Chapter 9.

13th September 2016

*Vanessa's Pov*

“Sono le 15.30 ma sei stata brava, me lo hai riportato” il professor Harrison continuava ad osservarci stringendo visibilmente gli occhi. Una leggera ruga era nata tra le sopracciglia folte, ma potevo capire che, nonostante il ritardo, fosse fiero di me. Fino a qualche mese prima non avrei fatto nulla per Derek Lockwood, ma dopo la discussione che era avvenuta e la successiva riappacificazione, mi sentivo legata, in qualche strano modo, a lui.

Il biondo al mio fianco continuava a tamburellare il piede sul freddo pavimento della scuola, producendo un suono secco che rompeva quel silenzio imbarazzante. Il cielo fuori si era scurito, preannunciando uno dei soliti temporali estivi. Il suono delle foglie ancora verdi giungeva a noi in modo soave, quasi angelico.

La mia vita nelle ultime 24 ore si era dimostrata molto più movimentata di quanto potessi mai aspettarmi; mi sentivo come una di quelle foglie, spinta a destra e a sinistra, in balia di un vento tempestoso. In quel caso il mio vento si chiamava Derek Lockwood e il mio corpo non riusciva ad opporgli resistenza.

“Allora, perché mi ha fatto tornare qua così di corsa? Per farmi perdere tempo?” chiese Derek sbattendo la mano sul tavolo al quale era seduto Harrison. La vena sul braccio si era gonfiata notevolmente, segno che la pazienza del ragazzo al mio fianco era quasi al limite. Provai un senso quasi di pena nel vederlo così provato. Da quello che avevo potuto vedere ne aveva passate diverse anche lui in quelle poche ore a San Francisco. Si era dimostrato una persona totalmente diversa ed era riuscito a dimostrarmelo con quel lungo discorso fatto a Roxanne.

Derek Lockwood non era il solito ragazzo appassionato di baseball, che amava cambiare ragazza come fossero nulla. Nonostante volesse apparire così, ero riuscita a scorgere in lui un lato umano, un lato che in pochi avevano avuto la fortuna di conoscere.

Mi limitai ad appoggiare la mia mano sul suo braccio, come era successo quella stessa mattina; avevo capito che un contatto era tutto ciò che serviva per farlo calmare. Mi sentii perforare dal suo sguardo, ma lentamente diminuì la pressione che esercitava sul tavolo. Le nocche ripresero un colorito più consono, mentre la vena scompariva sotto la pelle. Gli occhi, che fino a due minuti prima sembravano essere velati della rabbia, lasciarono trasparire quella scintilla che li distingueva. L’azzurro limpido si era trasformato in un mare in tempesta e se avessi potuto, avrei voluto scoprire cosa si nascondeva nell’anima tormentata del biondo.

Il professor Harrison riprese a parlare dopo averci osservato incuriosito “Non si preoccupi Lockwood, non la tratterrò più del dovuto. Volevo solo comunicarvi che nei prossimi giorni affiderò alla classe un progetto da svolgere in coppie e siccome mi sono preso la responsabilità di mettervi in coppia, vi offro la possibilità di cominciare alcuni giorni prima”.

Nonostante psicologia fosse la mia materia preferita, i progetti di Dean avevano la capacità di mettere a nudo tutte le proprie insicurezze e doverlo fare insieme a Derek non mi metteva a mio agio. Il biondo al mio fianco non lasciava trasparire nessuna emozione, ignaro di quanto potesse diventare impegnativo e difficile quel lavoro di gruppo. Il fatto, inoltre, di aver avuto la possibilità di poterlo iniziare prima, significava che sarebbe stato ancora più personale. Avremmo dovuto lavorare a stretto contatto per diversi giorni, avrei scoperto i punti deboli del capitano di baseball, scavando tra gli scheletri del suo armadio.

“Sin dall’anno scorso ho notato che tra voi due non scorre buon sangue, ma sono sicuro che ci sia qualcosa che vi leghi molto più di quanto voi non pensiate. E sta a voi scoprire di che cosa si tratta. Lavorerete insieme, scoprirete i vostri rispettivi lati bui, arriverete ad odiarvi, ma alla fine vi innamorerete di tutti quei piccoli dettagli che vi hanno fatto arrivare a quello che siete oggi. Avrete un mese di tempo per mettervi a nudo, per raccontare all’altro il periodo più buio della vostra vita, il momento in cui avete toccato il fondo e cosa vi ha dato la forza di andare avanti. Sarete le vostre rispettive rocce, in questo mese cadrete, vi rialzerete e insieme, scoprirete quello che si nasconde dietro ai vostri occhi.”

