prologo di un no libro

Ho sempre vissuto in una periferia di Napoli,una di quelle che porta una brutta nomea.
Eppure non era difficile viverci.
Non sapevo neppure dove prenderla la droga e non ero capace a rubare.
Credevo di vivere come tutti, di sfiorare con mano quello che sfiorano anche gli altri.
Conoscevo altre persone come me.
Ma appartenere in qualche modo a quel posto ci rendeva automaticamente sporchi.
A volte ci veniva voglia di scappare altrove,dove nessuno avrebbe potuto dirci nulla.
Eravamo ragazzi che volevano scappare, che si correvano contro, sfidavano il vento sulle bici, con la speranza di volare in qualsiasi altro posto, con la speranza che crescessimo le ali.
E non ci siamo mai riusciti.
Eravamo marchiati dentro e fuori, per il nostro accento e il nostro modo di essere.
Vivevamo sapendo di essere diversi dagli altri.
Vivevamo pensando di scappare.
Ma nessuno ci è riuscito.
Perché questo fango ci ha sporcato e queste case che cadono a pezzi ci rispecchiano, perché cadiamo con essi.

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