Nonno

Aprì la porta, quello che vide la fece commuovere ma allo stesso tempo la inquietò molto, suo nonno era morto ormai 2 anni prima, ma non gli era mai stato detto il motivo, credeva che non glielo avessero detto perché volevano proteggerla ma ora che ci pensava bene, da cosa avrebbero dovuta proteggere.

Mille dubbi si facevano spazio nella sua testa, ma questi furono placati dalla voce di suo nonno come stai piccolina? chiese lui sorridendo per poi afferrare la tazza che era sul tavolo, lei esitò ma appena lui la invitò a sedersi lo abbracciò senza pensarci due volte, ma cera qualcosa di strano, si convinse che fosse solo una sua impressione dovuta alla lunga lontananza dal nonno, le sorrise e le chiese tutti gli aggiornamenti, quello che era successo negli ultimi anni, poi la ragazza fece una domanda che le ronzava in testa da quando era entrata in quella casa nonno perché sei qui? il nonno le racconto di un certo Nozama, lo aveva rapito e rinchiuso in quello strano mondo con un incantesimo cosi che non potesse più lasciare quel posto infernale.

Ne rimase stupita, ma a quanto diceva suo nonno, lui era il cattivo della situazione quindi non si sarebbe dovuta stupire cè altro? chiese lei esausta si disse lui sorridendo ho bisogno di quella pietra che ti ho regalato a quellaffermazione la riccia era ancora più confusa a cosa ti serve? chiese lei molto curiosa ha dei poteri magici, potrebbe aiutarti la riccia si insospettì che tipo di poteri ha? il nonno la guardò è la chiave che ti permette di attraversare questi due mondi la riccia si insospettì ma non lo diede a vedere, non era sicura di quello che stava pensando quindi non disse niente non la ho co me adesso la riccia strinse la pietra nella tasca della felpa, non sapeva se poteva dargliela tranquilla, me la porterai domani disse lui sorridendo ok nonno, adesso vado, la mamma mi starà cercando lei le porse la mano come era solita fare ma lui non fece ciò che la riccia si aspettava, strinse la sua mano salutami i tuoi genitori e con un sorriso la congedò.

Per tutta la strada di ritorno fino al portale non fece altro che porsi mille domande a cui non vi era una risposta sei stata molto silenziosa disse preoccupato lelefante sì, sono molto stanca decise di non esporre i suoi dubbi per il momento, avrebbe fatto passare un po' di tempo in modo da fare un po' di luce sulla questione sempre più intrigata, il muta-forma e la riccia si salutarono con un sorriso ed un cenno del capo, lei entrò nel quadro e si ritrovò in camera sua, era stata via un pomeriggio, ma è come se non fosse mai andata via, lorologio non si era mosso di un secondo, sorrise penando che il muta-forma aveva ragione.

Trovò al quadro una sistemazione più consona lo appoggiò in terra dietro la porta in modo che i suoi genitori non si sarebbero mai accorti del cambio di soggetto se mai fossero entrati.

Tutti i giorni lelefante usciva dal quadro e passava molto tempo con la ragazza, lei le mostrava il suo mondo e le differenze che essi avevano, lui era felice di passare un po di tempo con la sua piccola umana, così laveva soprannominata, cera qualcosa che non si sapevano spiegare, si sentivano legati da un legame quasi indissolubile, i giorni passarono in armonia.

Il primo giorno fu lui a raggiungerla nel suo mondo, gli fece conoscere il suo mondo, gli fece assaggiare la pizza che lui definiva unesplosione di sapori, se ne era innamorato, gliela chiedeva ogni volta che si vedevano e questo fece scappare un sorriso alla riccia.

Il giorno seguente invece fu lei ad attraversare il quadro, le insegnò ad usare la spada, la riccia era sempre stata affascinata da quei duelli che vedeva nei film.

Il terzo giorno lui tornò, vide degli strani libri, però essi non avevano pagine ne parole, solo uno strano affare circolare, lei rise guardo lui cercò le pagine, gli spiegò che si anche loro avevano i libri ma che avevano un modo più veloce per leggerli, lui scelse un film dal nome impronunciabile a detta sua e lo guardarono Hunger Games era il suo nome, ci fu molto stupore, paura e gioia nel suo sguardo durante tutti e tre i film.

Dopo un mese passato a fare avanti ed indietro un giorno la ragazza si svegliò con il buon umore, il suo rapporto con il muta-forma stava cambiando, si guardavano in modo diverso, o almeno era quello che percepiva lei, non voleva illudersi.

Erano già le dieci di mattina e il ragazzo non si era fatto vivo, non capiva, di solito a quellora lui era già lì, decise di prendere la pietra ed entrare per conto suo, lo scenario era sempre il solito.

Vide che le si avvicinava uno strano animale, aveva i colori sgargianti di un pavone ma aveva laspetto di un riccio molto grande, esso si avvicinò ciao piccolo essere il riccio tirò su la zampa a mo di saluto, la ragazza si sentiva insignificante davanti a quellimponente riccio "ciao" rispose sorridendo ma un po confusa "cosa saresti?" chiese lei incuriosita "sono un ricciavone" la ragazza rimase un po confusa "non preoccuparti umana, sono un animale buono, non ti farò del male" lei sorrise "bene allora molto piacere, sono Sueila" disse lei facendo un piccolo inchino, in risposta il ricciavone sorrise "sei la nipote di Mairim?" chiese lui incuriosito "sì, ma tu come fai a saperlo?" chiese lei con un cipiglio "sei uguale a lei, hai i suoi stessi occhi" la ragazza arrossi, molti le avevano detto che assomigliava alla nonna ma lei non lo sapeva, gli credeva sulla parola.

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