Voltai lentamente la testa per osservare Derek, che in tutto questo tempo aveva mantenuto lo sguardo fisso sul pavimento. Le gambe avevano iniziato a tremare, il cuore aveva perso un battito, un brivido mi aveva percorso la schiena quando avevo realizzato di aver intrecciato la mano con quella pallida del ragazzo. Le sue dita tracciavano disegni immaginari sul dorso della mia mano, mandando continui segnali al mio corpo che sembrava essersi trasformato in gelatina. Il tempo si era fermato, fuori le foglie si erano congelate, il vento aveva smesso di soffiare. Il mondo intorno a me si era bloccato mentre la sua mano non lasciava andare la mia. Poi una tenera e solitaria goccia si era adagiata sul freddo vetro della finestra. Delicatamente ondeggiava, tracciando una strada immaginaria, seguita da miliardi di altre piccole gocce.

“Vanessa” la voce di Derek mi giungeva lontana, ovattata dal vento che aveva ripreso a far muovere quelle delicate foglie, che di lì a poco si sarebbero ingiallite, per poi cadere. “Vanessa, ci sei?” il volto del biondo si pose come barriera tra me e il panorama che si trovava all’esterno. Adesso le sue dita avevano smesso di muoversi, stringevano, invece la mia mano, come per risvegliarmi da quello stato di trance.

“Si, ci sono” dissi con la voce leggermente impastata. La mia bocca in quel momento sembrava ospitare il deserto del Sahara, ma nemmeno una pioggia torrenziale sarebbe riuscita a far scomparire quel senso di secchezza. “Stavamo dicendo?” chiesi spostando lo sguardo su Dean, che nel frattempo si era alzato dalla sua sedia rivestita e che in quel momento stava posizionando gli ultimi fogli nella sua 24 ore.

“Il professor Harrison ha detto di tenerlo aggiornato ogni settimana tramite una relazione” mi informò Derek riprendendo ad accarezzarmi la mano. Le nocche del biondo erano ancora leggermente arrossate e pensai si fosse fatto male la sera presa a casa di Roxanne, ma non ebbi tempo di pensarci ancora siccome fui trascinata fuori dalla stanza e successivamente dall’edificio.

La pioggia continuava a cadere copiosa, alzando quel leggero strato di polvere che si era creato in quelle poche settimane, senza temporali. Quel leggero odore di bagnato mi invase le narici e istintivamente alzai lo sguardo verso quel cielo grigio. I capelli si bagnarono, appiccicandosi alla mia pelle, ma in quel momento l’unica cosa che riuscivo realmente ad apprezzare era la sensazione di libertà che solo la pioggia riusciva a donarmi, in situazione come quelle. Derek non aveva lasciato la presa, ma a causa degli occhi chiusi non potevo capire che espressione avesse, nonostante immaginassi che in quel momento fosse leggermente sorpreso da questo momento di follia.

“Tu sei pazza” disse lasciandosi andare ad una risata liberatoria che giunse alle mie orecchie e al mio cuore, come la più dolce delle melodie. La sua voce, roca e calda, riusciva, anche in un momento del genere a riscaldarti completamente. Derek Lockwood sarebbe stato la medicina perfetta per un cuore malato, un giorno.

Gli occhi erano ancora chiusi quando sentii la mia mano essere tirata, istintivamente li spalancai per capire cosa stesse accadendo “Dai vieni con me”.

Derek mi trascinò fuori dal cortile della nostra scuola. Subito non capii dove mi stesse portando, ma quando una scritta fluorescente apparve davanti ai miei occhi, i pezzi di quel puzzle immaginario iniziarono a ricomporsi. Quel posto era stato teatro dei nostri cambiamenti, ci aveva visto crescere, litigare, scambiarci parole offensive, altre senza senso, altre ancora quasi affettuose. Ci aveva visto piangere, sorridere, innamorarci e odiarci.

“Iniziamo da qua, da dove tutto è iniziato” mi disse il biondo attirandomi a sé.

💫💫💫
CHIEDO SCUSA SCUSA SCUSA!

è più di un mese che non aggiorno, ma finalmente oggi il blocco mi ha detto addioo

so anche che questo capitolo è più corto, ma volevo pubblicare e inoltre non volevo aggiungere altre cose

quindiiiii finalmente un nuovo capitolo!
lascio a voi i commenti, ditemi cosa ne pensate e niente ciau ciau
alla prossima!
Mels 💝

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