Chapter 3.
10th September 2016
*Vanessa's Pov*
La campanella fortunatamente non era ancora suonata, così colsi l'occasione per osservarmi intorno.
La maggior parte dei ragazzi era divisa in gruppetti, mentre discutevano e ridevano tra di loro.
Molti di loro avevano la pelle leggermente più scura, segno che avessero passato un estate tra spiagge, ombrelloni e mare. Il sole, ormai, era alto e riscaldava l'ambiente, riportando alla mente alcuni ricordi dei mesi appena passati.
Riconobbi alcune persone che salutai con un sorriso sincero, poi mi accorsi della presenza di Logan, il mio migliore amico. Erano ormai 3 mesi che non ci vedevano, ovviamente ci eravamo tenuti in contatto tramite il telefono, ma mi era mancato poter osservare i suoi capelli mori, i suoi occhi azzurri e le sue labbra sottili dal vivo.
Io e Logan ci conoscevamo sin dall'asilo, eravamo due perfette metà, l'uno sempre disponibile per l'altro e viceversa. Logan era il migliore amico che tutti avrebbero voluto, sempre disponibile, sorridente, spensierato. All'apparenza poteva sembrare un ragazzo ingenuo, ma dietro a quel suo aspetto da adolescente timido ed insicuro si nascondeva un ragazzo forte e sicuro di sé. Con lui condividevo una delle mie passioni più grandi, oltre al disegno, cioè osservare le stelle.
Mentre eravamo entrambi alle elementari, Logan mi mostrò il telescopio che i suoi genitori gli avevano regalato per il suo compleanno e mi confessò di aver iniziato ad osservare il cielo ogni notte dopo quel giorno. Da quel momento in poi iniziai ogni sera a sgattaiolare fuori da casa, grazie all'aiuto di mio padre e all'insaputa di mia madre, per passare un'ora a casa sua ad osservare le stelle dalla sua piccola camera.
Inutile dire che quando anche lui mi riconobbe iniziammo a correrci incontro fino a quando la mia figura non fu completamente avvolta dalle sue braccia. Un profumo fruttato mi invase le narici mentre affondavo il viso sul suo petto. Logan era da sempre stato più alto di me per questo aveva deciso di affibiarmi il soprannome di "nana"
"Ecco la mia nana preferita" mi schernì accarezzando i miei capelli mori. Iniziò a dondolarsi sui piedi, facendomi quasi perdere l'equilibrio mentre, come in una danza, iniziammo a girare in tondo.
"Sei tu ad essertene andato e ad avermi lasciato tre mesi, e dico ben tre mesi, da sola qua" risposi alzando il viso per osservarlo. Alcune ciocche dei suoi capelli erano mosse da un leggero vento che si era alzato. Quando abbassò lo sguardo per guardarmi, mi accorsi che il colore dei suoi occhi quel giorno assomigliava molto a quello del cielo.
"Scusa ma il mio viaggio dei 18 anni mi attendeva, lo sai che se avessi potuto ti avrei portata volentieri" disse facendomi il labbruccio e con quell'espressione così tenera ma anche ridicola non potei trattenermi dallo scoppiare a ridere.
"Lo so, lo so" risposi prima di scoccargli un sonoro bacio sulla guancia.
Voltai la testa quando Logan, ancora stretto nel mio abbraccio, si irrigidì e in quel momento mi accorsi che Derek e Max erano appena entrati dal cancello dello scuola. Come me, molte altre persone si girarono per osservare i due ragazzi, mentre si dirigevano verso l'entrata della scuola con una camminata sicura e gli occhiali da sole a coprire gli occhi.
Quando il biondo mi passò vicino, il suo profumo così forte mi fece arricciare il naso, ma quello che disse poco dopo mi fece decisamente imbestialire.
"White hai deciso di tornare a far parte della nostra sponda?" domandò al mio migliore amico che nel frattempo si era allontano leggermente da me.
Afferrai Logan per la mano e la strinsi nella mia per infondergli sicurezza, mentre con passo spedito, lo trascinavo verso Derek che mi stava osservando con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra.
Quando gli arrivai vicina lo osservai attentamente negli occhi; un oceano immenso si stagliava all'interno delle sue iridi, mentre una leggera luce li illuminava. Presi un bel respiro prima di rispondergli a tono.
