{12}
Hongjoong
Rimasi a fissare quel punto preciso per qualche attimo, non sapendo nemmeno cosa pensare esattamente.
Di lavare Seonghwa non avevo avuto voglia certo, anzi, non avevo nemmeno mai lavato Jongho e mai avevamo fatto una doccia insieme, figurarsi lavare qualcun'altro. Poi come se non bastasse mi aveva anche detto di non usare la spugna, perciò le mie mani erano state a contatto con la sua pelle tutto il tempo.
Ma di certo non mi aspettavo una possibile reazione del genere da parte sua. Non mi era nemmeno passato per la testa che potesse piacergli avere le mie mani a dosso, non dopo la scenata che aveva fatto quando aveva scoperto della relazione tra Wooyoung e San.
Lo guardai in viso e lessi soltanto il completo imbarazzo. Il suo petto aveva iniziato a fare su e giu più velocemente di prima e il suo respiro ora era molto più rumoroso di qualche attimo fa. Guardai il suo corpo, il suo addome segnato da dei leggeri muscoli e le sue spalle scolpite, poi puntai di nuovo gli occhi sulla sua erezione e anche io arrossii.
Mai mi era capitato di guardare un altro uomo nudo, mai mi era capitato di volerlo. Eppure, guardando Seonghwa e come le sue espressioni stessero pregando qualcuno di alleviare la sua eccitazione, non riuscii a fare altro che eccitarmi anche io. Sentii subito quel dolore al basso ventre e involontariamente forzai la mia mano a muoversi dalla sua coscia verso l'alto.
Che stavo facendo?
Non pensai minimamente a Jongho, alla mia relazione, quando misi gli occhi sul suo viso mentre sfioravo la sua pelle più sensibile. Vidi stupore misto anche a dell'ecstasy iniziale.
Mi presi il labbro inferiore tra i denti quando, con decisione, avvicinai la mano a prendere saldamente il suo membro, cercando di non fargli troppo male.
🔞
«Hongjoong...»disse a bassa voce, con tono fin troppo rauco, che mi arrivò nelle orecchie e scese giù fino alle mie parti intime. Una scarica di adrenalina mi percorse nel sentirlo chiamarmi in quel modo, lo guardai ma comunque lasciai la mia mano dove era.
«Devo fermarmi?»domandai allora, sentendolo pulsare attraverso le venature e, quando feci quella richiesta lui scosse subito la testa. Non seppi se esserne felice o meno ma in quel momento nemmeno ci pensai.
«Continua, ti prego.»parlò allora e io annuii, rivolgendo poi l'attenzione al suo membro desideroso di attenzione. Ubbidii e, facendomi un po' di coraggio, feci un movimento rotatorio nell'acqua, facendogli buttare la testa all'indietro.
Così sarebbe stato più facile, mi dissi, almeno non lo avrei visto in faccia e non avrei pensato che stessi tradendo Jongho.
Ma chi volevo prendere in giro? Seonghwa era tutto l'opposto del rosso, era slanciato e fin troppo magro, mentre l'altro era più tipo da palestra e da muscoli, perciò mi sarebbe stato impossibile pensare al mio ragazzo me tre stavo facendo...quello.
La mia testa era piena di quelle parole: stai tradendo Jongho. Eppure me ne fregai, anzi, mi impegnai il più possibile per fare in modo che piacesse al principe.
Iniziai a fare su e giu per la sua lunghezza con il polso, facendo scrosciare l'acqua ogni qualvolta che le mie dita toccavano la superficie. Lo sentii ingrossarsi attraverso la stretta e, anche se non avrei dovuto, mi sentii apprezzato soltanto per quella sua reazione.
Gli accarezzai la punta con il pollice, facendo più pressione ogni qualvolta gli sfioravo il suo buchetto, e lo sentii grugnire quando lo feci per la prima volta. Portò la testa nella sua posizione naturale e avvertii i suoi occhi addosso ma io non ebbi il coraggio di ricambiare lo sguardo, troppo concentrato nel guardarmi mentre gli davo piacere.
