Un sogno ad occhi aperti
Si alzò di scatto, aveva fatto un sogno molto brutto, e molto surreale, si trovava in un mondo molto strano il cielo sembrava perennemente in tempesta, tutto il resto era sfocato, non riusciva a capire, le sembrava di essere già stata li, come se avesse avuto un déjà-vu poi vide un grande castello, a guardia di esso vi erano molti satiri con delle lance, si chiese perché usassero delle armi così antiquate, ma non si doveva stupire di quello, erano dei satiri ad impugnarle, era di quello che doveva stupirsi.
Si era svegliata di soprassalto perché era stata spaventata e colpita da qualcosa, ma non riusciva a ricordare cosa.
Girò il capo verso il comodino e vide che erano le sei di mattina, decise di rimettersi a dormire ma riusciva solo a girarsi su sé stessa più volte per quasi mezzora così decise di alzarsi e andare a fare colazione, fece più piano possibile, era domenica e i suoi genitori stavano dormendo, scese le scale e si preparò un po di latte e caffè e prese i biscotti che la madre aveva fatto la sera prima, erano con le gocce di cioccolato, i suoi preferiti, finì di fare colazione, lavò la tazza, mise apposto i biscotti e salì in camera sua.
Si disse che doveva trovare il modo per inserire i giusti simboli, doveva farlo per se stessa ma anche per il nonno, la loro ultima avventura insieme.
Levò il quadro dal muro e lo appoggiò sulla scrivania, provò tutti i modi fino a che riuscì a trovare il modo, poggiò il quadro sopra il mobile e si accorse che qualcosa era cambiato, non vi era più una donna ma un elefante, sembrava muovere la proboscide poi fece una cosa molto strana, iniziò a camminare verso di lei, la riccia si inquietò, lelefante si avvicinava sempre di più, fino a che parlò ciao Sueila disse lui sorridendo, la riccia era ancora più confusa come conosci il mio nome? E come mai sai parlare? chiese lei con un cipiglio sono un semideo muta-forma, ma per auto protezione mi trasformo nellanimale più grande che conosco disse lui sorridendo sotto la grande proboscide non ti credo disse lei facendo spallucce, quando finì la frase lelefante iniziò a mutare, le grandi orecchie diventarono rosa e iniziarono a rimpicciolirsi, la proboscide si rimpicciolì per poi essere rimpiazzata da un dolce naso allinsù, gli occhi divennero verde menta e la bocca carnosa e rosea, la riccia era rimasta a bocca aperta era molto bello ma decise di non darlo a vedere non hai ancora risposto alla mia domanda disse lei guardandolo torvo tuo nonno mi hanno parlato molto di te, per lui eri unaspirante avventuriera, anche tua nonna sarebbe stata fiera di quello che sei diventata disse tutto guardandola negli occhi ambrati, era rimasta a bocca aperta le assomigli molto disse sorridendo, li ancora stupita e con gli occhi lucidi lo guardò confusa Tua nonna disse ancora lui capendo la perplessità della ragazza c-come fai tu..? disse lei guardandolo dallalto in basso, sembrava molto giovane, credeva avesse poco più di 15 anni ho più di cento anni, ma il mio corpo si è fermato alletà in cui mi sono trasformato per la prima volta placò i suoi dubbi ma lei aveva altrettante domande "non so come ti chiami" disse lei guardandolo, allora il ragazzo si chinò le afferrò la mano la baciò "piacere signorina il mio nome è Isac" la ragazza sorrise e poi fece un piccolo inchino "adesso dobbiamo andare, ti spiegherò tutto una volta arrivati disse lui prendendole la mano guardandola negli occhi, erano come incastrati gli uni negli altri arrivati dove? chiese con voce tenue, sentiva che si poteva fidare, suo nonno si fidava di questo ragazzo e lei si fidava di suo nonno ti porterò a casa di tua nonna, devi conoscere le tue origini disse lui sorridendole, sembravano conoscersi da molto tempo, come se fossero cresciuti insieme, cosa un po' improbabile vista la grande differenza detà quanto staremo via? I miei genitori non le diede il tempo di finire, la interruppe il tempo scorre in modo diverso, cinque minuti qui sono due giorni li disse lui sorridente, in tutto questo tempo non si erano accorti che le loro mani erano ancora intrecciate e i loro occhi sembravano non volersi separare, fu lui a interrompere il contatto visivo andiamo signorina, cè qualcuno che ti aspetta disse lui lasciando un velo di mistero sul luogo e sulla persona che dovevano incontrare si limitò ad annuire, lui entrò nel quadro e subito si ritrasformò in un imponente elefante e poi allungò la proboscide verso la ragazza che un po' titubante fece un passo avanti e entrò ne quadro.
La colpì molto il cielo, le sembrava così familiare ma non ci fece troppo caso, altre cose lavevano colpita, per le strane strade giravano creature mitologiche di ogni epoca e nazione, il grosso elefante la guardò sorridendo stai attenta, non tutti sono amichevoli come me disse lui guardandola passare dal sorriso alla smorfia, lei si limitò ad un cenno del capo, si incamminarono verso una casa la casa era simile ad un cottage sui colori scuri e caldi, lui la precedette entra disse sorridendo, la riccia immaginava chi ci fosse dentro ma non voleva illudersi, si incamminò verso la casa, titubante poggiò la mano sulla maniglia e la girò
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