"Non sono affari tuoi..." iniziai ma venni interrotta dal suono assordante della campanella che segnava l'inizio di questo nuovo anno scolastico. Aspettai che terminasse e in quel momento mi accorsi di aver tutti gli occhi dell'istituto puntati addosso.
"...inoltre ha già qualcuno che lo soddisfa al contrario di te" finii puntandogli addosso un dito per poi dirigermi velocemente dentro. Salii quasi di corsa le scale e per poco non caddi trascinando giù con me anche Logan.
Avalon era rimasta tutto il tempo ad osservare la scena, ma quando fummo al sicuro tra le quattro mura della scuola iniziò a parlare.
"Da dove ti è uscito tutto questo coraggio?" mi chiese avvicinandosi a me per poi bloccarmi ed osservarmi attentamente negli occhi "Tu chi sei? Cosa nei hai fatto della mia migliore amica?" continuò facendo scoppiare a ridere sia me che Logan che aveva assunto un colore rossastro. Derek lo aveva messo in imbarazzo di fronte all'intera scuola per l'ennesima volta, dopo che il mio migliore amico l'anno scorso decise di fare coming out.
Per me ed Avalon non fu assolutamente una sorpresa, anzi eravamo entrambi felici di questo suo grande passo, ma per alcune persone fu abbastanza sconvolgente.
"Sono ancora io solo che quest'anno ho deciso di non farmi mettere i piedi in testa da nessuno, specialmente da Lockwood, inoltre non deve osare toccare le persone più importanti della mia vita" risposi riprendendo fiato mentre ci dirigevamo entrambi verso l'aula della nostra prima ora, del primo giorno dell'ultimo anno.
Sfortunatamente Logan si era rifiutato di prendere parte alle lezioni del signor Harrison, un uomo sulla trentina che, con passione, da ormai 5 anni insegnava Psicologia.
Sin dal primo momento si era creato un forte legame tra me e Dean, così voleva che fosse chiamato per non sentirsi più vecchio del dovuto, e con lui mi ero sempre riuscita a sfogare.
Fu grazie a lui se riuscii a superare diversi periodi, tra cui quello che più di tutti mi fece smettere di disegnare.
Quando io ed Ava entrammo ci accolse con un sorriso smagliante. I capelli castani erano lasciati in disordine anche se ogni tanto passava la mano tra il ciuffo. Indossava una camicia nera che fasciava le braccia fino agli avambracci, lasciando scoperti i diversi tatuaggi che ricoprivano la pelle. Per un momento mi persi ad osservare le linee di una rosa che aveva disegnata sul polso sinistro.
"In ritardo persino il primo giorno" disse cercando di essere serio ma non riuscì a trattenere un sorriso che gli illuminò il volto "siete incredibili" concluse scuotendo leggermente la testa, facendo così ondulare alcune ciocche castane.
Avalon mormorò un "lo sappiamo" che fu comunque udito dal resto della classe che scoppiò a ridere mentre io e la mia migliore amica ci andammo a sedere ai nostri banchi.
Quando la situazione ritornò ad essere calma, Harrison prese parola iniziando ad elencare il programma dell'ultimo anno, quando la porta si spalancò lasciando entrare l'ultima persona che mi sarei mai immaginata.
Derek Lockwood nel mio laboratio preferito. Derek Lockwood e la psicologia.
Per poco gli occhi non mi uscirono dalle orbite quando l'insegnante con voce dura gli chiese se era questa l'ora di presentarsi a lezione. Il biondo rispose con un alzata di spalle mentre dietro di me sentivo i miei compagni parlare sottovoce tra di loro. Nessuno sapeva della sua iscrizione a questo corso, non era consigliato cambiare laboratorio l'ultimo anno, ma a quanto pare il signorino era abbastanza intelligente per potersi permettere questo cambiamento.
Si avvicinò al mio banco ed osservando Avalon le chiese di spostarsi. Si susseguirono diverse occhiate tra me, la mia migliore amica e il biondo che continuava a battere il piede sul pavimento, facendomi perdere la pazienza.