Poi, mentre aumentai la velocità dei movimenti, vidi con la coda dell'occhio il suo braccio alzarsi e l'attimo dopo sentii la mano bagnata tra i miei capelli, me li prese in un pugno e me li tirò per farmi voltare verso di lui.
Quando lo feci incontrai il suo sguardo carico di desiderio e di eccitazione, quasi non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti per quello che stava provando. La bocca semichiusa in cui vidi la lingua spingere fra le labbra non fece altro che aumentare la mia eccitazione, per questo velocizzai la mia mano, facendola finire a sbattere anche sui suoi testicoli.
«Cazzo...»gemette quando inizió a sentirsi al limite e proprio per questo motivo poggiò l'altro braccio sul bordo della vasca per darsi delle spinte di bacino e venirmi incontro soltanto per creare una maggiore frizione tra la sua intimità e la mia mano.
La superficie ormai era priva di tutte le bollicine e potevo benissimo vedere i suoi addominali tesi mentre si spingeva contro di me.
Quando fu sul punto di venire si fermò e lasciò che fossi io a finire per lui. La presa sui miei capelli si fece più stretta e con un verso rauco si riversò nell'acqua e nella mia mano. Continuai per almeno una decina di secondi con i movimenti di polso per farlo svuotare del tutto, poi lo lasciai e immersi la mano nella vasca per pulirmi del suo umore.
🔞
Buttò la testa all'indietro e lasciò la mia testa sfinito dall'orgasmo che gli avevo appena fatto avere mentre cercava di regolarizzare il respiro. Io presi un asciugamano per rimettermi a posto e poi mi allontanai da lui.
Che cosa avevo fatto?
Solo in quel momento i sensi di colpa mi investirono in pieno come un treno in corsa. Avevo un ragazzo meraviglioso che mi amava e che mai avrebbe fatto una cosa del genere e io lo ricambiavo così, tradendolo.
Amavo Jongho, più della mia stessa vita. Solo grazie a lui ero riuscito a sopportare tutto quello che avevamo passato nel nostro vecchio castello. Eppure non avevo esitato nemmeno un attimo con Seonghwa poco prima, anzi, mi era anche piaciuto.
Ora che lo vedevo sotto questo punto di vista per me era un'altra persona. I capelli grigi imperlati da alcune goccioline di acqua e sudore gli scivolavano lungo il viso, gli occhi scuri spalancati verso l'alto mentre dalla bocca lucida uscivano dei leggeri sospiri. Il petto si alzava e si abbassava velocemente e le braccia muscolose tenevano saldi i bordi della vasca.
Sembrava un Dio in quel momento, perfetto e regale come suo solito. Era bellissimo, su questo non c'erano dubbi, e sapere che si era eccitato sentendo le mie mani addosso non faceva altro che aumentare la mia confusione.
Con Jongho nulla di questo mi era mai successo.
I miei pensieri si interruppero nell'attimo in cui sentii la porta della camera aprirsi e poi richiudersi, accompagnata da dei passi.
«Signorino Seonghwa?»la voce che mi arrivò all'orecchie mi fece automaticamente spalancare gli occhi. Mi allontanai immediatamente dalla vasca e dal ragazzo all'interno di essa che subito si era drizzato in piedi, afferrando un asciugamano che avevo posto vicino.
«Sono qui.»disse con voce roca, andando ad arrotolare l'oggetto attorno alla sua vita per nascondersi le parti intime, poco prima che la figura entrasse in bagno.
Jongho rimase sull'uscio per dire qualcosa al principe ma, quando si accorse della mia presenza, si bloccò del tutto. Mi guardò con un'espressione del tutto confusa, poi lanciò un'occhiata al ragazzo e poi tornò su di me.
Abbassai lo sguardo, sentendomi in completo imbarazzo e avvertendo quella sensazione di colpevolezza scorrermi attraverso le vene. Come avrei potuto fingere che nulla fosse successo? Come potevo guardarlo negli occhi dopo quello che avevo appena fatto? Come potevo meritarmi il suo amore?
