiata dallo Sciame Zerg, batteva in ritirata... ma per quanto?

Intanto, una prodigiosa trasformazione stava modificando il Phenom: la crescita di un'armatura ossea, con spallacci simili a gabbie toraciche, mentre la sua già impressionante massa muscolare raddoppiava e diventava più alto di almeno due volte la testa.

Il suo trench divenne rosso come il sangue e decorato da una croce rovesciata con un teschio alla congiunzione dei bracci, e corna crebbero dal capo forando il cappello, dalla cui tesa cominciarono a pendere catene terminanti in grosse zanne ricurve.

"Che si facciano avanti." ringhiò The Undertaker "Li aspetto."

Con un urlo disumano, sollevò la sua vanga da becchino al cielo, dove venne colpita da un fulmine e trasformata: quando la vorticò ulteriormente, la lama si staccò dall'impugnatura, rimanendovi connessa da una catena simile ad una colonna vertebrale irta di aculei e avvolta nel filo spinato, che ardeva delle fiamme dell'Inferno.


# # # # # # # # #


"Cosa possiamo fare?" domandò Jim, nervoso.

Sarah non dava segni di ripresa, e la cosa non gli piaceva.

Non gli piaceva per niente.

"L'unica è approfittare della ritirata del nemico." rifletté Gandalf, aspirando dalla pipa.

"Raggiungere Arthas e portare lo scontro direttamente da lui?" domandò Dante, osservando il suo trench strappato e annerito dalle armi degli Orchi Infernali dello Spazio.

"Esatto." confermò Gandalf "Le sue azioni sono, almeno in parte, causate dall'influenza del Re Lich sulla sua mente. Se riuscissimo ad esorcizzare tale presenza..."

Lasciò la frase in sospeso, e per qualche istante, nessuno parlò.

"Cosa stiamo aspettando, allora?" domandò The Undertaker, ergendosi in tutta la sua nuova, possente stazza.

"Sono con voi." confermò Xena, mentre Drizzt sorrideva, rinfoderando le spade.

"E anche io" disse la voce di Jaina, guarita dall'attacco di Garrosh "Se in li è rimasto qualcosa dell'Arthas che conoscevo, potrei esservi d'aiuto. E in caso contrario, vi darò una mano a porre fine alle sue sofferenze."


All'improvviso, un fragore indescrivibile scosse l'aria, mandando vetri e pietre in frantumi,accompagnato da un bagliore di fuoco.

Quando i sei corsero fuori, videro uno spettacolo da incubo: Mal'Ganis era in piedi sull'arco del portone divelto, ed evocava gli Infernali dal cielo sopra la base, mentre truppe e bestie della Legione Infuocata si preparavano a rinnovare l'attacco.

Altri Demoni erano con loro, condotti da Azmodan, Mephisto e Diablo.

L'attimo di tregua si era infranto col fragore di un'anima in pena.

La Battaglia del Nexus era appena ricominciata.




OMAKE DI FINE CAPITOLO


"Ebbene sì, Signore e Signori!" annunciò il Presentatore Occhialuto del Torneo Tenkaichi "Oggi ne abbiamo viste delle belle! Direi che il culmine della tamarritudine si è avuto quando una Donna-Xenomorfa con poteri psichici resa mezza dragonessa non-morta è stata combattuta da un Elfo, uno Space Marine, un Golem evocato, un cavernicolo, un tirannosauro, un wrestler necromante elettrocineta e pirocineta, una pilota di mecha influencer e un'aliena-capra blu col martello di diamante! QUESTO è il motivo per cui la gente legge 'sta fanfiction!"




A tempo di recordo, di nuovo, un altro capitolo del Crossover Ignorante!

Commentatelo numerosi e spammatelo in giro, ja?

Alla prossima, in cui si tornerà nella Terra di Mezzo!


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