"Allora? Dobbiamo metterci ancora molto?" chiese Dean ovviamente innervosito da questa situazione. La mora alla mia destra mi lanciò uno sguardo di scuse mentre prendendo le sue cose si allontanò per andarsi a sedere in un banco dall'altra parte della classe. Ci rimasi parecchio male soprattutto perché a doversi adattare era stata la mia migliore amica e non il biondo che si era presentato in ritardo e che pretendeva di prendersi un posto non suo.
Quando l'insegnante riprese la lezione Derek iniziò a scrivermi qualcosa sul banco ma non ci prestai attenzione decidendo di cancellare la scritta senza nemmeno leggerla. Mi guadagnai una fulminata da parte del ragazzo che mi fece sorridere per un secondo.
Quando Harrison ebbe finito di spiegare il programma ci chiese di parlare delle nostre vacanze estive. Derek era intento a riscrivere sul mio banco quando arrivò il suo turno.
Appoggiò delicatamente la matita, poi si passò una mano tra il ciuffo biondo prima di iniziare a parlare, come se stesse perdendo tempo o si stesse ricordando di ciò che aveva fatto negli ultimi mesi.
"Ho percorso la Route 66" disse infine lasciandomi a bocca aperta. Era da sempre uno dei miei sogni, da piccola ne parlavo sempre con mio padre e lui mi prometteva sempre che un giorno l'avremmo percorsa insieme.
"Ci eravamo quasi papà" pensai.
"Poi?" chiese il professore mentre giocava con la fede che rifletteva la luce dei lampadari al neon. Mi aveva raccontato di essersi sposato con la sua prima cotta un giorno che erano andati insieme a Las Vegas all'insaputa dei genitori.
"Poi mi sono portato a letto diverse ragazze" disse Derek voltandosi a guardarmi. Mi osservò con un sorriso che mi fece rabbrividere, sembrava volermi come un cacciatore desidera la sua preda e ciò mi fece sentire come un oggetto. Dalla classe si sollevò una risata generale ed Harrison sbattendo ripetutamente la mano sulla cattedra, richiamò il silenzio.
"Grazie mille Lockwood, lei signorina Kingston che cosa ha fatto?" mi chiese spostando il suo sguardo dal biondo al mio fianco, a me. Mi persi a pensare un po' a cosa avessi fatto durante l'estate che valesse la pena di essere ricordato, ma nulla mi sembrò all'altezza.
"Ho passato l'estate a prepararmi per questo ultimo anno, poi ho iniziato ad informarmi per l'università" dissi abbassando lo sguardo. Da due anni io e la mia famiglia avevamo smesso di andare in vacanza, anche se economicamente, avremmo potuto permetterci anche qualche settimana.
"Hai fatto bene" rispose Dean con un sorriso sincero che mi sollevò leggermente. Conosceva la mia situazione e sapeva quanto fosse importante per me il mio futuro, ma soprattutto sapeva quanto ci tenessi a non deludere mia madre.
"Sei così noiosa" disse Derek al mio fianco. Lo osservai di profilo e mi chiesi cosa gli passasse per la mente per fare certi commenti.
"Come scusami?" chiesi picchiettando la matita sul banco, producendo un rumore fastidioso, infatti il biondo afferrò bruscamente la mia mano per interrompere il movimento. Il suo tocco mi causò dei brividi lungo il braccio.
"Hai sentito bene, sei noiosa, ma tranquilla, so come rendere la tua vita più movimentata" rispose tenendomi per il polso, le sue dita creavamo disegni immaginari sulla pelle e mi persi ad osservare i muscoli tendersi a causa di questi movimenti lenti.
Il suono della campalla mi fece riprendere, ricordandomi anche quello che Derek mi aveva detto e velocemente tolsi il polso dal suo tocco.
Lo osservai allontanarsi dal banco facendo stridere la sedia sul pavimento e poi successivamente dalla classe e in quel momento mi ricordai di quello che aveva scritto sul mio banco.
"Non ti libererai facilmente di me" aveva scritto in un angolo in piccolo; una scritta così piccola, una frase così corta che lasciò un segno indelebile nel mio cuore.
💫💫💫
BOOM BOOM BOOM!
No okay, scusate l'assenza in questi giorni ma rieccomii qua!
E con un nuovo capitolo!
Cosa ne pensate? Siamo solo all'inizio ma se ne vedranno delle belle tra i nostri personaggi!
Mels 💝
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