«Parla, Jongho, ti ascolto.»lo spronò Seonghwa non capendo cosa stesse accadendo nella testa mia e del mio ragazzo: non sapeva che io e lui fossimo una coppia, ovviamente, come poteva aspettarselo dopo quello che era appena successo?
«Sono...sono arrivati i vostri amici.»annunciò passando gli occhi da me all'altro, tenendo un tono di voce basso. Finalmente riuscii ad alzare la testa e, quando lo feci, il rosso mi guardò di nuovo. Incastrai gli occhi nei suoi e mi venne da piangere quando al loro interno vidi soltanto il sentirsi tradito. Non sapeva che ero diventato il servo personale di Seonghwa, perciò era ovvio che non capisse il motivo per cui ero con lui mentre questi era nudo.
«Con permesso.»aggiunse poi, rimanendo a guardarmi solo per qualche altro secondo prima di uscire dalla stanza. Io d'altro canto sentii anche gli occhi del più grande su di me e in quel momento me ne fregai di quello che voleva.
«Jongho aspetta...»mormorai prima di seguirlo fuori dal bagno, senza nemmeno dire nulla all'altro. Percorsi l'enorme camera e poi fui nel corridoio accanto, dove riuscii ad andare ad afferrare il polso al mio ragazzo, il quale appena si sentì toccare si scostò.
«Che cazzo stavi facendo lì dentro?»mi chiese non appena si voltò verso di me con un tono fin troppo elevato, io cercai di fargli capire di abbassare la voce ma lui semplicemente scosse la testa.
«Rispondimi, porca puttana.»aggiunse infatti non importandosene del fatto che qualsiasi persona avrebbe potuto benissimo sentirci da qualsiasi altra stanza vicino a noi.
«Mi ha chiesto di lavarlo e io l'ho fatto!»cercai di difendermi ma ovviamente quella non era una buona motivazione: ero un ragazzo delle pulizie, non uno schiavo.
«E per quale dannato motivo tra tante persone l'ha chiesto proprio a te?»mi domandò allora, abbassando la voce e io gliene fui grato, anche se poi mi ritrovai in completo silenzio, non sapendo proprio cosa rispondergli.
Cosa avrei dovuto dirgli ora?
«Sono giorni che ormai ti svegli prestissimo, che nel bel mezzo della notte ti alzi e mi lasci da solo. Lavori praticamente ventiquattr'ore su ventiquattro, al vecchio castello non era così, cos'è diverso ora?»continuò avvicinandosi a me e non facendomi perdere il contatto visivo, cosicchè non sarei stato in grado di mentirgli.
Rimasi in silenzio per un attimo, non sapendo cosa rispondergli esattamente, ma quando parlai non riuscii a fermare una lacrima che mi scese da un occhio.
«Tempo fa il principe ha scoperto San e Wooyoung e non sono riuscito a starmene fermo mentre loro venivano minacciati di essere banditi dal regno. Non potevo permettere che accadesse anche a loro quello che è successo a noi.»spiegai e lasciai che lui capisse il resto, cosa che sapevo avrebbe fatto dal momento che spesso avevamo parlato delle alternative che avremmo voluto prendere invece di essere stati cacciati dalla nostra vecchia casa.
«E perciò ti sei offerto come suo servo personale.»capì e io annuii, abbassando la testa e fissando il pavimento, sentendomi immediatamente una merda. Come avevo potuto solo pensare di fare una cosa del genere senza nemmeno parlargliene? E poi, a ripensare a quello che avevo fatto pochi minuti prima mi vennero i brividi.
Da quanto andava avanti questo mio mentirgli?
«Chiederò a Wooyoung di dormire con te stanotte, ho bisogno di tempo per pensare.»affermò deciso prima di allontanarsi da me e iniziare a camminare per il corridoio.
«Jongho...»cercai di richiamarlo ma senza riuscirci, perciò rimasi lì, in piedi e fermo, mentre alcune lacrime mi percorrevano le guance silenziose.
E Hongjoong e Jongho hanno litigato, già, e beh i seongjoong fanno passi avanti, più o meno
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top