1. Le ferie non volute
«Chi visse lavorando, morì non si sa quando»
Cito il motto che mi sono appena inventata.
«Sei pazza se pensi che debba prendere ferie proprio adesso. A un mese dal torneo più importante del Regno Unito.»
«Torneo che hai già organizzato nei minimi dettagli. È tutto sotto controllo. È ora che tu ti prenda una pausa.»
«Non ne ho bisogno.»
«I tuoi capelli e le tue occhiaie dicono il contrario.»
Lancio uno sguardo perplesso a Claire, che pare non voler sentire ragioni.
Io, d'altro canto, sono nella sua stessa posizione da battaglia. Braccia incrociate sul petto, occhi chiusi in una fessura, sopracciglia corrugate.
Odio dover combattere per un mio diritto a lavorare quando cavolo voglio.
«Annie, il tuo monte ore è elevato all'ennesima potenza. Da un anno non fai che lavorare più del dovuto. Sia chiaro che apprezzo molto quello che fai, il tuo contributo è fondamentale per l'azienda, ma rischi un esaurimento se non ti fermi. Lo dico da amica oltre che da tuo superiore.»
Mi lascio andare a una smorfia di disapprovazione. Se voglio ottenere una promozione non posso di certo stare a casa a fare nulla.
Perché Claire non capisce che per me il lavoro viene prima di ogni altra cosa?
«Permettimi di dissentire, Claire. Ho lottato tanto per arrivare dove sono e non ho certo intenzione di smettere adesso.»
Porto le mani sui fianchi in segno di sfida. Lei si sistema gli occhiali rossi sul naso e si alza in piedi arrivando alla mia altezza. Non che ci voglia molto, in fondo.
I miei centosessantacinque centimetri si raggiungono in fretta e senza tacchi.
«Annie, la tua promozione non è a rischio, la tua salute sì. Non ti voglio vedere in ufficio per almeno due settimane. Se ancora non lo avessi capito, questo è un ordine.»
Mi indica l'uscita e si rimette a sedere senza più degnarmi di uno sguardo e senza aggiungere altro.
Giro i tacchi e me ne vado, non dimenticando di sbattere la porta dietro di me. Voglio che capisca che sono parecchio incazzata per questa sua presa di posizione.
Una decisione che io non ho preso non può farmi bene anzi, queste ferie forzate rischiano di mandarmi al manicomio.
Non oso immaginare come reagirà mia madre appena lo verrà a sapere.
Mi farà a pezzi.
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